Lo Xilitolo è uno zucchero naturale, caratterizzato dal classico aspetto bianco e cristallino, presente in natura in molti prodotti vegetali, in particolare in alberi come la betulla e il faggio, che rappresentano le principali fonti di approvvigionamento. Appartenente alla famiglia dei polioli o polialcoli, lo xilitolo si contraddistingue per:
La presenza di uno scheletro a 5 atomi di carbonio;
Il basso valore calorico, stimato in circa 2,4 kcal per grammo;
La bassa biodisponibilità, in virtù dello scarso assorbimento intestinale;
Il basso impatto glicemico;
Il bassissimo potere cariogeno.
Per questi motivi lo Xilitolo è stato impiegato sia nella produzione di vari alimenti dietetici, sia nella formulazione di prodotti destinati all’igiene orale, in particolare di gomme da masticare.
La carie dentale
La carie dentale è una dissoluzione della componente minerale, in particolare dell’idrossiapatite, del dente, sostenuta dagli acidi prodotti dalla fermentazione di zuccheri e carboidrati dietetici ad opera di parte della flora batterica residente nel cavo orale. Questi batteri vivono comunemente nel nostro cavo orale, organizzati in un sottile biofilm, noto come placca dentaria, adeso alla superficie dei denti. Di oltre le 200-300 specie batteriche presenti in questo biofilm, una in particolar modo è riconosciuta come agente eziologico della carie: lo Streptococco mutans. La produzione di acidi indotta da questa specie, in risposta alla fermentazione di zuccheri presente nel cavo orale (in particolare di saccarosio), determinerebbe una progressiva solubilizzazione dei cristalli di idrossiapatite, inducendo così la formazione della carie. Per questo motivo, la carie dentale può essere definita come una malattia infettiva degenerativa ad etiologia multifattoriale, che colpisce lo smalto e la dentina, estendendosi dalla superficie in profondità, provocando una progressiva demineralizzazione e proteolisi delle strutture dentali. Oltre alla necessaria presenza dello S. mutans, a determinare l’insorgenza della carie, contribuirebbero anche:
Una particolare suscettibilità dell’ospite, legata in particolare alle caratteristiche del microambiente del cavo orale;
La presenza di una dieta ricca in carboidrati fermentabili;
La presenza per l’appunto di una flora batterica acidogena.
In virtù di queste caratteristiche, e dell’ampia prevalenza di questa patologia sia in età adulta che giovanile, nel tempo si sono messe a punto diverse strategie preventive, quali:
La fluoroprofilassi topica e sistemica nei casi più gravi;
Opportune campagne di igiene orale;
Opportune campagne di igiene alimentare e sana nutrizione;
Introduzione di zuccheri meno cariogeni del saccarosio.
Xilitolo nella prevenzione della carie dentale
Tra gli zuccheri sostitutivi del saccarosio si sono guadagnati un posto di assoluto rilevo i poliacoli, in particolare lo Xilitolo. Infatti, oltre al ridotto potere calorico e al ridotto impatto iperglicemizzante, lo Xilitolo si sarebbe rivelato utile nel ridurre sensibilmente il rischio di carie dentale, e addirittura, in taluni studi, nel prevenirne l’insorgenza. Nonostante non siano ancora stati identificati con precisione i potenziali meccanismi d’azione, il consumo regolare di gomme da masticare allo xilitolo sembrerebbe:
Ridurre l’incidenza di carie dentale nella popolazione sia giovane che adulta;
Ridurre il numero di colonie di S. mutans presenti nel cavo orale;
Ridurre la gravità della carie intesa come profondità della stessa e dell’eventuale interessamento della dentina.
I meccanismi d’azione ipotizzati in tal senso, prevedrebbero:
Un aumento del flusso salivare, con un miglior lavaggio del cavo orale e un minor rischio di ristagno di cibi e zuccheri fermentabili;
La riduzione delle colonie di S. mutans nella flora batterica formante la placca dentaria;
Un allontanamento meccanico dei residui di cibo;
La riduzione delle concentrazioni salivarie e intraorali di citochine infiammatorie ed enzimi proteolitici;
Un miglioramento della flora del cavo orale, con l’aumentata produzione di sostanze ad attività antinfiammatoria e protettiva.
Precauzioni d’impiego dello Xilitolo
Lo Xilitolo, così come tutti gli altri polialcoli, se assunto in quantità eccessive potrebbe determinare l’insorgenza di disturbi gastro-enterici, quali dolori addominali crampiformi e diarrea. Questi effetti collaterali risulterebbero determinati dal basso assorbimento intestinale di questo poliolo, con conseguente fermentazione ad opera della flora batterica e produzione di sostanze osmoticamente attive. Le stesse potrebbero quindi richiamare acqua nel lume intestinale, inducendo l’insorgenza dei suddetti effetti collaterali. Tali reazioni potrebbero manifestarsi a dosaggi giornalieri di 4 g. Per questi motivi lo Xilitolo è generalmente poco tollerato dai pazienti con patologie intestinali sia di natura organica che funzionale come la sindrome dell’intestino irritabile.
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