INDICE ARTICOLO
Cosa Sono
I probiotici sono microrganismi in grado di raggiungere vivi e vitali il tratto intestinale dell’ospite, esercitando una funzione benefica per la salute.
Classicamente e sinteticamente, questi microrganismi vengono classificati in batteri probiotici (Lattobacilli, Bifidobatteri, Streptococchi) e lieviti probiotici (come il Saccharomyces boulardii).
I probiotici possono essere assunti attraverso alimenti fermentati (kefir, yogurt, skyr, tempeh, crauti ecc.) o integratori specifici 1.
I probiotici promuovono un sano equilibrio dei batteri intestinali e sono stati collegati a una vasta gamma di benefici per la salute, tra cui perdita di peso, salute dell’apparato digerente e migliore funzione immunitaria 2, 3.
I benefici dei probiotici sono ceppo-specifici; questo significa che non tutti i probiotici agiscono allo stesso modo e non tutti producono gli stessi benefici.
Si noti che negli studi clinici le miscele probiotiche hanno spesso dimostrato di essere migliori di un singolo ceppo per migliorare la microflora indigena 4.
Benefici Sul Sistema Immunitario
I probiotici possono aiutare a rafforzare il sistema immunitario e inibire la crescita di batteri intestinali dannosi 5.
Una grande revisione ha concluso che l’assunzione di probiotici ha ridotto la probabilità e la durata delle infezioni respiratorie. Tuttavia, la qualità delle prove era bassa 6.
Inoltre, alcuni probiotici hanno dimostrato di promuovere la produzione di anticorpi nell’organismo. Possono inoltre potenziare le cellule immunitarie, come le cellule produttrici di IgA, i linfociti T e le cellule natural killer 7, 8.
Tra i probiotici che sembrano più efficaci nell’aumentare l’immunità ricordiamo i ceppi Lactobacillus GG, Lactobacillus crispatus, Lactobacillus gasseri, Bifidobacterium bifidum e Bifidobacterium longum.
Alcuni esempi:
- B. longum ha stimolato le funzioni immunitarie negli anziani 9.
- B. bifidum e L. acidophilus hanno modulato positivamente le risposte immunologiche e infiammatorie nei soggetti anziani 10.
- B. animalis spp. lactis ha migliorato l’immunità naturale in soggetti anziani sani 11.
- Alcuni ricercatori ritengono che L. delbrueckii ssp. bulgaricus possa favorire il mantenimento di un’adeguata risposta immunitaria negli anziani 12.
- L. gasseri ha migliorato l’immunità negli anziani 13.
- L. salivarius ha ridotto la secrezione di citochine proinfiammatorie e ha mostrato una benefica attività immunomodulatoria in soggetti asmatici 14.
- B. breve ha mostrato proprietà probiotiche promettenti e una benefica attività immunomodulatoria nell’asma allergica 15.
Meccanismo d’azione
Il tratto gastrointestinale possiede un ben rappresentato sistema immunitario, definito GALT (tessuto linfoide associato al tratto gastroenterico).
Questa stretta associazione spiegherebbe il motivo per cui, agendo a livello della flora intestinale, sarebbe possibile controllare l’attività dell’intero sistema immunitario.
Le numerosissime ricerche in merito hanno chiarito come l’uso adeguato di specifici ceppi probiotici possa:
- aumentare la produzione di interferone alfa e ottimizzare la difesa locale dalle infezioni;
- potenziare l’attività fagocitaria;
- incrementare la produzione di IgA mucosali e l’attività di cellule dendritiche, offrendo così un meccanismo di produzione mucosale più attivo;
- ottimizzare l’attività delle cellule Natural Killer;
- ridurre la produzione di citochine infiammatorie e modulare l’evento flogistico aspecifico;
- potenziare la capacità di killing delle cellule polimorfonucleate;
- aumentare l’attività immunosorvegliante e tumoricida dei leucociti;
- ritardare l’insorgenza di patologie autoimmuni e auto-infiammatorie.
Proprietà e Benefici
Infiammazione
In uno studio, 32 adulti anziani hanno assunto una miscela di Lactobacillus gasseri, Bifidobacterium bifidum e Bifidobacterium longum o un placebo per tre settimane.
