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Magazine X115 X115 Trealosio | Cos’è, A Cosa Serve | Usi Medici, Diabete, Cosmetici

Trealosio | Cos’è, A Cosa Serve | Usi Medici, Diabete, Cosmetici

  • 8 minuti

Che Cos’è

Il trealosio (noto anche come micosio o tremalosio) è uno zucchero composto dall’unione di due molecole di glucosio.

Usato come collirio, si è dimostrato promettente dal punto di vista terapeutico per il trattamento dei sintomi dell’occhio secco. Sembra anche migliore, rispetto al saccarosio, per l’alimentazione dei diabetici.

Funghi, crostacei, lievito, miele e alghe contengono piccole quantità di trealosio. Si tratta comunque di quantità minime, che si traducono in un apporto dietetico totale medio stimabile tra 0,1 e 0,3 grammi al giorno 1 .

Il trealosio si trova anche in alcuni organismi, detti anidrobionti per la capacità di sopravvivere in condizioni di totale disidratazione.

Il trealosio viene prodotto industrialmente dall’amido di mais mediante idrolisi enzimatica. Si presenta sotto forma di una polvere bianca cristallina, inodore e dolciastra, solubile in acqua.

Fortemente igroscopico (attira a sé molecole d’acqua), per idrolisi acida si scinde in due molecole di glucosio.

Struttura chimica

Dal punto di vista chimico, il trealosio è un disaccaride non riducente formato da due molecole di glucosio.

In tal senso, si distingue dal maltosio per il differente tipo di legame che unisce le due molecole di glucosio e perché è costituito esclusivamente da molecole di alfa-glucosio.

A Cosa Serve

Trealosio in Natura

Batteri, piante, funghi e insetti usano il trealosio come fonte di energia e come protezione contro condizioni estreme.

Il trealosio gioca infatti un ruolo chiave nel preservare l’integrità strutturale e funzionale delle cellule, proteggendole dal congelamento e dalla disidratazione 2, 3.

  • Consente ad alcune specie di sopravvivere in condizioni di disidratazione estrema (fino al 99%) e congelamento completo.
  • Rappresenta ad esempio l’arma segreta della “pianta della resurrezione” (Selaginella lepidophylla), in grado di sopravvivere a condizioni di prolungata siccità.
  • Gli insetti usano il trealosio anche come combustibile energetico per sostenere il volo.

Funzioni nel corpo umano

Il trealosio non è sintetizzato dagli esseri umani.

Pertanto, qualsiasi effetto biologico di questo zucchero dipende dall’ingestione orale (da integratori o fonti alimentari come i funghi) o dall’eventuale contributo della sintesi batterica intestinale 4.

Nonostante la capacità di indurre apopotosi in vitro, in seguito a ingestione orale il trealosio subisce l’inattivazione da parte di specifici enzimi digestivi (chiamati trealasi), che lo scompongono in due molecole di glucosio.

Si segnala inoltre la presenza di trealasi a livello renale, che andrebbe quindi a metabolizzare rapidamente l’eventuale piccola quota di trealosio assorbita nel sangue.

Pertanto, aldilà delle sue funzioni energetiche (fonte di glucosio), verosmilmente il trealosio non espleta particolari azioni biologiche quando assunto per via orale.

Trealosio negli Alimenti

Il trealosio viene usato come additivo negli alimenti secchi e congelati.

Come tutti i dolcificanti, può essere utilizzato per conferire un sapore più dolce a cibi e bevande dietetiche, ma anche a:

  • alimenti dietetici, alimenti per diabetici e integratori;
  • alimenti secchi e surgelati;
  • cibi istantanei;
  • farmaci;
  • prodotti che entrano in contatto con la bocca e il cavo orale (come collutori e dentifrici).

Il crescente utilizzo del trealosio nei prodotti dolciari può essere attribuito alla sua particolare dolcezza, meno intensa ma più prolungata rispetto allo zucchero 5.

Usi Medici

Oltre alle sue proprietà fisiche utilizzate nella tecnologia, il trealosio può avere alcuni benefici per la salute umana.

Il trealosio può legare l’acqua e trattenere l’umidità, il che rende i colliri a base di trealosio una scelta popolare per gli occhi secchi.

Il trealosio protegge le cellule durante il congelamento (crioprotezione) e preserva quindi organi di trapianto, cellule staminali, sperma e diversi campioni di tessuto 6, 7, 8, 9.

Trealosio e sindrome dell’occhio secco

In 70 pazienti con secchezza oculare, i colliri a base di trealosio hanno migliorato i sintomi, portando a un’elevata soddisfazione dei soggetti. La maggior parte di loro ha preferito il trealosio ai colliri standard 10, 11.

In quattro studi clinici (su un totale di 150 pazienti), l’aggiunta di trealosio all’acido ialuronico ha aumentato gli effetti del collirio e ha alleviato i sintomi dell’occhio secco 12, 13, 14, 15.

Ricerche e prospettive future

Si ipotizza che le azioni protettive del trealosio per la salute umana derivino dalla capacità di indurre l’autofagia e l’eliminazione degli aggregati proteici; tuttavia queste osservazioni richiedono ulteriori conferme in vivo e validazioni in ambito clinico 16.

Studi preliminari su modelli animali hanno ottenuto benefici terapeutici somministrando il trealosio (per via orale o parenterale) ad animali con sclerosi laterale amiotrofica 17, 18, 19, 20.

La somministrazione di trealosio a topi predisposti alla SLA sembra attenuare la gravità della malattia e aumentare la durata della vita rispetto ad altri zuccheri e controlli. Tuttavia, non sappiamo se questo beneficio possa manifestarsi anche negli esseri umani.

