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Magazine X115 X115 IL-6 Alta | Interleuchina 6 | Cause, Rischi | Come Abbassarla

IL-6 Alta | Interleuchina 6 | Cause, Rischi | Come Abbassarla

  • 9 minuti

Che Cos’è

L’interleuchina 6 (IL-6) è una molecola di segnalazione coinvolta nella risposta infiammatoria.

Nel corpo umano agisce come un messaggero chimico, aumentando in risposta a un’infezione o un danno tissutale.

In presenza di queste minacce, IL-6 prepara l’organismo alla difesa. Funge infatti da segnale di avvertimento a tutto il corpo, regolando il sistema immunitario.

I livelli di interleuchina 6 possono aumentare anche dopo l’esercizio fisico intenso o quando si è malati o stressati.

In particolare, un alto livello di IL-6 nel sangue accompagna l’obesità, gli stili di vita scorretti (es. fumo, eccesso di alcool, carenza di sonno) e quasi tutti gli stati patologici.

Soprattutto, i livelli di IL-6 aumentano quando c’è un’infiammazione in corso.

Pertanto, dosare l’interleuchina 6 nel sangue può aiutare il medico a monitorare pazienti con sospetta infiammazione sistemica associata a infezioni, autoimmunità, tumori e malattie infiammatorie croniche.

Un livello sano di IL-6 nel sangue è inferiore a 4 pg/ml. Tuttavia, le sue concentrazioni aumentano fino a diverse decine o addirittura centinaia di pg/mL nelle malattie croniche 1.

Breve Panoramica sulle Interleuchine

Le interleuchine (IL) sono un gruppo di citochine (messaggeri chimici che permettono alle cellule di comunicare tra loro).

Vengono prodotte dai globuli bianchi e da molte altre cellule del corpo.

La secrezione di interleuchine aumenta in risposta a patogeni e altri antigeni che regolano e mediano le risposte infiammatorie e immunitarie.

Ogni interleuchina svolge specifiche funzioni: alcune stimolano e aumentano la risposta immunitaria/infiammatoria; altre, invece, la neutralizzano quando non è più necessaria.

Funzioni

Risposta a Stress e Infezioni

In condizioni normali, IL-6 svolge un ruolo importante nelle normali funzioni cellulari.

La sua sintesi aumenta rapidamente e in maniera transitoria in risposta a fattori di stress ambientale, come infezioni e lesioni tissutali. Questa aumentata sintesi innesca un segnale di allarme e attiva i meccanismi di difesa dell’ospite contro lo stress.

In risposta a infezioni e lesioni tissutali, le concentrazioni di IL-6 aumentano di diverse volte, rivelando la sua funzione "pro-infiammatoria" e i suoi ruoli critici nell’immunità innata e adattativa.

IL-6 agisce principalmente sugli epatociti e i linfociti B 2, 3:

  • nel fegato, stimola la sintesi di una varietà di proteine responsabili dell’infiammazione acuta, come proteina C-reattiva, fibrinogeno, proteina sieroamiloide A, aptoglobina, epcidina e α1-antichimotripsina;
  • attiva la proliferazione delle cellule B (che producono anticorpi);
  • stimola lo sviluppo delle cellule T effettrici.

Funzioni pleiotropiche

Le funzioni di IL-6 sono particolarmente ampie, complesse e spesso contrastanti, come testimonia la presenza di recettori per questa citochina in quasi tutte le cellule del corpo umano 1.

La stimolazione dei suoi recettori, a causa di livelli persistemente aumentati di interleuchina 6 nel sangue, è associata a diversi problemi di salute.

Ad esempio, IL-6 4:

  • riduce i livelli di zinco e ferro nel sangue, inducendo l’espressione di epcidina e ZIP14;
  • aumenta i livelli di piastrine nel sangue, promuovendo la maturazione dei megacariociti nel midollo osseo;
  • favorisce il riassorbimento osseo e l’osteoporosi, stimolando il RANKL che attiva gli osteoclasti;
  • aumenta la permeabilità vascolare, inducendo l’espressione di VEGF.

