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Magazine X115 X115 Indolo-3-carbinolo | Usi e Benefici | Funziona contro il Cancro?

Indolo-3-carbinolo | Usi e Benefici | Funziona contro il Cancro?

  • 8 minuti

Che Cos’è

L’indolo-3-carbinolo (I3C) è una sostanza naturale presente nel cibo e disponibile come integratore alimentare.

Abbonda in particolare nelle crocifere (Brassicaceae), una famiglia di verdure che ha mostrato preziose proprietà preventive nei confronti del cancro. Questo gruppo include ad esempio broccoli, cavoli, cavoletti di Bruxelles e cavolfiori.

L’indolo-3-carbinolo deriva dal catabolismo dei "famosi" glucosinolati, che sono composti solforati (ricchi di zolfo) che conferiscono un aroma pungente e un sapore piccante alle verdure crocifere.

Inoltre, i glucosinolati e i loro metaboliti esercitano numerose attività biologiche rilevanti per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie.

In effetti, gli studi osservazionali associano l’elevata assunzione di verdure crocifere a un rischio ridotto di alcuni tipi di cancro, tra cui quelli al seno e alla prostata.

Sebbene il meccanismo esatto sia sconosciuto, si pensa che l’indolo-3-carbinolo sia parzialmente responsabile di quest’azione antitumorale 1 ,2 ,3.

Studi di laboratorio confermano che l’I3C può avere attività su vari tipi di tumore e migliorare l’azione di alcuni farmaci chemioterapici. Tuttavia, altri studi sugli animali suggeriscono che in alcune particolari circostanze l’I3C potrebbe promuovere la crescita del tumore 50 , 34, 51.

Sono pertanto necessarie ulteriori ricerche e studi clinici sull’uomo per determinare le circostanze in cui l’indolo-3-carbinolo può essere adatto per la prevenzione del cancro.

A Cosa Serve

Gli studi preclinici attribuiscono all’indolo-3-carbinolo potenziali effetti:

Metabolismo

L’indolo-3-carbinolo deriva dalla scomposizione della glucobrassicina presente nelle verdure crocifere, per opera dell’enzima mirosinasi attivato dalla masticazione; una serie di reazioni successive porta alla formazione di I3C 13.

A sua volta, nell’ambiente acido dello stomaco, l’indolo-3-carbinolo viene rapidamente convertito in una miscela di composti aromatici policiclici.

Tra questi va ricordato in particolare il 3,3′-diindolilmetano (DIM), formato dalla condensazione di due molecole di I3C e anch’esso disponibile come integratore alimentare.

È stato scoperto che I3C e DIM modulano l’espressione e l’attività degli enzimi disintossicanti coinvolti nel metabolismo e nell’eliminazione di molti composti biologicamente attivi, inclusi ormoni steroidei, farmaci, agenti cancerogeni e tossine.

In particolare, I3C e DIM hanno potenti effetti sul metabolismo degli estrogeni, grazie ai quali aiutano a mantenere un certo equilibrio nell’organismo prevenendo drastici aumenti o diminuzioni dei livelli di questi ormoni 14.

In piccole quantità, I3C può sia inibire l’enzima aromatasi (e prevenire la conversione del testosterone in estrogeni) che agire su forme più potenti di estrogeni e convertirle in forme meno potenti (come il 2-idrossiestrone). In questo modo aiuta a ridurre gli effetti complessivi degli estrogeni nel corpo.

Negli Alimenti

La glucobrassicina (il precursore glucosinolato dell’indolo-3-carbinolo) si trova in un certo numero di verdure crocifere, tra cui broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolo, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo rapa, senape, ravanello, rutabaga e rapa 15.

La concentrazione di indolo-3-carbinolo e dei suoi prodotti di degradazione negli alimenti è fortemente influenzata dai metodi di lavorazione e cottura.

In particolare, la cottura inattiva l’enzima mirosinasi e preclude i passaggi successivi, consentendo ai glucosinolati intatti di viaggiare nel colon e di essere metabolizzati dai batteri intestinali, rilasciando I3C in misura minore nel colon.

