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Magazine X115 X115 Maitake | A Cosa Serve | Rischi e Benefici del Fungo Medicinale

Maitake | A Cosa Serve | Rischi e Benefici del Fungo Medicinale

  • 10 minuti

Cos’è

Il maitake è un fungo commestibile con proprietà nutritive e medicinali.

Si dice che migliori l’immunità, la salute del fegato e la resilienza allo stress.

  • Nome scientifico: Grifola frondosa (Dicks.) Gray (1821), sin. Boletus frondosus Dicks. (1785), Polyporus frondosus Fr.
  • Nomi comuni: Fungo danzante, Gallina dei boschi, Hui-shu-hua (in cinese), Re dei funghi, Maitake, Panca della scimmia, Testa di ariete, Testa di pecora, Fungo della mensola.

Originario dell’Asia orientale, il fungo maitake cresce a grappoli ai piedi delle querce e può raggiungere i 50 centimetri di diametro alla base. Un mazzo di questi funghi può pesare fino a 45 kg.

A causa delle imponenti dimensioni, il maitake è noto anche come “il re dei funghi1.

I giapponesi e i cinesi lo usano da secoli nella loro cucina e medicina tradizionale, mentre in Occidente ha recentemente guadagnato popolarità per i suoi effetti di promozione della salute.

I principali componenti attivi del maitake sono i beta-glucani. Si tratta di particolari polisaccaridi utili per stimolare l’immunità, inibire le cellule tumorali e migliorare la salute metabolica.

In giapponese "maitake" significa fungo danzante: secondo la leggenda, consapevoli delle sue proprietà curative, le persone ballerebbero di gioia dopo averlo trovato in natura.

Il nome scientifico G. frondosa deriva invece dal grifone, creatura della mitologia greca con il corpo di leone e la testa d’aquila, e da frondosa, che significa “simile a una foglia”.

A Cosa Serve

In Cina e Giappone i funghi maitake si consumano da secoli, dove sono apprezzati soprattutto per le loro leggendarie proprietà terapeutiche.

In epoca feudale, il maitake era molto apprezzato dal punto di vista monetario, fino a valere il suo peso in argento.

Usi in Cucina

Il maitake è un fungo commestibile ed è considerato un alimento sano, in quanto buona fonte di proteine, carboidrati, fibre alimentari, vitamina D2 (ergocalciferolo) e minerali (K, P, Na, Ca, Mg), con un basso contenuto di grassi e calorie 1, 2, 3, 3, 3.

Il sapore del maitake è delizioso, con un gusto dolce e umami, principalmente attribuito al suo alto contenuto di trealosio, aminoacidi glutammici e aspartici, e 5′-nucleotide 13, 17.

Grazie al suo gusto, G. frondosa viene utilizzato anche come sostanza aromatizzante sotto forma di polvere essiccata.

Inoltre, il maitake è considerato un alimento funzionale 13, con diverse proprietà benefiche per la salute grazie all’alto contenuto di composti bioattivi con attività antitumorale, antiossidante e antinfiammatoria 14.

Usi salutistici

Aldilà del suo elevato valore nutraceutico, G. frondosa possiede un’ampia gamma di effetti farmacologici.

  • La medicina tradizionale cinese usa questo fungo come adattogeno, utile per riequilibrare l’intero corpo e migliorare la resistenza allo stress 2, 3.
  • Nella medicina moderna, le persone usano il maitake per migliorare l’immunità, combattere il diabete e sostenere il trattamento del cancro 4.

La maggior parte di queste attività di promozione della salute sono attribuibili al contenuto in polisaccaridi funzionali, come i β-glucani 14, 15,

Le diverse frazioni polisaccaridiche isolate da G. frondosa possiedono infatti vari effetti bioattivi, come quelli immunomodulanti 24, antitumorali 25, antivirali 27, antidiabetici 26 e anti-infiammatori 28.

Gli studi preclinici suggeriscono effetti protettivi anche contro i parassiti 32, alti livelli di insulina e lipidi 12, 34 e l’infiammazione 19.

Come Funziona

Come anticipato, la maggior parte delle attività salutistiche del maitake viene attribuita al suo contenuto di polisaccaridi funzionali come i β-glucani 14, 15.

Nel maitake, i beta-glucani sono fusi con proteine per formare glicoproteine specifiche, che vengono suddivise in sottoclassi, come le frazioni D, SX e MD 4.

