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Magazine X115 X115 Cimicifuga | Menopausa e Salute Femminile, Rischi e Benefici

Cimicifuga | Menopausa e Salute Femminile, Rischi e Benefici

  • 11 minuti

Che Cos’è

La cimicifuga (Actaea racemosa L., sin. Cimicifuga racemosa) è una pianta perenne originaria del Nord America orientale e centrale.

Conosciuta anche come black cohosh, appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae e viene usata come pianta medicinale.

Nei secoli, la radice e il rizoma della cimicifuga sono stati impiegati nella gestione di disturbi come reumatismi, malaria, mal di gola, raffreddori e complicazioni associate al parto.

Inoltre, gli europei l’hanno utilizzata nel trattamento dei sintomi della menopausa.

Nonostante sia ampiamente studiata per le proprietà antinfiammatorie, sedative e antidolorifiche, ci sono poche prove a sostegno di questi benefici clinici.

L’unica applicazione sufficientemente supportata dalla scienza riguarda il trattamento dei disturbi della menopausa, in particolare le vampate di calore 1, 2.

Secondo l’Agenzia europea per i medicinali (EMEA) e il comitato dei medicinali vegetali (CHMP), il rizoma della cimicifuga rappresenta una nota alternativa vegetale per alleviare i disturbi neurovegetativi minori associati alla menopausa, come vampate di calore, sudorazione ecc. 3.

A Cosa Serve

Usi Storici e Tradizionali

I nativi americani hanno usato la cimicifuga per il trattamento di malessere generale, disturbi renali, malaria, reumatismi, mal di gola e disturbi ginecologici (p. es., facilità al travaglio, crampi mestruali) 4, 5.

I coloni nordamericani usavano l’erba per curare amenorrea, bronchite, idropisia, febbre, isteria, prurito, lombalgia, disturbi nervosi, morso di serpente, febbre gialla e disturbi uterini.

Nella medicina tradizionale cinese, l’erba era apprezzata per le sue proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche.

La pianta è stata utilizzata in Europa dal XVII secolo per trattare dolori articolari, nevralgie e dolori durante la gravidanza e il travaglio.

I rapporti della letteratura ne documentano l’uso anche per il trattamento dell’influenza, del vaiolo, dei reumatismi acuti, del mal di testa, della tosse, della corea e di altri disturbi del sistema nervoso 6, 7, 8.

Usi Moderni

Nella medicina erboristica occidentale contemporanea, l’uso della cimicifuga è solitamente riservato alla gestione dei sintomi della menopausa e di altri disturbi del sistema riproduttivo femminile 9.

Viene quindi utilizzata per mitigare sintomi climaterici come vampate di calore, sudorazione notturna, disturbi del sonno, vertigini, nervosismo, sbalzi d’umore e secchezza vaginale 10.

Il remifemin (nome commerciale di un estratto standardizzato di cimicifuga) è stato ampiamente studiato e utilizzato in Germania dalla metà degli anni ’50 per la gestione della menopausa ed è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come utile in tal senso 11, 6.

Sebbene alcuni studi abbiano trovato prove di questi benefici, altre ricerche non sono riuscite a confermarli.

Pertanto, ad oggi, le prove scientifiche non sono abbastanza forti per raccomandare l’uso della cimicifuga per il trattamento di queste condizioni 12.

Come Funziona

L’esatto meccanismo d’azione con cui la cimicifuga aiuterebbe ad alleviare alcuni sintomi della menopausa rimane sconosciuto 13.

I più importanti princìpi bioattivi della pianta includono glicosidi triterpenici, acidi fenolici, flavonoidi, oli volatili e tannini.

La cimicifuga è anche una fonte di fitoestrogeni (come la formononetina), ma c’è qualche dibattito sul fatto che possa esibire un’attività estrogenica significativa 14, 15.

Se questa attività fosse sufficientemente forte, la cimicifuga potrebbe agire come un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni, simulando la normale attività di questi ormoni (in modo simile al tamoxifene). Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che l’estratto di cohosh nero non ha alcun effetto estrogenico 16, 17.

Un’altra teoria propone che gli effetti della cimicifuga derivino dalle sue proprietà antiossidanti o antinfiammatorie. Tuttavia, anche quest’ipotesi è stata messa in discussione 18.

Un’ulteriore ipotesi sostiene che un derivato della serotonina (Nw-metilserotonina), presente nella cimicifuga, possa attivare i recettori della serotonina 19, 20.

Poiché il calo degli estrogeni e della serotonina favorisce la comparsa delle vampate di calore, quest’azione serotoninergica della cimicifuga può spiegare, almeno in parte, i suoi benefici sui sintomi vasomotori della menopausa.

Proprietà e Benefici

Menopausa

Vampate di Calore e altri Sintomi della Menopausa

In uno studio su 80 donne in menopausa che soffrivano di vampate di calore, l’integrazione di cimicifuga alla dose di 20 mg al giorno per 8 settimane ha ridotto la gravità e la frequenza del disturbo 21.

Simili benefici sono stati osservati anche in un altro studio su 84 donne in postmenopausa 22.

