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Magazine X115 X115 Acido Tranexamico | Melasma, Benefici per la Pelle | Come si Usa

Acido Tranexamico | Melasma, Benefici per la Pelle | Come si Usa

  • 7 minuti

Cos’è – A Cosa Serve

L’acido tranexamico è un farmaco antifibrinolitico; come tale favorisce la coagulazione del sangue.

Impedendo la scomposizione dei coaguli ematici, l’acido tranexamico aiuta a prevenire il sanguinamento eccessivo.

Può quindi essere usato nel trattamento dell’ipermenorrea (sanguinamento mestruale abbondante) o per prevenire emorragie eccessive nelle persone che soffrono di emofilia.

L’acido tranexamico è stato ampiamente studiato anche in dermatologia, soprattutto per la capacità di schiarire macchie iperpigmentate come il melasma.

Sempre in ambito dermatologico, è stato impiegato (off-label) come trattamento di mantenimento dell’angioedema ereditario e dell’orticaria.

Inoltre, studi preliminari segnalano un potenziale beneficio contro l’invecchiamento cutaneo e la psoriasi.

L’acido tranexamico può essere somministrato per via orale, topica, intradermica e transepidermica attraverso un microago.

Come Funziona

L’acido tranexamico agisce legandosi in modo reversibile al plasminogeno, impedendone la conversione in plasmina e la successiva degradazione della fibrina.

Il risultato finale di queste azioni e una riduzione del sanguinamento.

Inoltre, riducendo l’espressione di VEGF e dell’endotelina-1, contribuisce ad ostacolare l’angiogenesi (sintesi di nuovi vasi sanguigni).

Il meccanismo d’azione dell’acido tranexamico nei disturbi dermatologici non è completamente compreso.

Si ritiene che riduca la melanogenesi inibendo l’attività della plasmina indotta dalla luce ultravioletta (UV).

Normalmente, infatti, la luce UV migliora l’interazione della plasmina con i cheratinociti, con conseguente rilascio della prostaglandina E2, che a sua volta stimola l’attività della tirosinasi aumentando la sintesi di melanina.

Anche le proprietà antiangiogeniche possono contribuire all’efficacia di quest farmaco nel melasma.

Si ritiene che l’acido tranexamico blocchi la sintesi di melanina e che la sua efficacia nel melasma e in altri disturbi pigmentari indotti dalla luce dipenda anche da proprietà anti-angiogeniche 1.

Nell’angioedema ereditario, si ritiene che l’acido tranexamico agisca riducendo i livelli di bradichinina (una sostanza che causa i tipici sintomi infiammatori, come gonfiore, arrossamento, calore e dolore), attraverso il suo effetto sul plasminogeno.

Proprietà e Benefici

Melasma

Secondo un’ampia serie di casi retrospettivi su 561 pazienti trattati con acido tranexamico orale (250 mg due volte al giorno per una media di 4 mesi), il tasso di successo riportato arriva al 90%, con un tempo medio di miglioramento di 2 mesi 2.

La stessa dose di acido tranexamico ha mostrato un’efficacia simile alle microiniezioni intradermiche di acido tranexamico (4 mg/ml settimanali) in uno studio su 100 pazienti trattati per 3 mesi 3.

Riducendo le iniezioni intradermiche a una sola volta al mese è invece emersa un’efficacia inferiore all’assunzione orale (250 mg due volte al giorno) 4.

Un altro studio su 40 pazienti con melasma ha indagato l’efficacia terapeutica dell’acido tranexamico per via orale (250 mg bid per 12 settimane) rispetto alla sua somministrazione transepidermica. Quest’ultima è stata eseguita direttamente nelle lesioni del melasma utilizzando un dermaroller a intervalli di 2 settimane per 12 settimane. Entrambi i trattamenti sono risultati ugualmente efficaci 5.

Un altro studio RCT "split-face" su 37 pazienti con melasma ha confrontato una crema topica a base di idrochinone con iniezioni intradermiche di acido tranexamico, riscontrando che quest’ultime hanno prodotto un risultato terapeutico migliore 6.

L’efficacia dell’acido tranexamico topico per il melasma è meno studiata.

Uno studio su 60 pazienti non ha rilevato alcuna differenza significativa nella riduzione della pigmentazione nel melasma tra l’applicazione topica di acido tranexamico (al 5% due volte al giorno) e idrochinone (2%) 7.

Sono inoltre emersi effetti positivi e possibilmente sinergici abbinando l’acido tranexamico a:

Psoriasi

Dati preliminari, provenienti da studi in vitro e su modelli animali di infiammazione cutanea indotta da imiquimod, hanno suggerito le potenzialità dell’acido tranexamico nel trattamento della psoriasi 12.

Questi benefici dipenderebbero essenzialmente dalla sua azione antinfiammatoria.

Si attendono ulteriori studi per indagare meglio tali potenzialità.

