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Magazine X115 X115 Uva Ursi | Proprietà, Controindicazioni, Benefici | Uva Ursina

Uva Ursi | Proprietà, Controindicazioni, Benefici | Uva Ursina

  • 5 minuti

Che Cos’è

Uva ursi è un estratto erboristico derivato dalle foglie fresche o essiccate dell’uva ursina.

Questo prodotto naturale può essere usato come rimedio per il trattamento delle infezioni urinarie non complicate.

Cos’è l’Uva Ursina

L’uva ursina è un piccolo arbusto sempreverde, che cresce spontaneo nelle zone boschive delle regioni a clima temperato.

Il nome comune e quello scientifico della pianta – Arctostaphylos uva ursi, dal greco arctos, orso, e staphyle, uva – sono un chiaro riferimento a quanto le sue bacche di colore rosso siano gradite agli orsi.

L’uva ursina è stata utilizzata nella medicina tradizionale dei nativi americani per il trattamento dei disturbi delle vie urinarie e come diuretico.

Le sue foglie costituiscono la parte di pianta di interesse fitoterapico. Il loro impiego ha infatti una lunga storia di utilizzo popolare per il benessere delle vie urinarie, sia in America che in Europa.

Ancora oggi, il trattamento delle infezioni urinarie rimane l’uso principale dell’uva ursi 1, 2, 3.

Come Funziona

L’azione disinfettante dell’uva ursina a livello urinario si deve soprattutto al principio attivo arbutina, che viene poi metabolizzato in idrochinone, il vero responsabile dell’azione antisettica della droga 4, 5, 6.

L’idrochinone può alleviare il dolore e l’infiammazione nella vescica o nel tratto urinario. Può anche impedire la crescita di batteri nocivi, favorendo un sano equilibrio batterico 4, 5.

Fino allo sviluppo dei moderni antibiotici sulfamidici, il principale principio attivo dell’uva ursina, l’arbutina, rientrava tra i comuni presidi medici per il trattamento delle infezioni vescicali e renali.

Con il recente, rinnovato, interesse per le terapie naturali, l’uva ursina è tornata alla ribalta, rientrando nella composizione di numerosi integratori alimentari per il benessere delle vie urinarie.

A Cosa Serve

L’uva ursi è stata sfruttata per trattare disuria, cistite, uretrite e calcoli renali e vescicali. È stata anche raccomandata per indurre la diuresi e trattare la stitichezza.

Inoltre, le foglie di Arctostaphylos possono essere essiccate (kinnikinnick) e fumate come tabacco, o essere usate insieme alle bacche come cibo.

Più recentemente, l’uva ursi è stata inclusa negli integratori alimentari multiingrediente pensati per una varietà di condizioni, come indurre la perdita di peso, promuovere il benessere, prevenire gli effetti dell’invecchiamento e aumentare l’energia e la resistenza 4. Per questi usi manca tuttavia un supporto scientifico.

Usi Medici e Salutistici

Sotto indicazione e controllo medico, i prodotti a base di uva ursi possono essere utilizzati per prevenire le infezioni urinarie, dando sollievo a chi soffre dei disturbi a esse associati:

  • bruciori e dolori alla minzione (quando si fa pipì);
  • frequente stimolo a urinare;
  • senso di incompleto svuotamento della vescica;
  • urine scure e maleodoranti;
  • a volte febbre (sintomo che suggerisce una possibile estensione del quadro infettivo; consultare il medico).

In fase preventiva, sempre sotto specifica indicazione medica, l’impiego di uva ursina può consentire di ridurre l’assunzione di antibiotici, contrastando la potenziale insorgenza di antibiotico-resistenze.

L’ESCOP (Cooperazione Scientifica Europea Sulla Fitoterapia) raccomanda l’uva ursina per le infezioni non complicate delle vie urinarie, come le cistiti, quando il trattamento antibiotico non è considerato essenziale.

L’Agenzia Europea dei Medicinali ha riconosciuto l’uso tradizionale della tisana, del materiale vegetale in polvere e degli estratti di uva ursina per il trattamento dei sintomi delle infezioni delle vie urinarie inferiori ricorrenti lievi, come sensazione di bruciore durante la minzione e/o minzione frequente nelle donne 7.