Questi composti bioattivi hanno dimostrato di 2, 6, 7, 8, 16:

  • esercitare proprietà antidiabetiche sia in modelli cellulari che in vivo;
  • Potenziare la risposta immunitaria;
  • Ridurre lo stress ossidativo;
  • Inibire le cellule tumorali;
  • Migliorare la salute metabolica.

Riguardo all’ultimo punto, diversi lavori hanno riportato che il consumo del corpo di G. frondosa, così come i polisaccaridi di questo fungo, esercitano effetti ipoglicemizzanti e ipolipemici nei roditori diabetici indotti da una dieta ricca di grassi (HFD) e streptozocina (STZ) 17, 18, 19, 20.

Oltre ai polisaccaridi, questo fungo contiene altre molecole bioattive, tra cui composti fenolici, acido ascorbico, α-tocoferolo e flavonoidi con proprietà antiossidanti 9, 12, 21.

In aggiunta ai componenti attivi, l’eccellente profilo nutrizionale del maitake comprende buone quantità di 10:

* Come tutti i funghi, il maitake produce vitamina D2 (ergocalciferolo) se esposto ai raggi UV/sole. A parita di dosaggio, questa forma di vitamina D sembra meno attiva rispetto alla D3 (di origine animale), ma contribuisce comunque alla salute delle ossa, all’immunità e ad altre funzioni vitali 11.

Proprietà e Benefici

Sindrome dell’ovaio policistico

Uno studio randomizzato in aperto su 57 donne con sindrome dell’ovaio policistico ha valutato la capacità di un estratto di maitake (contenente almeno il 18% di frazione SX) di indurre l’ovulazione.

Il fungo è stato studiato da solo (in monoterapia) e in combinazione con il farmaco clomifene citrato.

Sebbene il maitake da solo fosse meno efficace del clomifene nell’indurre l’ovulazione (41,7%, vs 69,9%), in associazione ad esso ne ha aumentato l’efficacia 13.

In particolare, l’87% delle pazienti non responder alla monoterapia ha ovulato una volta passato alla terapia di combinazione.

Immunità

I polisaccaridi dei funghi maitake sono noti per il loro impatto sul sistema immunitario.

In particolare, la frazione D (beta-glucano) è ritenuta la principale responsabile delle attività di potenziamento immunitario 19.

Secondo studi limitati, i funghi maitake possono aumentare la sintesi di globuli bianchi nel midollo osseo e aumentare l’attività di queste cellule immunitarie 16, 17, 18.

Ad esempio, In 18 pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche, l’estratto di maitake ha potenziato la produzione e l’attività di neutrofili e monociti, migliorando la risposta immunitaria 14.

In 34 pazienti anziane con carcinoma mammario, l’integrazione post-trattamento con un estratto di maitake ha potenziato alcuni parametri immunitari ma ne ha soppressi altri, mostrando effetti immunomodulatori 15.

Diabete

Secondo la ricerca preclinica, il maitake può favorire il controllo della glicemia migliorando la sensibilità all’insulina.

Quando il corpo non è più in grado di rispondere adeguatamente all’insulina, insorge l’insulino-resistenza. Tale condizione aumenta il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e malattie cardiache.

La ricerca sugli animali ha scoperto che l’estratto di funghi maitake aiuta a ridurre la resistenza all’insulina 7, 39, 40.

Una serie di casi clinici ha riportato le esperienze positive nel trattamento del diabete di tipo 2 con polisaccaridi di maitake. L’esperienza clinica ha osservato livelli significativamente più bassi di glucosio nel sangue e di emoglobina glicata in seguito al trattamento 38.

La frazione SX del maitake (SXF) potrebbe essere la più utile in termini di attività antidabetica. I primi studi su topi diabetici hanno infatti mostrato la significativa riduzione di glicemia, insulina e trigliceridi 1.

Detto questo, i potenziali effetti antidiabetici dei funghi maitake mancano di un adeguato supporto clinico e dovranno essere valutati da più ampi studi clinici.

Cancro

La potenziale attività antitumorale di G. frondosa è stata scoperta per la prima volta negli anni ’80, studiando gli estratti acquosi del corpo fruttifero 16, 17.

Da allora, gli effetti antitumorali del maitake e dei suoi polisaccaridi sono stati riportati in molti studi preclinici, in particolare in esperimenti in vivo 41.

