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Magazine X115 X115 Propionibacterium acnes e Altri Batteri | Causano l’Acne? Rimedi

Propionibacterium acnes e Altri Batteri | Causano l’Acne? Rimedi

  • 8 minuti

Generalità

Nella maggior parte dei casi, i batteri sembrano giocare un ruolo rilevante nello sviluppo dell’acne.

In particolare, alcuni batteri alimentano direttamente o indirettamente lo stato infiammatorio, contribuendo all’attività della malattia.

Tra tutti, il Cutibacterium acnes (precedentemente noto come Propionibacterium acnes) è stato tradizionalmente considerato il più probabile patogeno dell’acne.

Quali sono

Durante la pubertà, il numero di batteri sulla superficie cutanea aumenta.

I microrganismi più problematici per le persone predisposte all’acne includono:

  • Cutibacterium acnes (formalmente noto come Propionibacterium acnes), che rappresenta il principale occupante dell’unità pilosebacea;
  • Corynebacterium granulosum (formalmente noto come Propionibacterium granulosum), che troviamo comunemente nei comedoni e nelle pustole dei pazienti affetti da acne;
  • Staphylococcus epidermidis, che contrasta l’eccessiva colonizzazione e la conseguente infiammazione indotta da Cutibacterium acnes.

Tutti questi batteri fanno parte della normale flora cutanea; pertanto, possono essere rilevati in persone con o senza lesioni acneiche.

Si ritiene che anche i funghi del genere Malassezia contribuiscano alla comparsa di acne 1. Molti studi hanno infatti dimostrato che questi funghi idrolizzano i trigliceridi in acidi grassi liberi, che a loro volta causano l’ipercheratinizzazione dei dotti del follicolo pilifero e la formazione di comedoni 2.

Propionibacterium acnes

Il Propionibacterium acnes si trova soprattutto nelle aree ricche di sebo, come il cuoio capelluto, il viso, il petto e la schiena.

Si annida in profondità nei follicoli e nei pori, cibandosi di sebo, detriti cellulari e sottoprodotti metabolici del tessuto cutaneo. Pertanto, l’elevata produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee iperattive o il blocco del follicolo possono causare una cospicua proliferazione di questi batteri.

Il Propionibacterium acnes è un batterio commensale, cioè un membro del normale microbiota cutaneo; risulta infatti rilevabile un po’ in tutti gli esseri umani a partire dall’adolescenza 3.

In condizioni normali, si ritiene che il Propionibacterium acnes svolga un ruolo importante nel mantenimento della salute della pelle attraverso l’occupazione di nicchie ecologiche che potrebbero essere colonizzate da patogeni 4.

Tuttavia, questo batterio non è sempre benefico. Infatti, in situazioni a lui favorevoli si comporta da patogeno opportunista causando non solo l’acne, ma anche varie altre condizioni, tra cui infezioni correlate a dispositivi medici e dentali, sarcoidosi, malattia del disco cervicale e varie infezioni dei tessuti molli 4.

Microbiota della pelle e dell’intestino dei pazienti affetti da acne rispetto ai controlli sani 5

Cambiamenti significativi nel microbiota della pelle Cambiamenti significativi nel microbiota intestinale
Cutibacterium acnes
Cutibacterium granulosum
Staphylococcus epidermidis
Proteobacteria e Firmicutes
Actinobacteria
Streptococcus (preadolescente)
Specie Malassezia
Bacteroides

Ruolo nell’Acne

Cause generali dell’acne

L’acne non può essere considerata una patologia infettiva.

Rappresenta piuttosto una malattia infiammatoria multifattoriale. In tal senso, la proliferazione batterica rappresenta soltanto uno dei possibili fattori scatenanti.

