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Vitamina K2 | Funzioni, Benefici, Dosi | Differenze con la K1

  • 12 minuti

Che Cos’è

La vitamina K è stata scoperta nel 1929 come nutriente essenziale per la coagulazione del sangue.

Oltre a questo effetto, la vitamina K è cruciale per il metabolismo del calcio, la salute delle ossa, la salute del cuore e altro ancora.

Esistono due forme principali di vitamina K 1:

  • Vitamina K1 (fillochinone): si trova negli alimenti vegetali come le verdure a foglia verde;
  • Vitamina K2 (menachinone): presente negli alimenti di origine animale e nei cibi fermentati.
    A sua volta, può essere suddivisa in diversi sottotipi, tra cui i più importanti sono MK-4 e MK-7.

A Cosa Serve

Nel corpo umano, la vitamina K funge da cofattore per un enzima chiamato γ-glutamil carbossilasi.

A sua volta, questo enzima attiva diverse proteine necessarie per 2, 3, 4:

  • Coagulazione del sangue (fattori di coagulazione II, VII, IX e X e proteine anticoagulanti);
  • Prevenire l’ostruzione delle arterie, contrastando l’accumulo di calcio nei vasi sanguigni (MGP e GRP);
  • Costruire le ossa (osteocalcina, GRP, periostina);
  • Crescita cellulare (Gas6).

Un altro enzima (VKOR) rigenera la vitamina K metabolizzata dalla γ-glutamil carbossilasi, permettendone il riciclaggio.

I farmaci fluidificanti del sangue come il warfarin bloccano questo enzima; di conseguenza, riducono la capacità coagulatoria del sangue ostacolando la rigenerazione della vitamina K 5.

Effetti sulla salute e sulla malattia della vitamina K2

La vitamina K2 è un nutriente vitale, recentemente riconosciuto per supportare la salute delle ossa e del sistema cardiovascolare.

Ancora più recentemente, è emerso che questa vitamina ha un impatto su altre aree del corpo umano, incluse ma non limitate alla salute del cervello, alle articolazioni sane, alla neuropatia e alla salute della vista 70.

Differenze tra K1 e K2

Secondo alcuni scienziati, i ruoli delle vitamine K1 e K2 sono piuttosto diversi, al punto che dovrebbero essere considerate due nutrienti separati.

Di seguito riportiamo le più importanti differenze tra la vitamina K1 e la vitamina K2.

  • La vitamina K1 proviene da fonti vegetali (abbonda nelle verdure a foglia verde), mentre i cibi animali e alcuni prodotti fermentati contengono la K2.
  • L’organismo assorbe solo il 5-10% della K1 nelle verdure cotte e fino al 20% se abbinate a cibi grassi. Al contrario, la vitamina K2 di origine animale viene assorbita quasi completamente 3, 6.
  • La vitamina K2 sotto forma di MK-7 ha un’emivita molto più lunga rispetto alla K1 sintetica, il che significa che rimane nel circolo sanguigno molto più a lungo (alcuni giorni contro 1,5 ore) 7, 8.
  • Il fegato trattiene la maggior parte della K1 e la utilizza per produrre proteine per la coagulazione del sangue, mentre la K2 viene rilasciata nel flusso sanguigno e ha quindi una maggiore attività extra-epatica 8.
  • Gli integratori di vitamina K2 generalmente migliorano la salute del cuore, mentre la vitamina K1 sembra avere benefici inferiori in tal senso 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.
  • La vitamina K2 sembra essere più efficace nel promuovere la salute delle ossa e prevenire le fratture; in tal senso, però, i dati rimangono contrastanti 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28.
  • La vitamina K2 (MK-4) rappresenta più del 98% della vitamina K totale nel cervello 29.

Alimenti ricchi di Vitamina K2

Nella dieta delle persone, gli apporti di vitamina K2 risultano generalmente minoritari (15-25%) rispetto a quelli del fillochinone (vitamina K1) 30.