A causa di questa sua attività pro-infiammatoria e pleiotropica, la produzione continua e disregolata di IL-6 può portare all’insorgenza o allo sviluppo di varie malattie.

Valori Normali

Perché si Misura

L’interleuchina-6 (IL-6) può essere misurata nel sangue per valutare pazienti con condizioni infiammatorie o autoimmuni, come il lupus o l’artrite reumatoide, o con un’infezione come la sepsi.

Può anche essere sfruttata nella valutazione di diabete, ictus e malattie cardiovascolari, o per monitorare l’efficacia della terapia.

Tuttavia, il test IL-6 non viene prescritto frequentemente. La proteina C-reattiva (PCR) rappresenta infatti l’esame più comunemente eseguito per valutare l’infiammazione.

Il dosaggio di IL-6 può comunque essere eseguito insieme o dopo un test per la PCR quando una persona presenta segni e sintomi di una condizione infiammatoria o di un’infezione, oppure se il medico desidera informazioni aggiuntive.

Valori Normali

Nei soggetti sani, i livelli ematici di IL-6 sono appena rilevabili e variano tra 2 e 6 pg/ml.

Nei pazienti con artrite reumatoide, i valori di interleuchina 6 possono aumentare fino a mille volte. Nella sepsi, che è estremamente pericolosa, possono aumentare fino a un milione di volte 5.

In atleti sottoposti a un esercizio fisico intenso per 3-3,5 ore (maratona), IL-6 è aumentato da 1,5 pg/ml a 94,4 pg/ml immediatamente dopo l’esercizio, per poi scendere a 22,1 pg/ml 2 ore dopo (emivita di 1-2 ore) 6.

Nei pazienti con COVID-19 grave, la concentrazione media di IL-6 nel siero è stata misurata nell’intervallo da 7 a 627 mg/ml, in media 132,32 ± 278,54 pg/ml 7, 8, 9, 10, 11.

Durante uno shock settico o una tempesta di citochine possono verificarsi valori superiori a 1.000 pg/ml e, nei casi più gravi, si può raggiungere un livello misurato in µg/ml, in cui un’eccessiva segnalazione di difesa può minacciare la sopravvivenza 12.

IL-6 Alta

Cause

I livelli di IL-6 aumentano in presenza di:

  • infezioni localizzate (infezioni articolari protesiche, parodontite ecc.);
  • infezioni sistemiche (p. es., sepsi, COVID-19);
  • condizioni autoimmuni (p. es., artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, spondilite anchilosante e malattie infiammatorie intestinali);
  • tumori (mieloma multiplo, prostata, mammella ecc.) 13, 14;
  • malattie infiammatorie croniche (artrite reumatoide 5, fibromialgia 6, sclerosi multipla 7, malattia di Behçet  8, LES 9, sclerosi sistemica 10);
  • malattie infiammatorie intestinali 10;
  • diabete e sue complicanze come la neuropatia diabetica 11.

Inoltre, l’interleuchina 6 può risultare elevata in presenza di:

  • obesità 12;
  • stress cronico 13;
  • sonno insufficiente / insonnia 14;
  • eccesso di cibo, in particolare di zuccheri o cibi raffinati 15;
  • fumo 16;
  • eccesso di alcol 17;
  • troppo esercizio fisico 18;
  • carenze nutrizionali come vitamina D 19 e magnesio 20.

Esistono infine delle associazioni tra alti livelli di IL-6 e malattie come:

Conseguenze

In un organismo in salute, l’interleuchina 6 partecipa a diverse funzioni essenziali per l’organismo e svolge anche ruoli positivi con un’azione sia pro- che anti-infiammatoria.

Tuttavia, aumenti eccessivi e persistenti di questa citochina possono provocare diversi danni, spostando l’equilibrio in senso pro-infiammatorio.

