INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
La dermatoscopia è un esame medico che consiste nell’osservazione della pelle con l’ausilio di una lente d’ingrandimento di alta qualità e un potente sistema di illuminazione integrato.
Lo strumento utilizzato (il dermatoscopio) permette di valutare le lesioni cutanee e identificare con maggiore precisione la loro natura.
In questo modo, la dermatoscopia permette di distinguere le lesioni cutanee benigne da quelle cancerose (o sospette tali), per poi stabilire se è il caso di effettuare una biopsia cutanea o asportare la lesione.
Inoltre, la dermatoscopia periodica permette di monitorare eventuali cambiamenti delle caratteristiche dei nei e di altre lesioni cutanee.
La dermatoscopia è chiamata anche "dermoscopia" “epiluminoscopia”, "microscopia a luce incidente" o “microscopia epiluminescente”.
A Cosa Serve
La dermatoscopia viene sfruttata soprattutto per valutare le lesioni cutanee pigmentate (macchie scure della pelle), al fine di distinguere le lesioni maligne (come il melanoma e il carcinoma basocellulare pigmentato) dai nevi melanocitici benigni e dalle cheratosi seborroiche.
Grazie al dermatoscopio, il medico può valutare attentamente le caratteristiche della lesione pigmentata, come colore, simmetria, morfologia e struttura.
In generale, esiste un’alta probabilità di malignità (melanoma o carcinoma basocellulare) se una lesione cutanea pigmentata presenta almeno due di questi 3 criteri:
- Asimmetria di colore e struttura in uno o due assi perpendicolari;
- Reticolo di pigmenti irregolare, con pigmentazione di intensità variabile, non sfumato in periferia e asimmetrico o con linee di differente spessore;
- Presenza di qualsiasi struttura di colore blu e/o bianco.
Immagine tratta da dermnetnz.org, dove sono disponibili ulteriori foto di lesioni benigne e maligne. In termini generali, le lesioni benigne hanno pochi colori, una struttura regolare e un disegno simmetrico. I tumori maligni hanno invece colori spesso diversi (soprattutto il melanoma), struttura disordinata e disegno asimmetrico.
La dermatoscopia può rivelarsi utile anche in altre circostanze, ad esempio per valutare svariate condizioni dermatologiche (es. psoriasi, eczema, lupus cutaneo, lichen, pitiriasi rosea), per caratterizzare strutture vascolari non osservabili ad occhio nudo o per ricercare eventuali schegge o acari della scabbia.
Inoltre, l’esame può essere sfruttato per valutare disturbi dei capelli, del cuoio capelluto e delle unghie.
Quanto è accurata?
La dermatoscopia rappresenta lo standard nella diagnosi di tumori cutanei e delle lesioni cutanee in dermatologia generale.
Si stima che la dermoscopia possa rilevare immediatamente il 92% dei melanomi, a causa delle caratteristiche tipiche. Il restante 8% non presenta caratteristiche identificative e viene diagnosticato a causa del cambiamento di una lesione atipica 1, 2, 3.
Il cambiamento strutturale può essere rilevato nei melanomi superficiali entro 3-6 mesi.
Cosa Bisogna Sapere
La dermatoscopia è un esame assolutamente non doloroso, poiché consiste nella semplice osservazione visiva della superficie cutanea.
Prima di iniziare l’esame, il medico può applicare un gel o un olio per ultrasuoni sulla pelle, che migliorerà la chiarezza delle immagini. I modelli più recenti di dermatoscopio hanno comunque eliminato tale necessità.
Durante l’esame il paziente avverte soltanto una leggera pressione sulla pelle, generata dal dermatoscopio che viene premuto delicatamente per eliminare possibili bolle d’aria tra il dispositivo e la pelle.
Non ci sono rischi o controindicazioni: l’esame è sicuro e può essere utilizzato per tutti i tipi di pelle e per tutte le età.
In molti casi, la dermatoscopia permette di evitare il ricorso a una biopsia cutanea inutile. Tuttavia, in caso di lesioni sospette, il medico potrebbe effettuare una biopsia da indirizzare alla valutazione istologica.
In questi casi è previsto il prelievo di un campione di pelle, che a seconda dei casi può essere più o meno profondo ed esteso.
La biopsia cutanea si svolge dopo un’iniezione anestetica locale nella pelle per intorpidire l’area e rendere il prelievo tollerabile dal paziente. Dopo la procedura, è possibile che il medico vada ad applicare una sutura o una medicazione sul sito della biopsia.