INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
Le foglie di piantaggine sono state utilizzate per secoli come rimedio per la guarigione delle ferite e il trattamento di numerose malattie.
Queste includono malattie legate alla pelle, agli organi respiratori, agli organi digestivi, alla riproduzione, alla circolazione, contro il cancro, per alleviare il dolore e contro le infezioni 1.
La piantaggine è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae e al genere Plantago.
Si tratta di una pianta quasi cosmopolita, molto comune anche in Italia sia in pianura che sui rilievi; cresce comunemente negli incolti erbosi (soprattutto quelli calpestati), ma anche nei sentieri e presso le case.
La piantaggine è prima di tutto una pianta commestibile. Le sue foglie possono essere infatti usate come verdura, sia cruda che cotta come gli spinaci.
Oltre a ciò, la piantaggine riconosce anche una lunga tradizione d’uso nella medicina popolare, ad esempio come medicinale per la tosse.
Specie di piantaggine
Esistono diverse specie di piantaggine, come:
- Piantaggine a foglia stretta (Plantago lanceolata);
- Piantaggine a foglia larga (Plantago major);
- Piantaggine bionda (Plantago ovata);
- Psillio (Plantago psyllium);
- Piantaggine dai semi neri (Plantago rugelii);
- Piantaggine brattee (Plantago aristata);
- Piantaggine cinese (Plantago asiatica);
- Piantaggine di corno di cervo (Plantago coronopus);
- Piantaggine lanosa (Plantago patagonica).
Tutte queste specie, in particolare Plantago lanceolata, Plantago major e Plantago ovata sono state usate per secoli nella medicina tradizionale popolare 2.
Plantago ovata Forsk. e Plantago psyllium sono le specie principali raccolte per le bucce che rivestono i semi e che sono ricchissime di fibre solubili con notevoli proprietà di assorbimento e ritenzione idrica.
A Cosa Serve
Piantaggine in Erboristeria
La piantaggine (tipicamente le specie P. lanceolata e P. major) viene impiegata in fitoterapia a uso interno per le sue proprietà 3:
- espettoranti: aiuta a rimuovere muco e catarro dalla trachea e dai bronchi;
- bechiche: utili per calmare la tosse;
- emollienti (lenitive): grazie all’alto contenuto di mucillagini, aiuta a lenire le irritazioni del tratto gastrointestinale e le infiammazioni del tratto respiratorio;
- astringenti: restringe i vasi sanguigni aiutando a trattenere i liquidi.
La piantaggine trova quindi impiego per uso interno nel trattamento di:
- forme catarrali delle vie aree (tracheiti, bronchiti, faringiti, laringiti);
- mal di gola;
- tosse;
- disturbi digestivi.
Plantago psyllium è un’altra specie di piantaggine di interesse medicinale. In questo caso si sfrutta l’effetto lassativo, ipolipidemizzante e ipoglicemizzante dei tegumenti che rivestono i semi.
La monografia dell’EMA (European Medicine Agency) segnala l’utilizzo erboristico tradizionale della piantaggine (P. lanceolata) come demulcente per il trattamento sintomatico delle irritazioni della mucosa orale e faringea, associate a tosse secca 4.
Uso Esterno
Per uso esterno, la piantaggine vanta proprietà antinfiammatorie, antipruriginose e cicatrizzanti.
Viene quindi usata per lenire irritazioni e piccole lesioni della pelle, favorendone la guarigione (dermatiti, escoriazioni, piccole ulcerazioni, afte della bocca).
Le foglie fresche frizionate energicamente sulla lesione sono consigliate dalla medicina popolare anche nel trattamento delle punture di api, vespe, calabroni e zanzare.
Droga e Princìpi Attivi
Le parti della pianta usate in fitoterapia sono le parti aeree.
All’interno della droga (ad es. in quella di Plantago lanceolata) troviamo diversi principi attivi, come:
- mucillagini (2-6,5%),
- tannini (6,5%),
- glicosidi iridoidi (2-3%, tra cui aucubina, catalpolo e asperuloside),
- flavonoidi (apiugenina, luteolina, scutellarina),
- cumarina (esculatina),
- acido salicilico e acido clorogenico e neoclorogenico.
Uno dei composti più attivi è rappresentato dall’aucubigenina, che con le sue proprietà antisettiche deriva dall’idrolisi del glicoside aucubina.
Studi, Proprietà, Benefici
Le proprietà e le indicazioni terapeutiche illustrate nel capitolo precedente si basano soprattutto sull’uso tradizionale della piantaggine nella medicina popolare.
Finora, solo pochi studi sono stati condotti per confermare le proprietà erboristiche tradizionali della pianta.
