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Magazine X115 X115 Creme Sbiancanti | Ingredienti, Efficacia | Rischi, Uso Corretto

Creme Sbiancanti | Ingredienti, Efficacia | Rischi, Uso Corretto

  • 10 minuti

Generalità

Una crema schiarente (o sbiancante) è un prodotto a uso topico utilizzato per schiarire la pelle e rimuovere le macchie scure.

Si usa ad esempio nei casi di melasma, iperpigmentazione post-infiammatoria e macchie senili.

Una crema sbiancante può contenere una varietà di ingredienti: alcuni sono ammessi per l’uso cosmetico, mentre altri si possono usare solo nei prodotti soggetti a prescrizione medica.

In ogni caso, è sempre opportuno rivolgersi a un medico per la corretta valutazione delle lesioni iperpigmentate e del trattamento sbiancante più adatto.

Un uso improprio di questi prodotti può infatti associarsi a importanti effetti collaterali.

A Cosa Serve

Le creme schiarenti si usano per trattare le aree scure della pelle e ottenere una carnagione complessivamente più chiara.

Tale risultato può essere ottenuto riducendo la concentrazione e/o la sintesi cutanea di melanina (ad esempio inibendo l’azione dell’enzima tirosinasi).

Le ipercromie cutanee (aree scure della pelle) si manifestano quando la melanina viene prodotta in eccesso da speciali cellule chiamate melanociti.

Le ipercromie più comuni sono:

  • melasma: è una forma di iperpigmentazione indotta da cambiamenti ormonali, tipica del periodo della gravidanza;
  • iperpigmentazione post-infiammatoria: è il risultato di lesioni o infiammazioni della pelle, quali ad esempio le cicatrici provocate dall’acne o lasciate da interventi chirurgici;
  • efelidi: sono macchie iperpigmentate di colore rosso-ambrato, tipiche delle persone con carnagione chiara e capelli rossi. Tendono a comparire sul volto, sul collo e sul torace, e vengono accentuate dal sole;
  • lentiggini: si presentano come dei piccoli spot ipercromici, e sono tipiche dei soggetti con pelle chiara. La loro formazione è legata all’iperproduzione locale di melanina, dovuta a un incremento del numero di melanociti;
  • lentigo solari: sono macchie irregolari di dimensione variabile, sensibili alle radiazioni UV e particolarmente comuni nei soggetti over 50, causate dalla progressiva perdita del turn-over cellulare;
  • lentigo senili: è una forma di iperpigmentazione della pelle strettamente legata al photoaging, correlata sia dall’esposizione cronica alle radiazioni UV, sia alle ridotte capacità rigenerative e riparative della cute invecchiata;
  • cheratosi attinica: è conseguenza di un’iperplasia dello strato corneo (infiammatoria o meno), data dall’insorgenza di una lesione che appare rialzata sul piano cutaneo e ruvida al tatto. La formazione della cheratosi attinica è correlata alle radiazioni ultraviolette.

Ingredienti

Lo sbiancamento della pelle è un processo antico che può essere fatto risalire al 200 a.C. 1.

Se gli antichi Egizi, Romani e Greci usavano miscele di miele e olio di oliva, oggi gli agenti schiarenti impiegati nelle creme sbiancanti possono includere:

Di seguito analizzeremo nel dettaglio alcuni di questi ingredienti sbiancanti; ulteriori informazioni sono disponibili cliccando sui link associati.

NOTA BENE: molte creme schiarenti, sia da banco che da prescrizione, contengono diversi ingredienti sbiancanti combinati tra loro.

Ad esempio, una crema sbiancante da prescrizione molto usata contiene la tripla combinazione (TCC) idrochinone 4%, tretinoina 0,05% e fluocinolone acetonide 0,01%.

  • L’idrochinone sopprime la tirosinasi e riduce la formazione del pigmento melaninico;
  • L’acido retinoico favorisce la perdita di cheratinociti e la downregulation della tirosinasi;
  • Lo steroide sopprime la trascrizione del gene della tirosinasi, fornendo anche un’azione antinfiammatoria.

È anche possibile associare un esfoliante a un attivo che agisce sui melanociti, in quanto il primo prepara la strada al secondo, che in questo modo raggiunge più facilmente il bersaglio.

Idrochinone

L’idrochinone è un efficace agente schiarente per la pelle.

L’ossidazione dell’idrochinone all’interno dei melanociti produce sostanze chimiche melanocitotossiche, inclusi i chinoni.

Tali sostanze sono in grado di sopprimere i processi metabolici all’interno di queste cellule deputate alla sintesi della melanina, con conseguente depigmentazione della pelle.

Nell’Unione Europea, l’utilizzo topico di idrochinone è consentito solo se viene prescritto dal dermatologo sotto forma di preparazione galenica (preparata dal farmacista).

