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Magazine X115 X115 Enzimi Digestivi | Funzioni e Benefici | Uso come Integratori

Enzimi Digestivi | Funzioni e Benefici | Uso come Integratori

  • 15 minuti

Cosa Sono

La digestione ha lo scopo di scomporre il cibo in sostanze nutritive più semplici, in modo da poterle assorbire nel flusso sanguigno.

Questo processo di scomposizione è permesso da fattori meccanici (pensiamo alla masticazione) e chimici (pensiamo all’acido dello stomaco e all’azione degli enzimi digestivi).

Gli enzimi digestivi sono delle proteine in grado di digerire i nutrienti complessi, spezzettandoli in frammenti più piccoli:

  • dalle proteine si ricavano gli amminoacidi;
  • dai grassi (trigliceridi) si ottengono gli acidi grassi semplici e il glicerolo;
  • dai carboidrati si ricavano il glucosio e altri zuccheri semplici.

Il corpo umano produce la maggior parte di questi enzimi nel pancreas; quantità minori vengono sintetizzate nello stomaco, nell’intestino tenue e nella bocca.

A Cosa Servono

Grazie all’intervento degli enzimi digestivi, i macronutrienti alimentari (come polisaccaridi, proteine e trigliceridi) possono essere scomposti in molecole sufficientemente piccole da poter attraversare la mucosa intestinale ed entrare nel flusso sanguigno, per essere poi utilizzate nel corpo.

In breve:

  • gli enzimi digestivi delle ghiandole salivari e linguali digeriscono carboidrati e grassi;
  • gli enzimi digestivi dello stomaco digeriscono le proteine;
  • il pancreas produce enzimi digestivi che digeriscono carboidrati, proteine, lipidi, RNA e DNA;
  • altri enzimi digestivi si trovano nelle membrane luminali e nel citoplasma delle cellule che rivestono l’intestino tenue.

Gli enzimi digestivi sono spesso usati come integratori per supportare una digestione sana e aumentare l’assorbimento dei nutrienti.

Oltre ad aiutare con vari disturbi digestivi (come l’intolleranza al lattosio e la sindrome dell’intestino irritabile), possono anche combattere l’infiammazione, le infezioni intestinali e i dolori muscolari 1, 2, 3, 4.

In presenza di patologie che causano insufficienze di enzimi digestivi (ad es. la fibrosi cistica), l’assunzione di questi enzimi può avvenire tramite farmaci specifici (come la pancreatina).

Alcuni enzimi digestivi (come la papaina, l’actinidina e la bromelina) sono anche usati per ammorbidire la carne. Possono inoltre aiutare lo sbrigliamento delle ferite e la pulizia dentale.

Come Funzionano

Ogni enzima digestivo ha un ruolo specifico: quello che scinde i grassi (lipasi), per esempio, non agisce sulle proteine o sui carboidrati, e viceversa.

  • Le lipasi separano gli acidi grassi dai trigliceridi.
  • Le proteasi e le peptidasi digeriscono le proteine in piccoli peptidi e aminoacidi.
  • Le amilasi scindono i carboidrati complessi come l’amido e il glicogeno in zuccheri semplici.
  • Le nucleasi digeriscono gli acidi nucleici in nucleotidi.

Inoltre, ciascun enzima funziona soltanto entro determinati intervalli di pH.

Nello specifico, l’acidità gastrica (pH compreso tra 2 e 3) inibisce l’azione degli enzimi salivari, ma facilita quella della pepsina prodotta dallo stomaco.

A livello intestinale, la neutralizzazione degli acidi gastrici (garantita dalla bile e altri succhi digestivi) permette agli enzimi prodotti dal pancreas e dal duodeno di funzionare in maniera ottimale (pH compreso tra 6 e 7).

Quali Sono

Gli enzimi digestivi sono secreti da diverse ghiandole esocrine, tra cui:

  • Ghiandole salivari nella bocca;
  • Ghiandole gastriche nello stomaco;
  • Cellule secretorie (isole) nel pancreas;
  • Ghiandole secretorie nell’intestino tenue.