Nel complesso, questi dati limitati non consentono di trarre conclusioni certe sull’efficacia delle preparazioni erboristiche a base di piantaggine per la salute umana.
L’uso tradizionale rimane tuttavia ben documentato. Inoltre, sebbene siano disponibili solo pochi dati clinici, i risultati della ricerca sperimentale confermano ad esempio le azioni antiinfiammatorie, spasmolitiche e immunostimolatorie 5, 6, 2.
Tosse e Bronchite
Uno studio condotto da Kraft (1997) ha valutato gli effetti della somministrazione di uno sciroppo per la tosse (contenente 20g su 100ml di estratto fluido di piantaggine, DER 1:1, solvente etanolo) su 593 pazienti con malattie respiratorie acute aspecifiche 7.
La durata media della somministrazione dello sciroppo per la tosse è stata di 10 giorni, con una dose giornaliera media di circa 30 ml di sciroppo, corrispondenti a circa 6 g della sostanza erboristica.
Dopo 3-14 giorni di trattamento, l’intensità e la frequenza della tosse sono diminuite rispettivamente del 67% e del 66%. Il dolore toracico è diminuito dell’80%, la tosse irritante e la dispnea del 69%.
Miglioramenti delle condizioni generali valutate dal medico e soggettivamente percepite dai pazienti si sono registrati rispettivamente nel 43% e nel 37% dei casi. L’efficacia globale è stata valutata dal medico come buona nel 62% dei pazienti ed eccellente dal 26% dei pazienti.
In uno studio su 80 pazienti con bronchite, 30 ml/giorno di uno sciroppo a base di Plantago major per 10 giorni hanno accelerato la guarigione dalla malattia. In particolare, hanno ridotto la severità generale della bronchite, la frequenza della tosse, la produzione di espettorato e il dolore alla parete toracica rispetto al placebo 7a.
Salute dell’Apparato Digerente
Diversi composti nei semi e nelle foglie di piantaggine hanno dimostrato di alleviare alcuni problemi digestivi 2.
In particolare, le piantaggini sono ricche di mucillagini, un tipo di fibra solubile.
Questo tipo di fibra – che abbonda soprattutto nei tegumenti che rivestono i semi della Plantago psyllium – viene spesso usata come lassativo naturale 8, 9.
In numerosi piccoli studi sull’uomo, la buccia dello psillio ha ridotto significativamente il tempo di transito delle feci e ne ha aumentato sia il peso che la relativa morbidezza 10, 11, 12.
Secondo uno studio di revisione, le foglie di piantaggine possono anche promuovere la regolarità intestinale e aiutare a curare la diarrea 2.
Inoltre, alcuni studi sugli animali suggeriscono che le proprietà antinfiammatorie della piantaggine possono alleviare problemi digestivi come le malattie infiammatorie intestinali (che possono causare disturbi come mal di stomaco, gonfiore e diarrea) 13.
In uno studio su 61 soggetti, 3.600 mg/die di semi di piantaggine maggiore tostati hanno ridotto i sintomi della colite ulcerosa, come dolorabilità addominale, reflusso gastroesofageo e dolore gastrico 15. In tal senso, la piantaggine è risultata più efficace rispetto alla farina di grano tostato assunta dal gruppo di controllo.
In un altro studio su pazienti con "fegato grasso", l’integrazione di piantaggine maggiore (2g/die per 12 settimane) ha ridotto i livelli di transaminasi e trigliceridi, e la circonferenza vita, rispetto al gruppo placebo 16.
Inoltre, uno studio sui ratti ha scoperto che l’estratto di piantaggine (Plantago lanceolata) promuoveva la guarigione delle ulcere gastriche 14.
Peso e Glicemia
La fibra solubile della piantaggine può aiutare a ridurre l’appetito e aumentare la sensazione di pienezza.
A tal proposito, una revisione ha mostrato che l’integrazione con fibre solubili – e fibre di psillio, in particolare – aumenta il senso di sazietà 17.
Allo stesso modo, un altro piccolo studio ha rilevato che l’assunzione di fibra di psillio prima di colazione e pranzo per 3 giorni ha portato a una riduzione della fame e del desiderio di mangiare, nonché a un aumento della pienezza tra i pasti 18.
In diversi studi clinici, la buccia di psillio ha ridotto significativamente la glicemia a digiuno e dopo i pasti, i picchi di insulina e l’emoglobina glicata 19, 20, 21, 22, 23, 24.
In uno studio RCT su 60 pazienti con nefropatia diabetica, l’integrazione con polvere di semi di Plantago major (10 g due volte al giorno per 2 mesi, in associazione al trattamento standard e a mandorle dolci) ha ridotto significativamente (-17%) la proteinuria e migliorato la qualità generale della vita rispetto al solo trattamento standard 24a.
