INDICE ARTICOLO
Introduzione
La prevenzione della parodontite assume un ruolo di assoluto rilievo nella gestione delle problematiche del cavo orale. Considerando il ruolo chiave della placca batterica nell’insorgenza di questo disturbo, gran parte delle procedure preventive sono proprio orientate all’arresto della proliferazione batterica del cavo orale. Le finalità delle procedure preventive saranno:
- Preservare la corretta vitalità della flora microbica del cavo orale;
- Ridurre il rischio di disbiosi del cavo orale;
- Preservare il corretto microambiente del cavo orale;
- Preservare le caratteristiche chimico-fisiche della saliva;
- Ridurre il rischio di gengivite;
- Evitare l’accumulo di residui alimentari nelle eventuali tasche dentarie;
- Inibire la proliferazione batterica della placca dentaria;
- Controllare l’eventuale flogosi delle strutture parodontali.
Le principali misure di prevenzione
Alla luce di quanto appena descritto, emerge l’importanza di preservare una corretta igiene orale. Le principali misure preventive in tal senso prevedranno:
- Sedute periodiche di igiene orale professionale (detartrasi);
- Periodico utilizzo di dentifrici o collutori a base di Clorexidina o altri antisettici;
- Adeguata detersione del cavo orale, dei denti e della lingua, come suggerito dall’igienista dentale;
- L’astinenza dal fumo di sigaretta.
L’importanza della dieta nella prevenzione della parodontite
E’ ormai ampiamente riconosciuta l’importanza di una corretta dieta nella prevenzione delle patologie del cavo orale, a vari livelli, quindi anche della parodontite. Diversi lavori, molti dei quali di natura clinica, hanno testato l’efficacia della dieta sia nella prevenzione delle parodontopatie che come coadiuvante in fase terapeutica. Dall’attenta rilettura della letteratura scientifica emergerebbe:
- L’associazione tra scarsa qualità nutrizionale e maggior aggressività del disturbo;
- Una potenziale attività protettiva di una dieta ad alto contenuto di antiossidanti, pertanto particolarmente ricca in frutta e verdura, nei confronti della parodontite in individui adulti;
- L’efficacia del calcio assunto tramite alimenti, in particolare latte e prodotti fermentati, nel prevenire l’insorgenza del disturbo e limitarne le conseguenze;
- L’efficacia preventiva di una dieta a basso tenore infiammatorio, pertanto povera di acido arachidonico;
- L’importanza di un miglior controllo glicemico, esercitato mediante una dieta appropriata, nella gestione della parodontite, soprattutto nei pazienti affetti da diabete di II°tipo.
Alla luce di queste evidenze, la dieta ideale sia per la prevenzione che per l’eventuale trattamento della periodontite, dovrebbe prevedere:
- Un modesto apporto calorico;
- Un carico glicemico controllato, con il consumo prevalente di alimenti integrali;
- Una riduzione drastica del consumo di zuccheri semplici e fermentabili;
- Un adeguato apporto di fibre e prodotti di origine vegetale, per l’elevata presenza di sostanze ad attività antiossidante;
- Un modesto consumo di prodotti pro-infiammatori come acido arachidonico o acidi grassi trans-idrogenati;
- Un aumentato apporto di acidi grassi della serie omega 3, dotati di spiccato potere antinfiammatorio.
- Un adeguato consumo di prodotti caseari, soprattutto fermentati, per l’importante presenza di calcio e per le efficaci proprietà ricolonizzanti.
Integratori vitaminici e parodontite
L’apporto vitaminico costituisce un elemento chiave nella prevenzione dei disturbi del cavo orale, in particolare della parodontite. Diverse evidenze epidemiologiche, infatti, assocerebbero ad una ipovitaminosi, in particolare della Vitamina D e della Vitamina C, un aumentato rischio di parodontite e patologie infiammatorie del cavo orale. Tali carenze, infatti, particolarmente frequenti ad esempio nella popolazione fumatrice, indurrebbero una serie di alterazioni nel normale funzionamento del sistema immune del cavo orale. Secondo diversi autori la carenza di Vitamina D indurrebbe:
- Alterazioni apprezzabili della funzionalità immunologica, con un importante deficit responsabile, in parte, della crescita esponenziale della placca batterica;
- Un’inadeguata risposta infiammatoria associata allo stimolo flogistico indotto dalla placca batterica;
- Un incremento delle concentrazioni ematiche di citochine infiammatorie come IL6 e TNF alfa;
- Una compromissione apprezzabile delle capacità di rigenerazione tessutale, in particolare dell’osso;
- Una perdita di calcio dalla struttura parodontale.
Contestualmente la carenza di Vitamina C, risulterebbe in parte responsabile:
- Degli effetti lesivi dei radicali liberi dell’ossigeno nei confronti delle strutture parodontali;
- Della ridotta sintesi di collagene e quindi delle ridotte capacità rigenerative e riparative dei tessuti;
- Di un alterata funzionalità delle cellule immunitarie.
Per questi motivi l’assunzione di integratori di Vitamina D, Vitamina C, Beta-Carotene, Vitamina E ed altri antiossidanti, risulterebbe particolarmente preziosa nel salvaguardare l’integrità funzionale e strutturale del cavo orale, soprattutto in corso di patologie infiammatorie come le parodontopatie. L’importanza di un opportuna integrazione crescerebbe esponenzialmente nelle popolazioni ad alto rischio come gli anziani, i fumatori, i diabetici e gli obesi.