Lista degli Enzimi Digestivi

Enzima Digestivo Substrato Prodotto della Digestione
Saliva
Amilasi Salivare Amidi, Polisaccaridi Oligosaccaridi, Trisaccaridi e Disaccaridi (come il Maltosio)
Lipasi Salivare Trigliceridi Acidi Grassi liberi, Mono e Di-gliceridi
Stomaco
Pepsina Proteine Peptidi
Lipasi Gastrica Trigliceridi Acidi Grassi liberi e Monogliceridi
Pancreas
Amilasi Pancreatica Amidi α-Destrine, Disaccaridi (Maltosio), Trisaccaridi (Maltotriosio)
Tripsinogeno → Tripsina Proteine Peptidi
Chimotripsinogeno → Chimotripsina Proteine Peptidi
Carbossipeptidasi Proteine Amminoacidi e Peptidi
Elastasi Proteine (Elastina) Peptidi
Lipasi Pancreatica Grassi Acidi Grassi liberi e Monogliceridi
Fosfolipasi Fosfolipidi Acidi Grassi liberi, Monogliceridi, Gruppi Fosfato
Nucleasi RNA, DNA Nucleotidi
Intestino Tenue
Destrinasi α-Destrine Glucosio
Maltasi Maltosio Glucosio
Sucrasi Saccarosio Glucosio, Fruttosio
Lattasi Lattosio Glucosio, Galattosio
Aminopeptidasi Peptidi Peptidi, Amminoacidi
Enteropeptidasi Tripsinogeno Tripsina
Dipeptidasi Dipeptidi Amminoacidi
Nucleosidasi Nucleotidi Basi Azotate, Ribosio, Desossirbosio, Fosfati
Fosfatasi Nucleotidi Basi Azotate, Ribosio, Desossirbosio, Fosfati

Enzimi Digestivi Vegetali

Come gli umani, anche le piante dipendono dagli enzimi digestivi per il loro corretto metabolismo.

Gli enzimi proteolitici, ad esempio, sono necessari per la crescita e lo sviluppo della pianta, e aiutano a mantenerla in salute fungendo da meccanismo di difesa contro i parassiti 5, 6.

Diversi alimenti – come miele, mango, papaya, ananas, kiwi, avocado, crauti, latti fermentati e bevande o cibi fermentati in genere – contengono enzimi digestivi.

Alcuni di questi enzimi di origine vegetale vengono purificati e sfruttati come integratori e per varie applicazioni industriali:

  • La bromelina viene estratta dal frutto o dal gambo dell’ananas. È costituita da un mix di proteasi che scompongono le proteine in amminoacidi, e da altri enzimi 2, 1.
    Grazie alla sua attività enzimatica ad ampio spettro, la bromelina può aiutare con la digestione, ridurre il dolore e apportare benefici alla pelle. Ha anche forti proprietà anti-infiammatorie e di potenziamento immunitario 2, 7, 8, 9.
  • La papaina è una proteasi estratta dalla papaia.
    La papaina è stata usata tradizionalmente per ridurre il dolore, l’infiammazione e il gonfiore. Gli studi dimostrano che può migliorare la digestione, ridurre l’edema, la flatulenza, la diarrea e potrebbe anche aiutare a combattere il cancro e le infezioni 10, 11, 12.
    Prodotti a base di bromelina e papaina vengono usati anche per ammorbidire la carne.

Sebbene non siano propriamente degli enzimi digestivi, è bene ricordare anche:

  • La serrapeptasi (serratio peptidasi) estratta dai batteri Serratia, presenti nei bachi da seta. Come tutti gli enzimi proteolitici, anche la serratio-peptidasi ha la capacità di favorire la digestione delle proteine. L’applicazione salutistica più nota di questo enzima deriva tuttavia dalla sua spiccata azione antinfiammatoria e antiedemigena 13, 14.
  • La nattokinasi è un enzima presente nel nattō, un prodotto a base di soia fermentata dai batteri Bacillus subtilis natto. Questa proteasi digerisce le proteine che causano un’eccessiva coagulazione del sangue, rendendola un potenziale rimedio naturale per problemi cardiaci e circolatori 15, 16, 17.

Alimenti Ricchi di Enzimi Digestivi

Alcuni cibi risultano naturalmente ricchi di enzimi digestivi 2, 1, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26:

  • Ananas (bromelina);
  • Avena (lipasi);
  • Avocado (lipasi);
  • Banana (amilasi);
  • Ceci (lipasi);
  • Cocco (lipasi);
  • Crauti, Kimichi, Miso e altri alimenti fermentati (proteasi, lipasi, amilasi);
  • Kefir (lipasi, proteasi, lattasi);
  • Kiwi (actinidina, un tipo di proteasi);
  • Lenticchie (lipasi);
  • Mango (amilasi);
  • Melanzane (lipasi);
  • Miele (amilasi, proteasi, invertasi);
  • Noci (lipasi);
  • Papaya (papaina, un tipo di proteasi);
  • Pinoli (lipasi);
  • Semi di ricino (lipasi);
  • Zenzero (zingibaina, un tipo di proteasi).

