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Magazine X115 X115 Helicobacter Pylori | Esistono Alimenti e Integratori Utili ed Efficaci?

Helicobacter Pylori | Esistono Alimenti e Integratori Utili ed Efficaci?

  • 8 minuti

Cos’è

L’Helicobacter pylori è un batterio patogeno che colonizza lo stomaco umano.

L’infezione da Helicobacter pylori interessa fino al 50% della popolazione mondiale ed è maggiormente diffusa nei Paesi in via di sviluppo, dove colpisce il 70-80% della popolazione 1.

Nei paesi sviluppati, i tassi di infezione stanno invece scendendo rispetto al 13-50% generalmente riportato; ad esempio, negli Stati Uniti, si stima che meno del 6% dei bambini risulti infetto 2.

Nel 2005, gli studiosi Marshall e Warren hanno ricevuto il premio Nobel per la medicina per aver collegato la presenza di Helicobacter pylori all’infiammazione dello stomaco (gastrite) e all’ulcera peptica 3.

Perché è pericoloso

L’Helicobacter pylori tende a ridurre l’acidità dell’ambiente gastrico, favorendo di conseguenza la proliferazione di microbi all’interno dello stomaco 4.

Sebbene non tutte le infezioni causino sintomi evidenti, è stato osservato che – rispetto agli individui non infetti – le persone con un’infezione hanno da 3 a 6 volte più probabilità di sviluppare un cancro dello stomaco 5.

Si è anche visto che circa il 20% dei pazienti con infezione da Helicobacter pylori svilupperà una malattia correlata a questa infezione, come:

  • gastrite cronica o atrofica,
  • ulcera peptica,
  • linfoma gastrico,
  • carcinoma gastrico.

Altri problemi che possono essere causati o esacerbati dall’infezione includono 6, 1:

  • Anemia sideropenica,
  • Porpora trombocitopenica idiopatica (facilità alla formazione di lividi),
  • Carenza di vitamina B12.

Sebbene non sia stato dimostrato un nesso casuale, l’infezione da Helicobacter pylori risulta statisticamente associata a un rischio più alto di aterosclerosi (indurimento delle arterie), cardiopatia ischemica (ridotto afflusso di sangue al cuore), ipertensione, ictus, steatosi epatica non alcolica (fegato grasso) e sindrome dell’intestino irritabile 7, 8, 9, 10, 11, 12.

In generale, le complicazioni correlate all’infezione da Helicobacter pylori sono meno frequenti nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti 13.

Come ci si ammala

Gli studiosi hanno scoperto che l’infezione da Helicobacter pylori interessa la specie umana sin dai tempi in cui ha lasciato l’Africa, cioè da almeno 60.000 anni 14.

In genere, tale infezione viene contratta nella prima infanzia, per poi persistere per tutta la vita 15.

La trasmissione dell’infezione può avvenire per via oro-fecale (tramite acqua e cibo non puliti) o tramite il contatto con fluidi corporei infetti, come la saliva 16.

Prevenzione

L’infezione da Helicobacter pylori può essere prevenuta adottando sane abitudini di igiene personale, che includono ad esempio:

  • lavarsi le mani frequentemente, soprattutto prima di cucinare o mangiare, o dopo aver usato il bagno;
  • bere acqua da una fonte sicura;
  • evitare cibi che non sono stati puliti adeguatamente o cucinati per un tempo adeguato.

Purtroppo, non è ancora disponibile un vaccino, sebbene la ricerca stia profondendo molti sforzi in questo campo 18, 18a.

Segni e Sintomi

La maggior parte dei pazienti infetti da Helicobacter pylori (circa l’80%) non sviluppa sintomi 1.

Tuttavia, in quasi tutte le persone infette, la proliferazione provoca danni progressivi al rivestimento protettivo (mucosa) dello stomaco 2.

Erodendo la mucosa gastrica, l’infezione da Helicobacter pylori scatena un’infiammazione locale che può portare a gastrite o ulcera peptica.

I sintomi tipicamente associati a gastrite includono 19, 20:

  • Bruciore di stomaco,
  • Eruttazioni e gonfiore gastrico,
  • Diarrea o stitichezza,
  • Dolore nella parte superiore o media dell’addome.

Le ulcere peptiche possono causare un dolore più violento, intermittente, sordo o bruciante a livello addominale, che dura da minuti a ore, per giorni o settimane; inoltre, possono causare nausea e perdita di peso involontaria.

Diagnosi

Le infezioni da Helicobacter pylori possono essere diagnosticate tramite esami del sangue, del respiro e delle feci.

Se questi esami non forniscono informazioni sufficienti per giungere a una diagnosi, può essere eseguita un’endoscopia (esofagogastroduodenoscopia). In questo modo, lo specialista può visionare lo stato di salute dell’esofago, dello stomaco e dei tratti superiori dell’intestino.

Durante la procedura, è inoltre possibile prelevare un piccolo campione di mucosa dello stomaco (biopsia gastrica) sulla quale eseguire un esame (test rapido dell’ureasi) per confermare o escludere la presenza dell’infezione 21.

La seguente tabella riporta l’efficacia delle varie opzioni per la diagnosi dell’infezione 22, 23. Ricordiamo brevemente che la sensibilità indica la capacità di rilevare la presenza dell’infezione (quindi di individuare i soggetti malati), mentre la specificità indica la capacità di identificare i soggetti sani (o comunque non infetti da Helicobacter pylori).