Colesterolo
Secondo una revisione di 29 studi RCT che includevano un totale di 2.769 soggetti, l’integrazione di piantaggine ha ridotto mediamente (rispetto al controllo) 24a:
- il colesterolo totale di 11 mg/dl,
- il colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (LDL-C) di 14 mg/dl,
- il rischio di eventi cardiovascolari del 7% (dato stimato indirettamente).
Al contrario, non sono stati osservati effetti sostanziali sul colesterolo HDL o sui trigliceridi.
Componenti come la buccia derivata dai semi di psillio e le fibre solubili sono stati fondamentali per produrre quest’azione ipocolesterolemizzante.
Guarigione delle Ferite
L’uso tradizionale della piantaggine nella guarigione delle ferite è piuttosto antico. Fu descritto dal medico greco Dioscoride nel "De materia medica" nel I secolo d.C.
Oggi sappiamo che l’uso topico di estratti mucillaginosi di piantaggine può favorire la guarigione delle ferite riducendo l’infiammazione, bloccando la crescita microbica e alleviando il dolore 25.
In effetti, uno studio su 40 persone ha scoperto che l’applicazione di un gel contenente aloe vera e piantaggine ha aiutato a guarire le ulcere del piede 26.
Allo stesso modo, in uno studio su animali, l’aloe vera e la piantaggine applicate localmente hanno migliorato la guarigione delle ferite e la riparazione dei tessuti 27.
In un altro studio sugli animali, l’applicazione dell’estratto di piantaggine sulle ferite ha contribuito ad aumentare il tasso di guarigione, rispetto a un gruppo di controllo 28.
Lo sciroppo di piantaggine maggiore assunto per 7 settimane ha anche ridotto i sintomi della mucosite indotta da radiazioni in 23 pazienti oncologici 29.
In un altro studio su 130 pazienti con piaghe da decubito (ulcere da pressione in stadio 1), l’applicazione topica di un estratto di piantaggine maggiore per 14 giorni ha accelerato la guarigione della ferita rispetto al gruppo di controllo 30.
Durante uno studio su 15 pazienti con ustioni di secondo grado, un unguento a base di Plantago major al 10% ha ridotto i tempi di guarigione medi a 11,73 giorni, rispetto ai 13 giorni del gruppo di controllo (trattato con un unguento a base di sulfadiazina d’argento all’1%) 30a.
In un altro studio su 94 pazienti con ulcere da pressione o del piede diabetico, lo stesso unguento, applicato sulla ferita una volta al giorno contemporaneamente alla medicazione e alla cura di routine della ferita, ha determinato – rispetto al controllo – una maggiore riduzione significativa delle dimensioni della ferita dopo 7 e 14 giorni 30b.
Inoltre, il numero di pazienti con guarigione completa della ferita (64%) è risultato significativamente superiore rispetto al gruppo di controllo (20%).
Modo d’uso
Nella moderna fitoterapia, la piantaggine viene utilizzata sottoforma di infuso, polvere e tintura madre.
Le dosi di assunzione normalmente consigliate sono pari a:
- Infuso: 1-2 cucchiaini di droga per tazza d’acqua bollente; lasciare in infusione per 10 minuti. La monografia EMA consiglia 2 grammi di droga per 150ml di acqua bollente, da bere 2-3 volte al giorno per una dose totale giornaliera di 4-6 grammi;
- Estratto secco o liquido: secondo indicazioni del produttore;
- Succo Espresso: 10 ml per 3 volte al giorno;
- Polvere: 75-150 mg per capsula;
- Tintura: 30 gocce tre volte al dì.
Avvertenze
Non superare la dose consigliata.
Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.
Nel caso si verificassero dispnea (mancanza di fiato), febbre o espettorato purulento, o se i disturbi trattati dovessero peggiorare o persistere oltre pochi giorni, consultare un medico o un farmacista.
Controindicazioni
A scopo precauzionale, l’uso della piantaggine è da evitare in gravidanza e durante l’allattamento, oltre che nei casi di ipersensibilità accertata alla pianta.
Per l’uso in età pediatrica, consultare il medico
Le preparazioni ricche di mucillagini vanno assunte lontano dai farmaci
Più in generale, l’assunzione di integratori in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli.
Effetti Collaterali
La piantaggine non possiede particolari effetti collaterali alle comuni dosi terapeutiche, a meno che non vi sia un’accertata ipersensibilità a uno o più componenti della droga.
Gli integratori di piantaggine possono causare tutt’alpiù sintomi lievi come nausea, vomito, diarrea, gonfiore e reazioni cutanee.
Gli integratori di fibre derivati dai semi di piantaggine, come lo psillio, possono anche causare problemi digestivi, inclusi gas, gonfiore e pienezza 31.