In generale, la vitamina K2 abbonda in:

  • alimenti fermentati (ad es. crauti e semi di soia fermentati);
  • frattaglie (carne di fegato e altri organi);
  • prodotti lattiero-caseari di animali nutriti ad erba;
  • tuorlo d’uovo.

I cibi animali contengono il sottotipo MK-4, mentre i cibi fermentati come crauti, natto e miso contengono una maggiore quantità di sottotipi più lunghi, da MK-5 a MK-14 31.

Altre fonti di vitamina K2 comprendono:

  • la limitata capacità dell’organismo umano di convertire la K2 in K1;
  • l’attività biosintetica dei batteri presenti nell’intestino crasso 32. In particolare, i batteri dell’acido lattico producono vitamina K2 sotto forma di MK4 33.
Alimento Contenuto di Vitamina K2 per 100g %DV*
Natto 1062 880%
Salsiccia di Maiale 383 318%
Patè di fegato d’oca

369

308%
Fegato di Manzo 106 88%
Costolette di Maiale 69 57%
Pollo 60 50%
Pancetta 35 29%
Carne di Manzo macinata 9,4 8%
Fegato di Maiale 7,8 7%
Petto d’anatra 5,5 5%
Reni di manzo 5,7 5%
Fegato di Pollo 13 11%
Formaggi a pasta dura 87 72%
Formaggi a pasta molle 59 49%
Formaggio Edam 49 41%
Tuorlo d’Uovo 34 29%
Cheddar 13 11%
Latte intero 1,3 1%
Burro 21 18%
Crema di Latte 9 8%
* NOTA: l’assunzione raccomandata di vitamina K si basa solo sulla vitamina K1 ed è fissata a 90 µg/die per le donne adulte e 120 µg/die per gli uomini adulti 34.

Sintesi intestinale

Alcuni batteri che colonizzano l’intestino crasso possono sintetizzare vitamina K.

Inizialmente si pensava che la sintesi batterica nel colon contribuisse a coprire fino al 50% del fabbisogno di vitamina K dell’organismo 35.

Tuttavia, l’assorbimento di questa vitamina richiede l’adeguata presenza di sali biliari, che sono assenti nel colon (dove avviene la maggior parte della sintesi batterica di questa vitamina).

Pertanto, la ricerca attuale suggerisce che il contributo della sintesi batterica intestinale sia molto inferiore rispetto a quanto ipotizzato in passato 30.

Carenza

Poiché abbonda in molti alimenti, la carenza di vitamina K è rara negli adulti sani che seguono una dieta variata 36.

Al contrario, è relativamente comune nei bambini, nelle persone che assumono farmaci fluidificanti del sangue o in coloro che hanno problemi ad assorbire i grassi 37, 38.

Subito dopo la nascita le riserve di vitamina K sono basse, e poiché il latte materno è relativamente povero di questo nutriente, i bambini allattati al seno sono particolarmente a rischio di un disturbo emorragico chiamato sanguinamento da carenza di vitamina K 43.

Anche gli antibiotici ad ampio spettro possono contribuire alla carenza di vitamina K come risultato dell’uccisione dei batteri che la producono nel colon 39.

Altri gruppi di persone a rischio includono:

  • Pazienti con malattie del fegato 40;
  • Persone con malattia infiammatoria intestinale o fibrosi cistica 41, 42;
  • Pazienti che assumono farmaci sequestranti degli acidi biliari come la colestiramina 33.

Proprietà e Benefici

Colesterolo e Salute del Cuore

Un numero crescente di prove supporta il ruolo della vitamina K2 nella salute cardiovascolare 44.

Innanzitutto, è stata ripetutamente osservata un’associazione tra:

  • la carenza di vitamina K e un maggior rischio di rigidità arteriosa, calcificazione vascolare e valvolare, insufficienza cardiaca e mortalità cardiovascolare 44;
  • una maggiore assunzione di vitamina K2 e un minor rischio di malattie cardiache 45, 14.
    Ad esempio, in uno studio della durata di 7-10 anni, le persone con il più alto apporto di vitamina K2 avevano il 52% in meno di probabilità di sviluppare calcificazioni arteriose e il 57% in meno di morire per malattie cardiache 15.

