INDICE ARTICOLO
Introduzione
Una delle funzioni primarie della pelle è la protezione dell’organismo dai fattori ambientali (tra cui radiazioni ultraviolette, microrganismi, agenti fisici e chimici).
A sua volta, anche la pelle possiede dei sistemi difensivi.
L’intera superficie cutanea è ricoperta da un importante strato lipidico, che forma una sorta di mantello protettivo invisibile.
Questo strato lipidico, chiamato film idrolipidico cutaneo:
- è costituito principalmente da lipidi (95%);
- ha un pH acido;
- contiene anche una componente idrosolubile, in grado di legare e trattenere l’acqua, chiamata NMF (Natural Moisturizing Factor).
L’integrità del mantello idrolipidico è fondamentale per:
- mantenere la pelle morbida e idratata;
- inibire l’eccessiva perdita di acqua evaporativa transcutanea (TEWL);
- proteggere l’organismo dai microrganismi esterni, dagli allergeni e da altri xenobiotici e insulti ambientali;
- ridurre il rischio di insorgenza di infezioni;
- regolare l’assorbimento e l’escrezione di sostanze attraverso la pelle.
Costituenti del Mantello Lipidico
Il mantello lipidico è il risultato del contributo prevalente (90%) delle ghiandole sebacee e di quello minoritario delle cellule epidermiche (cheratinociti) 1.
I grassi che compongono il film idrolipidico sono di origine prevalentemente sebacea e solo in misura marginale cheratinocitaria (prodotti dalle cellule dell’epidermide).
I lipidi del sebo sono principalmente lipidi non polari, come trigliceridi, esteri della cera e squalene, mentre i lipidi epidermici sono formati da proporzioni quasi uguali di acidi grassi liberi, colesterolo e ceramidi 5.
Composizione del sebo umano e dei lipidi epidermici 1 | ||
Lipidi del sebo (%) | Lipidi Epidermici (%) | |
Gliceridi | 30-50 | 30-50 |
Acidi Grassi Liberi | 15-30 | 8-16 |
Esteri Cerosi | 26-30 | – |
Squalene | 12-20 | – |
Esteri del Colesterolo | 3-6 | 15-20 |
Colesterolo | 1,5-2,5 | 20-25 |
Sebo
Funzioni del Sebo
La difesa dalla disidratazione, il controllo della termoregolazione, la protezione da microrganismi patogeni e dagli agenti chimico-fisici, rappresentano solo alcune delle funzioni biologiche legate al sebo.
Insieme ai lipidi epidermici e all’NMF, il sebo:
- lubrifica la superficie esterna della pelle;
- è responsabile dell’odore corporeo;
- contribuisce, con il sudore, alla formazione del film idro-lipidico di superficie, il quale:
- protegge la superficie cutanea dalle aggressioni chimiche (detergenti, solventi, inchiostri, ecc.) e batteriche;
- limita e controlla la perdita di acqua dall’epidermide (trans epidermal water loss: TEWL), risultando fondamentale nel mantenimento dell’idratazione e nei processi di termoregolazione.
Composizione del Sebo
Le ghiandole sebacee sono un importantissimo organo endocrino a secrezione olocrina, in grado di secernere fino a 5-10 mg di sebo per centimetro quadrato nelle zone a maggior concentrazione.
Considerata la sua importanza per l’integrità della barriera cutanea, il sebo diventa un problema dermatologico sia quando ce n’è troppo, sia quando ce n’è troppo poco.
Oltre all’aspetto quantitativo, da sempre legato all’insorgenza di alcune manifestazioni patologiche come la seborrea, è molto importante valutare anche gli aspetti qualitativi (ovvero la composizione dei lipidi sebacei).
Il sebo umano, derivato dalle secrezioni sebacee ed epidermiche, è una miscela di lipidi non polari, soprattutto trigliceridi, esteri cerosi, squalene, acidi grassi e colesterolo, le cui proporzioni ne influenzano sensibilmente le caratteristiche chimico-fisiche e funzionali.
Oltre ai lipidi, il sebo contiene anche detriti delle cellule che l’hanno prodotto, sostanze antimicrobiche, acidi grassi liberi e metalloproteinasi della matrice.
