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Che Cos’è
La fotobiomodulazione (PBM) sfrutta sorgenti luminose a basso livello per stimolare il metabolismo cellulare e ottenere vari benefici per la salute.
Conosciuta anche come terapia laser a basso livello (LLLT), la fotobiomodulazione impiega principalmente la luce laser a bassa potenza e la luce LED (diodi emettitori di luce); in particolare, basa gran parte della propria efficacia sugli effetti della luce nello spettro rosso e vicino infrarosso (NIR).
L’assorbimento di questo tipo di luce da parte di specifici componenti cellulari (principalmente i mitocondri) determina una cascata di reazioni biologiche che migliorano la funzione cellulare e la salute dei tessuti 36.
Grazie a questi effetti, la fotobiomodulazione può essere utile per trattare condizioni come la caduta dei capelli, i dolori articolari e la miopia infantile.
Più in generale, la PBM ha il potenziale di modulare quasi tutti i meccanismi patogeni del corpo (ad esempio, infiammazione, edema, dolore, fibrosi, ulcerazione, neuropatia e miopatia) 1.
Sul fronte degli effetti collaterali non sembrano esservi particolari problemi, sebbene rimangano alcune controversie 37, 38, 39. In particolare, è stata sollevata la possibilità teorica che lo stimolo dell’attività metabolica cellulare possa favorire la proliferazione di eventuali cellule tumorali 2, 3, 4, 5.
A Cosa Serve
La fotobiomodulazione utilizza principalmente la luce rossa o del vicino infrarosso (NIR) per 1, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15:
- stimolare la guarigione,
- alleviare il dolore,
- ridurre l’infiammazione,
- migliorare il flusso sanguigno,
- proteggere i tessuti dalla morte,
- aumentare la funzione mitocondriale,
- stimolare l’ossigenazione dei tessuti.
Fin dalla sua prima introduzione nel 1967, la fotobiomodulazione è stata oggetto di oltre 400 studi clinici randomizzati che ne hanno testato l’utilità per vari impieghi 16.
Da queste ricerche sono emersi numerosi potenziali benefici, come 17:
- riduzione del dolore in una varietà di contesti, in particolare:
- promozione della ricrescita dei capelli in persone con alopecia androgenetica 26, 27;
- trattamento di varie problematiche dermatologiche, come l’acne, la psoriasi e l’invecchiamento cutaneo;
- miglioramento della funzione cognitiva nelle persone affette da demenza 28 e forse anche nelle persone sane 29;
- prevenzione e trattamento della miopia infantile e di altre patologie oculari (ad esempio, degenerazione maculare, cataratta) 30, 31, 32, 33, 34, 35;
- miglioramento del controllo glicemico e riduzione del rischio cardiovascolare 36, 37;
- miglioramento delle prestazioni atletiche 40.
Come Funziona
Prove emergenti suggeriscono che la fotobiomodulazione agisce principalmente a livello mitocondriale, facilitando il trasporto di elettroni e aumentando la produzione di ATP 41.
In particolare, si ritiene che la luce rossa e quella del vicino infrarosso stimolino l’attività della proteina mitocondriale citocromo c ossidasi, che aumenta la produzione di ATP 37, 42.
Il conseguente aumento della disponibilità energetica cellullare può quindi portare a una migliore riparazione dei tessuti, a cambiamenti nell’espressione genetica e alla sintesi di molecole di segnalazione cellulare, tutti fattori che potenzialmente contribuiscono agli effetti biologici della fotobiomodulazione 37, 43.
Inoltre, nelle cellule stressate, la terapia con luce rossa può aiutare a ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione (dissociando l’ossido nitrico dal suo legame con la citocromo c ossidasi) 1, 44, 45, 46.
Gli effetti analgesici della fotobiomodulazione sono probabilmente indotti da ulteriori meccanismi. Si è infatti visto che la fotobiomodulazione con una densità di potenza relativamente elevata può inibire le fibre del dolore neuronale A e C attivate dai nocicettori, rallentando la velocità di conduzione neurale, riducendo l’ampiezza del potenziale d’azione e sopprimendo l’infiammazione neurogena 15.
In generale, comunque, gli effetti della fotobiomodulazione dipendono dal tipo di cellula e dal suo stato 47.