Essenzialmente, la vitamina K2 controlla la calcificazione dei tessuti molli. In tal senso, impedisce al calcio di depositarsi nelle arterie prevenendo l’aterosclerosi (che è un importante fattore di rischio per le malattie cardiache) 46.

Uno studio su 244 donne olandesi sane in post-menopausa, di età compresa tra 55 e 65 anni, ha studiato gli effetti dell’integrazione di vitamina K2 (MK-7) assunta alla dose di 180 μg per 3 anni.

La vitamina K2 non solo ha soppresso l’irrigidimento arterioso, ma ha anche portato a un miglioramento statisticamente significativo dell’elasticità vascolare 47.

Una maggiore assunzione di vitamina K2 può ridurre la rigidità arteriosa, rallentare la progressione della calcificazione vascolare e valvolare, ridurre l’incidenza di malattia coronarica e diminuire la mortalità cardiovascolare 44.

Salute delle Ossa

La vitamina K2 svolge un ruolo centrale nel metabolismo del calcio, il principale minerale presente nelle ossa e nei denti.

In particolare, affinché le ossa possano assorbire il calcio, hanno bisogno dell’ormone osteocalcina, che a sua volta ha bisogno della vitamina K2 per attivarsi completamente e legare il calcio 49.

Gli studi suggeriscono che la vitamina K2 può aiutare a prevenire l’osteoporosi e le fratture 50, 19.

Ad esempio, secondo una revisione di 8 piccoli studi clinici giapponesi, l’integrazione di vitamina K2 aumenta la densità minerale ossea e riduce l’incidenza di fratture nelle donne in postmenopausa con osteoporosi 51.

La carenza di vitamina K2 può invece portare a osteoporosi e patologie vascolari, poiché il calcio si deposita maggiormente nei vasi sanguigni e meno nelle ossa.

Bassi livelli di vitamina K sono stati associati anche a un aumento dell’infiammazione, delle fratture e del dolore osseo 52, 53.

Detto questo, alcuni Autori hanno messo in guardia sulla bassa qualità degli studi e delle revisioni che sostengono i benefici dell’integrazione di vitamina K2 per la salute ossea. Viste in quest’ottica, le prove sono ancora insufficienti per raccomandare questa forma di integrazione 55, 56, 57, 58.

Salute dei Denti

L’ormone osteocalcina stimola non solo la crescita di nuovo osso, ma anche quella di nuova dentina (che è il tessuto calcificato sotto lo smalto dei denti) 59.

Sulla base del suo ruolo nel metabolismo osseo e di studi preliminari, è ragionevole supporre che la vitamina K2 influisca positivamente sulla salute dentale.

Grazie anche a un possibile ruolo antiossidante e tamponatore di pH, la vitamina K2 potrebbe quindi aiutare a ridurre considerevolmente la carie dentale 60.

Glicemia

Diversi studi hanno osservato una relazione tra l’elevata assunzione alimentare di vitamina K (o alti livelli plasmatici della vitamina) e un ridotto rischio di diabete di tipo 2 61, 62, 63, 64.

Inoltre, un basso livello sierico di vitamina K2 è stato messo in relazione a un peggior controllo glicemico nei pazienti diabetici 65.

L’integrazione di vitamina K2 per 4 settimane ha aumentato la sensibilità all’insulina in 33 giovani uomini sani 66.

In un altro studio controllato su 60 pazienti diabetici, 200 µg/giorno di MK-7 per 12 settimane hanno ridotto la glicemia a digiuno e migliorato la sensibilità all’insulina in misura superiore al placebo 67.

Un’altra ricerca su 68 persone con diabete insulino-indipendente ha scoperto che 180 µg di MK-7 due volte al giorno per 12 settimane hanno ridotto i livelli di glicemia a digiuno ed emoglobina glicata rispetto al placebo 68.