Dopo aver assunto gli integratori probiotici, i marker infiammatori sono diminuiti, i marker anti-infiammatori sono aumentati e l’equilibrio dei batteri intestinali è divenuto simile a quello di persone giovani e sane 16.
Infezioni Respiratorie
Una grande revisione ha scoperto che l’assunzione di probiotici ha ridotto la probabilità e la durata delle infezioni respiratorie. Tuttavia, la qualità delle prove era bassa 6.
Anche un’altra recente meta-analisi di 39 studi RCT, su oltre 9.000 adulti, ha concluso che l’integrazione con probiotici riduce il rischio di contrarre infezioni del tratto respiratorio 6a.
La maggior parte degli studi ha utilizzato singoli ceppi probiotici dei generi Lactobacillus (19 studi), Bifidobacterium (7 studi), Enterococcus (2 studi) o Lactococcus (1 studio), mentre 10 studi hanno utilizzato probiotici multi-ceppo. La durata dell’intervento variava da 3 a 52 settimane e il dosaggio dei probiotici variava da 40 milioni a 100 miliardi di unità formanti colonie (UFC) al giorno.
Alcuni studi hanno suggerito che i probiotici possono prevenire e migliorare i sintomi del raffreddore comune 17, 3.
In uno studio su 326 bambini, 6 mesi di assunzione del probiotico L. acidophilus hanno ridotto la febbre del 53%, la tosse del 41%, l’uso di antibiotici del 68% e i giorni di assenza da scuola del 32% 18. Lo stesso studio ha scoperto che la combinazione di L. acidophilus con Bifidobacterium animalis subsp lactis era ancora più efficace.
In un altro studio di 12 settimane su 136 adulti, 250g/die di yogurt arricchito con Bifidobacterium animalis subsp. lactis B1-04 ha ridotto i casi di raffreddore e malattie simil-influenzali rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, ha permesso di ridurre la durata e la gravità delle infezioni del tratto respiratorio superiore, anche nei fumatori 18a.
Infezioni Urinarie
È stato dimostrato che il probiotico Lactobacillus crispatus può ridurre del 50% il rischio di infezioni del tratto urinario (IVU) nelle donne 19.
Una meta-analisi ha scoperto che i probiotici del genere Lactobacillus hanno aiutato a prevenire le infezioni urinarie nelle donne adulte 20.
Un altro studio ha scoperto che l’assunzione di probiotici e antibiotici era più efficace nel prevenire le infezioni ricorrenti del tratto urinario rispetto all’uso dei soli antibiotici 21.
Infezioni Vaginali
In un piccolo studio del 1996, i medici hanno scoperto che le donne che mangiavano uno yogurt probiotico contenente Lactobacillus acidophilus avevano una maggiore quantità di lattobacilli nelle loro vagine rispetto a quelle che non lo facevano.
Le donne che hanno mangiato questo yogurt probiotico avevano anche meno probabilità di sperimentare vaginosi batteriche22.
In uno studio, 125 donne premenopausali con diagnosi di vaginosi batterica hanno ricevuto antibiotici per 7 giorni. Metà delle donne ha assunto anche probiotici (Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri) due volte al giorno per 30 giorni; l’altra metà era il gruppo placebo. Il tasso di guarigione a 30 giorni era vicino al 90% nel gruppo antibiotico + probiotico, in contrasto con il 40% registrato nel gruppo antibiotico + placebo 23.
Uno studio ha valutato l’efficacia dei probiotici incapsulati Lactobacillus rhamnosus GR-1 in associazione a Lactobacillus fermentum RC-14 nel trattamento di 42 donne, comparandola con quella del L. rhamnosus GG.
Mentre quest’ultimo è risultato inefficace, l’associazione ha elevato dal 40 al 90% la percentuale di pazienti con flora vaginale sana; inoltre ha fatto sì che 7 su 11 pazienti con vaginosi batterica mostrassero un netto miglioramento dopo 1 mese di trattamento 24.
Numerosi studi hanno scoperto che l’assunzione di L. acidophilus come integratore probiotico può prevenire e curare le infezioni vaginali aumentando i lattobacilli nella vagina 29, 30. Tuttavia, altri studi non hanno trovato alcun effetto 31, 32.
Secondo una meta-analisi di 35 studi (di cui 34 RCT) su un totale di 3.751 donne, l’integrazione con probiotici ha migliorato i tassi di guarigione (+500%) e ridotto i tassi di recidiva (-66%) della vaginosi batterica.