Proprietà e Benefici
Alopecia androgenetica
L’applicazione di luce rossa sul cuoio capelluto sembra prevenire la caduta dei capelli e supportarne la crescita nei pazienti con alopecia androgenetica 26, 27.
A tal proposito, alcune revisioni confermano che la terapia con luce rossa (solitamente nell’intervallo compreso tra 650 e 660 nm) è sicura ed efficace sia per gli uomini che per le donne con problemi di caduta dei capelli 48, 49, 50.
Uno studio ha anche dimostrato che LLLT e minoxidil avevano un’efficacia simile nella crescita dei capelli e che la terapia combinata era ancora più efficace 51.
In uno studio RCT, la terapia con luce rossa a giorni alterni per 17 settimane ha indotto la ricrescita dei capelli nelle donne con alopecia androgenetica 52.
Similmente, in un altro studio RCT di 16 settimane su 41 uomini con alopecia androgenetica, la fotobiomodulazione ha aumentato significativamente la conta dei capelli rispetto al placebo 53. In questo studio, i pazienti sono stati trattati domiciliarmente a giorni alterni per 16 settimane (in totale 60 trattamenti da 25 minuti).
Salute e Bellezza della Pelle
La terapia con luce rossa può migliorare la salute e l’aspetto della pelle, aiutando a trattare condizioni come acne, rughe e lassità cutanea.
Acne
Per quanto riguarda l’acne, si ritiene che la fotobiomodulazione riduca l’infiammazione e la produzione di sebo, portando a un miglioramento clinico 54.
La luce blu, inoltre, sembra inattivare il batterio Cutibacterium acnes, che rappresenta il principale batterio coinvolto nella patogenesi dell’acne vulgaris 1
Sebbene tali benefici siano stati osservati in diversi studi, la scarsa qualità complessiva delle ricerche impone ulteriori approfondimenti 55, 56, 57, 58, 59.
Invecchiamento cutaneo
Alcune ricerche suggeriscono che la terapia con luce rossa può aumentare la sintesi cutanea di collagene ed elastina 60, 61.
Ad esempio, la terapia con luce rossa ha migliorato significativamente la densità del collagene della pelle in uno studio RCT su 136 partecipanti 62.
In questo modo, la fotobiomodulazione aiuterebbe a mantenere e migliorare l’elasticità e la compattezza della pelle, prevenendo e riducendo i segni dell’invecchiamento.
Coerentemente con queste evidenze, alcuni studi clinici suggeriscono che la terapia con luce rossa può effettivamente ridurre la comparsa delle rughe 63.
Ad esempio, in uno studio su 31 soggetti, una combinazione di fotobiomodulazione con luce LED rossa e infrarossa ha contribuito a migliorare i segni dell’invecchiamento e le rughe indotti dal sole 64. In un altro studio RCT su 52 donne, 12 settimane di trattamento quotidiano con terapia a luce rossa hanno migliorato significativamente le rughe del contorno occhi 65.
Inoltre, è stato suggerito che l’esposizione alla luce rossa può rendere la pelle meno suscettibile alle scottature solari e ai danni del sole 66. Uno studio simile ha dimostrato che la terapia LED è efficace contro le macchie solari nei partecipanti di mezza età 67.
Guarigione delle ferite
Diversi studi su animali ed esseri umani confermo l’utilità della terapia con luce rossa e infrarossa nel favorire la guarigione delle ferite cutanee 68, 69, 70, 71.
Ad esempio, in due studi RCT su 46 pazienti diabetici, la terapia con luce rossa ha ridotto significativamente le dimensioni delle ulcere del piede diabetico e il dolore associato 72, 73.
In un altro studio RCT su 12 pazienti odontoiatrici, la terapia con luce rossa ha migliorato il tasso di guarigione dopo la chirurgia orale 74.
Miopia infantile
La ripetuta fotobiomodulazione con luci rosse di basso livello è un trattamento alternativo promettente per il controllo della miopia nei bambini 75.
Una meta-analisi ha analizzato 6 studi randomizzati e controllati condotti su 793 bambini e adolescenti (di età compresa tra 7 e 15 anni) con miopia, sottoposti a terapia ripetuta con luce rossa di basso livello 76.
Rispetto al gruppo di controllo, il trattamento si è rilevato sicuro ed efficace per il controllo della miopia, aiutando a rallentarne la progressione.
