INDICE ARTICOLO
Introduzione
E’ noto e ben caratterizzato come il fumo di sigaretta incida negativamente sullo stato di salute complessivo del fumatore. Aging precoce, ipertensione, dismetabolismi, danno cellulare, stress ossidativo, infiammazione, patologie cardiovascolari, alterazioni del sistema immunitario e patologie oncologiche sono solo alcune delle più importanti conseguenze del tabagismo, per le quali i vari esperti del settore ricercano continuamente possibili rimedi. In questo contesto, in continuo fermento, la supplementazione dietetica e la nutraceutica hanno assunto un ruolo di tutto rispetto nella salvaguardia dello stato di salute del fumatore.
Integrazione e stress ossidativo
Numerosi studi, sia molecolari che cellulari, e diverse evidenze epidemiologiche hanno attribuito ai radicali liberi dell’ossigeno, promossi dal tabagismo, un’azione rilevante nella patogenesi di differenti condizioni morbose fumo-correlate. Infatti, patologie cardiovascolari, alterazioni del sistema immunitario, aging precoce e dismetabolismi sembrerebbero condividere la medesima condizione pro-ossidante di fondo. Per questo motivo, una realtà importante nel controllo delle conseguenze del fumo di tabacco è rappresentata dalla supplementazione con elementi antiossidanti. In questa categoria si collocherebbe quindi l’uso di:
- Vitamina C: vitamina dal forte potere antiossidante e cofattore di numerose reazioni biochimiche, preziose anche nella sintesi di fattori proteici come il collagene. L’opportuna supplementazione, nei fumatori, si sarebbe rivelata utile nel proteggere il sistema cardiovascolare dall’azione lesiva dei ROS, nel prevenire l’invecchiamento cellulare precoce, nel preservare la qualità del seme minata dal tabagismo e nel prevenire possibili lesioni, anche pre-cancerose, della mucosa del cavo orale.
- Vitamina A: rivelatasi importantissima sia nel preservare l’integrità, strutturale e funzionale, cellulare, sia nel proteggere il sistema vascolare dal danno endoteliale indotto dai ROS. In quest’ottica, quindi, la Vitamina A si sarebbe rivelata preziosa nel prevenire l’insorgenza di patologie coronariche, cerebrali e retinopatie sostenute proprio dalla disfunzione endoteliale. Interessanti sono anche alcuni studi che dimostrerebbero l’utilità della supplementazione con Vitamina A, nel prevenire l’insorgenza di malformazioni fetali.
- Flavonoidi: molecole presenti nel mondo vegetale dotate di una spiccata attività antiossidante. Molto recenti sono infatti gli studi di Nutraceutica che avrebbero dimostrato l’utilità dei flavonoidi, ed in particolare del Resveratrolo, nel prevenire i danni indotti dal fumo di sigaretta sulle strutture cellulari del sistema cardiovascolare e nervoso. Interessanti sarebbero inoltre le applicazioni dei flavonoidi in medicina antiaging, in particolare nella prevenzione del deterioramento cellulare dermico, immunitario e neurologico indotto dal fumo di sigaretta.
- Vitamina E: nonostante siano meno numerosi gli studi condotti sull’utilità della supplementazione con Vitamina E per la salute dei fumatori, l’importante attività antiossidante di questa vitamina lascerebbe intravedere un’azione preventiva degna di nota, nei confronti delle patologie ossidative correlate al tabagismo.
Integrazione e infiammazione
Assieme alla genesi ossidativa, anche quella infiammatoria risulterebbe rilevante nell’insorgenza di patologie fumo-correlate, come le malattie cardiovascolari, neurologiche, metaboliche ed oncologiche. La persistenza di un microambiente infiammatorio – sostenuto dalla presenza costante di citochine infiammatorie, dal continuo stato di attivazione del sistema immunitario ed infiammatorio, dalla perenne attivazione di proteasi ed enzimi ad attività proteolitica – risulterebbe incidere in maniera rilevante sull’evoluzione delle suddette complicanze. In questo contesto, potrebbe rivelarsi preziosa l’assunzione di:
- Omega 3: acidi grassi polinsaturi in grado di controbilanciare l’ambiente infiammatorio sostenuto dal fumo di sigaretta. In questo senso la supplementazione con Omega 3 si sarebbe rivelata preziosa, nel fumatore, sia nel prevenire l’insorgenza di complicanze cardiovascolari, sia nel migliorare la funzionalità vascolare, metabolica e neurologica. Interessante è anche il frutto di alcuni lavori, che vedrebbe gli Omega 3 impegnati nella disassuefazione da fumo di sigaretta.
- Vitamina D: vitamina dalle complesse attività biologiche, tra le quali quelle antinfiammatorie e citoprotettive. Secondo recenti evidenze, infatti, la supplementazione con Vitamina D, oltre a modulare l’ambiente pro-infiammatorio, garantirebbe anche un miglior controllo dell’attività cellulare, regolando l’espressione di geni coinvolti nei meccanismi di proliferazione e differenziazione cellulare. Secondo ulteriori lavori, l’uso di Vitamina D avrebbe garantito un miglioramento della funzionalità respiratoria, un rallentamento dell’evoluzione infiammatoria di patologie come la BPCO ed un’azione preventiva degna di nota nei confronti delle patologie oncologiche dell’apparato respiratorio.
- Probiotici: seppur ancora in fase embrionale, esistono in letteratura alcune evidenze che attribuirebbero all’opportuna supplementazione con probiotici un’adeguata modulazione sia del microambiente infiammatorio che dell’intera attività del sistema immunitario. Utilità che deriverebbe anche dalla possibilità di ripristinare la corretta architettura della mucosa intestinale, evidentemente compromessa dal fumo di sigaretta ed in particolare dai prodotti della combustione della nicotina.
Integrazione e metabolismo
La letteratura scientifica sembrerebbe concorde nell’attribuire al fumo di sigaretta un’azione depletiva nei confronti di numerose vitamine, tra le quali le vitamine del gruppo B. Stati sub-carenziali, in questo senso, si assocerebbero a progressivi deterioramenti metabolici responsabili di condizioni di malessere generalizzate. In quest’ottica, quindi, la supplementazione con minerali e vitamine del gruppo B, compresa anche la vitamina B9, potrebbe tradursi in un miglioramento dello stato di salute complessivo del paziente fumatore e del suo profilo metabolico, con ripercussioni importanti anche sul rendimento energetico.
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