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Che Cos’è
L’aromatasi (CYP19A1) è un enzima chiave nella produzione di estrogeni.
Con la sua attività converte gli ormoni sessuali tipicamente maschili (androstenedione e testosterone) in ormoni sessuali femminili (rispettivamente in estrone ed estradiolo).
L’aromatasi si trova nelle ovaie, nella placenta, nel testicolo, nel tessuto adiposo, nel cervello, nel fegato, nei muscoli e nei follicoli piliferi 1, 2, 3.
Nelle donne in menopausa, la conversione degli androgeni in estrogeni attraverso l’aromatasi rappresenta la fonte primaria di estrogeni.
Anche nell’uomo, l’attività dell’aromatasi risulta essenziale per una buona salute.
In effetti, il concetto di ormoni "maschili" e "femminili" è una semplificazione eccessiva, poiché gli estrogeni (seppur assai inferiori nell’uomo rispetto alla donna) sono importanti per la salute maschile, così come gli androgeni lo sono per la salute femminile 4.
A Cosa Serve
Controllando la produzione di estrogeni, l’aromatasi influenza una varietà di processi biologici, come:
- produzione e distribuzione del grasso;
- densità ossea;
- fertilità;
- funzione cerebrale.
Pertanto, sia il deficit che l’eccessiva attività di questo enzima possono creare disturbi di vario tipo nei due sessi.
Nell’uomo, l’eccessiva attività dell’aromatasi, con conseguente aumento degli estrogeni, può causare problemi di ginecomastia e ipogonadismo, una distribuzione ginoide del grasso corporeo e bassa statura e/o ritardo costituzionale della pubertà.
L’attività dell’aromatasi può anche favorire la crescita di tumori sensibili agli estrogeni, tant’è che i farmaci inibitori dell’aromatasi (come l’anastrozolo) vengono usati contro alcune tipologie di tumori, come il cancro al seno ormono-recettivo.
Nella donna, l’eccessiva attività dell’aromatasi porta a problemi di iperestrogenismo e iperfemminilizzazione, con possibili irregolarità mestruali, amenorrea, sanguinamento vaginale anomalo e ingrossamento di utero e seno.
Sul fronte opposto, un deficit di aromatasi tende a causare problemi di fertilità, alta statura, fragilità ossea e virilizzazione nelle donne.
Gi uomini che sono funzionalmente carenti di attività aromatasica, e che pertanto non possono produrre estrogeni, presentano anomalie nella formazione ossea, nel metabolismo del glucosio e dei lipidi (tendendo verso la sindrome metabolica) e nello sviluppo e nella funzione del tratto riproduttivo (in ultima analisi, compromettendo la fertilità) 5, 6.
Salute della Donna
Nella donna in età fertile, la maggiore concentrazione di aromatasi si trova nell’ovaio, in particolare nelle cellule della granulosa dei follicoli ovarici portati a maturazione.
Grazie all’aromatasi, queste cellule trasformano in estrogeni gran parte degli androgeni sintetizzati dalle circostanti cellule della teca (che sono un gruppo di cellule endocrine che circonda il follicolo maturo).
Donne in menopausa
Dopo la menopausa, con l’esaurimento del patrimonio di follicoli ovarici, la sintesi di estrogeni e progesterone nelle ovaie si arresta.
Tuttavia, permane una certa attività dell’aromatasi nelle ghiandole surrenali, nella pelle, nei tessuti adiposi e nel cervello.
Questo patrimonio enzimatico permette la sintesi di una minima quantità di estrogeni, comunque essenziale per la salute del cuore, delle ossa e del cervello 7.
L’aumentata attività dell’aromatasi, con conseguente innalzamento degli estrogeni, può favorire la crescita di tumori sensibili a questi ormoni, come alcuni tipi di carcinoma mammario ed endometriale 8, 7.
Pertanto, l’assunzione di farmaci inibitori dell’aromatasi, sopprimendo i livelli di estrogeni, riduce la proliferazione delle cellule tumorali mediata da questi ormoni 9.
Donne in età Fertile
Nelle donne in premenopausa, i farmaci inibitori dell’aromatasi possono essere utilizzati per indurre l’ovulazione nei casi di infertilità 9, 10.
Inoltre, nelle donne con problemi di endometriosi, gli inibitori dell’aromatasi riducono la sintesi degli estrogeni nel tessuto endometriale extrauterino, aiutando a controllare la malattia 11, 12.
Le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) sembrano invece avere maggiori probabilità di una bassa attività dell’aromatasi nelle ovaie.
In effetti, questa particolare condizione è caratterizzata da iperandrogenismo (aumento dei livelli di ormoni maschili), spesso accompagnato da irsutismo (eccessiva crescita dei peli).
Non a caso, la terapia della PCOS può prevedere un trattamento antiandrogeno e l’uso della pillola estro-progestinica per riequilibrare il quadro endocrino (aumentando gli estrogeni e riducendo gli androgeni).