L’assunzione di uva ursina in presenza di condizioni patologiche particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

Quando Usare l’Uva Ursina

Sotto controllo medico, l’uva ursina può essere usata:

  • come coadiuvante della terapia antibiotica;
  • come preventivo delle cistiti;
  • come profilassi post-coitale (i rapporti sessuali, a causa dell’alcalinità dello sperma e del trasferimento meccanico di batteri dalla regione perianale, possono favorire le infezioni urinarie nella donna).

Uva ursina nei cosmetici

L’arbutina e soprattutto i suoi derivati trovano spazio nei cosmetici destinati a trattare le iperpigmentazioni cutanee (macchie scure della pelle), grazie alla loro attività inibitrice nei confronti della tirosinasi.

L’estratto di uva ursina viene principalmente utilizzato in creme, lozioni e prodotti per il make-up ad azione schiarente sulle macchie cutanee.

In virtù delle sue proprietà astringenti, è impiegato anche in preparati per il trattamento di pelli impure e seborroiche e nella formulazione di prodotti deodoranti.

L’uva ursi è considerata un ingrediente sicuro per l’uso cosmetico.

Princìpi Attivi

L’uva ursina è un piccolo arbusto rampicante sempreverde, con foglie lucide e ovali, particolarmente coriacee, che a inizio autunno si colorano di un rosso acceso.

Rosse sono anche le bacche (frutti) prodotte dalla pianta, mentre i fiori sono piccoli, con petali bianchi orlati di rosa.

Come ricordato, il nome uva ursina è un’allusione al fatto che i suoi frutti sono particolarmente graditi agli orsi. Una leggenda narra di come un eremita, inseguito da un orso famelico, trovò rifugio in una grotta tappezzata di piante di uva ursina, cariche di bacche di cui l’orso fece incetta dimenticandosi della preda.

Composizione e Principi Attivi

La parte di interesse medicinale (la "droga" quindi) è costituita dalle foglie essiccate. In tal senso, i componenti principali dell’Uva ursina sono rappresentati da:

  • glucosidi idrochinonici, principalmente arbutina (in genere presente in percentuale variabile compresa tra 5-18%) e metilarbutina (<4%), insieme a piccole quantità di idrochinone libero;
  • derivati triterpenici (acido ursolico, uvaolo, lupeolo, acido oleanolico, α- e β-amirina),
  • flavonoidi, principalmente glucosidi della quercetina, isoquercitrina ed iperina;
  • tannini dei tipi dell’acido gallico ed ellagico, tannini catechici e gallato di arbutina;
  • acido gallico, galloilarbutina;
  • acidi organici e acidi fenolici (formico, chinico, citrico, malico).

Il principale componente attivo dell’uva ursi è l’arbutina (5 – 12%), una molecola complessa legata a uno zucchero.

L’autunno è la stagione migliore per raccogliere le foglie e ottenere il massimo contenuto di arbutina. Gli esperti raccomandano di utilizzare piante selvatiche (indigene) per la migliore qualità del prodotto 8.

Gli estratti standardizzati di foglie di uva ursi dovrebbero contenere il 20% di arbutina 6, 9, 10.

Attività farmacologica

Le foglie di uva ursina hanno la prerogativa di ridurre le infiammazioni dell’apparato genito – urinario, come le cistiti e le uretriti, anche di carattere infettivo.

L’azione dell’uva ursi è dovuta a una contemporanea azione antiinfiammatoria e antisettica esercitata da tannini, flavonoidi e glucosidi idrochinonici (in particolare l’arbutina, a cui è attribuita l’azione antisettica).

Secondo una ricerca limitata, l’arbutina e il suo metabolita, l’idrochinone, possono 11, 12, 13, 14, 15, 16:

  • Prevenire la crescita dei batteri;
  • Invertire il Danno ossidativo;
  • Lenire l’infiammazione;
  • Proteggi i nervi;
  • Inibire la tirosinasi, un enzima cruciale per la sintesi del pigmento della pelle (la melanina).

Anche i tannini come la corilagina, grazie alle proprietà astringenti e antibatteriche, possono contribuire all’impatto positivo dell’uva ursi sulle infezioni delle vie urinarie e altre infezioni 17, 18, 5.

