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Che Cos’è
Akkermansia muciniphila è un batterio, ospite abituale dell’intestino umano.
Colonizza il tratto intestinale nei primi anni di vita e negli adulti sani costituisce da solo circa l’1-3% del microbiota intestinale totale 1.
Akkermansia muciniphila è considerato un batterio commensale (non arreca alcun danno all’organismo umano) ed è candidato a potenziale probiotico.
In effetti, questo microrganismo tende a essere più abbondante nell’intestino dei soggetti sani rispetto a quello dei pazienti con malattie come obesità, diabete, patologie intestinali e disturbi metabolici 2.
Questo significa che la concentrazione di Akkermansia muciniphila nell’intestino tende a essere minore nelle persone con problemi di obesità, diabete, infiammazione e disturbi metabolici rispetto alle persone sane.
Questa osservazione, tuttavia, non può essere usata per affermare che l’integrazione specifica o un aumento indiretto di Akkermansia muciniphila (ad es. tramite fibre prebiotiche) sia utile nella prevenzione e nel trattamento di queste malattie.
Per confermare queste ipotesi servono infatti ampi studi clinici randomizzati e controllati su esseri umani (che attualmente non sono stati condotti in quantità sufficiente).
A Cosa Serve
Negli ultimi anni, Akkermansia muciniphila ha attirato molta attenzione per il suo ruolo nel mantenimento del benessere umano ed è stato recentemente proposto come nuovo probiotico 3.
Varie ricerche lo dipingono come un “microbo benefico di nuova generazione” e come "la stella splendente della flora intestinale" 4, 5.
Queste affermazioni, a dire il vero fin troppo entusiastiche, si basano sui suoi potenziali benefici per:
- la prevenzione e il trattamento delle malattie metaboliche 6, 7, 8;
- il miglioramento dell’integrità intestinale 9, 10;
- la riduzione dell’endotossiemia attraverso l’inibizione della traslocazione del lipopolisaccaride (LPS batterico) dall’intestino alla circolazione 9, 10, 11.
Negli studi sui roditori, è stato riportato che la somministrazione di Akkermansia muciniphila riduce la permeabilità intestinale, l’obesità, il fegato grasso e la resistenza all’insulina.
Ulteriori studi di intervento su modelli animali hanno confermato una correlazione inversa tra l’abbondanza di Akkermansia muciniphila e l’aumento del peso corporeo 9, 12, l’infiammazione 13, la sindrome metabolica 14 e il diabete di tipo 1 e 2 15, 12.
Sebbene l’Akkermansia muciniphila sia già disponibile e promossa come integratore, è necessaria ulteriore ricerca clinica per confermare i suoi potenziali benefici.
Come Funziona
Nel corpo umano, il batterio Akkermansia muciniphila si localizza principalmente nelle parti distali dell’intestino tenue e crasso.
A questo livello, metabolizza la mucina come fonte di energia, ottenendo gli amminoacidi e i gruppi zuccherini necessari per la sua crescita e proliferazione 16.
Quando Akkermansia muciniphila degrada la mucina, rilascia carboidrati meno complessi dallo strato di mucina e produce acidi organici come acetato e propionato 6.
Questi acidi grassi a corta catena servono come substrati per altri batteri e nutrono le cellule della mucosa intestinale 6, 17. Inoltre, sono stati collegati alla regolazione del peso corporeo attraverso i loro effetti anoressizzanti (riducono l’appetito), insulinosensibilizzanti, antinfiammatori e metabolici 18, 19.
Akkermansia muciniphila è quindi in grado di stimolare la produzione di mucina aumentando sia il numero che la densità delle cellule caliciformi, ripristinando così lo spessore dello strato di muco e rafforzando la barriera intestinale 9, 16, 12.
Inoltre, Akkermansia muciniphila può interagire con il sistema immunitario attraverso il recettore Toll-like 2 (TLR2), che regola molte funzioni biologiche, tra cui ancora una volta la sensibilità all’insulina e l’integrità della barriera intestinale 20, 11, 21, 22.
Proprietà e Benefici
Studi su animali ed esseri umani suggeriscono che livelli più elevati di Akkermansia muciniphila nell’intestino sono associati a una migliore salute metabolica, tra cui una ridotta resistenza all’insulina e livelli più bassi di glicemia a digiuno, insulina, leptina ed enzimi epatici 23.
Al contrario, una scarsa e insufficiente popolazione di Akkermansia muciniphila nell’intestino è associata ad alcune condizioni di salute, come l’obesità, il diabete di tipo 2 e le malattie infiammatorie intestinali 24, 25, 22.
A titolo esemplificativo, uno studio su 121 soggetti ha scoperto che i livelli di Akkermansia muciniphila e Faecalibacterium prausnitzii nell’intestino erano inferiori alla norma nelle persone con prediabete e diabete di tipo 2 di nuova diagnosi 26.
Ribadiamo comunque il grosso limite di questi studi, che possono soltanto dimostrare semplici associazioni tra due fattori, senza nesso di causa-effetto.
Pertanto, allo stato attuale, non ci sono prove per supportare l’idea che l’integrazione di A. muciniphila possa avere effetti benefici per la salute.
Alcuni studi interessanti
Sovrappeso, Glicemia, Colesterolo
L’integrazione di Akkermansia muciniphila ha aumentato la sensibilità all’insulina nei topi 12.
