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Magazine X115 X115 Parabeni | Cosa Sono? Fanno Male? Uso nei Cosmetici

Parabeni | Cosa Sono? Fanno Male? Uso nei Cosmetici

  • 7 minuti

Cosa Sono

I parabeni sono sostanze antimicrobiche.

Vengono utilizzati come conservanti in prodotti di vario tipo, come alimenti, cosmetici e prodotti farmaceutici, anche per uso orale.

Dal punto di vista chimico, i parabeni sono gli esteri dell’acido p-idrossibenzoico, da cui derivano e in cui spesso sono metabolizzati.

L’acido p-idrossibenzoico non è tossico ed è onnipresente in piante e animali.

I parabeni sono tra i conservanti i più sicuri ed efficaci attualmente disponibili; ovviamente sono ammessi dalla legislazione cosmetica in vigore, anche se normati nel dosaggio e nelle diverse molecole. Basti pensare che il loro uso è ammesso anche per via orale.

I parabeni sono ammessi nei prodotti cosmetici con un limite massimo dello 0,4% per un singolo estere e dello 0,8% per le miscele.

Nonostante ciò, sulla scia di alcune evidenze circa una loro potenziale carcenogicità e allergenicità, i parabeni hanno acquisito una cattiva nomea, che ha portato molti produttori ad escluderli dalle loro formulazioni cosmetiche.

Quali Sono?

I parabeni più utilizzati sono:

  • metilparabene (methylparaben, E218),
  • etilparabene (ethylparaben, E214),
  • propilparabene (propylparaben, E216)
  • butilparabene (butylparaben)

Attenzione anche all’uso di sinonimi, come:

  • Isobutyl p-hydroxybenzoate
  • Ethyl p-hydroxybenzoate
  • Propyl p-hydroxybenzoate
  • Methyl p-hydroxybenzoate
  • Methyl p-hydroxybenzoate

Dove Sono?

I parabeni sono utilizzati in un’ampia varietà di prodotti cosmetici:

  • trucchi e prodotti per il make-up
  • prodotti per la rasatura
  • prodotti per la cura dei capelli
  • creme idratanti
  • alcuni deodoranti
  • lubrificanti personali
  • shampoo.

Sono anche utilizzati in numerosi alimenti e farmaci, anche per via orale.

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A Cosa Servono?

I parabeni sono impiegati come conservanti e il loro spettro d’azione è maggiore nei confronti di muffe e lieviti rispetto ai batteri. Con l’aumentare della dimensione della catena legata all’acido p-idrossibenzoico aumentano sia la stabilità che l’attività antimicrobica dei parabeni.

I parabeni vengono utilizzati nelle formulazioni cosmetiche come conservanti antimicrobici e antifungini per aumentare la shelf life del prodotto. Normalmente, l’utilizzo in combinazione di due o più parabeni potenzia l’azione antimicrobica grazie a un effetto sinergico.

I parabeni sono incompatibili con tensioattivi anionici, non ionici e proteine.

I parabeni svolgono la loro azione in un range di pH compreso tra 3 e 6,5.

Parabeni e Cancro

Alcuni parabeni sono considerati deboli interferenti estrogeni.

Nonostante una lunga storia di utilizzo ritenuto sicuro, recentemente l’uso dei parabeni è stato messo in relazione con l’insorgenza di tumori al seno.

Sembra infatti che queste sostanze penetrino attraverso la pelle ed esplichino una debole attività estrogeno-mimetica che potrebbe essere causa di un aumento dell’espressione genica di fattori tumorali. Questa possibile relazione non è stata tuttavia ancora provata.

Studi e Considerazioni

Varie ricerche evidenziano come l’attività estrogenica dei parabeni sia di molti ordini di grandezza inferiore (1/100.000) a quella dell’estradiolo o dell’etinilestradiolo, l’ormone sintetico spesso utilizzato nelle pillole anticoncezionali.

Una revisione del 2005 ha concluso che “non è biologicamente plausibile che i parabeni possano aumentare il rischio di qualsiasi endpoint mediato dagli estrogeni, compresi gli effetti sul tratto riproduttivo maschile o sul cancro al seno” 1.

Tutto ebbe inizio dal grande clamore sollevato da un controverso studio del 2004 di Darbre et al. che ha riscontrato la presenza di alcuni parabeni nei tessuti tumorali estratti dal seno 2. Tuttavia, come ha sottolineato la stessa dr.ssa Philippa Darbre, tale riscontro non dimostra in alcun modo che i i parabeni causino il cancro al seno.

