INDICE ARTICOLO
Introduzione
La dipendenza da tabacco è considerata attualmente una patologia cronica a tutti gli effetti, contraddistinta da elevata morbilità e mortalità. Nonostante siano ormai ben caratterizzati anche i meccanismi patogenetici, implicati nella genesi di patologie fumo-correlate, il numero di fumatori rimane ancora particolarmente elevato, così come le relative conseguenze. Patologie cardiovascolari, patologie neurologiche, patologie oncologiche e condizioni pro-ossidanti rappresentano solo alcune delle principali conseguenze cliniche indotte dalla Nicotina e soprattutto dai vari prodotti della combustione del tabacco. A fronte della crescente incidenza di patologie fumo-correlate, negli ultimi anni, è aumentato anche il numero di fumatori che ha iniziato percorsi di disassuefazione da fumo, sia di natura psicoterapeutica che farmacologica. Secondo recenti evidenze, tuttavia, ben l’80% dei fumatori che ha intrapreso percorsi di disassuefazione, ottenendo anche buoni risultati iniziali, è ricaduta nel tabagismo entro 1 mese, mentre solo il 3% è riuscito a protrarre l’astinenza ad un anno. Tra le misure terapeutiche più efficaci, oltre alle più recenti terapie farmacologiche come la Vareniclina e il Bupropione, è sicuramente doveroso citare la terapia sostitutiva della Nicotina, la cui attività è stata abbondantemente caratterizzata e descritta in vari lavori scientifici.
Terapia sostitutiva della Nicotina – meccanismo d’azione
Nonostante molti degli effetti collaterali del fumo di sigaretta siano attribuibili ai prodotti derivati dalla combustione del tabacco, la Nicotina rimane il principale composto coinvolto nella dipendenza da tabacco. Diversi studi, infatti, hanno caratterizzato il ruolo biologico e le caratteristiche farmacocinetiche di questa molecola, individuando i principali eventi alla base della dipendenza da tabacco L’ampia superficie di assorbimento a disposizione della Nicotina, costituita proprio dall’enorme massa alveolare, contribuirebbe a potenziare gli effetti farmacodinamici della Nicotina inalata con il fumo di sigaretta. Le elevatissime concentrazioni, osservate dopo l’inalazione di fumo di sigaretta, influenzerebbero la biodistribuzione della Nicotina, facilitandone l’accumulo a livello centrale, in particolare nella regione limbica, con il conseguente impatto sui normali equilibri neuroendocrini. La Nicotina, infatti, attiva i recettori nicotinici per l’Acetilcolina a livello dell’Amigdala, inducendo la produzione di Dopamina e rafforzando l’attivazione del sistema dopaminergico. Quest’ultimo contribuirebbe a rafforzare la sensazione di gratificazione legata al fumo di sigaretta, inducendo la tanto temuta dipendenza da tabacco. La terapia sostitutiva della Nicotina è stata il primo trattamento utilizzato per la disassuefazione da fumo, dimostrandosi, nel tempo, efficace sia nel ridurre il craving da tabacco che nel controllare gli spiacevoli effetti collaterali tipici dei primi periodo di astinenza. L’ampia diffusione di questa terapia ha facilitato la messa a punto di differenti sistemi di delivery della Nicotina, in grado di rispondere alle differenti esigenze del paziente. Gomme da masticare, spray nasali, compresse sublinguali e cerotti transdermici rappresentano oggi alcuni dei principali dispositivi utilizzati nella terapia sostitutiva della Nicotina.
Terapia sostitutiva della Nicotina – Efficacia
I risultati attualmente presenti in letteratura – relativi all’efficacia della terapia sostituiva con Nicotina, misurata come astinenza da tabacco – sono alquanto vari e di difficile riproducibilità. Il tasso di astinenza, infatti, sembra strettamente associato alla formulazione, al dosaggio, alla durata della terapia sostitutiva e soprattutto all’eventuale contestuale presenza di terapie di supporto, come quella psicoterapeutica cognitivo-comportamentale. Molto interessanti, sarebbero anche i risultati di ulteriori studi che dimostrerebbero come la terapia sostitutiva con Nicotina possa coadiuvare l’astinenza da tabacco nel lungo termine e contestualmente limitare alcuni degli effetti collaterali tipici dell’astinenza. Più precisamente, questo tipo di trattamento ridurrebbe l’incidenza di:
- Emicrania e cefalea;
- Tremore;
- Depressione ed alterazioni del tono dell’umore;
- Disturbi del sonno;
- Incremento ponderale.
Terapia sostitutiva della Nicotina – Tollerabilità
Il profilo di sicurezza della terapia sostitutiva con Nicotina è probabilmente il migliore tra i trattamenti farmacoterapici di prima linea. Irritazione cutanea, nel caso di utilizzo di cerotti transdermici, indolenzimento della bocca e singhiozzo, in caso di utilizzo di compresse e gomme, dispepsia, nel caso di utilizzo di compresse, irritazione alla gola e tosse, nel caso di utilizzo di inalatori, costituirebbero gli effetti collaterali più frequentemente osservati nei pazienti in terapia sostitutiva della Nicotina. Nonostante nella maggior parte dei casi questi presidi siano vendibili senza prescrizione medica, l’uso di questi farmaci dovrebbe avvenire sotto la supervisione medica, considerando potenziali controindicazioni all’uso tra le quali la gravidanza e l’allattamento.