Carenza di Enzimi Digestivi

Alcuni enzimi digestivi presenti nell’intestino degli erbivori sono assenti nell’organismo umano, che per questo motivo non può – ad esempio – digerire la cellulosa.

In altri casi, alcuni soggetti possono presentare delle carenze specifiche di determinati enzimi, normalmente presenti in quantità sufficienti in altri individui.

L’esempio più diffuso è la carenza di lattasi (β-galattosidasi), che dà origine all’intolleranza al lattosio.

La lattasi scompone il lattosio (di per sé non assorbibile) in glucosio e galattosio. Pertanto, nella carenza di lattasi, il lattosio rimane non digerito nel lume dell’intestino, attirando fluidi e causando diarrea osmotica.

Studi sulla popolazione hanno stimato che l’intolleranza al lattosio colpisce il 5-17% degli europei, circa il 44% degli americani e il 60-80% degli africani e degli asiatici 27.

Patologie che compromettono gli enzimi digestivi

Una causa comune di carenza di enzimi digestivi è l’insufficienza pancreatica esocrina, che può essere la conseguenza di pancreatite cronica, cisti o tumori benigni o maligni al pancreas, danni iatrogeni, fibrosi cistica o diabete.

L’insufficienza pancreatica si manifesta con disturbi digestivi anche severi, come gonfiore, flatulenza, crampi dopo i pasti, diarrea, feci gialle e unte che galleggiano, feci maleodoranti e perdita di peso.

In questi casi è necessaria una terapia di sostituzione degli enzimi pancreatici con appositi farmaci.

In diversi studi clinici su oltre 750 adulti e bambini con insufficienza pancreatica esocrina, gli enzimi digestivi (pancrelipasi e pancreatina) hanno aumentato l’assorbimento di grassi e proteine, diminuito il grasso nelle feci, ridotto gas e dolore allo stomaco, e migliorato la consistenza delle feci e la qualità della vita 28, 29, 30, 31, 32, 33.

Malattia Conseguenze
Colelitiasi (calcoli alla cistifellea o al fegato) I calcoli possono ostruire il dotto biliare, impedendo alla bile di entrare nel lume del duodeno. Questo compromette la digestione dei grassi, causando steatorrea e carenza di vitamine liposolubili.
Fibrosi cistica Ostruisce il canale del cloruro nel pancreas, rendendo le secrezioni pancreatiche estremamente viscose, al punto da ostruire i dotti pancreatici. Ciò non solo impedisce la digestione di proteine, grassi e carboidrati nel lume dell’intestino tenue, ma provoca anche l’attivazione prematura degli enzimi digestivi pancreatici all’interno del pancreas, causando autodigestione e pancreatite.
Sindrome di Sjogren Condizione autoimmune che distrugge le ghiandole salivari e lacrimali. Senza la produzione di saliva, il paziente sviluppa xerostomia o secchezza delle fauci. La mancanza di saliva provoca anche difficoltà a parlare e deglutire, carie dentali e alitosi.

Varie altre malattie possono compromettere la salute degli organi deputati alla sintesi degli enzimi digestivi; è il caso ad esempio del morbo di Crohn, delle ulcere peptiche e della celiachia.

Uso come Farmaci

Gli enzimi digestivi esogeni offrono sollievo alle persone affette da problemi specifici, come la pancreatite cronica (infiammazione del pancreas) e la fibrosi cistica.

In questi casi, i medici prescrivono appositi farmaci a base di enzimi digestivi 34.

Due famosi preparati farmaceutici sono la pancrelipasi e la pancreatina, entrambi a base di lipasi, amilasi e tripsina (proteasi) estratte dal pancreas di maiali o mucche 31, 35, 30, 36. Questi preparati vanno assunti durante o immediatamente dopo il pasto, secondo i dosaggi prescritti dal medico.

Uso come Integratori

La maggior parte degli integratori di enzimi digestivi contiene una combinazione di lipasi, amilasi e proteasi.

Alcuni prodotti contengono anche altri enzimi specifici che possono essere utili se si hanno difficoltà a digerire determinati nutrienti; in particolare

  • Lattasi: migliora la digestione del lattosio, un tipo di zucchero presente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari;
  • Alfa-galattosidasi*: aiuta a digerire i carboidrati complessi contenuti in fagioli, verdure e cereali;
  • Fitasi: supporta la digestione dell’acido fitico contenuto in cereali integrali, noci e legumi;
  • Cellulasi: converte la cellulosa, un tipo di fibra vegetale, in beta-glucosio.

