Arbutina | Usi Medici e Cosmetici | Proprietà Anti-Macchie

Cos’è

L’arbutina è un glicoside di particolare interesse cosmetico e medicinale.

Applicata localmente, inibisce la tirosinasi riducendo la sintesi di melanina (azione antimacchia)

Assunta per bocca, viene idrolizzata nell’intestino in glucosio e idrochinone. Quest’ultimo, passando nelle urine, esercita un’azione antibatterica nei confronti di microrganismi implicati nelle infezioni urinarie (Escherichia Coli).

Uso nei Cosmetici

Nel processo di sintesi della melanina, l’arbutina inibisce l’enzima tirosinasi, competendo con la DOPA al suo sito recettoriale.

Poiché la melanina è il pigmento responsabile del colore della pelle, inibendone la sintesi l’arbutina esercita un’attività schiarente.

In uno studio RCT, una soluzione al 10% di arbutina applicata 4 volte al giorno per 15 giorni ha ridotto del 43,5% l’iperpigmentazione indotta dall’esposizione ai raggi UV (rispetto alla stessa soluzione priva di arbutina) ¹.

In un altro studio in aperto su donne con melasma, una formulazione in gel contenente arbutina (1%), applicata sul viso due volte al giorno per 6 mesi, ha ridotto il contenuto cutaneo di melanina rispettivamente al 71% rispetto ai livelli basali ².

Durante un altro studio RCT su donne con melasma e lentiggini solari, un estratto di Serratula quinquefolia contenente il 2,51% di arbutina, applicato 2 volte al giorno per 8 settimane, ha ridotto il livello di melanina nelle macchie iperpigmentate. Un miglioramento clinico è stato osservato nel 75,86% delle pazienti con melasma e nel 56,00% delle pazienti con lentiggini solari ³.

Lo stesso vale per il suo metabolita idrochinone, ma per motivi di sicurezza il suo impiego cosmetico è stato limitato alle tinture per capelli e ai prodotti per la cura delle unghie ^{5, 6, 7, 8}.

L’arbutina presenta anche buone capacità antiossidanti, contribuendo a ridurre la quantità di radicali liberi generati dai raggi UV.

Cenni Formulativi

A livello formulativo, l’arbutina si inserisce nella fase acquosa delle emulsioni a temperature inferiori ai 50°C.

Si presenta sotto forma di polvere cristallina di colore bianco solubile in acqua, etanolo e metanolo, insolubile in etere, cloroformio e benzene. È stabile in un range di pH compreso tra 3,5 e 6,6.

Si ossida facilmente e, a causa di questa facilità all’ossidazione, è consigliabile utilizzarla in associazione ad un potente antiossidante, come sodium metabisulfite, BHT o pentaerythrityl tetra-di-t-butyl hydroxyhydrocinnamate.

L’arbutina si usa in concentrazioni comprese tra lo 0,2 e il 2%.

Associazioni

Formulazioni combinate contenenti arbutina hanno prodotto benefici nella riduzione delle macchie scure della pelle in diversi studi.

Benefici sono stati ad esempio registrati:

• nel trattamento del melasma, con una formulazione in crema contenente il 4% di nicotinamide, il 3% di arbutina, l’1% di bisabololo e lo 0,05% di retinaldeide, applicata su tutto il viso una volta al giorno per 60 giorni ²⁴;
• nel migliorare la luminosità della pelle e nel ridurre l’intensità della pigmentazione, applicando un siero contenente il 4% di estratto di lievito (Galactomyces ferment filtrate), il 2% di niacinamide, il 4% di α-arbutina e il 2% o 3% di acido tranexamico; l’efficacia depigmentante è risultata comparabile a quella osservata nel gruppo di trattamento con idrochinone al 4% ²⁵;
• nel trattamento delle macchie iperpigmentate del viso, con una formulazione topica contenente fattore di crescita epidermico, acido tranexamico, vitamina C, arbutina, niacinamide e altri ingredienti, applicata due volte al giorno su un lato del viso ²⁶. Il confronto split-face ha permesso di osservare un’efficacia migliore rispetto all’applicazione di idrochinone al 4% una volta al giorno di notte.

Uso negli Integratori

L’attività antibatterica dell’arbutina è stata testata in diversi studi, che hanno dimostrato la sua capacità di distruggere sia i batteri Gram-negativi che quelli positivi, nonché i funghi ^{9, 10, 11}.

Negli integratori, l’arbutina viene generalmente veicolata attraverso gli estratti di Arctostaphylos uva-ursi (uva ursina). Tali estratti hanno dimostrato di apportare un potenziale beneficio nel trattamento alternativo delle infezioni non complicate del tratto urinario, come uretriti e cistiti.

L’arbutina rapprestna il principale composto accreditato di questo potenziale effetto, grazie all’azione antibatterica sull’Escherichia coli (che rappresenta una delle cause più comuni delle infezioni delle vie urinarie) ¹².

Dati clinici limitati provenienti da piccoli studi suggeriscono che l’uva ursina è efficace nel prevenire le infezioni delle vie urinarie anche nei pazienti ad alto rischio ¹³.

Cosa dicono gli studi

In uno studio in doppio cieco (rapporto preliminare), un estratto di uva ursi è stato somministrato profilatticamente per 1 mese a 57 donne con cistite ricorrente. Nei 12 mesi successivi al trattamento, le donne non hanno avuto episodi di cistite, mentre il 23% di quelle trattate con placebo ha sofferto di almeno un episodio di cistite ¹⁴.

Tuttavia, in un altro studio RCT su 382 donne con sospetta infezione del tratto urinario, non è stato osservato alcun beneficio nella gravità dei sintomi o nell’uso di antibiotici rispetto al placebo ¹⁵.

Un altro studio RCT è stato condotto su 398 donne adulte con sospette infezioni delle vie urinarie non complicate, che hanno ricevuto uva ursina (2 compresse da 105 mg 3 volte al giorno per 5 giorni), fosfomicina (dose singola da 3 g) o placebo.

Il ricorso agli antibiotici è stato del 63,6% inferiore nel gruppo uva ursina rispetto al gruppo fosfomicina. Tuttavia, l’uva ursina è risultata meno efficace rispetto all’antibiotico fosfomicina nel ridurre i sintomi e le complicanze dell’infezione (febbre e pielonefrite) ¹⁶.

Sicurezza ed Effetti Collaterali

Rispetto all’idrochinone, l’arbutina topica non è irritante ed è poco sensibilizzante.

Secondo il comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (SCCS), l’arbutina nei prodotti cosmetici è sicura in concentrazioni fino allo 0,5% (lozioni per il corpo) e al 2% (creme per il viso) ¹⁷.

Per quanto riguarda l’assunzione orale, la trasformazione dell’arbutina in idrochinone ha sollevato delle preoccupazioni.

In alcuni studi su animali ha infatti aumentato il rischio di cancro. Tuttavia, una revisione degli studi sulla sicurezza ha suggerito che l’idrochinone è sicuro per l’uomo nella quantità presente nelle foglie di uva ursina ^{18, 19}.

A causa dei rischi di tossicità a lungo termine dell’idrochinone, gli esperti raccomandano di limitare il trattamento con uva ursina a 1 settimana e fino a 5 volte l’anno ^{20, 21}.

I bambini sotto i 12 anni e le donne in gravidanza dovrebbero evitarla ^{22, 23}.