La cottura a vapore delle verdure per 1-3 minuti può essere il modo migliore per preservare i livelli di glucosinolati durante la cottura 16.

In ogni caso, è preferibile cucinare le verdure al di sotto dei 140°C, poiché il superamento di tale temperatura provoca una perdita di glucosinolati 17.

Proprietà e Benefici

Cancro

Secondo studi preliminari in vitro, l’indolo-3-carbinolo mostra una certa attività contro le cellule tumorali umane:

  • della mammella 18, 19, 20, 21;
  • della prostata 22;
  • del melanoma 13;
  • dell’endometrio 23;
  • del fegato 24, 25;
  • del pancreas 26.

Inoltre, l’indolo-3-carbinolo sembra potenziare gli effetti di vari farmaci antitumorali e/o ridurne la tossicità.

Studi su animali hanno dimostrato potenziali benefici nel trattamento del carcinoma polmonare 27, 28, 29 e di quello laringeo 30.

Tuttavia, questi effetti non sono stati confermati nell’uomo e alcuni modelli suggeriscono che l’I3C potrebbe anche promuovere la crescita tumorale 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37.

Studi preclinici limitati hanno suggerito che le attività antiestrogeniche di I3C e DIM potrebbero aiutare a ridurre il rischio di tumori ormono-dipendenti, come il cancro al seno e alla prostata.

HPV e Neoplasia intraepiteliale cervicale

Un piccolo studio controllato con placebo ha esaminato l’effetto dell’integrazione orale di indolo-3-carbinolo (200-400 mg/die) sulla progressione di lesioni cervicali precancerose classificate come neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN 2 o CIN 3) 38.

Dopo 12 settimane di integrazione, 4 delle 8 donne che avevano assunto 200 mg/die di I3C e 4 delle 9 che ne avevano assunti 400 mg/die hanno avuto una regressione completa delle lesioni precancerose.

Per contro, nessuna delle 10 donne che avevano assunto un placebo ha avuto una regressione completa.

Tuttavia, in un altro studio, l’integrazione orale con DIM (2 mg/kg/giorno) per 12 settimane in 64 donne con lesioni CIN 2 o CIN 3 non è riuscita a migliorare in maniera superiore al placebo i parametri clinici durante un periodo di follow-up di un anno 40.

Inoltre, in un altro studio RCT di 6 mesi, l’integrazione di DIM (150 mg/die) non è riuscita a promuovere la clearance dell’HPV e a prevenire la progressione del CIN in 551 donne con anomalie cellulari di basso grado negli strisci cervicali 41.

Neoplasia intraepiteliale vulvare

La neoplasia intraepiteliale vulvare (VIN) è un raro stato precanceroso che può evolvere in cancro vulvare. Similmente alla neoplasia intraepiteliale cervicale, risulta spesso correlata all’infezione da Papilloma virus umano (HPV).

Un piccolo studio randomizzato su 12 donne con neoplasia intraepiteliale vulvare ha rilevato che l’integrazione con 200 mg/giorno o 400 mg/giorno di indolo-3-carbinolo per 6 mesi ha migliorato le dimensioni e l’aspetto della lesione, e i sintomi generali 39.

Cancro al Seno

Nelle donne in premenopausa, un integratore contenente I3C e 7-idrossimatairesinolo ha aumentato il rapporto urinario tra l’estrone 2 e l’estrone 16, riducendo il rischio di cancro al seno.

Ricordiamo infatti che E16 ha una forte azione oncogena in quanto stimola la replicazione cellulare; al contrario l’ormone E2 ha un’azione protettiva nei confronti del tumore della mammella 42.

Pertanto, l’aumento del rapporto tra E2 ed E16 può ridurre il rischio di cancro al seno e causare effetti antitumorali.