*L’α-galattosidasi non è sintetizzata nell’organismo umano; aiuta la digestione degli oligosaccaridi non digeribili (raffinosio, stachioso e verbascosio) contenuti in una grande varietà di cerali, farine bianche, pane, pasta, legumi, frutta e verdura. In questo modo, l’integrazione con questo enzima riduce i processi fermentativi e la produzione di gas.

Gli integratori di enzimi digestivi possono essere utilizzati con successo:

  • dalle persone che lamentano generiche difficoltà digestive su base funzionale, quindi in assenza di patologie sottostanti;
  • in presenza di intolleranza al lattosio;
  • per facilitare la digestione di pasti ricchi di latticini freschi (ricchi di lattosio) e/o legumi e/o di cibi ricchi di fibre;
  • più in generale, per facilitare la digestione di pasti particolarmente abbondanti;
  • per riequilibrare la flora batterica intestinale che può essere alterata da fermentazione, stagnazione e produzione di gas;
  • in caso di sindrome dell’intestino irritabile.

Va anche considerato che la produzione di enzimi digestivi diminuisce gradualmente con l’invecchiamento 37.

Salute Intestinale

Alcuni studi in vitro e su animali mostrano che gli enzimi digestivi possono migliorare la salute dei batteri intestinali benefici 38.

  • In uno studio di 2 mesi su 34 donne, l’amilasi di banana ha ridotto il gonfiore e aumentato i batteri intestinali buoni (bifidobatteri) 39.
  • In uno studio, la somministrazione di enzimi digestivi ai topi ha promosso la colonizzazione di batteri intestinali benefici 40.

Gli enzimi proteolitici possono anche migliorare i sintomi nelle persone con vari disturbi digestivi, come dispepsia e sindrome dell’intestino irritabile 40, 41, 22, 42, 43.

  • In uno studio clinico su 200 persone con dispepsia funzionale, la papaina ha ridotto l’infiammazione allo stomaco. Rispetto al placebo, ha alleviato sintomi come mal di stomaco, vomito, nausea, bruciore di stomaco, eruttazione e gonfiore 44.
  • In uno studio su 60 persone con infiammazione cronica dello stomaco (gastrite), l’integrazione con estratti di papaya e di avena ha migliorato i sintomi correlati alla malattia in misura superiore al placebo 22, 10.
  • Inoltre, è stato dimostrato che la bromelina riduce l’infiammazione nelle persone con malattie infiammatorie intestinali, tra cui la colite ulcerosa e la malattia di Crohn 45.
  • Negli studi clinici su oltre 80 persone con aumento dell’apporto proteico, gli integratori di proteasi fungine (estratti da Aspergillus) hanno aumentato l’assorbimento proteico e migliorato i livelli di grassi nel sangue 46, 47.

Controllo dell’Infiammazione

Diversi studi hanno dimostrato che gli enzimi proteolitici sono efficaci nel ridurre l’infiammazione e i sintomi correlati alle condizioni infiammatorie.

Una revisione di 10 studi ha ad esempio concluso che l’enzima proteolitico bromelina è efficace nel ridurre i sintomi di dolore, gonfiore e rigidità articolare nelle persone con artrosi 48.

Un altro studio ha dimostrato che un integratore contenente bromelina e tripsina era efficace quanto i farmaci antinfiammatori tradizionali nel ridurre il dolore correlato all’artrosi 49.

Una combinazione di papaina con altri enzimi (bromelina, tripsina e chimotripsina) ha ridotto i livelli elevati di TGF-beta, riducendo così l’infiammazione in 130 persone 50.

In uno studio di 3 mesi su 27 bambini con infiammazione polmonare (bronchite), gli integratori di enzimi digestivi hanno migliorato i sintomi 51.

Dolore Articolare

In molti studi condotti su persone con osteoartrosi del ginocchio o della spalla, gli integratori di enzimi digestivi hanno ridotto dolori articolari, gonfiore e rigidità, migliorando al contempo la qualità della vita e la mobilità articolare dell’articolazione artrosica 52, 49 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61.

Dolore e Indolenzimento muscolare

Il dolore muscolare a insorgenza ritardata (DOMS) può manifestarsi fino a tre giorni dopo un allenamento.

Gli enzimi proteolitici possono aiutare a ridurre il dolore muscolare e accelerare il recupero dopo un intenso allenamento.