La causa esatta dell’acne rimane sconosciuta. Tuttavia, sappiamo che si sviluppa essenzialmente a causa 1:

  1. della cheratinizzazione anomala del canale sebaceo: in pratica, le cellule che rivestono internamente il follicolo pilosebaceo proliferano in misura eccessiva e/o si sfaldano con difficoltà, tendendo a ostruirlo;
  2. dell’ipersensibilità delle ghiandole sebacee agli ormoni androgeni. In risposta a questa iperstimolazione, le ghiandole sebacee producono più sebo;
  3. della conseguente chiusura dei follicoli pilosebacei, che innesca processi infiammatori che vengono ulteriormente alimentati dalla proliferazione batterica al loro interno.

A seconda dei pazienti, ciascuno di questi fattori può risultare più o meno rilevante.

Ad esempio, la gravità dell’acne non è sempre proporzionale al numero di batteri sulla superficie della pelle o nei dotti sebacei. Infatti, alcuni studi hanno rilevato poca differenza nella quantità comparativa di Propionibacterium acnes in individui con e senza acne 6.

Inoltre, non tutti i pazienti con iperseborrea (eccessiva produzione di sebo) sviluppano l’acne, e non tutti i pazienti con acne presentano iperseborrea 7.

Contributo batterico

Sono stati proposti diversi meccanismi attraverso i quali il Propionibacterium acnes aggrava l’acne, tra cui 8, 9:

  • l’aumento della lipogenesi,
  • la formazione di comedoni,
  • l’innesco di risposte immunitarie sia innate che adattative, le quali contribuiscono alle risposte infiammatorie osservate nell’acne.

Esempi di mediatori infiammatori rilevati nelle lesioni acneiche colonizzate da Cutibacterium acnes includono:

  • Lipasi (enzimi che scompongono i grassi);
  • Proteasi (enzimi che scompongono le proteine);
  • Ialuronato liasi (enzima che scompone la sostanza fondamentale della pelle);
  • Fosfatasi (enzima che scompone i fosfati);
  • Sostanze che contraggono la muscolatura liscia;
  • Citochine, come IL-12 e IL-8, e defensine.

I mediatori dell’infiammazione generati dai batteri penetrano nella pelle circostante e sono causa di infiammazione.

Le lipasi, ad esempio, possono convertire i trigliceridi del sebo in acidi grassi liberi. Gli acidi grassi liberi aumentano l’aggregazione dei batteri nei dotti sebacei, favorendone la proliferazione.

La proliferazione di ceppi batterici pro-acneici esercita quindi un ruolo chiave nello sviluppo delle lesioni infiammatorie dell’acne e nella formazione dei microcomedoni nelle prime fasi della malattia.

L’evidenza di un ruolo chiave dei batteri nella patogenesi dell’acne è confermata dall’osservazione che:

  1. i trattamenti antimicrobici sono efficaci per la risoluzione dei sintomi;
  2. in presenza di antibiotico-resistenza, si ha spesso un fallimento della terapia antibiotica;
  3. i pazienti con forme gravi di acne hanno titoli anticorpali verso i batteri acneici più elevati rispetto ai controlli sani 10.

Ceppi acneici e ceppi protettivi

Nella pelle umana si possono individuare numerosi ceppi di Propionibacterium acnes.

Alcuni di questi sembrano avere un ruolo protettivo (ad esempio, impediscono ad agenti patogeni come lo Staphylococcus aureus di colonizzare la pelle 11), mentre altri hanno un ruolo predisponente nei confronti dell’acne 12, 6, 13.

A tal proposito, è stato scoperto che i ceppi di C. acnes associati all’acne possiedono una maggiore capacità di stimolare la cascata pro-infiammatoria, stimolando le cellule TH17 a secernere citochine che promuovono l’infiammazione.

Al contrario, è stato dimostrato che i ceppi associati alla pelle sana stimolano le cellule TH17 a produrre la citochina antinfiammatoria IL-10 14.