Uno specifico estratto standardizzato a base di cimicifuga (Remifemin) ha ridotto con successo le vampate di calore e altri sintomi della menopausa in molteplici studi clinici 23, 24, 25.

Detto questo, diverse meta-analisi sistematiche, inclusa una revisione Cochrane, hanno concluso che le prove a sostegno dell’efficacia della cimicifuga nel migliorare i sintomi della menopausa sono molto deboli 12, 26, 27, 28, 29.

Sulla base di questi dati, non ci sarebbero prove sufficienti per dimostrare che il cohosh nero sia efficace per trattare i sintomi della menopausa 27.

Altri Autori hanno però messo in discussione queste conclusioni, trovando prove a sostegno dell’utilità della cimicifuga nella gestione dei sintomi della menopausa 30.

Tuttavia, anche le linee guida di numerose associazioni mediche confermano che i dati scientifici sono insufficienti per raccomandare l’uso del cohosh nero per i sintomi della menopausa, incluse le vampate di calore 31, 32, 33, 34, 35.

Qualità del Sonno

In un piccolo studio RCT su 42 donne in postmenopausa con disturbi del sonno, la cimicifuga (40 mg/giorno per 6 mesi) ha migliorato alcuni parametri della qualità del sonno. Inoltre, sono stati osservati miglioramenti nei domini vasomotori e fisici della qualità della vita 36.

Un altro studio ha rilevato che una combinazione di cohosh nero e altri attivi, tra cui agnocasto, zinco, zenzero e acido ialuronico, ha contribuito a migliorare le vampate di calore associate all’insonnia e all’ansia 37.

Salute mentale

Il cohosh nero può avere alcuni benefici sulla salute mentale, in particolare nelle donne in menopausa 38.

Una revisione sistematica degli studi ha indagato l’efficacia della cimicifuga per ridurre l’ansia o la depressione. Tutti e 3 gli studi analizzati hanno tuttavia prodotto risultati equivoci 39.

Di conseguenza, ulteriori studi dovranno chiarire l’utilità della cimicifuga per alleviare i sintomi ansiosi e depressivi associati alla menopausa

Salute femminile

Oltre ai sintomi della menopausa, la cimicifuga può essere sfruttata per trattare altri disturbi legati alla salute femminile.

Tuttavia, le prove a sostegno di questi benefici sono limitate e insufficienti per raccomandarne l’utilizzo.

Fertilità

Secondo studi limitati, la cimicifuga può migliorare la fertilità femminile. Tuttavia, non ci sono molte prove a sostegno di questo beneficio.

In alcuni studi su donne infertili, l’aggiunta di cohosh nero al farmaco clomifene citrato ha aumentato le loro possibilità di rimanere incinta 40, 41, 42.

Una revisione sistematica che ha coinvolto 33 studi ha analizzato l’effetto di 6 piante, inclusa la cimicifuga, sulla fertilità nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico. Dopo aver esaminato le prove, gli Autori hanno concluso che il cohosh nero può aumentare l’ovulazione e migliorare la fertilità 43.

Tuttavia, gli studi condotti erano piccoli; pertanto, sono necessarie ricerche più ampie per confermare questo beneficio.

Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

Come accennato, la cimicifuga può aumentare le possibilità di una donna con PCOS di rimanere incinta e regolarizzare i propri cicli mestruali 42, 44.

A tal proposito, è stato ipotizzato che la cimicifuga agisca direttamente sull’ipotalamo riducendo la secrezione dell’ormone di rilascio delle gonadotropine 45, 44, 40.

Uno studio RCT su 194 donne con PCOS ha confrontato gli effetti dell’estratto di Cimicifuga racemosa (120 mg) in aggiunta al clomifene rispetto al solo clomifene. Il trattamento combinato ha dimostrato di aumentare i tassi di gravidanza e ridurre i tassi di aborto spontaneo.

Un significativo effetto del trattamento è stato osservato, nel gruppo di combinazione, anche nella riduzione dei giorni prima dell’ovulazione e nei livelli di FSH e LH 45.

Un altro studio su 100 donne con PCOS (età media, circa 23 anni) ha valutato gli effetti della cimicifuga (40 mg/giorno per 10 giorni) rispetto a clomifene (100 mg/giorno per 5 giorni), entrambi assunti a partire dal secondo giorno del ciclo per tre cicli consecutivi.

Dopo il trattamento, nel gruppo che aveva assunto cimicifuga sono stati osservati una significativa riduzione dei livelli di LH, nonché miglioramenti significativi dei livelli di progesterone e dello spessore endometriale 44. Anche il tasso di gravidanza era più alto nel “gruppo cimicifuga” ma la differenza tra i gruppi non era significativa.

Fibromi

Un fibroma uterino è un tumore non canceroso che si sviluppa nell’utero.

Uno studio di 3 mesi su 244 donne in postmenopausa ha rilevato che l’integrazione giornaliera con 40 mg di cimicifuga ha ridotto le dimensioni dei fibromi uterini fino al 30%, con un’efficacia superiore rispetto al farmaco tibolone 46.