Lo studio ha ricevuto forti critiche dalla comunità scientifica per alcune evidenti carenze metodologiche e fallacie. Ad esempio, diversi ricercatori hanno fatto notare che le metodiche analitiche utilizzate e l’assenza di verifica su tessuti non tumorali non permettevano di trarre conclusioni di alcun tipo.

Ricerche successive hanno confermato una possibile relazione tra parabeni e cancro alla mammella, ma nessuna di queste ha individuato un nesso causa-effetto.

I possibili nessi causali tra parabeni e carcinogenesi rimangono ancora oggi incerti e controversi 3, 4.

Uno studio tossicologico ha testato se la pelle trattata con metilparabene sviluppi reazioni avverse quando esposta alla luce solare 5.

Uno studio simile ha suggerito che i danni alla pelle dovuti all’esposizione alla luce solare durante l’uso di un prodotto contenente metilparabene potrebbero portare alla formazione di un cancro. Ciò può essere dovuto al danno ossidativo al DNA che potrebbe causare 6.

Sulla scia del crescente all’allarmismo e della pressione pubblica sulla pericolosità dei parabeni, gli enti preposti alla sicurezza dei cosmetici, farmaci e alimenti, hanno confermato la sostanziale sicurezza del loro utilizzo nell’ambito delle restrizioni e specifiche definite dalle diverse norme nazionali o sovranazionali 7, 8, 9.

Parabeni e Allergie

I parabeni hanno un buon profilo di sicurezza d’uso anche nel lungo periodo.

Tuttavia alcuni soggetti sensibilizzati ai parabeni possono, in conseguenza dell’applicazione di un prodotto topico che li contiene, sviluppare una reazione cutanea di tipo allergico o irritativo.

Le eruzioni cutanee da dermatite da contatto possono includere:

Se la dermatite si verifica vicino agli occhi, il soggetto potrebbe sviluppare arrossamento o gonfiore delle palpebre.

Naturalmente tutto ciò non significa che i prodotti cosmetici contenenti parabeni siano allergenici, ma soltanto che lo sono per quella piccolissima percentuale di soggetti sensibilizzati.

Tra le persone con dermatite da contatto o eczema, meno del 3% dei pazienti ha mostrato sensibilità ai parabeni 1.

Alternative Pericolose

L’allarmismo e le campagne contro i parabeni sono un caso esemplare di come l’informazione sul cosmetico sia miope e distorta

I parabeni sono conservanti antimicrobici e antifungini con un ottimo profilo tossicologico, ed è difficile trovare conservanti cosmetici con un profilo tossicologico migliore 10.

Per assurdo, mentre i parabeni hanno in genere una cattiva fama tra i consumatori, alcune alternative con un profilo di rischio più elevato non sono altrettanto demonizzate, per cui continuano ad essere "impunemente" utilizzate nei cosmetici.

Fermo restando che l’eventuale rischio chimico per il consumatore è comunque sempre legato all’esposizione, quindi soprattutto al dosaggio, esistono conservanti cosmetici meno demonizzati ma ben più controversi dei parabeni.

  • Estratto di semi di melograno (GRAPEFRUIT SEED EXTRACT): ben nota è la vicenda per cui il potere biocida e antimicrobico di questo prodotto dipendeva in realtà dall’adulterazione con diversi conservanti sintetici, come triclosan, banzalconio cloruro, benzetonio cloruro e parabeni vari 11, 12.
  • Cessori di formaldeide (INCI: Imidazonidinyl Urea). La formaldeide è una sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e che può dare delle reazioni di sensibilizzazione. Per questo motivo, tali conservanti devono essere usati entro limiti massimi di concentrazione piuttosto ristretti.
  • Derivati dei tiazolinoni (INCI: Methylchloroisothiazolinone e Methylisothiazolinone): varie ricerche, oltre ad indicarli come potenti allergeni da contatto, li segnalano come potenziale neurotossina 13, 14, 15, 16, 17.
  • Fenossietanolo (INCI: Phenoxyethanol, Sin. Ethylene Glycol Monophenyl Ether): diversi studi 18, 19 hanno dimostrato che sia gli esseri umani che gli animali possono sperimentare, in seguito al contatto con fenossietanolo, problemi come irritazione della pelle, eruzioni cutanee, eczema e orticaria.

Si consideri poi che la contaminazione microbica del cosmetico, causata dall’inefficacia dei sistemi conservanti, espone il consumatore a rischi di gran lunga superiori rispetto a quelli del sistema conservante adottato.

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