INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
Lo shampoo secco è un tipo particolare di shampoo, capace di detergere i capelli senza bisogno di acqua.
Pertanto, viene applicato direttamente sui capelli asciutti e non necessita di risciacquo e asciugatura con il phon.
In questo modo, rappresenta una soluzione ideale come detersione veloce tra uno shampoo tradizionale e l’altro.
Generalmente, lo shampoo secco si presenta in forma di polvere distribuita per aerosol (spray), ma sono disponibili anche prodotti in schiuma o lozione senza risciacquo.
I moderni shampoo secchi sono spesso arricchiti con agenti volumizzanti ed emollienti – idratanti, fragranze e quant’altro si renda necessario a migliorare la gradevolezza del prodotto.
A Cosa Serve
Vantaggi e Impieghi dello Shampoo Secco
Lo shampoo secco serve a detergere i capelli senza bisogno d’acqua. Tale caratteristica può risultare vantaggiosa per:
- una detersione ultra-rapida dei capelli, anche fuori casa (in ufficio, durante un viaggio ecc.);
- persone allettate o ammalate, che non possono fare il bagno;
- chi ha i capelli molto lunghi (che richiedono molto tempo per l’asciugatura) o fragili e sfibrati (l’uso frequente del phon potrebbe aggravare il problema);
- ridurre lo spreco di acqua calda e corrente elettrica (phon), aiutando a contenere le emissioni di CO2;
- beneficiare anche di un’azione volumizzante e di tenuta della messa in piega, spesso reclamizzata dai produttori.
Queste caratteristiche, unitamente alla riduzione dell’impronta ambientale, hanno contribuito a decretare un ottimo successo commerciale per lo shampoo secco "moderno", oggi sempre più comune nelle case degli italiani.
Caratteristiche
Shampoo secco: come Funziona e Cosa Contiene?
Lo shampoo secco non può certo definirsi un prodotto innovativo.
Nella loro versione più semplice, gli shampoo secchi sono costituiti da una polvere – ad esempio amido (di mais, riso o patata), talco, argille, silicati o altre polveri vegetali o minerali, micronizzate e non – da sfregare sui capelli per poi rimuoverle attraverso la spazzolatura.
Queste polveri aiutano a eliminare il sebo e lo sporco in eccesso per assorbimento; agiscono quindi come vere e proprie "spugne" sullo sporco e sul sebo prodotto dal cuoio capelluto.
Le moderne tecniche di micronizzazione rendono le particelle di polveri estremamente piccole, in modo da aumentare notevolmente la superficie pulente e la conseguente efficacia "lavante" dello shampoo secco.
Un’alternativa alle polveri sono gli oli vegetali (come l’olio di argan, l’olio di cocco o quello di mandorle dolci), che per la legge della similitudine (il simile scioglie il simile) rimuovono lo sporco per affinità. A ciò si aggiunge il vantaggio dell’azione emolliente, che ammorbidisce la chioma, e di un effetto "lucente".
Per contro, usando troppi oli vegetali si ha lo svantaggio di rendere i capelli visibilmente unti e appesantiti, provando e trasmettendo una sgradevole sensazione di unto appiccicoso.
Negli shampoo secchi, una base di polvere viene quindi tipicamente arricchita con oli vegetali. A ciò possono poi aggiungersi attivi ad azione emolliente e idratante, latti vegetali, profumi e condizionanti.
Ricette Fai da Te
Di seguito proponiamo due semplici ricette per preparare in casa uno shampoo secco:
- ricetta shampoo secco fai fa te per capelli scuri: mischiare amido di mais (in alternativa vanno bene anche la fecola di patate o l’amido di riso) con un po’ di bicarbonato di sodio e polvere di cacao.
- 1 parte di bicarbonato di sodio in 4 parti di amido di mais + 2 parti di polvere di cacao
- ricetta shampoo secco fai fa te per capelli chiari: mischiare amido di mais (in alternativa vanno bene anche la fecola di patate o l’amido di riso) con un po’ di bicarbonato di sodio.
- 1 parte di bicarbonato di sodio in 4 parti di amido di mais
In alternativa o in miscela all’amido di mais, alla fecola e all’amido di riso, è possibile usare anche dell’argilla superfine ventilata (del colore affine a quello dei capelli).