Endometriosi

La cimicifuga è stata confrontata con il farmaco tibolone anche in un altro studio su 125 donne con endometriosi, che presentavano sintomi della menopausa indotti dalla terapia postoperatoria con agonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine.

Dopo 3 mesi, entrambi i trattamenti si sono dimostrati ugualmente efficaci per trattare i sintomi della peri-menopausa, ma il remifin è apparso più sicuro 47.

Cancro

Come altre fonti di fitoestrogeni, anche la cimicifuga è stata studiata per le potenziali attività antitumorali nei confronti degli ormoni estrogeno-sensibili 26.

Negli studi in provetta, l’estratto di cohosh nero ha mostrato attività anti-estrogeniche e ha contribuito a rallentare la diffusione delle cellule del cancro al seno 48.

Due studi osservazionali non hanno trovato alcuna associazione tra l’uso di cimicifuga e il rischio di cancro al seno, mentre 2 studi hanno riportato riduzioni significative del rischio di cancro al seno primario e del rischio di recidiva tra le donne in postmenopausa 26.

Una revisione sistematica del 2014 ha esaminato gli effetti del cohosh nero nei pazienti con carcinoma mammario in pre e postmenopausa e in quelli a rischio di cancro al seno. Gli Autori hanno concluso che mancano prove a sostegno dell’efficacia della cimicifuga per la riduzione delle vampate di calore nei pazienti con carcinoma mammario 26.

Allo stesso modo, non è stato riscontrato alcun impatto significativo sui livelli ormonali circolanti o sulla proliferazione nei tessuti sensibili agli estrogeni (evidenziati da densità mammografica, marcatori di proliferazione del tessuto mammario, citologia vaginale o iperplasia endometriale). Anche i risultati relativi alla salute delle ossa erano equivoci 26.

Osteoporosi

L’uso della cimicifuga nel trattamento e nella prevenzione dell’osteoporosi è supportato da studi in vitro sugli osteoblasti e su ratti ovariectomizzati, in cui la guarigione della frattura è risultata accelerata rispetto al placebo (anche se in misura minore rispetto ai ratti trattati con estrogeni) 49, 50.

L’effetto può essere dovuto all’aumentata mineralizzazione osteogenica dell’osso e all’inibizione della differenziazione adipogenica, nonché all’attività antiossidante e antinfiammatoria (ossia, ridotta produzione di specie reattive dell’ossigeno, interleuchina-6, fattore di necrosi tumorale alfa e fattore nucleare kappa B).

Tuttavia, in uno studio clinico di 12 mesi in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo che ha indagato gli effetti dell’esercizio con e senza cimicifuga sulla densità minerale ossea e sul rischio di malattia coronarica in 128 donne in postmenopausa precoce, non sono state riscontrate differenze tra i gruppi che hanno ricevuto o meno la cimicifuga 51.

Modo d’uso

Non ci sono raccomandazioni ufficiali sul dosaggio di cimicifuga poiché mancano applicazioni mediche confermate.

Sulla base dell’uso clinico di prodotti commerciali, la dose di cohosh nero generalmente utilizzata per la gestione dei sintomi della menopausa è compresa tra 40 e 80 mg/die, spesso in dosi frazionate.

Gli effetti terapeutici generalmente iniziano dopo 2 settimane di trattamento, con effetti massimi che si verificano solitamente entro 8 settimane.

L’estratto di cimicifuga è generalmente standardizzato al 2,5% di glicosidi triterpenici (cioè 1 mg/dose).

In diversi studi, le donne hanno utilizzato il cohosh nero alla dose di 160 mg/die senza effetti collaterali visibili 52.

Controindicazioni

La cimicifuga è da considerarsi generalmente controindicata:

  • negli individui sensibili all’aspirina (poiché contiene acidi salicilici);
  • in gravidanza e allattamento (salvo diverso consiglio medico), poiché nonostante possa aumentare la fertilità in alcune donne, esistono preoccupazioni relative agli effetti della cimicifuga a livello ormonale, ovulatorio e di stimolazione uterina 61;
  • a pazienti con malattie epatiche;
  • in presenza di una storia di cancro al seno, cancro dell’endometrio, disturbi tromboembolici, sanguinamento vaginale non diagnosticato, endometriosi e fibromi;
  • in caso di terapie farmacologiche in atto, specialmente se si assumono farmaci antitumorali, statine, anticoagulanti o tamoxifene 53, 54, 55.

Effetti Collaterali

Negli studi clinici che hanno utilizzato la cimicifuga per trattare i sintomi della menopausa, è stata riscontrata una bassa incidenza di effetti avversi.

I possibili lievi effetti collaterali legati all’assunzione di cimicifuga includono 56:

  • Mal di stomaco;
  • Eruzione cutanea;
  • Mal di testa;
  • Vertigini;
  • Dolore al seno.

Il sovradosaggio di cohosh nero può causare nausea, vomito, vertigini, disturbi del sistema nervoso e della vista, riduzione della frequenza cardiaca e aumento della sudorazione.

I singoli case report documentano principalmente il rischio di tossicità epatica; inoltre, sono stati documentati disturbi cardiovascolari e circolatori e 1 caso di convulsioni 57, 58, 59, 60.

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