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Magazine X115 X115 Sarcopenia | Cos’è? Cause, Sintomi, Conseguenze, Cure

Sarcopenia | Cos’è? Cause, Sintomi, Conseguenze, Cure

  • 8 minuti

Introduzione

Con l’invecchiamento si osserva una progressiva riduzione della massa muscolare scheletrica e della sua funzionalità.

Tale condizione è nota come sarcopenia.

La sarcopenia è la perdita di massa muscolare correlata all’invecchiamento. È una condizione comune: colpisce il 10% degli adulti di età superiore ai 50 anni. Ciò limita la capacità di svolgere molte attività di routine 1, 2, 3.

Una progressiva perdita della massa muscolare si verifica a partire da circa il 40esimo anno di età, con la riduzione di circa l’8% ogni dieci anni fino ai 70 anni, per poi crollare del 15% nei successivi decenni.

Differenti studi dimostrano, in prospettiva, come il controllo di questa progressiva senescenza muscolare possa tradursi in un grande risparmio di denaro pubblico, oltre che in un netto miglioramento della qualità di vita dei pazienti più anziani.

Cos’è la Sarcopenia?

Definizione

Attualmente, almeno sul piano clinico, manca una definizione univoca, ripetibile e precisa di sarcopenia.

Sono stati proposti differenti metodi per capire quando la perdita muscolare associata all’invecchiamento raggiunge un’entità tale da sfociare nella sarcopenia.

SMI – Skeletal Muscle Index

Tra le differenti unità di misura e indicatori utili a valutare tale caratteristica, uno dei più utilizzati è lo SMI, Skeletal Muscle Index, calcolato dividendo la massa muscolare scheletrica degli arti (kg) per il quadrato dell’altezza (m2)

Tale indice consente di individuare con una discreta accuratezza condizioni sarcopeniche. In base ad esso, la bassa massa muscolare nell’anziano può essere definita come uno SMI inferiore a 7,0 kg/m2 negli uomini e a 5,7kg/m2 nelle donne 4.

Perdere parte della massa muscolare con l’invecchiamento è normale. Tuttavia, la sarcopenia descrive una grave perdita muscolare che si allontana dalla norma.

Altri Esami

Per quantificare l’entità della massa muscolare si può utilizzare la valutazione bioimpedenziometrica, le tecniche antropometriche o approcci più sofisticati come la DEXA.

Oltre allo SMI, sarebbe comunque importante effettuare anche una valutazione funzionale, ad esempio valutando la mobilità articolare del paziente, l’equilibrio e la capacità dei muscoli di esprimere forza (che non sempre è correlata all’entità della massa magra).

La velocità dell’andatura e la forza della presa nelle mani possono essere presi come indicatori.

La sarcopenia viene definita dal gruppo di lavoro europeo sulla sarcopenia nelle persone anziane come una perdita della massa muscolare scheletrica, una diminuzione della forza muscolare o una riduzione dell’abilità fisica che si verifica con l’avanzare dell’età 4.

Cause

Diverse ipotesi patogeniche si sono avvicendate nel tentativo di caratterizzare i principi biochimici e fisiologici del deperimento muscolare associato all’avanzare dell’età.

La letteratura scientifica, al momento, offre varie ipotesi per spiegare la sarcopenia.

La sarcopenia è causata da uno squilibrio tra i segnali per la crescita delle cellule muscolari e quelli per la loro distruzione. I processi di crescita cellulare sono chiamati “anabolismo”; quelli di smantellamento sono chiamati “catabolismo” 5.

Invecchiamento neuro-muscolare

La perdita neuronale è un processo progressivo e irreversibile correlato all’età.

Tra  i neuroni interessati da questo processo vi sono i neuroni motori della corteccia, del midollo spinale, dei nervi periferici e chiaramente della giunzione neuromuscolare.

In particolare, la riduzione sia in termini funzionali che strutturali dei neuroni della giunzione neuromuscolare determinerebbe lo sviluppo di un processo neurodegenerativo cronico con conseguenti cambiamenti funzionali e strutturali del muscolo.

Cambiamenti ormonali età correlati

Il progressivo cambiamento degli equilibri ormonali tipico dell’età avanzata sosterrebbe la progressiva perdita di muscoli.

Infatti, la graduale e inesorabile riduzione dei livelli di ormoni anabolici (come il testosterone) a favore di quelli catabolici (come il cortisolo) determinerebbe non solo la progressiva perdita di massa muscolare ma anche la deposizione di tessuto adiposo viscerale pro-infiammatorio.

Infiammazione di basso grado

Differenti studi hanno dimostrato come la persistenza di un’infiammazione cronica di basso grado, legata a vari fattori sia dietetici che ambientali, possa contribuire alla progressiva perdita di massa muscolare.

Ridotto apporto di Proteine

Un ridotto apporto proteico rispetto ai fabbisogni, associato a una perdita della capacità di assorbire e metabolizzare adeguatamente le proteine.

Fattori di Rischio

Sedentarietà e immobilità fisica

Sono sufficienti da due a tre settimane di riduzione della deambulazione e di altre attività regolari per ridurre la massa muscolare e la forza 5.

Dieta inadeguata

Una dieta che fornisce quantità insufficienti di calorie e proteine provoca perdita di peso e riduzione della massa muscolare.

Infiammazione

Gli scienziati ritengono che l’infiammazione cronica di basso livello svolga un ruolo importante in quasi tutte le malattie occidentali croniche.