I ricercatori hanno scoperto che gli estratti di maitake possono rallentare la crescita del tumore attivando le cellule immunitarie (vale a dire le cellule natural killer e le cellule T) che inibiscono la crescita di quelle cancerose 24, 25, 26, 27, 28.

Oltre a supportare l’immunità, la frazione D può combattere direttamente le cellule tumorali rendendole meno invasive e accorciando la loro durata di vita 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35.

Cosa dicono gli studi

In uno studio su pazienti con carcinoma mammario in postmenopausa che erano libere da malattia al momento dello studio, sono state osservate risposte immunologiche aumentate in seguito alla somministrazione dell’estratto di maitake 5, 6.

In un piccolo studio su pazienti con sindromi mielodisplastiche, un estratto orale di maitake alla dose di 3 mg/kg due volte al giorno per 12 settimane ha mostrato un potenziale immunomodulatore benefico 7.

Studi epidemiologici e osservazionali suggeriscono miglioramenti nei sintomi e nel dolore correlati al trattamento del cancro 8, 9.

Ad esempio, uno studio clinico non randomizzato ha valutato 165 pazienti affetti da cancro avanzato trattati con frazione D di maitake in polvere, da sola o in aggiunta alla chemioterapia.

I risultati hanno mostrato che G. frondosa era efficace contro i tumori al seno, al fegato e ai polmoni, ma meno efficace contro la leucemia, i tumori dello stomaco, del cervello e delle ossa 22, 21:

In 10 pazienti con cancro avanzato, la frazione D è stata in grado di rallentare la progressione del cancro (metastasi), ridurre i marcatori tumorali e aumentare l’attività delle cellule NK che combattono il tumore 22.

Lo stesso estratto di maitake ha aumentato di 1,2 – 2,7 volte l’attività delle cellule NK in 8 pazienti oncologici e ha mantenuto il cambiamento per un anno 23.

Supportando la funzione del midollo osseo, il maitake può anche ridurre gli effetti avversi della chemioterapia e delle radiazioni 36, 37.

Nonostante questi risultati possano sembrare incoraggianti, sono necessari ulteriori studi clinici di qualità prima di potersi pronunciare sull’efficacia del maitake nel trattamento coadiuvante del cancro.

Proprietà prebiotiche

Il maitake è ricco di componenti funzionali (tra cui fibre alimentari e glucani) in grado di migliorare la salute umana attraverso la modulazione del microbiota intestinale.

In questo modo, l’assunzione di maitake favorirebbe la crescita di microrganismi buoni (o probiotici), che svolgono un ruolo importante nella salute e nelle malattie umane.

Ad esempio, il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nel mantenimento dell’omeostasi immunitaria, che può avere una connessione con gli effetti antitumorali dei polisaccaridi del maitake 29.

È stato anche suggerito che la regolazione del microbiota intestinale da parte dei polisaccaridi di G. frondosa contribuisca al trattamento di disturbi metabolici come la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) 30 e il diabete 31, indicando il loro potenziale per la prevenzione o il trattamento di iperglicemia e iperlipidemia.

Dosi e Modo d’Uso

Non è possibile consigliare un dosaggio di maitake sicuro ed efficace, poiché non è ancora stato chiaramente definito da studi clinici adeguati.

Inoltre, questo integratore non è mai stato approvato per l’uso medico dai relativi organi di regolamentazione.

Indicativamente, nella maggior parte degli studi clinici sono stati usati dosaggi intorno ai 40-400 mg di estratto al giorno 14, 22, 21.

Controindicazioni

Non ci sono dati sufficienti sulla sicurezza d’uso del maitake durante la gravidanza e l’allattamento. Pertanto, se ne sconsiglia l’uso salvo diverso parere medico.

Il maitake può potenziare l’effetto ipoglicemizzante dei medicinali per il trattamento del diabete, richiedendo un aggiustamento del dosaggio 6.

Inoltre, può aumentare la concentrazione sierica di warfarin, aumentando il rischio di sanguinamento 7.

Effetti Collaterali

Non sono attesi particolari effetti collaterali in seguito all’assunzione di maitake.

In rari casi, sono state osservate reazioni allergiche con eruzione cutanea, gonfiore e difficoltà respiratorie, mentre l’effetto avverso più comunemente riportato negli studi riguarda lievi problemi digestivi 58, 13, 14.

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