INDICE ARTICOLO
Introduzione
Nonostante i significativi passi avanti fatti dalla ricerca chimico-farmaceutica nella disassuefazione da fumo, il tabagismo rimane ancora un comportamento molto diffuso in tutta la popolazione mondiale ed una causa rilevante di morte. Oltre al trattamento farmacologico di prima linea – rappresentato dai sostitutivi della Nicotina, dal Bupropione e dalla Vareniclina – molti ricercatori in tutti il mondo, sulla scia di alcuni interessanti studi, stanno sperimentando l’utilizzo di principi attivi, generalmente antidepressivi, impiegati comunemente in altri contesti clinici. La possibilità di individuare strategie terapeutiche alternative costituirebbe sicuramente un vantaggio apprezzabile sia per il paziente, che potrebbe usufruire di un ulteriore rimedio, sia per il medico che potrebbe chiarire ulteriormente i meccanismi d’azione coinvolti nella dipendenza da Nicotina. I numerosi riscontri epidemiologici, tuttavia, dimostrano come la terapia farmacologica sia destinata a fallire nel lungo termine, come testimoniato dall’elevato tasso di recidiva, se non appropriatamente coadiuvata da un supporto psicoterapeutico efficace. In questo caso, il connubio terapeutico potrebbe risultare vincente, aumentando sensibilmente il tasso di astinenza continuativa e duratura.
Il Topiramato – meccanismo d’azione
Il Topiramato è un farmaco classicamente utilizzato come antiepilettico o antiemicranico, ma balzato agli onori della cronaca anche per la sua efficacia nella lotta al tabagismo e nel controllo del peso corporeo. Dal punto di vista chimico, il Topiramato è un monosaccaride sulfamato in grado di agire a livello del sistema nervoso centrale, attraverso meccanismi molecolari non ancora del tutto caratterizzati. Da alcune evidenze sperimentali emergerebbe la capacità del Topiramato di:
- Potenziare l’attività e la produzione di neurotrasmettitori inibitori come il GABA;
- Attivare specifiche sottoclassi di recettori per il GABA;
- Modulare l’attività di recettori eccitatori come quelli NMDA peri il glutammato.
Queste attività sembrerebbero in parte coinvolte nel controllo della dipendenza da Nicotina. Infatti il controllo dell’attività recettoriale indotta dal Topiramato potrebbe attenuare gli effetti dopaminergici della Nicotina sul sistema limbico, riducendo il senso di gratificazione associato al fumo di sigaretta. L’attivazione dopaminergica limbica Nicotina-indotta, costituirebbe ad oggi uno dei principali meccanismi neuro-endocrini attraverso i quali la Nicotina controllerebbe la dipendenza da fumo di sigaretta.
Il Topiramato – Efficacia
Nonostante il numero di studi e di trial clinici, che hanno testato l’efficacia del Topiramato nel trattamento della dipendenza da fumo, sia decisamente esiguo, è comunque possibile trarre spunti di riflessione interessanti. In un recente trial condotto per quattro settimane su 57 fumatori, il Topiramato si sarebbe rivelato più efficiente, sia del placebo che dei cerotti transdermici alla Nicotina, nell’indurre astinenza da fumo di sigaretta e nel garantire contestualmente un miglior controllo del peso corporeo. Dati incoraggianti, seppur numericamente poco significativi, si sarebbero raccolti anche in contesti differenti. Più precisamente, il Topiramato si sarebbe rivelato efficace nel facilitare la disassuefazione da fumo sia negli alcolisti che nei pazienti con contestuale patologia psichiatrica. Questi spunti di riflessione dovrebbero spingere verso l’organizzazione di trial clinici numericamente più abbondanti e soprattutto protratti a lungo nel tempo.
Il Topiramato – Tollerabilità
Poche sono le notizie relative alla tollerabilità del Topiramato utilizzato come farmacoterapia nella disassuefazione da fumo. Classicamente, le reazioni avverse più frequenti legate all’uso clinico di questo principio attivo sarebbero: anemia, riduzione dell’appetito, insonnia, ansia, stato confusionale, disorientamento, aggressività, alterazioni del tono dell’umore, depressione, sonnolenza, capogiri, nausea, diarrea, affaticamento e calo ponderale. Significative sarebbero anche le reazioni avverse al farmaco di natura anafilattica, come mialgia, shock, febbre, broncospasmo e angioedema. Le particolari caratteristiche farmacocinetiche del Topiramato espongono il paziente a rischio di interazioni farmacologiche potenzialmente pericolose. Per questi motivi, la terapia con Topiramato dovrebbe essere attentamente supervisionata da un medico e generalmente controindicata in caso di gravi patologie psichiatriche, ridotta funzionalità epatica e renale, miopatie, acidosi metabolica ed altri stati patologici. Le controindicazioni, per assenza di dati, andrebbero inoltre estese anche alla gravidanza e d al successivo periodo di allattamento al seno.