Test Sensibilità Specificità
Test dell’ureasi (respiro) 67% 100%
Esame sierologico (del sangue) per gli anticorpi H. pylori 84% 60%
Biopsia dello stomaco – istopatologia (esame dei tessuti al microscopio) 83% 100%
Biopsia dello stomaco – Coltura H. pylori 64% 100%
Test dell’antigene fecale 86-97% (a seconda dell’antigene testato) 93-97%

Cura e Trattamenti

Cure standard

Le infezioni da Helicobacter pylori sintomatiche vengono comunemente trattate somministrando per 7-14 giorni un cocktail di farmaci che include:

  • un inibitore della pompa protonica (ad esempio omeprazolo o lansoprazolo), che riduce la produzione di acidi gastrici;
  • due o più antibiotici (tipicamente claritromicina e amoxicillina o metronidazolo), selezionati in base alla sensibilità del batterio alle vare tipologie di antibiotici;
  • eventualmente il bismuto (una sostanza antimicrobica non antibiotica).

Queste terapie sono note come triplice terapia o quadrupla terapia, a seconda di quanti farmaci vengono inclusi nel trattamento 24, 25.

Indicativamente, l’efficacia della triplice terapia standard varia tra il 60% e l’80% 6.

Purtroppo, l’eradicazione sta diventando più difficile con la crescente diffusione di ceppi multiresistenti agli antibiotici, rendendo a volte necessario più di un ciclo (o combinazioni) di trattamenti 25.

Per quanto riguarda le infezioni asintomatiche, vi sono opinioni contrastanti sull’opportunità o meno di trattarle; questo in virtù degli effetti collaterali del trattamento, che includono prevalentemente il rischio di alterazione della flora batterica intestinale, con conseguente comparsa di gonfiori addominali, diarrea e nausea 26.

Integratori

Sebbene non esistano integratori in grado di eradicare l’infezione da Helicobacter pylori, alcuni prodotti hanno dimostrato un certo potenziale nel ridurre la carica microbica, migliorare la risposta alle terapie convenzionali o ridurne gli effetti collaterali.

Probiotici

Numerose prove suggeriscono che i probiotici (aggiunti a un regime di trattamento farmacologico convenzionale) aiutano ad aumentare i tassi di eradicazione dell’infezione 27, 28, 29, 26, 30, 6.

Ad esempio, secondo una meta-analisi, l’uso dei probiotici Lactobacillus, Bifidobacterium e Saccharomyces boulardii ha migliorato il tasso di eradicazione dell’Helicobacter pylori di circa il 10% e ridotto gli effetti avversi della terapia di circa il 15% 26.

Secondo un’altra meta-analisi di rete di 91 studi clinici randomizzati, l’integrazione con probiotici ha aumentato del 60% le probabilità di eradicazione dell’Helicobacter pylori rispetto al placebo. Tra tutti, il microrganismo probiotico più efficace è stato il Bifidobacterium longum 26a.

Sebbene secondo altri studi i probiotici non siano utili per aumentare i tassi di eradicazione, sembrano comunque utili per ridurre gli eventi avversi correlati agli antibiotici. 5.

Anche i simbiotici (che contengono una combinazione di probiotici e sostanze prebiotiche per sostenerne la crescita) possono migliorare i tassi di eradicazione e ridurre gli effetti collaterali del trattamento farmacologico 5.

Altri integratori

Oltre ai probiotici, studi preliminari suggeriscono la potenziale utilità di vari integratori.

Tuttavia, rispetto ai probiotici, le prove scientifiche sono generalmente più deboli e impongono ulteriori ricerche prima di poterne eventualmente raccomandare l’uso.

  • L’aglio potrebbe avere un’azione preventiva nel ridurre la colonizzazione dello stomaco da parte del batterio, ma questa capacità non è stata adeguatamente dimostrata 31.
  • In uno studio preliminare, il ginseng coreano (Panax ginseng) ha migliorato significativamente il tasso di eradicazione dell’infezione quando aggiunto alla terapia convenzionale 32.
  • La curcumina potrebbe favorire la guarigione delle ulcere peptiche e ridurre la carica batterica di Helicobacter pylori nello stomaco 31.
  • La liquirizia viene sfruttata in fitoterapia per combattere i disturbi correlati a gastriti e ulcere peptiche; inoltre potrebbe ridurre la carica microbica di Helicobacter pylori nello stomaco 33, 34, 32.
  • La cannella potrebbe ridurre la colonizzazione gastrica di Helicobacter pylori 35.
  • L’integrazione di lattoferrina, in associazione alla terapia convenzionale, ha aumentato il tasso di eradicazione e ridotto la gravità degli effetti collaterali 1. In un altro studio, ha dimostrato di poter ostacolare la colonizzazione di Helicobacter pylori nello stomaco 36.
  • L’integrazione di vitamina C ad alto dosaggio e succo di mirtillo rosso ricco di antiossidanti ha migliorato l’efficacia del trattamento convenzionale in un piccolo numero di studi 5.
  • Altri antiossidanti, come vitamina E, N-acetilcisteina e coenzima Q10, potrebbero produrre un effetto positivo sull’infiammazione gastrica e ridurre lo stress ossidativo 37, 5.

Dieta

Tra i possibili alimenti utili per i pazienti con infezione da H. pylori si segnalano:

Gli alimenti potenzialmente dannosi includono invece quelli ricchi di sale, come pesce sotto sale e verdure in salamoia, quelli affumicati e generalmente tutti gli alimenti di difficile digestione.

Igiene orale

La placca dentale può ospitare colonie di Helicobacter pylori, alimentando e sostenendo l’infezione gastrica e provocando recidive 40.

Per questo motivo, il trattamento parodontale, che include la pulizia dentale professionale e l’igiene orale quotidiana per il controllo della placca, migliora notevolmente gli effetti del trattamento farmacologico 5, 41.

Ad esempio, in uno studio, il trattamento di un’infezione orale ha aumentato il tasso di successo dell’eradicazione dell’Helicobacter pylori dal 61% all’82% 42.

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