La patogenicità di ceppi specifici di C. acnes, insieme alle variazioni nelle risposte infiammatorie individuali a tali ceppi, possono spiegare almeno in parte la diversità osservata nella prevalenza e nella gravità dell’acne in persone con simile carica batterica 15.

Contributo della flora intestinale

L’acne sembra avere stretti legami anche con il tratto gastrointestinale e molti sostengono che il microbiota intestinale potrebbe essere coinvolto nel processo patogeno dell’acne 5.

Numerose prove indicano che una dieta occidentale a basso contenuto di fibre e ricca di grassi provoca cambiamenti fondamentali nel microbiota intestinale, producendo malattie metaboliche e infiammatorie della pelle 16.

Inoltre, si ipotizza che le emozioni legate allo stress (ad esempio, depressione e ansia) aggravino l’acne alterando il microbiota intestinale e aumentando la permeabilità enterica, contribuendo potenzialmente all’infiammazione cutanea 5.

Trattamento

Antibiotici e antimicrobici

Sebbene l’acne non sia propriamente un’infezione della pelle, gli agenti antimicrobici e antibiotici svolgono da sempre un ruolo centrale nel suo trattamento.

Agenti popolari che inibiscono direttamente la colonizzazione da Propionibacterium acnes includono 17:

  • il perossido di benzoile: applicato topicamente, presenta una lieve azione comedolitica e ha la capacità di uccidere C. acnes attraverso il rilascio di radicali liberi dell’ossigeno 18;
  • l’acido azelaico: applicato topicamente, espleta proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, oltre ai suoi effetti comedolitici 19.

Gli antibiotici utilizzati nel trattamento dell’acne hanno due effetti principali:

  • Riducono il numero di batteri sulla superficie della pelle e nei follicoli, incluso il Propionibacterium acnes;
  • Riducono l’infiammazione.

Per i pazienti con lesioni refrattarie alla terapia topica, che non la tollerano o che presentano una forma di acne più grave ed estesa, sono utili gli antibiotici orali.

Secondo le linee guida terapeutiche e l’opinione degli esperti, gli antibiotici di scelta per l’acne includono 20, 21, 22, 23:

  • macrolidi (eritromicina, roxitromicina, claritromicina, azitromicina),
  • clindamicina,
  • tetracicline (doxiciclina, tetraciclina, minociclina).

Tuttavia, l’uso eccessivo di antibiotici topici e/o sistemici, lunghi cicli di trattamento e l’uso improprio da parte del paziente, hanno portato alla diffusa comparsa di ceppi resistenti 24.

Gli antibiotici topici dovrebbero idealmente essere usati in combinazione con il perossido di benzoile per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di batteri resistenti agli antibiotici 25.

Probiotici

Uno studio randomizzato in aperto con 45 donne ha scoperto che un probiotico contenente Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Bifidobacterium bifidum può ridurre il numero di lesioni dell’acne 26.

In un altro studio, un ceppo di Saccharomyces boulardii, chiamato CBS 5926 e assunto per 5 mesi, ha migliorato l’aspetto dell’acne 27.

Altri Autori hanno riferito che 8 settimane di trattamento topico con Enterococcus faecalis hanno comportato una riduzione del 50% del numero di acne infiammatoria rispetto al placebo 28.

Anche un estratto al 5% di Lactobacillus plantarum ha ridotto la gravità dell’acne 29.

In uno studio italiano, il gruppo che ha ricevuto probiotici orali (250 mg di Bifidobacterium bifidum e L. acidophilus liofilizzati) in supporto al trattamento farmacologico dell’acne ha mostrato una maggiore risoluzione dell’acne rispetto al gruppo sottoposto al solo trattamento farmacologico 30.

Uno studio clinico ha inoltre indicato che i probiotici riducono gli effetti collaterali (ad esempio la candidosi vaginale) associati agli antibiotici sistemici (ad esempio la minociclina) fornendo allo stesso tempo benefici sinergici per l’acne infiammatoria 26.

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