È anche possibile aggiungere qualche goccia di olio essenziale come fragranza naturale o come rimedio per stimolare la crescita dei capelli (particolarmente indicati sono l’olio di rosmarino e quello di menta; tuttavia, per espletare il loro effetto "anti-caduta", andrebbero applicati direttamente sul cuoio capelluto con un leggero massaggio).
Modo d’uso
Di seguito riportiamo le istruzioni d’uso dei comuni shampoo secchi commerciali in spray (per istruzioni più precise fare riferimento all’etichetta del prodotto):
- Agitare la bombola e vaporizzare sui capelli da circa 15-30 cm di distanza (l’agitazione è importante per "amalgamare" i principi attivi del prodotto, che potrebbero separarsi durante la conservazione).
- Lasciar agire per qualche istante (fino a un paio di minuti), quindi massaggiare (frizionare) capelli e cuoio capelluto con la punta delle dita.
- Spazzolare con cura dalla cute verso le punte per eliminare le tracce residue di polvere.
- Procedere allo styling.
Avvertenze
- Lo shampoo secco è un prodotto per uso esterno. NON INGERIRE.
- Non inalare ed evitare il contatto con gli occhi.
- Utilizzare nelle zone ben ventilate.
- Non vaporizzare verso gli occhi.
- Conservare il prodotto fuori dalla vista e portata dei bambini.
- La maggior parte degli shampoo secchi in spray sono commercializzati in recipienti sotto pressione. In tal caso valgono le seguenti raccomandazioni generali: proteggere dai raggi solari; non esporre a temperature superiori a 50° C; non perforare, né bruciare dopo l’uso. Non vaporizzare su una fiamma o su un corpo incandescente. Conservare al riparo da qualsiasi forma di combustione. Non fumare. Estremamente infiammabile.
Fa Male?
Svantaggi e rischi per i capelli
L’uso frequente o prevalente dello shampoo secco può creare una serie di effetti negativi per la salute dei capelli, come:
- detersione inadeguata/insufficiente del cuoio capelluto, che risulta fondamentale per liberare i follicoli da squame e impurità;
- ostruzione dei follicoli da parte delle polveri che si accumulano sul cuoio capelluto; questo può peggiorare la salute dei capelli e favorire la comparsa di prurito, forfora e irritazioni.
- lo shampoo a secco è un’ottima soluzione per detergere il fusto dei capelli, mentre il potere pulente nei confronti del cuoio capelluto è molto scarso;
- andrebbe quindi alternato a lavaggi normali, soprattutto per chi soffre di problemi di forfora, seborrea o desquamazione eccessiva del cuoio capelluto.
In sostanza, bisogna ricordare che i capelli hanno bisogno anche di lavaggi regolari con gli shampoo tradizionali con acqua.
Rischi per le vie respiratorie
Durante l’applicazione di spray cosmetici, i consumatori possono inalare involontariamente parte delle goccioline/particelle spruzzate.
Sulla base della diffrazione laser, uno studio ha quantificato la percentuale di goccioline/particelle respirabili, rilasciate dagli spray cosmetici, in una media 1:
- dello 0,5% di tutte le particelle misurate per gli spray a pompa;
- del 15,25% per gli spray a base di propellente;
- del 25% per gli spray secchi, che hanno rilasciato la percentuale più alta di goccioline/particelle respirabili (16,66%-32,27%).
Tali dati concordano con i dati dei test simulati presentati dall’industria, i quali hanno indicato che un’alta percentuale di particelle respirabili, fino al 26,63 ± 13,43%, verrebbe rilasciata dagli spray deodoranti a propellente 2.
Questi studi non hanno valutato le conseguenze dell’eventuale inalazione di tali particelle, ma tale aspetto andrebbe preso in considerazione sulla base del profilo tossicologico inalatorio dei singoli ingredienti utilizzati.
Nel frattempo, in generale, è stato osservato che i lavoratori dei saloni di bellezza sembrano avere un maggior rischio di patologie respiratorie, come ad esempio asma, bronchite cronica e cancro ai polmoni (rischio che sembra annullarsi quando si corregge per il fumo) e alla laringe. Inoltre si segnala un maggior rischio di disturbi riproduttivi, mieloma multiplo e cancro alla vescica 3, 4, 5, 6, 7.
Trattandosi di studi osservazionali, e considerando i cambiamenti nella politica normativa relativi all’impiego di determinate sostanze cosmetiche nel corso degli anni, l’argomento rimane comunque dibattuto, soprattutto per quanto concerne il rischio oncologico 8.
