Per funzionare al meglio, il nostro sistema immunitario necessita di numerosi micronutrienti.
Tra questi, diverse vitamine (A, D, C, E, B6, B9 e B12) e alcuni minerali (zinco, ferro, rame e selenio), svolgono ruoli vitali e spesso sinergici in ogni fase della risposta immunitaria 1.
Pertanto, l’aggiunta dei minerali e delle vitamine carenti attraverso i cambiamenti nella dieta o l’assunzione di integratori può aumentare le difese immunitarie e la resistenza alle infezioni 1.
come spiegato, attraverso la sua attività antiossidante, protegge le cellule immunitarie dai danni dei radicali liberi; inoltre, può ridurre l’eccessiva infiammazione12;
aumenta l’attività dei fagociti, che sono tipi specializzati di globuli bianchi in grado di “mangiare e digerire” batteri nocivi e altre particelle estranee;
promuove la crescita e la diffusione dei linfociti, che sono tipi specializzati di globuli bianchi coinvolti nella produzione di anticorpi13;
partecipa alla morte e al rinnovamento cellulare, aiutando a eliminare i globuli bianchi esauriti dai siti di infezione da parte dei macrofagi 18, 19;
promuove la sintesi del collagene, migliora la differenziazione dei cheratinociti e la sintesi lipidica, e stimola la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti17; in questo modo, favorisce l’integrità delle barriere epiteliali difensive 20.
ridurre la durata e la gravità delle infezioni respiratorie nei nuotatori maschi, ma non nelle donne 29;
promuovere l’eradicazione dell’H. pylori nel 30% dei pazienti che hanno ricevuto la vitamina C in aggiunta alla terapia convenzionale 30.
Secondo una revisione su oltre 11.000 persone, l’assunzione di 1.000-2.000 mg di vitamina C al giorno ha ridotto la durata del raffreddore dell’8% negli adulti e del 14% nei bambini.
Tuttavia, l’integrazione non ha impedito il raffreddore nella popolazione generale 31. Al contrario, ha ridotto fino al 50% l’incidenza del raffreddore negli individui sottoposti a un elevato stress fisico, inclusi i maratoneti e i soldati 31, 39.
Inoltre, è stato dimostrato che il trattamento endovenoso con vitamina C ad alte dosi migliora significativamente i sintomi nelle persone con infezioni gravi, inclusa la sepsi e la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) derivante da infezioni virali 40.
Un adulto necessita di 75-90 mg di vitamina C al giorno (fino a 110-125 mg se fumatore). Tuttavia, diverse fonti suggeriscono che l’apporto ottimale di vitamina C si attesta tra i 200 e i 400 mg al giorno41, 42, 43, 44.
In presenza di malattia, i dosaggi possono aumentare ulteriormente.
Una meta-analisi del 2018 di 9 studi randomizzati controllati con placebo sostiene che la vitamina C assunta all’inizio del raffreddore in dosi di 3-4g al giorno, in aggiunta all’integrazione di routine, riduce leggermente i sintomi e la durata del raffreddore 45.
A causa di questo effetto terapeutico, gli Autori hanno consigliato:
una piccola dose giornaliera di vitamina C (non più di 1 grammo al giorno);
una dose maggiore durante il comune raffreddore (da 3 a 4g al giorno) per recuperare meglio la salute.
Altre ricerche dimostrano che, mentre 100 mg/die di vitamina C possono mantenere un livello plasmatico normale in una persona sana, per aumentare i livelli di vitamina C nel sangue dei pazienti critici ospedalizzati, e riportarli entro il range di normalità, sono necessarie megadosi di vitamina C (1-4 g/die) 46, 47.
La vitamina D ha una varietà di effetti sul nostro sistema immunitario:
nel complesso esibisce proprietà antinfiammatorie e immunoregolatorie 48; in tal senso, più che aumentare le difese immunitarie aiuta ad equilibrarle, spegnendo gli eccessi (utile contro le malattie autoimmuni) e stimolando i globuli bianchi in caso di carenza 4950;
regola la sintesi di proteine antimicrobiche (catelicidina e β-defensina), utili per migliorare la flora microbica e la salute della barriera intestinale 51, 52, e per proteggere i polmoni dalle infezioni 53;
migliora la salute di numerose barriere difensive, come quelle corneali, renali e intestinali 54, 55, 56, 57, 58;
aumenta la differenziazione dei monociti in macrofagi 59, promuovendone il movimento e la capacità fagocitaria 60, 61, 62, 63.
Pochissimi alimenti contengono vitamina D; dosi importanti sono contenute nell’olio di fegato di merluzzo e in pesci grassi come salmone, tonno e sgombro.
Purtroppo, molte persone sono carenti di vitamina D, specialmente alla fine dell’inverno.
Ad esempio, è stato stimato che dal 20 all’80% delle persone negli Stati Uniti, Canada, Messico, Europa, Medio Oriente e Asia hanno una carenza più o meno importante di vitamina D 66, 67, 68.
Nel complesso, le meta-analisi di studi randomizzati e controllati indicano che l’integrazione quotidiana di vitamina D può ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio superiore 65.