Altri Paesi limitano la concentrazione di questo ingrediente attivo al 2% nei prodotti da banco e dal 3 al 4% nei prodotti soggetti a prescrizione.

L’idrochinone può avere effetti avversi, in particolare tra gli individui con carnagione scura, tra cui irritazione cutanea e dermatite allergica da contatto.

In alcuni soggetti, l’uso eccessivo di idrochinone in combinazione con alcuni alimenti della dieta (pesce, uova, frattaglie, fagioli) può provocare uno sgradevole odore di pesce nelle secrezioni corporee come sudore e urina (trimetilaminuria).

Con l’uso a lungo termine sono stati segnalati rari casi di depigmentazione permanente e ocronosi esogena 2, 3. Ciò si traduce in una colorazione irregolare blu-nera che colpisce la pelle e le unghie esposte al sole.

Retinoidi topici

I retinoidi sono derivati della vitamina A, ampiamenti usati come trattamenti schiarenti e anti-aging.

I retinoidi vengono usati per trattare vari disturbi della pigmentazione come il melasma e l’iperpigmentazione postinfiammatoria.

La tretinoina è il principale retinoide topico utilizzato nei prodotti schiarenti per la pelle da prescrizione. Provoca l’inibizione della tirosinasi e della dispersione della melanina epidermica; inoltre, accelera il ricambio epidermico, favorendo la perdita del pigmento.

In uno studio su 38 pazienti affetti da melasma, l’uso di tretinoina topica per 40 settimane ha prodotto un miglioramento del 68% 4.

La tretinoina è un farmaco da prescrizione a causa del potenziale rischio in gravidanza. Inoltre, può essere piuttosto irritante e può causare dermatite irritativa da contatto.

Retinoidi di libera vendita, come il retinolo e i suoi sali, risultano certamente meglio tollerati ma anche meno efficaci come agenti depigmentanti.

Cisteamina

La crema alla cisteamina al 5% è un agente schiarente utilizzato nel trattamento dei disturbi dell’iperpigmentazione come melasma, iperpigmentazione postinfiammatoria e lentiggini.

Questa crema sbiancante viene applicata per 15 minuti ogni giorno per un massimo di 12 settimane, quindi due volte a settimana per il mantenimento.

La L-cisteamina inibisce la sintesi della melanina. Può provocare bruciore e arrossamento temporanei, ma può anche provocare secchezza e irritazione, alleviabili con l’applicazione di un emolliente.

Acido Azelaico

L’acido azelaico è un acido dicarbossilico derivato dal Pityrosporum ovale, con proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

Viene usato soprattutto nel trattamento dell’acne vulgaris e della rosacea papulopustolosa.

L’acido azelaico inibisce la tirosinasi, con un effetto significativo sui melanociti densamente pigmentati.

L’acido azelaico ha dimostrato di essere sicuro ed efficace nel trattamento dell’iperpigmentazione postinfiammatoria indotta dall’acne 5.

Uno studio clinico non randomizzato condotto in una popolazione del Medio Oriente ha dimostrato un effetto superiore dell’acido azelaico al 20% rispetto all’idrochinone al 4% nel ridurre il melasma lieve 6.

Tuttavia, l’efficacia dell’acido azelaico rispetto all’idrochinone è controversa 7, 8.

Vitamina C

L’acido ascorbico (vitamina C) è diffusamente presente nei cosmetici ad azione antiaging.

Tuttavia, a concentrazioni elevate, può avere benefici anche come agente depigmentante.

Infatti, la vitamina C topica interagisce con gli ioni rame nei siti attivi della tirosinasi e ne inibisce l’azione, riducendo così la formazione di melanina.

Una revisione degli studi ha esaminato l’effetto della vitamina C topica sulle macchie della pelle causate dai danni del sole. I ricercatori hanno analizzato 31 studi clinici, concludendo che la vitamina C può aiutare a prevenire i segni associati ai danni del sole 9.

Uno studio in vivo utilizzando magnesio L-ascorbil-2-fosfato topico al 10% ha mostrato un significativo effetto schiarente sul cloasma o sulle lentiggini senili 10.

Sebbene meno efficace dell’idrochinone, l’acido ascorbico non ha gli effetti dannosi di quest’ultimo 11.

Acido Cogico

L’acido cogico (5-idrossi-2 idrossimetil-4-pirone) è un prodotto fungino idrofilo presente in natura.

Riduce l’iperpigmentazione inibendo la produzione di tirosinasi libera ed è anche un potente antiossidante 12.

L’acido cogico viene utilizzato a concentrazioni che vanno dall’1% al 4%.