Salute dell’Uomo
Nell’uomo, un’elevata attività dell’aromatasi è di solito un problema, specialmente quando si è molto giovani o quando si invecchia.
Nei bambini, l’eccesso di estrogeni mostra un’associazione con la saldatura prematura delle epifisi (evento che determina l’arresto della crescita). Per questo motivo, gli inibitori dell’aromatasi sono stati utilizzati in pazienti con bassa statura e/o ritardo costituzionale della pubertà.
Alti livelli di aromatasi ed estrogeni nell’adulto tendono a ridurre i livelli di testosterone e causare ginecomastia e accumulo di grasso addominale, oltre a problemi di ipogonadismo e infertilità 16.
Negli uomini obesi si verifica un aumento della conversione degli androgeni in estrogeni nel tessuto adiposo, con conseguente aumento dei livelli di estrogeni.
Gli inibitori dell’aromatasi portano quindi a una diminuzione degli estrogeni anche nell’uomo a cui segue un aumento del testosterone e dell’FSH. Tale effetto può essere utile specialmente negli uomini con ipogonadismo correlato all’obesità e subfertilità maschile 17.
Ridurre l’Aromatasi
Farmaci
Alcuni medicinali – detti farmaci antiaromatasi (o inibitori dell’aromatasi) – sono in grado di bloccare l’attività dell’enzima aromatasi.
Tra questi farmaci ricordiamo l’Anastrozolo (Arimidex), il Letrozolo (Femara) e l’Exemestane (Aromasin).
Il loro uso è indicato nel trattamento del cancro al seno ormono-recettivo nelle donne in postmenopausa in vari contesti. Gli studi hanno dimostrato che sono efficaci se usati come terapia adiuvante alla chemioterapia e alla chirurgia nel cancro al seno metastatico estrogeno-dipendente.
Possibili indicazioni all’uso di farmaci inibitori dell’aromatasi 13 |
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Approvate dalla FDA | Non approvate dalla FDA |
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Dieta e Integratori
Il blocco dell’attività dell’aromatasi attraverso modifiche dello stile di vita è stato principalmente studiato negli uomini; in tal senso può essere utile:
- Perdere il grasso corporeo in eccesso 16;
- Ridurre il consumo di alcol 18;
- Ridurre i carboidrati (specialmente gli zuccheri), poiché una dieta eccessivamente ricca di carboidrati può aumentare i livelli di estrogeni 19;
- Aumentare l’assunzione di zinco, selenio e magnesio 20;
- Aumentare l’assunzione di alimenti contenenti inibitori naturali dell’aromatasi, tra cui funghi, sedano, carote, cavoli, spinaci, agrumi, vino rosso e uva, tè verde e in generale alimenti ricchi di flavonoidi (frutta, verdura, noci e cereali, oltre a varie erbe e spezie) 21;
- Assumere integratori che hanno dimostrato una potenziale attività anti-aromatasi (come curcumina, apigenina, crisina, naringenina, esperetina, kaempferol, resveratrolo, xantumolo, bioflavonoidi da agrumi, EGCG) 22.
L’indolo-3-carbinolo è un metabolita della glucobrassicina, un glucosinolato che si trova nelle verdure crucifere. Questo composto organico è stato studiato per la capacità potenziale di prevenire i tumori che richiedono estrogeni per la loro crescita, inclusi tumori al seno, endometriali e cervicali 14.
Sulla base della ricerca preliminare, l’assunzione di verdure che rilasciano indolo-3-carbinolo può essere utile per bilanciare i livelli di estradiolo e supportare la disintossicazione da estrogeni 15.
Queste verdure includono cavolo, cavolfiore, broccoli, cavoletti di Bruxelles e senape.
Aumentare il testosterone
Oltre a ridurre l’attività dell’aromatasi, può essere utile controbilanciare i livelli di estrogeni promuovendo la sintesi di testosterone e DHT (quest’ultimo non può essere trasformato dall’aromatasi); per ottenere questo effetto sembrano utili le seguenti attività:
- Esercizio fisico 23;
- Allenamento di Sprint o comunque ad alta intensità 24;
- Perdita di grasso corporeo 25.
Anche l’assunzione di alcuni integratori potrebbe sostenere i livelli di DHT:
- Creatina 26;
- DHEA 27;
- Caffeina 28;
- Tribulus terrestris 29;
- Diosgenina 30;
- Eurycoma (ginseng malesiano) 31.
Aromatasi e Steroidi Anabolizzanti
I farmaci inibitori dell’aromatasi vengono spesso utilizzati in associazione agli steroidi anabolizzanti, con l’obiettivo di evitare che l’apporto esogeno di androgeni finisca per aumentare la sintesi di estrogeni.
Così facendo, questi farmaci prevengono la lunga lista di effetti collaterali associata all’iperproduzione di estrogeni: ritenzione idrica, accumulo di adipe, ginecomastia e feed-back negativo sulla secrezione di LH da parte dell’ipofisi anteriore.