A complicare la situazione, sottolineando così l’enorme complessità della biologia umana, vi sarebbe anche una certa specificità di composizione in relazione all’area corporea considerate.
Si è notato, infatti, come le caratteristiche chimico-fisiche, quindi funzionali, del sebo possano differire sensibilmente a seconda della sede anatomica. Ad esempio, il sebo prodotto nell’orecchio e più ricco di cere ed esteri a catena lunga (non a caso prende il nome di "cerume").
Lipidi del Sebo
Al contrario di quanto si possa apparentemente credere, la composizione dei lipidi sebacei, soprattutto di quelli umani, è decisamente complessa e strettamente correlata alle caratteristiche istologiche e funzionali della cute e dell’organismo umano più in generale.
Come accennato, questi lipidi rappresentano la frazione più abbondante del film lipidico cutaneo e ne influenzano evidentemente le caratteristiche.
In questo senso, con le opportune differenze tra individuo e individuo, nel sebo umano ritroviamo il:
- 20-60% di trigliceridi;
- 23-29% di esteri cerosi;
- 10-14% di squalene;
- 5-40% di acidi grassi liberi;
- 1-5% di colesterolo ed esteri sterolici;
- 1-2% di digliceridi.
Il colesterolo, lo squalene, le ceramidi e gli altri lipidi eudermici risultano fondamentali per garantire l’integrità della barriera cutanea e la fisiologia epidermica: l’idratazione cutanea è strettamente correlata all’integrità di questa barriera.
In ambito cosmetologico, hanno quindi assunto particolare importanza, sia per il ruolo biologico che per le possibili ripercussioni commerciali, vari attivi in grado di integrare e riequilibrare il mantello lipidico della pelle.
Tra questi attivi, rientrano l’acido sapienico, il colesterolo, gli esteri cerosi, le ceramidi, lo squalene ed evidentemente anche gli acidi grassi essenziali e alcuni oli vegetali (come quello di cocco, di avocado, di macadamia, di mandorle dolci ecc).
Sebo e Alimentazione
Alcuni alimenti sono stati collegati alla produzione di sebo in eccesso e all’acne.
Per chi ha una pelle grassa e acneica, un consiglio importante è di evitare i cibi ricchi di zuccheri, quindi ad alto indice glicemico (come le bevande zuccherate, i dolci, le caramelle, il gelato ecc.), poiché provocano notevoli fluttuazioni glicemiche e possono esacerbare l’acne 2.
Alcuni studi hanno mostrato miglioramenti significativi nell’acne in persone che hanno seguito una dieta a basso indice glicemico e ricca di proteine 3, 4.
Lipidi Epidermici
Nonostante risultino assai meno rappresentati rispetto ai lipidi sebacei, i lipidi epidermici di origine cheratinocitaria giocano un ruolo chiave nella funzione di barriera della pelle.
Infatti questi lipidi garantirebbero:
- Una ridotta dispersione di acqua;
- Una ridotta dispersione di elettroliti;
- Un’azione cementante nei confronti dei cheratinociti;
- Una naturale difesa nei confronti dei microrganismi.
Attente indagini molecolari e microscopiche hanno identificato le caratteristiche dei lipidi epidermici, descrivendo una classica struttura lamellare interposta come cemento tra i vari cheratinociti dello strato corneo.
Queste lamelle lipidiche sono costituite da ceramidi, colesterolo e acidi grassi liberi.
Vengono prodotte dagli stessi cheratinociti e i loro grassi vengono espulsi nel confine tra strato granuloso e strato corneo. A questo livello, fungono da legante per cementare tra loro i vari cheratinociti, rappresentando la "malta" che tiene in posizione queste cellule (i “mattoni”).
Bibliografia
- Dermatoendocrinol. 2009 Mar;1(2):72-6.
- Epidermal surface lipids.
- Pappas A1.
- Sebaceous gland lipids. Picardo M, Ottaviani M, Camera E, Mastrofrancesco A. Dermatoendocrinol. 2009 Mar;1(2):68-71
- Sebum analysis of individuals with and without acne. Pappas A, Johnsen S, Liu JC, Eisinger M. Dermatoendocrinol. 2009 May;1(3):157-61