INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
La tripsina è un enzima che aiuta la digestione delle proteine nell’intestino tenue.
Viene sintetizzata nel pancreas in una forma inattiva (chiamata tripsinogeno), che si attiva dopo essere stata riversata nel duodeno.
Quando il pancreas non produce abbastanza tripsina, la digestione degli alimenti viene compromessa. Tale condizione, chiamata insufficienza pancreatica, richiede l’assunzione di enzimi digestivi esogeni.
Cos’è la chimotripsina?
Un altro enzima molto simile, chiamato chimotripsina, agisce in maniera analoga.
Anch’essa prodotta dal pancreas, la chimotripsina idrolizza il legame peptidico sul lato C-terminale degli amminoacidi aromatici, come fenilalanina, tirosina e triptofano, mentre la tripsina idrolizza il legame peptidico sul lato C-terminale degli amminoacidi basici come lisina e arginina 1.
Tripsina e chimotripsina sono spesso associate all’interno di vari prodotti salutistici. Ad esempio, questa combinazione ha dimostrato di garantire un recupero più rapido e una migliore risoluzione dei sintomi di lesioni tissutali rispetto ad altri preparati enzimatici 2.
A Cosa Serve
Nel corpo umano, la tripsina aiuta a scomporre le proteine del cibo negli amminoacidi che le compongono, consentendone l’assorbimento intestinale.
L’assunzione di tripsina può essere sfruttata in caso di problemi digestivi correlati a una compromissione della funzionalità pancreatica. In tal caso, l’assunzione andrà effettuata ai pasti.
Similmente alla bromelina, la tripsina può anche essere assunta per via orale per ridurre l’infiammazione, l’edema o il gonfiore, ad esempio dopo interventi chirurgici o in caso di infiammazioni di origine traumatica. In tal caso, l’assunzione andrà effettuata lontano dai pasti.
Spray a base di tripsina possono essere utilizzati per il trattamento delle afte della bocca e del raffreddore comune.
Inoltre, la tripsina può essere impiegata per via topica per favorire lo sbrigliamento della ferita (eliminando, cioè, i tessuti necrotici e favorendo la guarigione).
Proprietà e Benefici
Raffreddore
Un dispositivo medico commercializzato con i marchi Viruprotect® o ColdZyme® afferma di proteggere dai virus respiratori e di ridurre e abbreviare i sintomi del comune raffreddore 3, 4.
Tale prodotto contiene una "soluzione di glicerolo iperosmotica contenente tripsina adattata al freddo proveniente dal merluzzo dell’Atlantico" 5.
Quando spruzzata sulla gola, la soluzione formerebbe una barriera transitoria attraverso l’orofaringe, che agirebbe osmoticamente e allo stesso tempo disattiverebbe i virus, impedendo loro di aderire e di entrare nella cellula ospite.
Negli studi preliminari in vitro, la soluzione spray ha dimostrato un’ampia attività virucida, con conseguente declino del 64-100% dell’attività di virus come adenovirus, rinovirus e coronavirus, incluso SARS-CoV-2 6, 7, 8.
In uno studio in doppio cieco su 46 volontari sani inoculati con rinovirus-16 attraverso il naso, l’autosomministrazione dello spray 6 volte al giorno per 11 giorni ha prodotto una riduzione della carica virale faringea, di entità significativamente maggiore rispetto al placebo 9. Inoltre, ha ridotto il numero di giorni con i comuni sintomi del raffreddore.
In un altro studio simile ma più ampio (438 soggetti), l’uso dello spray ha prodotto solo un modesto effetto nell’accelerare il recupero dal raffreddore rispetto al placebo. I soggetti trattati sono stati istruiti ad applicare il prodotto alle prime avvisaglie di un possibile raffreddore, spruzzandolo due volte ogni due ore, fino a 6 volte al giorno 10.
In un ulteriore studio su 123 atleti agonisti, il trattamento con questo spray è riuscito a ridurre del 26-34% la durata delle infezioni delle vie respiratorie superiori 11.