Negli esseri umani, è stato condotto uno studio pilota esplorativo (controllato con placebo) su 32 pazienti obesi, sottoposti a 3 mesi di trattamento con 10 miliardi di UFC al giorno (vive o pastorizzate) di A. muciniphila.
Lo studio ha suggerito che tale integrazione potrebbe apportare benefici alla salute metabolica nelle persone con sovrappeso od obesità associata alla resistenza all’insulina 32.
Infatti, oltre ad aver prodotto piccole riduzioni del peso e della massa grassa, la somministrazione orale di A. muciniphila ha migliorato in maniera significativa la sensibilità all’insulina, l’insulinemia, il colesterolo e i marcatori della disfunzione epatica e dell’infiammazione sistemica.
Un altro studio di intervento clinico su pazienti con diabete di tipo 2 ha osservato i benefici nel controllo della glicemia postprandiale di un "cocktail probiotico" contenente A. muciniphila 33.
In un ulteriore studio, i pazienti obesi con una maggiore abbondanza di A. muciniphila sottoposti a restrizione calorica hanno mostrato un miglioramento superiore nei livelli di colesterolo totale e sensibilità all’insulina (rispetto ai pazienti con una scarsa abbondanza di questo batterio) 23.
Un altro studio clinico su pazienti diabetici sovrappeso e obesi ha osservato che la somministrazione di inulina e butirrato ha ridotto la pressione sanguigna diastolica e l’espressione dei livelli del marker infiammatorio TNF-α. Allo stesso tempo, ha aumentato l’abbondanza di bifidobatteri e A. muciniphila nel loro intestino 34.
In un altro studio, topi con microbiota impoverito da antibiotici e nutriti con una dieta ad alto contenuto di grassi sono stati sottoposti a trapianto di feci da pazienti obesi, e successivamente ad integrazione di inulina.
In questo modo, è stato possibile osservare una relazione positiva tra l’aumento della popolazione intestinale di Akkermansia e la riduzione del peso, la maggiore produzione di insulina e la riduzione del grasso epatico e muscolare 35.
Malattie infiammatorie intestinali
Un altro studio clinico su soggetti cinesi ha inizialmente osservato una colonizzazione e un’abbondanza significativamente inferiori di Akkermansia nei pazienti con morbo di Crohn o colite ulcerosa, rispetto ai controlli sani.
Successivamente, ha scoperto che il trapianto di microbiota lavato ha prodotto un miglioramento nei parametri clinici (ad esempio, frequenza delle feci, sanguinamento rettale e valutazione del medico) nel 53,7% dei pazienti con malattie infiammatorie intestinali 36.
Quando il gruppo rispondente e il gruppo non rispondente sono stati confrontati, si è scoperto che i pazienti non rispondenti non mostravano cambiamenti significativi nei livelli di Akkermansia muciniphila, il che implica perlomeno un ruolo prognostico per questo batterio.
Dosi e Modo d’uso
Akkermansia muciniphila può essere integrata in forme vitali (probiotico) o pastorizzate (postbiotico).
In base alle pochissime prove cliniche disponibili, è possibile che un dosaggio appropriato sia di 10 miliardi di unità formanti colonie (UFC) al giorno per 3 mesi 32
Come aumentare Akkermansia
Numerosi studi sull’uomo e sugli animali hanno dimostrato che l’abbondanza di Akkermansia muciniphila nell’intestino può essere aumentata attraverso interventi dietetici 2.
In particolare, è stato segnalato che:
- una dieta a basso contenuto di FODMAP riduce i livelli di Akkermansia muciniphila rispetto a una dieta che include FODMAP 37, 38, 39; questo effetto è stato osservato anche in pazienti con malattia di Crohn e sindrome dell’intestino irritabile;
- l’assunzione di 10 grammi di inulina al giorno per 45 giorni ha aumentato la popolazione di A. muciniphila nelle persone con diabete di tipo 2 34;
- l’integrazione con alcuni ceppi probiotici, come Lactobacillus rhamnosus e Bifidobacterium animalis, può promuovere la crescita di A. muciniphila nell’intestino 40;
- secondo ricerche preliminari, la restrizione calorica o alcuni polifenoli (ad esempio, resveratrolo, estratto di melograno) possono aumentare la popolazione di A. muciniphila nell’intestino 41, 23, 42, 14.
Studi metagenomici hanno inoltre dimostrato che l’abbondanza di A. muciniphila è inversamente correlata al peso corporeo negli esseri umani 9, 43, 44.
Ad esempio, l’analisi del microbiota intestinale nelle feci ha mostrato che i bambini obesi e sovrappeso avevano concentrazioni ridotte di A. muciniphila rispetto ai bambini magri 43.
Effetti Collaterali
Ricerche preliminari suggeriscono che l’Akkermansia muciniphila viva o pastorizzata è probabilmente sicura per gli esseri umani 32, 45, 11.
Tuttavia, sono necessari ulteriori studi clinici per indagare meglio eventuali effetti collaterali dell’integrazione.
Un possibile ruolo patogenico dell’Akkermansia è stato ipotizzato nella sclerosi multipla e nel morbo di Parkinson, poiché i pazienti con queste malattie sembrano presentare livelli più elevati del batterio rispetto ai gruppi di controllo 27, 28, 29, 30, 31.