Uno studio ha confrontato l’efficacia nel trattamento del melasma facciale di una crema allo 0,75% di acido cogico e al 2,5% di vitamina C rispetto a una crema al 4% di idrochinone, osservando la maggiore efficacia di quest’ultima 13.

Estratti botanici

Le piante rappresentano una fonte di numerosi attivi schiarenti, sebbene non sia ancora noto quali siano i più efficaci.

Esempi di ingredienti attivi naturali (o natural-identici) che possono essere presenti in una crema sbiancante naturale includono 14:

Corticosteroidi topici

I corticosteroidi topici vengono usati in alcuni schiarenti da prescrizione grazie alla potente azione sbiancante e all’attività antinfiammatoria (che può ridurre il rischio di dermatiti quando usati insieme ad altri agenti schiarenti per la pelle irritanti) 15, 16.

Tuttavia, gli steroidi topici (in particolare quelli più potenti) hanno una vasta gamma di effetti collaterali locali, tra cui assottigliamento della pelle e infezioni fungine atipiche.

Se utilizzati su vaste aree per periodi prolungati, possono anche causare gravi malattie interne dovute all’ipopituitarismo. La sindrome da dipendenza da steroidi provoca follicolite e rosacea da steroidi.

Come si Usano

Per utilizzare correttamente una crema schiarente e ridurre il rischio di effetti collaterali, è consigliabile seguire le indicazioni fornite dal medico o riportate sulla confezione.

Questo di solito comporta:

  • applicare il prodotto con la giusta parsimonia utilizzando le mani pulite o un dischetto di cotone;
  • evitare il contatto con la pelle circostante, gli occhi, il naso e la bocca;
  • lavarsi accuratamente le mani dopo l’uso;
  • evitare di toccare la zona trattata con la pelle di un’altra persona;
  • applicare la protezione solare per prevenire danni alla pelle dovuti all’esposizione ai raggi UV.

Effetti Collaterali

Numerosi effetti avversi cutanei (p. es., atrofia, strie, teleangectasie, acne volgare, dermatite allergica e irritante da contatto, irsutismo, ipertricosi, dermatite periorale, rosacea steroidea, discromie, ocronosi e infezioni) e persino complicanze sistemiche (p. es., sindrome di Cushing, diabete, ipertensione e alterazioni oculari [cataratta e glaucoma]) sono stati associati all’uso di prodotti sbiancanti 17.

Può fra l’altro succedere che l’eliminazione della melanina vada oltre il previsto, per cui la macchia scura lascia il posto a una macchia troppo chiara, ancora più inestetica.

Inoltre, un trattamento sbiancante inadeguato o troppo aggressivo, provocando infiammazione della pelle, potrebbe portare al risultato opposto, cioè a un peggioramento della macchia.

Da qui la raccomandazione di evitare il fai da te e di rivolgersi a un dermatologo per la corretta valutazione delle lesioni e il loro corretto trattamento.

La seguente tabella riporta gli attivi schiarenti per la pelle di comune uso nelle creme sbiancanti e i loro effetti collaterali 18.

Ingrediente sbiancante Effetti avversi lievi e/o comuni Reazioni avverse gravi (generalmente rare o dovute a uso improprio)
Idrochinone (2% o 4%) Dermatite da contatto; ocronosi esogena; melanosi corneale; iperpigmentazione congiuntivale; iperpigmentazione delle unghie Neuropatia periferica; ritardo della crescita fetale; sindrome dell’odore di pesce
Steroidi di classe I (clobetasol, betametasone) Atrofia; strie; dermatite da contatto; dermatite periorale; teleangectasie; acne; porpora; follicolite; ipertricosi Interruzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene; Sindrome di Cushing; insufficienza surrenalica; diabete; ipertensione; glaucoma e cataratta; sindrome da dipendenza da steroidi
Retinoidi Eritema e desquamazione; dermatite retinoide; Fotosensibilità Complicazioni teratogene e fetali; disfunzione tiroidea; tossicità epatica
Cisteamina Sensazione di bruciore; odore di zolfo; xerosi e irritazione
Arbutina 1% In condizioni alcaline, si idrolizzerà in idrochinone; irritazione ed eritema; dermatite da contatto; iperpigmentazione paradossale
Acido cogico 1%-4% Dermatite da contatto; fotosensibilità
Acido azelaico Dermatite da contatto; bruciore e formicolio
Canfora Dermatite da contatto; irritazione Neurotossicità-convulsioni e perdita della vista; brucia se riscaldata; tossicità epatica
Mercurio Disturbi gastrointestinali; dermatite; iperpigmentazione; depigmentazione delle unghie Tossicità neuropsichiatrica (malattia dei cappellai matti); nefrotossicità; polmonite; sindrome del babbuino mercuriale

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