INDICE ARTICOLO
Introduzione
La formazione di prodotti finali della glicazione avanzata (AGEs) è un processo fisiologico, a cui si somma l’apporto alimentare.
Una sintesi eccessiva e/o uno scarso smaltimento degli AGEs risultano pericolosi per la salute, al punto da aver indotto i ricercatori a coniare il termine "stress glicativo".
Similmente allo stress ossidativo (dovuto all’eccesso di radicali liberi), anche lo stress glicativo (peraltro intimamente connesso allo stress ossidativo e all’infiammazione cronica) contribuisce a causare e alimentare vari disturbi, tra cui aterosclerosi, dislipidemia, malattie cardiovascolari, diabete e relative complicanze, patologie renali e oculari, oltre a favorire un più rapido invecchiamento cutaneo.
Differenti studi hanno indagato l’efficacia di uno stile di vita adeguato nel controllo della produzione endogena e dell’assunzione esogena degli AGEs 1.
I risultati ottenuti, oltre a dimostrare un netto miglioramento del decorso clinico di specifiche patologie (laddove presenti), mostrano come semplici accorgimenti possano tradursi nel lungo termine in un netto miglioramento della qualità di vita e in una ridotta incidenza di patologie legate all’invecchiamento.
- Uno stile di vita sedentario, una dieta ipercalorica e ricca di zuccheri, e un maggior apporto di alimenti trasformati, contribuiscono alla produzione eccessiva di AGEs.
- La quantità di AGEs è inoltre associata al consumo di prodotti trattati termicamente, come cibi arrostiti e grigliati, che li contengono in grandi quantità.
- D’altro canto alcune sostanze alimentari hanno proprietà anti-glicative (contrastano la sintesi di AGEs o ne aumentano la disintossicazione), come vari polifenoli presenti principalmente nella frutta, nella verdura, nelle erbe e nelle spezie.
Difese anti-ages
Oltre alla capacità di escrezione degli stessi a livello renale, vari meccanismi di difesa proteggono il corpo da una quantità eccessiva di AGEs dannosi.
Queste linee difensive coinvolgono, ad esempio, antiossidanti innati, sistemi enzimatici tra cui catalasi, perossidasi e glutatione reduttasi, e antiossidanti alimentari (come i flavonoidi).
Benefici
Differenti studi dimostrano come piccoli accorgimenti nel modo di vivere possano tradursi in sensibili benefici sullo stato di salute complessivo e sulla nostra qualità di vita.
In tal senso, un buon controllo degli AGEs sarebbe associato a:
- un miglioramento della sensibilità insulinica, con conseguente ottimizzazione del controllo glicemico;
- un miglioramento del profilo lipidemico;
- una riduzione delle complicanze vascolari e nervose della patologia diabetica;
- un miglioramento della funzionalità renale;
- una riduzione dello stress ossidativo;
- una riduzione dell’ambiente pro-infiammatorio.
In linea di massima, quindi, la letteratura scientifica sembra concorde nel ritenere fondamentale l’utilità del controllo degli AGEs nel mantenimento dello stato di salute e della qualità di vita, soprattutto nei pazienti più fragili come gli anziani.
Principali fonti di AGEs
Come accennato, una buona fonte di AGEs è sostenuta dalla produzione endogena.
In questo caso i fattori determinanti sembrano rappresentati dal contesto pro-infiammatorio, ossia dalla presenza di un microambiente ricco di citochine e stimoli infiammatori; un esempio classico di tale contesto è rappresentato dall’obesità, ma anche dalle patologie autoimmuni e dall’elevata presenza e disponibilità di zuccheri nell’ambiente cellulare.
È noto come questo processo di sintesi endogena degli AGEs, ulteriormente sostenuto dalla presenza di radicali liberi, passi per tappe intermedie e reversibili, fino ad arrivare alla formazione dei prodotti di Amadori e ai Prodotti Avanzati di Glicosilazione (che risultano strutturalmente stabili e chimicamente reattivi).
A questi prodotti, la cui sintesi può essere controllata dall’ottimizzazione del proprio metabolismo, se ne aggiungono altri assunti esogenamente. In tal senso, le principali fonti esogene di AGEs sono rappresentate da:
- fumo di sigaretta;
- tabacco;
- dieta;
- metodi di cottura.
Controllare gli AGEs
Nei vari studi attualmente pubblicati sono stati proposti differenti metodi per controllare sia l’assunzione esogena di AGEs che la loro produzione endogena; tra i più importanti e agevoli da applicare si ricordano 1:
- controllare la dieta, evitando le cotture ad alte temperature e alimenti ad alto contenuto di AGEs (vedi articolo Dieta Anti AGES);
- Mangiare frutta e verdura cruda, bollita o al vapore;
- Evitare carboidrati trasformati, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e cibi rosolati e fritti;
- Cuocere le carni lentamente a basse temperature; non friggere o usare fuoco alto;
- preferire il consumo di frutta e verdura;
- evitare fumo di sigaretta e tabacco in generale;
- effettuare una modesta attività fisica giornaliera, non troppo intensa;
- sostenere le difese antiossidanti endogene;
- mantenere un adeguato apporto di vitamine del gruppo B e di vitamine A, C ed E;
- evitare l’eccessiva esposizione ai raggi UV, fonte generosa di radicali liberi;
- controllare e correggere dismetabolismi, sia lipidemici che glicemici;
- adottare i principi di una prevenzione antiaging;
- mantenere la glicemia a digiuno vicino al valore normale (<90-100 mg/dL);
- idratere la pelle.
Cosa dicono gli studi
In uno studio, 17 donne sane sedentarie di mezza età non fumatrici (35-70 anni), esenti da evidenti malattie metaboliche, cardiovascolari e renali, sono state sottoposte a un programma di modifica dello stile di vita della durata di 3 mesi, che includeva sessioni educative per un’alimentazione sana e l’esercizio fisico.
Alla fine dello studio si è osservata una riduzione significativa dei livelli sierici di carbossimetillisina e pentosidina (due AGEs) 169.
In uno studio su 29 soggetti in sovrappeso e obesi, 8 settimane di integrazione con 120 mg di esperidina e 90 mg di resveratrolo hanno aumentato del 22% l’attività dell’enzima AGEs-detossificante GLOI. Allo stesso tempo, la concentrazione plasmatica di metilgliossale (un AGE inattivato da GLOI) è diminuita del 37% 70.
Secondo uno studio, rispetto a una dieta di stile occidentale con livelli più elevati di grassi saturi, la dieta mediterranea ha portato a 134:
- una diminuzione dei livelli di alcuni AGEs nel sangue (carbossimetillisina e metilgiossale),
- una riduzione dei livelli di trascrizione di RAGE (recettori a cui si legano gli AGEs alimentando infiammazione e stress ossidativo),
- un aumento della trascrizione di gliossalasi 1 (enzima detossificante gli AGEs).
Bibliografia generale
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