Arbutina e Idrochinone

Dopo l’ingestione, l’arbutina e la metilarbutina contenute nelle foglie di uva ursina subiscono un processo di idrolisi da parte della flora intestinale.

In pratica, gli enzimi batterici dell’intestino trasformano l’arbutina in idrochinone, responsabile delle sue principali azioni medicinali.

La scissione dell’arbutina in idrochinone è favorita da un ambiente basico, per cui si è soliti attribuire all’uva ursina una maggiore azione antisettica in presenza di urine basiche.

D’altra parte, uno studio condotto su alcuni volontari ha mostrato che un processo di alcalinizzazione delle urine non ha portato alcun incremento particolare nell’attività antisettica svolta dall’idrochinone 19.

Dopo il suo assorbimento intestinale, l’idrochinone viene coniugato a livello epatico, per essere poi escreto dai reni nell’urina, dove svolge la sua azione antisettica.

Si è infatti visto come i batteri responsabili delle infezioni urinarie (principalmente Escherichia coli) siano in grado di idrolizzare questi derivati coniugati dell’idrochinone liberando idrochinone libero.

Proprietà e Benefici

Infezioni Urinarie

Ogni anno, circa 150 milioni di persone soffrono di infezioni del tratto urinario (UTI).

Inoltre, queste infezioni interessano, almeno una volta nella vita, quasi la metà della popolazione femminile 20.

La resistenza agli antibiotici dei batteri che causano le UTI, come E. coli ed E. faecalis, pone enormi sfide e rende importante la ricerca di approcci complementari come l’uva ursi 21.

Un estratto di foglie di uva ursina (solvente di estrazione etanolo 70%) ha mostrato attività antimicrobica nei confronti di una varietà di organismi, tra cui E. coli 22.

Inoltre, diversi batteri che causano le UTI non sono riusciti a sopravvivere nei campioni di urina di pazienti che hanno assunto l’estratto di uva ursi o l’arbutina (100 – 1.000 mg) 23.

La ricerca moderna a sostegno dell’uso dell’uva ursina per il trattamento delle infezioni del tratto urinario è limitata, sebbene diversi composti presenti nella pianta abbiano mostrato potenti capacità antimicrobiche negli studi in vitro 24.

L’arbutina è il principale composto accreditato del potenziale di guarigione delle infezioni urinarie, grazie al suo effetto antibatterico sull’Escherichia Coli, che rappresenta una delle cause più comuni di infezioni delle vie urinarie 24.

Studi di efficacia

Uno studio su 57 donne ha scoperto che l’uso supplementare di uva ursina e radice di tarassaco ha ridotto significativamente il tasso di recidive di infezioni urinarie rispetto a un placebo 25.

Dopo un mese di trattamento (540 mg/die di estratto secco), le donne sono state prive di sintomi per un anno e non hanno riportato effetti collaterali.

Tuttavia, uno studio più recente su oltre 300 donne non ha osservato alcuna differenza tra l’assunzione di uva ursina e un placebo, quando sono stati utilizzati come trattamento per le infezioni del tratto urinario attive (acute) 10.

Entro il 4° giorno di infezione, i pazienti non hanno riportato differenze nei sintomi e nell’uso di antibiotici.

Un altro studio RCT è stato svolto su 398 donne adulte con sospette infezioni delle vie urinarie non complicate, che hanno ricevuto uva ursina (2 compresse da 105 mg 3 volte al giorno per 5 giorni), fosfomicina (dose singola da 3 g) o placebo.

Il ricorso agli antibiotici è stato del 63,6% inferiore nel gruppo uva ursina rispetto al gruppo fosfamicina. Tuttavia, l’uva ursina è risultata meno efficace rispetto alla fosfomicina nel ridurre i sintomi e le complicanze dell’infezione (febbre e pielonefrite) 26. Gli eventi avversi erano invece simili tra i due gruppi.