Detto questo, alcuni Autori hanno sottolineato le potenziali criticità in merito all’efficacia e sicurezza di questi prodotti. Addirittura, secondo alcune analisi della letteratura indipendente, potrebbero persino aumentare i tassi di infezione 12, 3, 13.
Traumi e Ferite
Come spiegato, l’applicazione topica di preparati a base di tripsina sulla pelle sembra aiutare a rimuovere il tessuto morto dalle ferite (sbrigliamento) e migliorarne la guarigione.
Per via orale, invece, la tripsina (spesso associata a chimotripsina o ad altri enzimi proteolitici) è stata utilizzata con successo nelle lesioni traumatiche e nella chirurgia ortopedica per ridurre l’infiammazione, l’edema o il gonfiore.
Grazie agli effetti antinfiammatori, antiedematosi, fibrinolitici, antinfettivi e analgesici, la combinazione orale tripsina:chimotripsina è emersa come un trattamento promettente per facilitare la guarigione delle lesioni traumatiche 2.
Tale combinazione sembra offrire una migliore risoluzione dei sintomi infiammatori e promuovere un recupero più rapido dalle lesioni acute dei tessuti rispetto a molti altri preparati enzimatici esistenti 14.
Cosa dicono gli studi
Uno studio ha arruolato 156 pazienti (di età compresa tra 14 e 45 anni) che si erano presentati al pronto soccorso con contusioni, lacerazioni, ematomi, distorsioni e stiramenti. Di questi, 79 hanno ricevuto la terapia con tripsina:chimotripsina insieme al trattamento di emergenza standard.
Rispetto ai 77 soggetti che avevano ricevuto solo il trattamento di emergenza, l’assunzione del preparato per via orale (compresse 4 volte al giorno x 7 giorni, 30 minuti prima di un pasto) ha garantito una guarigione più rapida dalle lesioni e una riduzione dei tempi di recupero 15
In un altro studio RCT su 252 pazienti, il trattamento con tripsina: chimotripsina ha migliorato il tasso di recupero nei pazienti con distorsioni della caviglia 16.
Allo stesso modo, ha aiutato a risolvere l’edema e l’infiltrazione emorragica dovuti a traumi tissutali in pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica e in pazienti con lesioni traumatiche derivanti da incidenti, interventi chirurgici, ustioni e altri 17, 18, 14.
Un ulteriore studio ha confrontato l’efficacia di tripsina e chimotripsina, rispetto a serratiopeptidasi (5 mg) o a una combinazione enzimatica orale di tripsina (48 mg), bromelina (90 mg) e rutoside (100 mg).
Al termine dello studio, il trattamento con tripsina:chimotripsina è risultato significativamente meglio tollerato e più efficace degli altri preparati enzimatici nel risolvere i sintomi dell’infiammazione dopo interventi chirurgici ortopedici 14.
Uno studio ha scoperto che la chimotripsina assunta per via orale può essere efficace nel ridurre l’infiammazione e l’edema derivanti da fratture (come quelle della mano) 19.
Inoltre, il trattamento con tripsina:chimotripsina in pazienti con ustioni ha dimostrato di ridurre l’edema, l’infiammazione e lo stress ossidativo, contribuendo ad attenuare la distruzione dei tessuti e ad accelerare il processo di riparazione 20, 21.
Artrosi
In uno studio, un prodotto combinato a base di tripsina, bromelina e rutina (Phlogenzym) ha dimostrato un’efficacia paragonabile a quella del farmaco antinfiammatorio diclofenac (50 mg, 2 volte al giorno) nell’alleviare il dolore e migliorare la funzione del ginocchio in pazienti con artrosi attiva 22.
Secondo una revisione e meta-analisi di due soli studi su pazienti con osteoartrosi dell’articolazione temporo-mandibolare, gli individui che avevano ricevuto una terapia di combinazione con enzimi orali e diclofenac sodico hanno mostrato un miglioramento significativo nella riduzione del dolore, una migliore alimentazione e nell’apertura della bocca, nonché una diminuzione del rumore articolare e dei movimenti mandibolari a scatti 23.