Ad esempio, si è visto che la concentrazione plasmatica di IL-6 aumenta nei pazienti con COVID-19 grave, come parte della tristemente famosa "tempesta di citochine" che caratterizza i casi gravi della malattia.

IL-6 sembra svolgere un ruolo cruciale tra tutte le citochine coinvolte nella patogenesi delle tempeste citochiniche, nella progressione infausta dell’ARDS (sindrome da distress respiratorio cronico) e nelle malattie infiammatorie immuno-mediate 12.

Aumentando le concentrazioni di SAA, l’ipersecrezione cronica di IL-6 porta a una grave complicazione di diverse malattie infiammatorie croniche attraverso la generazione di amiloidosi 31. Ciò si traduce in una deposizione di fibrilla amiloide, che provoca un progressivo deterioramento in vari organi.

La sintesi continua, eccessiva e disregolata di IL-6 svolge un effetto patologico sull’infiammazione cronica e sull’autoimmunità.

In uno studio, avere un livello elevato di interleuchina-6 (> 2,0 pg/ml) due volte in un periodo di 5 anni ha quasi dimezzato le probabilità di “invecchiamento di successo” al follow-up di 10 anni e aumentato il rischio di future, malattie cardiache e morte generale 32.

Come si Abbassa

Dieta, Integratori, Stile di Vita

L’infiammazione cronica può essere causata da scelte alimentari sbagliate e abitudini di vita scorrette, come sonno inadeguato, fumo e mancanza di attività fisica.

Pertanto, alimenti antinfiammatori, esercizio fisico, sonno adeguato, emozioni positive e gestione dello stress possono aiutare a invertire l’infiammazione cronica 33.

Sul fronte alimentare, si consiglia una dieta priva di eccessi calorici e povera di alimenti trasformati, che incoraggia il consumo di avena, cereali integrali, semi e frutta secca a guscio, pesce, spezie e vegetali freschi.

In alcuni casi, può essere utile un supporto aggiuntivo dagli integratori antinfiammatori, come omega-3, zenzero, curcumina, resveratrolo, quercetina e altri flavonoidi, vitamina D, aglio e tè verde.

Anche il nostro integratore di mantenimento X115®PRIMARY2 è stato formulato con attivi naturali utili in chiave antinfiammatoria, come curcumina, licopene, astaxantina e flavonoidi di olivo e cacao.

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Farmaci – Tocilizumab

Poiché alti livelli di IL-6 sono coinvolti in varie malattie, è stato proposto che la sua inibizione potesse migliorare la salute dei pazienti.

La creazione di una strategia inibitoria dell’IL-6 è iniziata con lo sviluppo del farmaco tocilizumab.

Il tocilizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che inibisce il legame dell’interleuchina 6 con i suoi recettori.

Inizialmente, questo farmaco ha prodotto eccellenti effetti sulla malattia di Castleman, che è una tipica patologia infiammatoria causata dalla sovrapproduzione di interleuchina 6.

In seguito, è stato approvato anche per il trattamento dell’artrite reumatoide, dell’artrite idiopatica giovanile sistemica e poliarticolare, dell’arterite a cellule giganti, dell’arterite di Takayasu e di altre patologie.

Inoltre, si prevede che il tocilizumab sia utile per altre malattie immuno-mediate intrattabili, come 1, 4:

  • malattie autoimmuni (es. sclerosi sistemica, miopatie infiammatorie, vasculite dei grandi vasi, lupus eritematoso sistemico, policondrite recidivante, anemia emolitica autoimmune, emofilia acquisita A, neuromielite ottica e sindrome di Cogan);
  • patologie infiammatorie croniche (amiloidosi amiloide A, polimialgia reumatica, RS3PE, morbo di Bechet, uveite, morbo di Crohn, malattia del trapianto contro l’ospite, ipertensione arteriosa polmonare e malattie correlate alle IgG4);
  • malattie autoinfiammatorie e di altro tipo (che includono l’aterosclerosi, il diabete mellito di tipo 2, la dermatite atopica, la sciatica e la cachessia associata al cancro).

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