Ciò include malattie cardiache, cancro, sindrome metabolica, Alzheimer e varie condizioni degenerative 6, 7, 8.

Uno studio condotto su 11.249 anziani ha scoperto che i livelli ematici di proteina C reattiva, un indicatore dell’infiammazione, prevedevano fortemente la sarcopenia 9.

Malattie croniche

Le persone con malattia epatica cronica e fino al 20% delle persone con insufficienza cardiaca cronica presentano sarcopenia 10, 11.

Anche nella malattia renale cronica, lo stress sul corpo e la ridotta attività portano alla perdita muscolare 12.

Il cancro e i trattamenti antitumorali esercitano anch’essi un forte stress sul corpo, causando sarcopenia 13.

Anche il diabete, caratterizzato da un deficit qualitativo e/o quantitativo dell’ormone anabolico insulina, può favorire la sarcopenia 4.

Sintomi e Conseguenze

Numerosissimi studi hanno cercato di chiarire le conseguenze cliniche della sarcopenia.

Attualmente, gli studi propongono l’associazione della sarcopenia con:

  • Riduzione della qualità di vita;
  • Aumento della disabilità;
  • Astenia e stanchezza persistente;
  • Aumento del rischio cardiovascolare, soprattutto quando in associazione ad obesità;
  • Aumento del rischio di patologie autoimmuni.

La sarcopenia influisce negativamente sull’andatura, sull’equilibrio e sulla capacità generale di svolgere le attività quotidiane.

Le persone con sarcopenia spesso manifestano debolezza muscolare e scarsa resistenza al lavoro fisico. Ciò può influire sulla loro capacità di svolgere attività fisica, che a sua volta conduce a un’ulteriore perdita di massa muscolare.

Trattamento

L’utilizzo di strategie dietetiche adeguate, nonché di protocolli riabilitativi fisico-motori, si rivela il pilastro per prevenire o addirittura invertire il deficit muscolare e indirettamente alcune condizioni morbose ad esso correlate.

Per molto tempo, i ricercatori hanno creduto che il deterioramento muscolare associato all’età fosse inevitabile. Ma ora stanno iniziando a esaminare trattamenti che potrebbero prevenire o rallentare questo processo.

Dieta

Sul fronte dietetico, il consumo di adeguate quantità di proteine può aiutare gli anziani a ridurre la possibilità di sarcopenia.

Secondo le più recenti evidenze, l’apporto proteico adeguato per l’anziano sarebbe nell’ordine di 1-1,3 g/kg di peso corporeo 14, 15. Questo significa che un anziano normopeso di 70 kg dovrebbe assumere circa 90 grammi di proteine al giorno.

Anche alcuni integratori hanno dimostrato di essere utili nella prevenzione della sarcopenia:

  • proteine del siero di latte, per aiutare a preservare la massa corporea
  • collagene, per supportare il mantenimento o l’aumento della massa muscolare e migliorare il benessere delle articolazioni
  • vitamina D, per mantenere i tessuti ossei e muscolari
  • creatina e omega-3, per aumentare e mantenere la massa muscolare

Per aiutare a prevenire la sarcopenia, gli scienziati raccomandano di consumare 25-30 grammi di proteine ad ogni pasto 16.

Attività Fisica

Il principale percorso terapeutico per la sarcopenia è l’esercizio fisico.

I ricercatori hanno identificato l’allenamento di resistenza come la forma specifica di esercizio più utile per le persone con sarcopenia. Questo allenamento è progettato per migliorare la forza e la massa muscolare sfruttando la resistenza offerta da pesi, elastici o il semplice peso corporeo.

Tuttavia anche l’esercizio aerobico, come la semplice camminata o il ciclismo, può essere utile.

  • Uno studio condotto su 57 adulti di età compresa tra 65 e 94 anni ha dimostrato che l’esecuzione di esercizi di resistenza tre volte alla settimana per 12 settimane, ha aumentato la forza muscolare 17.
  • Uno studio condotto su 227 adulti giapponesi di età superiore ai 65 anni ha rilevato che sei mesi di deambulazione aumentavano la massa muscolare, in particolare in coloro che avevano una massa muscolare bassa 18.

L’allenamento di resistenza può anche aiutare a bilanciare i livelli ormonali.

  • Un ampio studio di revisione ha scoperto che le persone che si allenavano regolarmente avevano livelli più alti di testosterone. Negli anziani, l’esercizio fisico aumenta i livelli di testosterone, la forma fisica e i tempi di reazione 19.
  • Uno Studio del 2004 su uomini anziani ha scoperto che una regolare attività fisica ha aumentato i livelli di testosterone e ormone della crescita (GH) e ha anche avuto un effetto positivo sulla funzione cerebrale 20.

Terapia ormonale sostitutiva (TOS)

La TOS può aiutare ad aumentare la massa magra, diminuire il grasso addominale e prevenire il deterioramento osseo sia nelle donne che negli uomini.

Tuttavia, l’uso della terapia ormonale sostitutiva è un argomento dibattuto, a causa di un aumentato rischio di alcuni tumori e altre gravi condizioni di salute.

Alcuni possibili trattamenti, chiaramente diversi nell’uomo rispetto alla donna, includono la somministrazione esogena di:

  • ormone della crescita;
  • testosterone o suoi precursori o metaboliti (es. DHEA, DHT);
  • estrogeni.

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