Salute del cervello
La fotobiomodulazione sembra stimolare la neurogenesi, aumentando il numero di cellule staminali neurali prodotte dal cervello 77, 78, 79.
Questi effetti sono stati collegati a miglioramenti cognitivi nell’attenzione, nell’apprendimento, nella memoria, nella flessibilità cognitiva e nella velocità di elaborazione 80, 81, 82, 83, 84, 85.
Ad esempio, in un piccolo studio RCT su 11 pazienti affetti da demenza, la terapia con luce rossa e nel vicino infrarosso ha migliorato la memoria, l’attenzione e la funzione esecutiva 86.
In un caso studio, la terapia con luce rossa ha anche ridotto la depressione, l’ansia, il mal di testa e l’insonnia 87.
Potenziali benefici sono stati osservati, in un’ampia varietà di altre condizioni, tra cui ictus, morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson, depressione e miglioramento cognitivo in soggetti sani 81. Tuttavia, sono necessarie ulteriori conferme dagli studi clinici.
Benefici per lo sport
La fotobiomodulazione potrebbe stimolare l’attività mitocondriale e portare così a notevoli miglioramenti delle prestazioni atletiche 88, 40.
In effetti, è stato dimostrato che la terapia con luce rossa, generalmente somministrata prima dello sforzo fisico, può:
- aumentare leggermente il numero di ripetizioni fino al cedimento di esercizi eccentrici (ad esempio, curl dei bicipiti ed estensioni del ginocchio) 89;
- portare a maggiori aumenti delle dimensioni e della forza dei muscoli in seguito a un programma di allenamento contro resistenza 90;
- aumentare le prestazioni atletiche in attività molto intense (ad esempio, ciclismo o corsa fino all’esaurimento) 91, 92, 93, 94;
- migliorare significativamente il recupero dopo esercizi ad alta intensità 95, 96.
Tuttavia, altri studi non sono riusciti a dimostrare benefici in questi o altri aspetti della prestazione atletica, per cui i le prove di efficacia rimangono contrastanti 97, 98, 91, 92, 93, 94, 99, 100, 101, 102, 103.
Salute del cuore
Secondo una revisione, la fotobiomodulazione ha un potenziale promettente nel trattamento dell’insufficienza cardiaca e dell’infarto miocardico acuto 36.
I meccanismi cardioprotettivi che supporterebbero questi benefici sembrano coinvolgere effetti antinfiammatori, antiossidanti, antifibrotici e pro-angiogenici 104, 105, 106.
Tuttavia sono necessarie conferme cliniche.
Diabete
Uno studio RCT su 30 soggetti sani con un’età media di 40 anni ha studiato gli effetti della stimolazione con luce rossa (670 nm) sui livelli glicemici 37.
I ricercatori hanno potuto osservare che un’esposizione di 15 minuti alla luce rossa ha ridotto il grado di aumento della glicemia in media del 27,7%, nell’arco delle 2 ore successive a un test di carico orale di glucosio. Inoltre, il picco massimo di glucosio nel sangue è stato ridotto del 7,5%.
Inoltre, studi preliminari suggeriscono che la fotobiomodulazione può potenziare la sensibilità all’insulina nel muscolo scheletrico, nel tessuto adiposo e nelle cellule epatiche 107.
Effetti Collaterali
Gli effetti collaterali associati alla fotobiomodulazione sembrano essere piuttosto limitati.
I disturbi più comuni si manifestano a livello cutaneo, con comparsa di arrossamento della pelle e/o prurito o dolorabilità locale nelle zone trattate 16, 108.
Tuttavia, l’esposizione degli occhi alla luce rossa è rischiosa e può provocare danni alla retina 109. Per questo motivo, oltre ad adottare adeguate misure preventive, l’impiego della fotobiomodulazione per le patologie oculari dovrebbe essere eseguita solo sotto la guida di un medico qualificato.
A livello teorico è stato ipotizzato che la fotobiomodulazione potrebbe stimolare anche la crescita e lo sviluppo delle cellule maligne, favorendo ad esempio possibili recidive tumorali.
Fortunatamente, a oggi non ci sono conferme a sostegno di questa teoria. Al contrario, revisioni di studi clinici hanno concluso che la fotobiomodulazione può essere utile per attenuare alcuni danni collaterali della terapia oncologica (es. radioterapia e chemioterapia), senza diminuirne l’efficacia 110, 111, 112, 113.