Secondo un’ampia revisione, l’integrazione di vitamina K non ha benefici per il controllo glicemico nelle persone sane; tuttavia può ridurre la glicemia e l’insulino-resistenza in quelle con diabete di tipo 2 o a rischio di svilupparlo 69.

Salute del Cervello

Negli ultimi anni, gli studi hanno evidenziato il coinvolgimento della vitamina K2 nello sviluppo e nella sopravvivenza delle cellule cerebrali 70.

La vitamina K2 è risultata coinvolta in funzioni come la sopravvivenza cellulare, la chemiotassi, la mitogenesi, la crescita cellulare e la mielinizzazione. Inoltre, è coinvolta nella sintesi degli sfingolipidi (un’importante classe di lipidi presenti in alte concentrazioni nelle membrane delle cellule cerebrali).

Molti studi hanno osservato una correlazione diretta tra un basso apporto dietetico di vitamina K (o una sua bassa concentrazione sierica) e il deterioramento delle prestazioni cognitive e comportamentali nelle persone anziane 71, 72, 73, 74, 75, 76.

Similmente, uno studio ha coinvolto 93 pazienti con morbo di Parkinson e 95 controlli sani. I ricercatori hanno scoperto che il livello sierico di vitamina K2 nei soggetti malati era inferiore a quello dei controlli sani 77.

Risultati simili sono stati osservati confrontando 45 pazienti affetti da sclerosi multipla e 29 controlli sani 78.

In base a studi preliminari, la vitamina K2 ha quindi il potenziale per rallentare la progressione delle malattie neurodegenerative e contribuire alla loro prevenzione 79. Questo potenziale ruolo necessita tuttavia di ulteriori studi per essere confermato.

Cancro

La ricerca preliminare sulla vitamina K2 ha abbracciato anche il campo oncologico.

Rimanendo nel campo delle associazioni (che non possono dimostrare un sicuro rapporto causa-effetto), una maggiore assunzione di vitamina K è stata collegata:

  • a tassi inferiori del 63% di cancro alla prostata avanzato in uno studio su 268 pazienti (associazione dimostrata per la K2 ma non per la K1) 80;
  • a una mortalità per cancro due volte inferiore in oltre 7.000 partecipanti a uno studio (associazione dimostrata sia per K1 che per K2) 81.

Alcuni studi clinici suggeriscono che l’integrazione di vitamina K2 può ridurre la recidiva del cancro al fegato e aumentare i tempi di sopravvivenza dopo l’intervento chirurgico 82, 83. Tuttavia, gli effetti benefici sono stati osservati solo dopo un follow-up di 2 e 3 anni 84.

A partire da queste evidenze preliminari, futuri studi più ampi e ben progettati dovranno cercare di confermare questi potenziali benefici.

Dosi e Modo d’Uso

La dose iniziale di vitamina K2 è tipicamente di 100 microgrammi (mcg o µg) al giorno; tuttavia, sono state comunemente utilizzate dosi più elevate.

In base agli studi analizzati, si potrebbe impostare l’integrazione di vitamina K2 su dosaggi di 180-360 µg/die, in singola dose o in due dosi.

Qualunque sia la dose, se ne consiglia l’assunzione insieme a un pasto principale contenente grassi per favorirne l’assorbimento.

Avvertenze

Gli integratori di vitamina K riducono significativamente l’efficacia del warfarin (coumadin) e di altri farmaci per fluidificare il sangue, portando a complicazioni potenzialmente fatali.

I pazienti che assumono questi farmaci devono quindi monitorare attentamente il proprio apporto dietetico di vitamina K, cercando di mantenerlo quanto più stabile possibile 85.

Effetti Collaterali

Gli integratori di vitamina K2 sono generalmente sicuri, ben tollerati e adatti all’uso a lungo termine.

Possono causare disturbi digestivi minori in alcuni pazienti sensibili 86.

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