Inoltre, ha aumentato il tasso di guarigione dalla candidosi vulvovaginale del 240% e ridotto le probabilità di recidiva del 67% 32a.
Malattie Allergiche
Il ruolo dei probiotici nelle malattie allergiche è ancora molto controverso; alcune recenti evidenze sembrano attribuire ad alcuni ceppi una modesta efficacia nella dermatite atopica, ma il loro ruolo per asma e rinite allergica è ancora da stabilire.
17 studi sui 22 inclusi in una revisione hanno mostrato un beneficio significativo dei probiotici sul piano clinico nella rinite allergica, mentre otto studi hanno mostrato un miglioramento significativo dei parametri immunologici 33.
L. plantarum ha ridotto l’allergenicità della farina di soia 34.
L. salivarius, L. paracasei, B. animalis e B. bifidum hanno prevenuto la sensibilizzazione atopica dei comuni allergeni alimentari. Gli autori di questo studio ritengono che questa miscela probiotica potrebbe ridurre l’incidenza dell’eczema atopico nella prima infanzia 35.
Eczema
Uno studio ha rilevato che i sintomi dell’eczema sono migliorati nei neonati nutriti con latte integrato con probiotici, rispetto ai neonati alimentati con latte senza probiotici 36.
Un altro studio ha seguito i bambini di donne che hanno assunto probiotici durante la gravidanza. Questi bambini avevano un rischio inferiore dell’83% di sviluppare eczema nei primi due anni di vita 37.
L’ingestione prolungata di L. acidophilus da parte di adulti con dermatite atopica ha ridotto significativamente l’area dell’eczema e l’indice di gravità 38.
La somministrazione topica di una crema contenente S. thermophilus a pazienti con dermatite atopica ha aumentato i livelli di ceramidi e migliorato i segni e i sintomi della dermatite atopica (es. eritema, desquamazione, prurito) 39.
Tuttavia, il legame tra probiotici e ridotta gravità dell’eczema è ancora debole e devono essere condotte ulteriori ricerche 40, 41.
Diarrea
Un’ampia revisione di 35 studi ha rilevato che alcuni ceppi di probiotici possono ridurre la durata della diarrea infettiva in media di 25 ore 42.
Ceppi come Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus casei e il lievito Saccharomyces boulardii sono più comunemente associati a un ridotto rischio di diarrea 43, 44.
I ceppi Lactobacillus rhamnosus GG (LGG) e Saccharomyces boulardii I-745 hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento della diarrea infettiva acuta (gastroenterite acuta) e della diarrea associata a terapia antibiotica 45.
I dati derivanti dall’analisi aggregata di alcuni studi hanno mostrato che Bacillus clausii (es. enterogermina) ha ridotto significativamente la durata della diarrea acuta nei bambini, ma con una differenza media di sole 9-12 ore rispetto al controllo 46.
La maggior parte degli studi dimostra che S. boulardii è efficace nel ridurre il rischio di diarrea associata agli antibiotici sia nei bambini che negli adulti 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53.
Sindrome dell’intestino irritabile
Una meta-analisi di 82 studi RCT ha concluso che i probiotici riducono i sintomi globali della sindrome dell’intestino irritabile, nonché il dolore addominale, il gonfiore e la distensione, rispetto al placebo 53.
In particolare, dall’analisi dei vari studi è emerso che la persistenza globale dei sintomi era inferiore (rispetto al placebo) con l’integrazione di:
- più ceppi probiotici in combinazione (evidenza di certezza molto bassa),
- ceppi di Lactobacillus (evidenza di certezza bassa),
- ceppi di Bacillus (evidenza di certezza molto bassa)
- , ceppi di Escherichia (evidenza di certezza moderata).
Anche un’altra recente meta-analisi di 6 studi RCT ha concluso che l’integrazione con probiotici ha ridotto in larga misura il dolore addominale e in piccola misura il gonfiore negli adulti con sindrome dell’intestino irritabile 53.