Ad esempio, in una revisione del 2019 di studi RCT su 11.321 persone, l’integrazione con vitamina D ha ridotto del 70% il rischio di infezioni respiratorie nelle persone carenti di questa vitamina (<25 nmol/l). Inoltre, ha ridotto del 25% il rischio di infezione in quelle con livelli di 25-idrossivitamina D ≥ 25 nmol/l 69.
Altri studi riportano che gli integratori di vitamina D possono migliorare la risposta ai trattamenti antivirali nelle persone con determinate infezioni, tra cui l’epatite C e l’HIV 70, 71, 72.
Ad esempio, è stata osservata una diminuzione delle infezioni del tratto respiratorio nei bambini che assumevano dosi di vitamina D da 600 a 700 UI/die 73.
L’integrazione con 1.200 UI al giorno ha invece prevenuto l’influenza (influenza A) negli scolari tra dicembre e marzo 74.
Inoltre, l’integrazione a dosi di 300 UI al giorno ha ridotto del 50% il rischio di infezioni respiratorie acute tra i bambini con carenza di vitamina D in inverno 76.
assumere 1.000 UI (25 mcg) di vitamina D al giorno aiuterebbe il 50% delle persone a raggiungere un livello ematico di 25(OH)D di 33 ng/ml (82,4 nmol/l);
assumere 2.000 UI (50 mcg) di vitamina D al giorno aiuterebbe quasi tutti a raggiungere un livello ematico di 25(OH)D di 33 ng/ml (82,4 nmol/l).
Tuttavia, persone con carenze più gravi richiedono spesso dosi maggiori di vitamina D 64.
Inoltre, secondo uno studio, la vitamina D3 sarebbe da preferire alla D2, quando l’integrazione viene effettuata allo scopo di aumentare le difese immunitarie 65.
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Altre Vitamine
Vitamine A
La vitamina A svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento delle difese naturali.
Ad esempio, è coinvolta nella sintesi di alcune cellule, comprese le cellule B e T, che svolgono un ruolo centrale nelle risposte immunitarie.
Inoltre, è indispensabile per la salute delle mucose negli occhi, nei polmoni, nell’intestino e nei genitali, che aiutano a intrappolare i batteri e altri agenti infettivi.
Una carenza di vitamina A può aumentare la suscettibilità alle infezioni e ritardare la guarigione 81, 82. Inoltre, aumenta i livelli di molecole pro-infiammatorie, che riducono la risposta e la funzione del sistema immunitario 80.
Uova, fegato, latte e derivati ne contengono grandi quantità. Inoltre, alcuni cibi vegetali apportano precursori biologicamente attivi della vitamina A, chiamati carotenoidi; è il caso di broccoli, patate, vegetali a foglia verde scuro e ortaggi, e della frutta di colore arancione come albicocche, carote, meloni, peperoni, pomodori e zucche.
Nei paesi in cui le infezioni come il morbillo e la malaria sono comuni, è stato dimostrato che correggere la carenza di vitamina A nei bambini riduce il rischio di ammalarsi e morire per malattie diarroiche e morbillo 83, 84.
Allo stesso modo, l’integrazione regolare con alte dosi di vitamina A potrebbe ridurre sia la morbilità che la mortalità tra i bambini partoriti da madri sieropositive 85, oltre a ridurre la morbilità associata alla diarrea tra i bambini sieropositivi ricoverati per infezioni acute del tratto respiratorio inferiore 86.
Le vitamine del gruppo B, tra cui B12 e B6, sono importanti per una sana risposta immunitaria. Tuttavia, molti adulti ne sono carenti, e questo può influire negativamente sulla salute immunitaria 87, 88.
La vitamina E protegge le membrane cellulari dai danni causati dai radicali liberi e sostiene l’integrità delle barriere epiteliali 89.
Studi di integrazione con combinazioni di vitamine e minerali hanno suggerito la possibile efficacia di questi prodotti nella funzione immunitaria 90, 91.
Infatti, poiché più nutrienti supportano la funzione immunitaria, per aumentare le difese immunitarie è possibile assumere specifici integratori multivitaminici e minerali 65, 88.
Sebbene esistano studi contrastanti e contraddittori, ci sono prove secondo cui l’integrazione alimentare con una combinazione di micronutrienti correlati all’immunità supporta la funzione immunitaria e riduce il rischio o la gravità dell’infezione 1.
Quando si assumono vitamine per aumentare le difese immunitarie, è importante che l’integrazione venga effettuata entro i limiti di sicurezza raccomandati.
Questo vale in particolare nei gruppi potenzialmente a rischio, come le donne in gravidanza o dopo il parto (per la vitamina A) e i fumatori (in cui dosi elevate di vitamina A o E, ad esempio, possono avere un effetto negativo sul rischio di cancro) 92, 93.
Va anche detto che i limiti di sicurezza sono generalmente ben più alti rispetto alle dosi consigliate, per cui aldilà degli abusi, il rischio di effetti collaterali da sovradosaggio è molto basso.
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