L’epigenetica studia i cambiamenti ereditari nell’espressione genica che – a differenza delle mutazioni – non dipendono da cambiamenti nella sequenza del DNA.
Questa scienza si basa sul presupposto che intensi stimoli ambientali (ad es. dieta e attività fisica) siano in grado di attivare o spegnere determinati geni.
I cambiamenti epigenetici sono reversibili e non modificano la sequenza del DNA 1.
Una volta acquisite, le modifiche epigenetiche vengono trasmesse alle cellule figlie e in alcuni casi possono diventare ereditarie (cioè essere trasmesse alle future generazioni).
Le modifiche epigenetiche si basano su dei cambiamenti chimici che, pur non alterando la sequenza genomica, sono in grado di "accendere o spengere" determinati geni.
Per capire Meglio…
Per capire meglio il concetto, immaginiamo un libro (DNA) che viene stampato in maniera identica in tutte le sue copie.
Nonostante le parole siano sempre le stesse, ogni singolo lettore può interpretare i testi in modo leggermente diverso (pensiamo ad esempio ai modi in cui la Bibbia viene interpretata da diversi gruppi religiosi).
Allo stesso modo, l’epigenetica consente interpretazioni diverse di un modello fisso (DNA e codice genetico), determinando risposte biologiche diverse.
A volte, le differenti interpretazioni di un libro vengono tramandate con il racconto di generazione in generazione. Allo stesso modo, le modifiche epigenetiche possono diventare ereditarie.
L’eredità epigenetica transgenerazionale è la trasmissione di marcatori epigenetici da un organismo all’altro (cioè da genitore a figlio). Questo evento influenza i tratti della prole senza alterare la struttura primaria del DNA.
Epigenetica ed Evoluzione
Perché le giraffe hanno il collo lungo?
Nell’Ottocento, per rispondere a questa domanda, Charles Darwin e Jean-Baptiste Lamarck svilupparono due diverse teorie.
Lamarck (teoria dei caratteri acquisiti) sosteneva che le giraffe hanno sviluppato un collo così lungo sforzandosi di arrivare alle foglie più alte. Secondo questa teoria, l’uso e il disuso di determinate funzioni corporee porta a specifici adattamenti, che vengono passati alla prole di generazione in generazione.
La teoria evoluzionistica di Darwin (teoria dei caratteri ereditari) sostiene invece che la prima giraffa con un collo lungo sarebbe nata "per caso", a causa di una mutazione genetica casuale. Trattandosi di una caratteristica favorevole, il vantaggio evolutivo del collo più lungo sarebbe stato trasmesso per selezione naturale alle generazioni successive.
Nel corso dei millenni, i continui adattamenti (Lamarck) o nuove mutazioni casuali favorevoli (Darwin) avrebbero via via allungato il collo della giraffa fino alle dimensioni attuali.
Per lungo tempo, la teoria di Lamarck è stata ritenuta infondata, ma grazie all’epigenetica è stata recentemente rivalutata. Infatti, le caratteristiche epigenetiche acquisite dall’individuo in risposta agli stimoli ambientali possono essere almeno in parte trasmesse ai figli.
Pertanto, l’ereditarietà epigenetica potrebbe aver avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione delle specie, spiegando gli adattamenti che si sono verificati troppo rapidamente per essere spiegati con il darwinismo.
Esempi
I geni maggiormente suscettibili alle modifiche epigenetiche sono coinvolti soprattutto in processi biologici come:
Alcune di queste modificazioni epigenetiche possono essere influenzate dall’ambiente (ad esempio nutrizione, infezioni, agenti chimici, farmaci, citochine ed ormoni) 1, 2.
Importanza degli stimoli ambientali
Stimoli ambientali come la dieta, lo stress e l’attività fisica possono influenzare l’epigenoma 1, 2.
Ad esempio, pratiche di meditazione consapevole possono avere un impatto positivo sui geni associati all’infiammazione e al dolore. Altre ricerche mostrano che l’espressione genica può essere alterata da un sonno insufficiente, ma anche da fumo, stress psicologico e carestie 12, 13.
Uno studio su 40 coppie di gemelli identici, di età compresa tra 3 e 74 anni, ha osservato un epigenoma molto simile tra le coppie gemelle più giovani e tra quelle che condividevano stili di vita simili e trascorrevano molti anni insieme.
Al contrario, all’aumentare dell’età, si sono osservate differenze epigenetiche significative, che erano più ampie anche tra i gemelli con stili di vita diversi e che avevano trascorso meno tempo insieme 1.
Vita uterina
Nella fase uterina, l’essere umano è particolarmente sensibile ai cambiamenti epigenetici 1.
In effetti, agenti teratogeni come il fumo di sigaretta e l’alcol, e nutrienti specifici come l’acido folico, hanno dimostrato di indurre cambiamenti epigenetici in utero 1, 2.
Nel 2005 venne condotto uno studio su un gruppo di ratte gravide esposte a livelli relativamente alti di due tossine.
Tale intervento ha portato alla nascita di cuccioli maschi infertili. Sebbene questi cuccioli non siano mai stati esposti alle due tossine, è stato osservato che in tutte e 4 le generazioni successive gli effetti negativi delle tossine erano mantenuti in circa il 90% dei maschi 1.
Nell’inverno 1944-1945, l’Olanda venne colpita da una grave carestia, con importanti conseguenze sanitarie.
In quel periodo, le donne gravide che hanno patito la fame hanno dato alla luce figli sottopeso e con alte probabilità di sviluppare problemi cardio-vascolari e psichiatrici; alcuni di questi effetti negativi sono stati mantenuti fino a due generazioni 1.
Dieta
Una dieta eccessivamente calorica (soprattutto se ricca di zuccheri raffinati e grassi) favorisce l’attivazione di alcuni fattori di trascrizione (es. NFkB), che stimolano l’espressione di geni responsabili della produzione di sostanze infiammatorie 12.
Allo stesso modo, i composti fenolici (abbondanti negli alimenti vegetali) hanno la capacità di modulare l’espressione genica attraverso meccanismi epigenetici 12.
In uno studio, 204 partecipanti (62 vegani e 142 onnivori) hanno fornito campioni di sangue per l’analisi della metilazione genomica. I ricercatori hanno così potuto appurare che i due gruppi di persone differivano nella metilazione di diversi geni e siti CpG 12a.
In particolare, la maggior parte dei geni differenzialmente metilati risultavano ipometilati nei vegani; tra questi, lo era anche il gene METTL1 (metiltransferasi-simile 1), la cui ipometilazione può svolgere un ruolo nella soppressione del tumore.
Secondo una revisione sistematica di 13 studi clinici (per lo più RCT) condotti su adulti (la maggior parte dei quali affetti da malattie cardiometaboliche), il consumo di frutta secca a guscio ha modulato favorevolmente l’espressione genica coinvolta nell’infiammazione, nello stress ossidativo e nella salute vascolare, migliorando vari marker associati alla progressione delle malattie croniche 12b.
L’esempio delle api
Un esempio lampante degli effetti delle diete precoci sull’epigenetica può essere trovato nelle api mellifere.
L’ape operaia sterile si differenzia dalla regina fertile a causa della diversa dieta larvale, che induce cambiamenti epigenetici nei modelli di metilazione del DNA.
Le larve destinate a diventare regine vengono infatti nutrite esclusivamente con pappa reale, che contiene ingredienti epigeneticamente attivi che alterano l’espressione di geni chiave. In questo modo, l’ape regina raggiunge dimensioni corporee circa doppie e una longevità 12 volte superiore rispetto alle altre api 12.
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