Recupero da infortuni sportivi
Alcuni studi hanno indagato gli effetti degli enzimi da banco, come la tripsina, nel migliorare il recupero muscolare dopo l’esercizio fisico, con risultati contrastanti.
Uno studio clinico randomizzato crossover, controllato con placebo, ha indagato gli effetti di un preparato contenente bromelina e tripsina combinate con rutina. Il prodotto è stato somministrato per 72 ore prima e 72 ore dopo una giornata in cui i soggetti eseguivano un esercizio eccentrico esaustivo (carico isocinetico del quadricipite).
I risultati anno mostrato effetti favorevoli su affaticamento, indolenzimento e danno muscolare, nonché sui biomarcatori immunologici e metabolici 24.
Un altro studio simile, ha scoperto che in un gruppo di 20 maschi sani di età compresa tra 18 e 29 anni, gli integratori di proteasi hanno accelerato il tempo di recupero (inclusa la durata del dolore e la capacità dei muscoli di contrarsi) dopo aver corso in discesa 25.
Un giorno prima della corsa e per tre giorni dopo, dieci soggetti di sesso maschile avevano assunto due compresse di enzimi (325 mg di enzimi pancreatici, 75 mg di tripsina, 50 mg di papaina, 50 mg di bromelina, 10 mg di amilasi, 10 mg di lipasi, 10 mg di lisozima, 2 mg di chimotripsina) o un placebo 4 volte al giorno.
Il gruppo di trattamento ha ottenuto un recupero superiore della funzione contrattile e valutazioni soggettive del dolore inferiori rispetto al gruppo placebo.
Un altro studio RCT ha esaminato gli effetti dell’ingestione di un integratore di proteasi per 3 giorni sui DOMS creati dalla massima azione isocinetica eccentrica dei flessori dell’avambraccio 26.
L’integratore forniva un totale di 682 mg/giorno di proteasi derivate dalla fermentazione di Aspergillus oryzae.
La forza di flessione isometrica dell’avambraccio è risultata maggiore nel gruppo di trattamento rispetto al gruppo placebo. Non è stato riscontrato alcun effetto sulla valutazione soggettiva del dolore o sui marcatori ematici di danno muscolare.
Dosi e Modo d’uso
La tripsina può essere prodotta da fonti batteriche o fungine, ma nella maggior parte dei casi viene estratta dal pancreas dei maiali (tripsina suina). Può anche essere ottenuta da altre fonti animali produttrici di carne.
La dose orale media di tripsina arriva fino a 50 milligrammi (mg) ed è spesso combinata con altri enzimi, come la bromelina (un altro enzima proteolitico) o la chimotripsina 3
Timing di assunzione
Gli enzimi proteolitici somministrati per via orale, chiamati anche proteinasi, vengono assorbiti principalmente nell’intestino tenue e sono attivi nei fluidi e nei tessuti corporei come proteinasi libere e legate, nonostante le loro basse concentrazioni (pmol-nmol) 27.
Si consiglia di assumere i farmaci e gli integratori a base di tripsina:
- preferibilmente al pasto per favorire i processi digestivi;
- lontano dai pasti in tutti gli altri casi (ad es. quando si desidera favorire il drenaggio dei liquidi, contrastare l’infiammazione e sostenere e la funzionalità del microcircolo).
Controindicazioni
A scopo cautelativo, in assenza di specifica indicazione medica, l’assunzione di tripsina è da considerarsi controindicata in gravidanza e allattamento.
Effetti Collaterali
La tripsina è considerata relativamente sicura se applicata sulla pelle per la pulizia e la guarigione delle ferite.
Lievi effetti collaterali, come dolore locale e sensazione di bruciore temporanea, sono stati notati quando la tripsina è stata applicata sulla pelle per il trattamento delle ferite 28.
Assunta per via orale, può essere correlata a possibili disturbi del tratto gastrointestinale. Esistono anche rare segnalazioni di una grave reazione allergica, chiamata anafilassi, correlate all’assunzione di chimotripsina orale 28.