Altri Possibili Benefici

  • Calcoli renali. In uno studio sui ratti, i ricercatori hanno osservato la capacità dell’estratto di uva ursi di dissolvere i calcoli renali e pulire le vie urinarie. Ancora una volta, gli Autori hanno sottolineato il ruolo del pH alcalino per espletare questi effetti 27.
  • Azione diuretica. Uva ursi è stata in grado di aumentare il flusso di urina nei ratti mantenendo l’equilibrio elettrolitico 28.
  • Pressione alta. Secondo gli studi animali, l’uva ursi ha il potenziale di abbassare la pressione alta 29, 30, 31, 28.
  • Azione antiallergica. L’applicazione topica di uva ursi ha dimostrato di lenire l’infiammazione e il gonfiore, e alleviare le reazioni allergiche negli animali 12, 32, 33, 34.
  • Azione ipoglicemizzante. Studi preliminari su animali dimostrano che l’uva ursi può aiutare a ridurre l’iperglicemia e la resistenza all’insulina 35, 36, 37

Modo d’uso

L’uva ursina è oggi disponibile come estratto secco in numerosi integratori, con un dosaggio medio consigliato di 400/800 mg/die espressi come arbutina.

Per altre forme, gli esperti raccomandano le seguenti dosi 5, 1:

  • Infuso (tè): 3 g di foglie essiccate in 150 ml di acqua, 3-4 volte al giorno per 1 settimana;
  • Foglie in polvere: fino a 1.750 mg/giorno, suddivise in 2-3 dosi;
  • Estratto liquido (tintura): 1,5-4 ml/giorno (max. 8 ml/giorno).

Frequente è l’associazione di uva ursina con alcalinizzanti urinari, mirtillo rosso americano, tarassaco e mannosio.

L’idrochinone, il metabolita principale dell’arbutina, è infatti più efficace contro i batteri nelle urine alcaline (pH ~ 8). Il bicarbonato di sodio (6 – 8 g) può quindi alcalinizzare l’urina e potenziare l’azione antibatterica dell’uva ursi 5, 2.

Avvertenze

L’uva ursina non è raccomandata per un uso a lungo termine; secondo alcuni Autori, la pianta non dovrebbe essere utilizzata per più di 2 settimane consecutive, e non più di 5 volte l’anno 5, 1.

Questo vale soprattutto per le preparazioni estemporanee, e dipende da una potenziale tossicità dell’idrochinone a livello epatico, soprattutto ad alte dosi.

L’uso di composti acidificanti delle urine può ridurre l’attività antibatterica dell’Uva ursi; al contrario, l’uso di alcalinizzanti può aumentare l’attività antisettica del preparato.

Non utilizzare l’uva ursina con acidificanti urinari o con alimenti acidificanti (bevande gassate, caffè, diete ricche di carne), in quanto si potrebbe verificare una diminuzione dell’efficacia antimicrobica.

Per il suo contenuto in tannini, l’uva ursina dovrebbe essere utilizzata con cautela nei soggetti con disturbi gastrici che fanno uso frequente di antinfiammatori non steroidei.

Durante il trattamento, è consigliabile assumere almeno 1,5-2 litri d’acqua distribuiti nel corso della giornata.

Non superare la dose giornaliera consigliata.

L’assunzione di prodotti a base di uva ursi in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

Controindicazioni

L’Uva ursina è controindicata in gravidanza, nei bambini al di sotto dei 12 anni e nei soggetti con malattie renali 1, 38, 39.

Non sono note altre controindicazioni all’uso di Uva ursina, salvo reazioni di ipersensibilità individuale.

Effetti Collaterali

L’uva ursina risulta ben tollerata e priva di rilevanti effetti collaterali alle dosi terapeutiche 10, 25

Anche le osservazioni a lungo termine hanno suggerito una discreta sicurezza delle foglie di uva ursi. I medici hanno riportato un singolo caso di danno alla retina (tessuto oculare) in una donna che ha usato l’uva ursina per tre anni 1, 40.

Una revisione degli studi sulla sicurezza ha inoltre suggerito che l’idrochinone è sicuro per l’uomo nelle quantità presenti nelle foglie di uva ursi 41, 6.

Dopo somministrazione orale ad alte dosi, l’uva ursina può comunque provocare nausea, vomito, stitichezza, dolori gastrointestinali e una colorazione verde-bruna delle urine.

Il comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori considera sicure le creme cosmetiche per il viso con una concentrazione fino al 2% di arbutina 42.

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