La capacità di metabolizzare queste sostanze cambia da individuo a individuo, a causa delle differenze nel microbiota intestinale.
Tra tutte le urolitine, l’urolitina A rappresenta il principale metabolita prodotto negli esseri umani, con le concentrazioni più elevate nel plasma e nelle urine, che si mantengono elevate per giorni dopo il consumo di alimenti ricchi di ellagitannini 2, 3, 4.
Secondo una recente revisione di 15 pubblicazioni scientifiche, l’urolitina A ha un potenziale come intervento dietetico per rallentare la progressione dell’invecchiamento e prevenire lo sviluppo di malattie legate all’età 5.
Meccanicamente, l’effetto salutistico delle urolitine è mediato dall’attivazione della mitofagia, dal miglioramento della funzione mitocondriale e dalla riduzione dell’infiammazione.
A Cosa Servono
Dopo l’ingestione, gli ellagitannini e l’acido ellagico vengono convertiti in urolitine dai microbi intestinali del colon, che si ritiene siano responsabili delle loro attività biologiche 6, 7.
Nel tratto gastrointestinale superiore (stomaco e intestino tenue), gli ellagitannini vengono principalmente idrolizzati in acido ellagico, che a sua volta viene in gran parte convertito in urolitine nel tratto intestinale inferiore (principalmente nel colon) 7, 8, 9.
Tuttavia, sembra che circa il 10% degli individui (di età compresa tra 5 e 90 anni) non siano produttori di urolitine e che solo il 40% degli adulti con più di 60 anni possa produrre livelli significativi di urolitine da precursori alimentari 10.
Pertanto, l’integrazione di urolitine può rappresentare una buona alternativa per alcuni individui (ad esempio, gli anziani) rispetto all’integrazione di ellagitannini (ad es. tramite succo di melograno) 11.
Sulla base di studi preliminari, le urolitine hanno dimostrato una potenziale utilità nel ritardare molte malattie legate all’invecchiamento, come il cancro (in particolare i tumori della prostata, della mammella e del colon-retto), malattie cardiovascolari, sarcopenia e disturbi metabolici cronici (diabete e iperuricemia) 12, 13, 14, 15, 16, 17.
Prove crescenti supportano i benefici per la salute delle urolitine anche contro l’invecchiamento cerebrale e un loro potenziale terapeutico per le malattie neurodegenerative 17, 18, 19, 20, 21.
Inoltre, le urolitine sono state proposte come biomarcatori della disbiosi intestinale e dello stadio della malattia nei pazienti con morbo di Parkinson 22.
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