Come anticipato, eventuali benefici dipenderebbero dalla capacità del trealosio di stimolare l’autofagia e proteggere i mitocondri. Tale azione può renderlo potenzialmente utile per ridurre lo stress ossidativo e proteggere la salute di vari organi, come cuore, fegato e stomaco 21, 42 , 22, 23, 24 , 25, 26.

Il trealosio è stato proposto anche come agente non farmacologico per regolare i livelli di glucosio nei soggetti diabetici.

Trealosio nei Cosmetici

In cosmesi, il trealosio (INCI trehalose) viene utilizzato per la sua capacità protettiva nei confronti delle strutture macromolecolari della cute e per il suo potere stabilizzante delle membrane.

Infatti, in virtù della sua struttura, il trealosio è in grado di intrappolare, formando un film sottile, proteine, acidi nucleici e membrane biologiche, proteggendole da situazioni avverse come freddo, radiazioni ionizzanti e disidratazione.

In caso di pelle secca, il trealosio è in grado di assorbire umidità dall’ambiente, garantendo una prolungata idratazione.

In ambito cosmetico, il trealosio viene utilizzato in varie tipologie di prodotti al fine di prevenire la disidratazione cutanea e mantenere integre le membrane cellulari e le strutture macromolecolari sottoposte a condizioni di stress.

Negli studi in vitro, il trealosio ha efficacemente prevenuto le mutazioni cellulari e protetto le cellule sane dai danni dei raggi UV 27.

Questo zucchero può essere facilmente inserito nella fase acquosa di una formulazione cosmetica a concentrazioni comprese tra lo 0,3 e l’1%. È ‘ considerato un ingrediente sicuro a tutte le concentrazioni di utilizzo.

Trealosio e Diabete

Il trealosio può aiutare a stabilizzare i livelli glicemici attraverso un rilascio più lento di glucosio nel sangue e una risposta insulinica più lieve rispetto ad altri monosaccaridi e disaccaridi 28.

Nei topi sani e obesi, il trealosio ha ridotto i picchi di insulina nel sangue e la resistenza all’insulina; inoltre, ha impedito l’accumulo di grasso e ha protetto il cuore dai danni 29, 30, 22.

Inoltre, test su 20 volontari hanno confermato che il trealosio (25 g) provoca un aumento più lieve della glicemia (38%) e dell’insulina (36%), rispetto a una pari quantità di glucosio 31.

Ad ogni modo, rimane pur sempre uno zucchero digeribile costituito da due molecole di glucosio.

I soggetti diabetici dovrebbero pertanto essere molto cauti nel suo utilizzo, preferendo eventualmente altri dolcificanti alternativi, naturali (come l’eritritolo e la stevia) o artificiali (come l’acesulfame, il sucralosio e l’aspartame).

Alimenti con Trealosio

Funghi, gamberetti e alghe contengono piccole quantità di trealosio, seguiti da alcuni semi, miele e prodotti da forno.

Cento grammi di funghi bianchi freschi contengono 0,16 g di trealosio, mentre altre specie di funghi commestibili comuni contengono tra 0,22 e 8,01 g di trealosio per 100 g di peso fresco 32.

Il miele ne contiene circa 4,6 mg per grammo 33.

Indicativamente, l’assunzione totale media di trealosio negli Stati Uniti da fonti naturali è stata stimata in 21 grammi per persona all’anno 1.

Il trealosio lega l’acqua, previene l’ossidazione e preserva la struttura degli alimenti durante il congelamento e il riscaldamento. Inoltre, ne migliora il sapore.

Queste proprietà hanno reso il trealosio un additivo alimentare comune in 34 , 35:

  • Alimenti secchi e congelati;
  • Cibo istantaneo (spaghetti, riso, zuppe);
  • Rivestimenti e ripieni di zucchero;
  • Prodotti da forno;
  • Frutti di mare.

A causa delle sue crescenti applicazioni negli alimenti industriali, l’assunzione giornaliera media di trealosio può raggiungere alcune decine di grammi al giorno 36.

Effetti Collaterali

Alla luce delle prove disponibili, il trealosio come zucchero aggiunto sembra essere sicuro per la maggior parte delle persone sane nelle quantità raccomandate.

La US Food and Drugs Agency (FDA) ha etichettato il trealosio come GRAS (generalmente riconosciuto come sicuro) quando aggiunto ai prodotti dietetici 37.

Gli studi sulla sicurezza non hanno rilevato pericoli derivanti dal consumo di trealosio in gravidanza e nell’infanzia. Suggeriscono di limitare l’assunzione di trealosio a un massimo di 50 grammi al giorno, o al 10% delle calorie totali 34.

L’American Heart Association suggerisce di limitare tutti gli zuccheri aggiunti a 9 cucchiaini (36 g) per gli uomini e 6 cucchiaini (25 g) per le donne 39.

Le persone con un sistema immunitario compromesso dovrebbero evitare, a scopo precauzionale, il consumo di trealosio. Ciò è particolarmente importante per le persone sensibili alle infezioni da Clostridium difficile, dato che questo zucchero sembra favorire la crescita e la virulenza del batterio 40, 41.

Intolleranza al trealosio

Una piccola percentuale di persone manca di trealasi, l’enzima digestivo che scompone il trealosio.

Ciò porta all’intolleranza al trealosio, in cui gli alimenti che lo contengono (sia naturali che industriali) causano problemi digestivi con diarrea e disturbi intestinali.

L’intolleranza al trealosio è comune tra gli Inuit della Groenlandia (circa l’8%) 42. Sembra invece più rara a livello della popolazione generale, interessando indicativamente dal 3 al 6% delle persone 43.

Poiché gli insetti contengono quantità significative di trealosio, la loro incorporazione nelle abitudini alimentari potrebbe far emergere questa particolare intolleranza, oggi probabilmente sottostimata.

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