In uno studio clinico su 80 persone sottoposte a intervento chirurgico, un integratore contenente papaina, bromelina e rutina ha ridotto il dolore più rapidamente rispetto al placebo. Ha anche ridotto la necessità di ricorrere ad antidolorifici 62.

In un piccolo studio, una miscela di enzimi proteolitici (contenente anche papaina) e curcumina ha ridotto leggermente ma significativamente la dolorabilità e il dolore muscolare post-allenamento, rispetto a un placebo 63.

Un altro studio ha scoperto che le persone che hanno assunto un integratore contenente tripsina, bromelina, papaina e chimotripsina, prima e dopo la corsa in discesa, hanno sperimentato un ridotto dolore muscolare e un recupero muscolare più rapido rispetto a quelle che hanno assunto un placebo 64.

Guarigione delle Ferite

Gli enzimi digestivi vengono anche usati come ingredienti attivi in varie preparazioni per il debridement (rimozione del tessuto necrotico della ferita), utilizzate dal personale sanitario per pulire le piaghe e le ferite necrotiche.

A livello di una ferita, le cellule non vitali impediscono la guarigione. Occorre quindi ripristinare il fondo della ferita e le funzioni della matrice extracellulare attraverso la rimozione del tessuto necrotico, che può avvenire per via chirurgica o enzimatica.

Gli enzimi digestivi (tripsina, chimotripsina, papaina, bromelina, in combinazione con serrapeptasi) promuovono la guarigione della ferita rompendo la barriera della fibrina e migliorando il flusso sanguigno nell’area della ferita. Inoltre rimuovono le cellule morte e i tessuti, e aumentano la produzione di collagene 65, 66, 67, 68, 69, 70.

Effetti Collaterali e Controindicazioni

Gli enzimi digestivi sono generalmente ben tollerati e sicuri da assumere.

Tuttavia, in soggetti sensibili possono a loro volta causare disturbi digestivi (ad es. nausea, mal di stomaco e alterazioni dell’alvo) e reazioni allergiche o pseudoallergiche 7, 71, 72, 73, 31, 35, 30, 32:

  • Le persone che sono allergiche all’ananas non dovrebbero assumere integratori di bromelina 74, 75, 76, 77.
  • Le persone allergiche alla papaia o al lattice non dovrebbero assumere integratori di papaina 78, 79.

Alcuni enzimi digestivi hanno anche la capacità di ridurre la coagulazione del sangue. Pertanto, le persone che assumono farmaci fluidificanti del sangue (come eparina, aspirina o warfarin) dovrebbero evitare di assumere contemporaneamente bromelina, papaina, nattokinasi e serrapeptasi 80, 81, 82, 83, 84, 85.

Il rischio di effetti dannosi a carico del feto e/o del lattante a seguito di assunzione di enzimi digestivi non è escluso; pertanto, il loro uso in gravidanza e/o nell’allattamento è da riservare, a giudizio del medico, ai casi di assoluta necessità 86.

Inibitori degli Enzimi Digestivi

Alcune sostanze agiscono come inibitori degli enzimi digestivi, bloccandone l’attività; in questo modo riducono l’assorbimento di alcuni macronutrienti e sono talvolta usate nel trattamento dell’obesità per aumentare la perdita di peso 87.

Secondo una revisione di 14 studi, l’integrazione con un inibitore dell’alfa-amilasi estratto dai fagioli bianchi può aumentare sia la perdita di peso che la perdita di grasso nell’uomo 88.

Gli inibitori della lipasi sono utilizzati per ridurre l’assorbimento dei grassi, il che potrebbe anche provocare una significativa perdita di peso 89, 90. In particolare, l’inibitore della lipasi chiamato orlistat può ridurre l’assorbimento di grassi del 30%, riducendo la produzione di lipasi nello stomaco e nel pancreas, con conseguente perdita di peso 89.

L’acarbosio è un farmaco usato per trattare il diabete di tipo 2. Aiuta a ridurre la glicemia insieme a dieta ed esercizio fisico. Funziona rallentando l’azione di alcuni enzimi che scompongono l’amido in zuccheri. Questo rallenta la digestione dei carboidrati e favorisce l’equilibrio della glicemia 91.

L’acarbosio e il miglitol sono farmaci per il diabete che abbassano la glicemia bloccando l’alfa-glucosidasi. In chi segue queste terapie, l’assunzione di enzimi digestivi come alfa-amilasi, maltasi e pancreatina può ridurne l’efficacia ipoglicemizzante e causare un aumento della glicemia 92, 93, 94.

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