I tipi di probiotici utilizzati erano Bacillus coagulans, Bifidobacterium breve, Bifidobacterium longum, Bifidobacterium lactis, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus acidophilus, Lactiplantibacillus plantarum, Streptococcus thermophilus e Saccharomyces cerevisiae. Tre studi hanno utilizzato un singolo ceppo probiotico, mentre gli altri 3 studi hanno utilizzato combinazioni di più ceppi. La durata del trattamento variava da 21 a 60 giorni.
Gengivite
Alcuni probiotici possono aiutare a prevenire la gengivite.
Uno studio di 14 giorni ha esaminato gli adulti che si sono astenuti dal lavarsi i denti e dall’usare il filo interdentale durante il trattamento con Lactobacillus brevis o un placebo.
La gengivite è progredita più rapidamente nel gruppo placebo, suggerendo che i probiotici hanno contribuito a proteggere dalle infezioni 54.
Helicobacter pylori
In una meta-analisi di 15 studi RCT, l’integrazione con Saccharomyces boulardii (in media 500 mg/giorno per 14 giorni) in combinazione con la tripla terapia standard è risultata 54:
- più efficace della sola tripla terapia standard (+16%) nell’aumentare il tasso di eradicazione dell’Helicobacter pylori;
- utile per ridurre (-68%) gli eventi avversi totali e specifici (ad esempio diarrea, nausea, vomito, costipazione, dolore addominale, distensione addominale, disagio epigastrico, scarso appetito e stomatite)
Altri Potenziali Benefici
- depressione: in una meta-analisi di 13 studi randomizzati e controllati, l’integrazione con probiotici ha ridotto i sintomi della depressione 54. Secondo una revisione a ombrella di 9 meta-analisi, 6 hanno riscontrato che i probiotici riducevano i sintomi della depressione mentre 3 non hanno riscontrato alcun effetto 54a;
- stitichezza: in una meta-analisi di 6 studi randomizzati e controllati condotti su anziani affetti da stitichezza, l’integrazione con probiotici ha migliorato la frequenza di evacuazione e i sintomi correlati alla stitichezza 54;
- colite ulcerosa: in uno studio randomizzato e controllato condotto su partecipanti affetti da colite ulcerosa, l’integrazione con una miscela di 14 ceppi probiotici ha migliorato i punteggi della qualità della vita legati alla malattia, rispetto al placebo 54;
- alitosi: secondo una meta-analisi di 7 studi clinici randomizzati, l’integrazione con probiotici ha ridotto la gravità dell’alito cattivo negli adulti 55;
- glicemia: secondo una meta-analisi di 30 studi clinici RCT su 1.827 adulti con diabete di tipo 2, l’integrazione con probiotici ha migliorato vari marcatori del controllo glicemico, tra cui glicemia a digiuno, emoglobina glicata, insulina e HOMA-IR con effetti da piccoli a moderati 56;
- fegato grasso: secondo una meta-analisi di 15 studi clinici randomizzati su 899 partecipanti affetti da steatosi epatica non alcolica, l’integrazione con probiotici ha ridotto i livelli di insulina e insulino-resistenza, oltre a ridurre i livelli dell’enzima epatico ALT 57;
- malattie infiammatorie intestinali: secondo una meta-analisi di 45 studi clinici RCT su un totale di 3.745 partecipanti, l’assunzione di probiotici ha aumentato (+100%) le probabilità di remissione della malattia nei soggetti affetti da colite ulcerosa, ma non in quelli con morbo di Crohn 58;
- salute del cervello e decadimento cognitivo: secondo una meta-analisi di 11 studi clinici RCT su 852 partecipanti, l’integrazione con probiotici può migliorare leggermente la funzione cognitiva nei pazienti affetti da lieve deterioramento cognitivo o malattia di Alzheimer 59;
- dimagrimento: secondo una meta-analisi di 200 studi clinici RCT su 12.603 partecipanti, l’integrazione con probiotici ha ridotto leggermente il peso corporeo (-0,91 kg), il BMI (-0,28), la circonferenza della vita (-1,1 cm), la massa grassa (-0,92 kg) e la percentuale di grasso corporeo (-0,68%) 60;
- asma: secondo una meta-analisi di 10 studi clinici RCT su 1.101 bambini e adolescenti con problemi di asma, l’integrazione con vari ceppi probiotici di Lactobacilli o Bifidobatteri ha ridotto la gravità dei sintomi dell’asma e migliorato diversi parametri della funzionalità polmonare 61.