INDICE ARTICOLO
Introduzione
Si è già descritto in precedenza come la pelle asfittica e i suoi segni estetici e clinici, possano essere dirette conseguenze di una cute particolarmente grassa.
L’aumentata produzione di sebo denso, assieme all’applicazione inappropriata di cosmetici, determinerebbe infatti un’occlusione massiva ed estesa dei pori cutanei, contribuendo quindi all’insorgenza da un lato di fastidiosi comedoni o microcisti nei casi più gravi, e dall’altro di una condizione di diffusa secchezza e opalescenza cutanea.
Basi dell’Approccio Dermocosmetico alla Pelle Asfittica
Considerato il ruolo dell’abuso di cosmetici e dell’aumentata produzione di sebo nella genesi di questa manifestazione cutanea, sarebbe importante, in primo luogo, porre le basi utili a evitare gli eccessi.
In questo senso risulterebbe opportuno:
- sospendere per le prime settimane l’applicazione dei cosmetici utilizzati fino a quel momento;
- detergere accuratamente il viso nei giorni successivi;
- sottoporsi a pulizia del viso professionale;
- adottare tutte le misure preventive descritte nell’articolo introduttivo;
- intraprendere un trattamento dermocosmetico adatto al tipo di cute.
Trattamento Dermocosmetico Sebonormalizzante
Note le caratteristiche biologiche di questo tipo di cute, uno dei trattamenti necessari in ambito cosmetologico e dermocosmetico per la pelle asfittica sarebbe proprio quello sebonormalizzante e dermopurificante.
Per questo motivo, il suddetto trattamento dovrebbe normalizzare la produzione di sebo, consentendo al contempo di rimuovere eventuali accumuli di tossine e materiale di scarto derivanti dal metabolismo cutaneo.
Differenti sono ad oggi i principi attivi di origine naturale dotati di attività sebonormalizzante e dermopurificante, pertanto indicati nel trattamento della pelle asfittica. Tra questi ritroviamo:
- L’Acido Azelaico. Sostanza naturale prodotta da un lievito normalmente presente sulla cute, noto come Mallasezia furfur, e presente anche in prodotti di origine vegetale come i cereali.
Il meccanismo biologico di questa sostanza, alquanto complesso, si concretizzerebbe nell’inibizione dell’enzima 5 alfa reduttasi, normalmente coinvolto nella produzione cutanea di sebo ed acidi grassi.
All’acido Azelaico vengono inoltre attribuite significative proprietà antisettiche ed antibatteriche, dirette in particolare verso alcune specie, come il P. acnes, coinvolte nella patogenesi dell’acne (manifestazione clinica correlabile alla pelle grassa e asfittica). - Agrimonia. Pianta erbacea i cui estratti presentano adeguate concentrazioni di tannini, acido ursolico, acido salicilico e flavonoidi.
Oltre alle proprietà antiossidanti, i tannini presentano anche attività astringente, riducendo il lume delle ghiandole sebacee e contrastando così la produzione di sebo. - Amamelide. Arbusto caratterizzato da simpatici fiori gialli. Dagli estratti di amamelide è possibile ottenere buone concentrazioni di tannini, acido gallico, saponine e flavonoidi.
L’insieme di questi principi attivi donerebbe all’estratto di Amamelide un’attività antiossidante, astringente, lenitiva e dermopurificante, particolarmente indicata quindi per le pelli grasse ed asfittiche. - Bardana. Pianta Erbacea dalle cui radici è possibile ottenere un estratto ricco di acidi caffeil-chinici dotati, secondo alcuni studi, di proprietà sebonormalizzanti e dermopurificanti.
- Betulla. Albero dalle cui foglie si ricava un estratto ricco di flavonoidi, glicosidi, tannini, acido caffeico ed acido ascorbico.
Gli estratti di betulla presentano pertanto attività astringenti, antinfiammatorie e disarrossanti. - Mirto. Arbusto cespuglioso dalle cui foglie si ottiene un olio essenziale dotato di attività sebonormalizzante, antiossidante e dermopurificante.
A questi estratti vegetali si aggiungerebbero inoltre oli essenziali di melaleuca, lavanda e salvia, accumunati dalla medesima attività dermopurificante ed antibatterica.
Recenti studi sembrerebbero avvalorare anche l’efficacia sebonormalizzante della Serenoa Repens, i cui estratti presenterebbero attività inibitrice nei confronti di enzimi coinvolti nella sintesi cutanea di acidi grassi e sebo.
Nei casi più gravi di pelle asfittica, contraddistinti da microcisti, comedoni e talvolta acne, sarebbe possibile, previo consulto medico, utilizzare prodotti ad uso topico con attività antibatterica ed antisettica (ad esempio a base di Acido Azelaico – es. Skinoren o perossid do i benzoil – es. Benzac Gel), così da limitare la proliferazione batterica di specie comedogeniche, normalizzando contestualmente la flora cutanea.
Bibliografia
- Cosmetologia: guida visuale Mauro Prevedello
- Dermocosmetologia. Dall’inestetismo al trattamento cosmetico Andrea Bovero