In uno studio RCT di un anno su 130 donne con carcinoma mammario, l’integrazione di diindolilmetano (150 mg due volte al giorno) ha prodotto cambiamenti favorevoli nel metabolismo degli estrogeni e nei livelli circolanti di globulina legante gli ormoni sessuali 43.

Uno studio di 30 giorni su 19 donne in post-menopausa con carcinoma mammario in stadio iniziale ha rilevato che l’assunzione di 108 mg di DIM al giorno ha comportato cambiamenti benefici nei livelli di estrogeni 44.

Cancro alla Prostata

Gli studi in vitro e in vivo hanno riportato che I3C e DIM inibiscono la crescita di colture cellulari/tumori prostatici androgeno-dipendenti e androgeno-indipendenti, normalizzando i livelli degli ormoni sessuali e bilanciando l’attività del recettore degli androgeni e degli estrogeni 45.

In uno studio di 12 mesi, a 21 uomini con neoplasia prostatica intraepiteliale di alto grado (una condizione non cancerosa che può aumentare il rischio di cancro alla prostata) è stato somministrato un placebo o 900 mg di diindolilmetano al giorno.

I pazienti che hanno ricevuto DIM hanno sperimentato miglioramenti significativi nella salute della prostata, registrando nel 45,5% dei casi una regressione completa della neoplasia (contro il 0% nel gruppo placebo) 45.

Fa Dimagrire?

Poiché gli estrogeni svolgono un ruolo importante nel regolare l’accumulo di grasso, l’indolo-3-carbinolo potrebbe favorire la perdita di peso.

In uno studio sui topi, l’aggiunta di I3C (0,1% peso/peso) ha ridotto l’aumento di peso, l’accumulo di grasso viscerale e l’aumento dei lipidi sierici indotti da una dieta ricca di grassi 46.

Allo stesso modo, l’I3C ha ridotto significativamente l’aumento del peso corporeo, l’accumulo di grasso e l’infiltrazione di macrofagi nel tessuto adiposo dell’epididimo di topi alimentati con una dieta ricca di grassi. Ha anche migliorato la tolleranza al glucosio e abbassato i livelli di glucosio, insulina e lipidi nel sangue 47.

Inoltre, è stato dimostrato che il DIM inibisce significativamente l’aumento del peso corporeo indotto da una dieta ricca di grassi e la formazione di tessuto adiposo 48.

In uno studio condotto su topi alimentati con una dieta ricca di grassi, 50 mg di DIM per kg di peso corporeo hanno ridotto significativamente la formazione di nuove cellule adipose 49.

Dosi e Modo d’uso

L’indolo-3-carbinolo è disponibile come integratore alimentare senza prescrizione medica. Il dosaggio consigliato varia generalmente da 200 a 400 mg/die.

Anche il DIM è disponibile come integratore alimentare senza prescrizione medica, con un dosaggio indicativo suggerito compreso tra 100 e 300 mg/die.

Controindicazioni

L’I3C è generalmente ben tollerato se assunto per via orale.

Tuttavia, gli effetti a lungo termine dell’integrazione di indolo-3-carbinolo sul rischio di cancro negli esseri umani non sono noti.

Alcuni risultati contraddittori negli studi su animali hanno portato diversi esperti a mettere in guardia contro l’uso diffuso di integratori di I3C e DIM negli esseri umani, almeno fino a quando i loro potenziali rischi e benefici non saranno meglio compresi 50, 34, 51.

I3C ha anche la capacità di indurre gli enzimi del citocromo P450, che possono causare interazioni con diversi farmaci.

La sicurezza degli integratori di I3C o DIM durante la gravidanza e l’allattamento non è stata ancora stabilita. Pertanto, se ne sconsiglia l’impiego salvo diversa indicazione medica.

Effetti Collaterali

Nel corso degli studi sono emersi alcuni rari effetti collaterali dell’I3C, come:

  • lievi aumenti delle concentrazioni sieriche dell’enzima epatico alanina aminotransferasi (ALT) 52;
  • rash cutaneo 53;
  • disequilibrio e tremore 54;
  • problemi gastrointestinali 55.

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