Rughe e Invecchiamento cutaneo

In uno studio su topi geneticamente predisposti alla secchezza cutanea, la somministrazione di acido tranexamico (750 mg/kg/giorno) per via orale per 20 giorni consecutivi ha ridotto la perdita di acqua transepidermica (TEWL), la generazione di rughe e la riduzione del collagene.

Inoltre, ha dimostrato di ridurre la proliferazione dei mastociti (che alimentano l’infiammazione) e di aumentare la proliferazione dei fibroblasti, migliorando le rughe causate dalla secchezza cutanea 13.

In un altro studio su pazienti con melasma, 4 sedute di mesoterapia con microiniezioni di acido tranexamico, a intervalli di una settimana, hanno ridotto significativamente il volume e l’area delle rughe del contorno occhi 14.

Angioedema ereditario

Quando utilizzato nell’angioedema ereditario, il 73% dei pazienti trattati con acido tranexamico ha riportato una ridotta frequenza degli attacchi 15.

In un altro studio sull’efficacia preventiva, il farmaco è riuscito a ridurre la la frequenza degli attacchi del 75% in poco meno del 30% dei pazienti 16.

Una revisione della monoterapia con acido tranexamico su 33 pazienti francesi con angioedema, secondario al trattamento con farmaci ACE-inibitori, ha mostrato che l’81% dei pazienti ha ottenuto un miglioramento significativo con la monoterapia, mentre il rimanente 19% ha richiesto un ulteriore farmaco inibitore della bradichinina per ottenere un miglioramento soddisfacente 17.

Dosi e Modo d’Uso

La dose di acido tranexamico utilizzata per il melasma (250 mg due volte al giorno) è paragonabile alla dose mensile cumulativa utilizzata per la menorragia (mestruazioni abbondanti).

La dose suggerita per l’angioedema ereditario è di 1-1,5 g per via orale 2-3 volte al giorno, come trattamento intermittente o continuo, a seconda dei sintomi.

È necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con grave insufficienza renale.

La terapia transepidermica con acido tranexamico presenta il vantaggio dell’azione locale; si evitano quindi effetti collaterali sistemici, ma è leggermente dolorosa e richiede uno strumento apposito (dermaroller). Inoltre, sono normalmente necessarie sedute multiple, il cui numero e l’intervallo di tempo tra di esse verranno stabiliti dal medico curante

L’applicazione topica di acido tranexamico è stata studiata, con buoni percentuali di successo, nel trattamento del melasma, a concentrazioni del 5%.

Controindicazioni

Le controindicazioni all’uso dell’acido tranexamico includono 20:

  • malattia tromboembolica attiva (es. trombosi venosa profonda, embolia polmonare, trombosi cerebrale) o aumentato rischio, ad es. per predisposizione familiare, malattia valvolare trombogenica o ipercoagulopatie;
  • Storia personale o familiare di coagulopatia;
  • Cardiopatia ischemica;
  • Ictus;
  • Pazienti che assumono concentrati di fattore IX o bypass dell’iinibitore del fattore VIII;
  • Ipersensibilità all’acido tranexamico o a uno qualsiasi dei suoi costituenti;
  • Grave insufficienza renale;
  • Storia di convulsioni;
  • Gravidanza;
  • Condizioni fibrinolitiche dovute a coagulopatia da consumo;
  • Disturbi acquisiti della visione dei colori.

Ulteriori controindicazioni relative, che andranno valutate caso per caso dal medico curante, possono includere 20:

  • Uso concomitante di pillola contraccettiva orale;
  • Leucemia promielocitica acuta trattata con acido all-trans retinoico;
  • Allattamento al seno;
  • Compromissione renale/epatica: può richiedere un aggiustamento della dose.

Avvertenze ed Effetti Collaterali

L’acido tranexamico non è stato autorizzato per l’uso in condizioni dermatologiche. La sua prescrizione off-label per trattare queste condizioni rimane a discrezione del medico.

Il profilo di sicurezza per l’uso a lungo termine nel trattamento del melasma (in particolare nei pazienti anziani) rimane in gran parte sconosciuto.

Sebbene l’evidenza clinica non suggerisca un aumento significativo del rischio di trombosi nei pazienti che assumono acido tranexamico, il possibile rischio di complicanze trombotiche venose e arteriose non può essere completamente escluso.

Pertanto, prima dell’uso dell’acido tranexamico devono essere considerati e valutati i fattori di rischio del paziente per condizioni tromboemboliche.

Inoltre, interrompendo il trattamento con acido tranexamico, la malattia dermatologica può ripresentarsi.

I dati di 561 pazienti trattati in media per 4 mesi con acido tranexamico orale per il melasma hanno segnalato la presenza di effetti avversi nel 7% dei pazienti. I possibili effetti segnalati includevano 2:

  • Dolore addominale, gonfiore, nausea e vomito;
  • Intorpidimento o prurito al viso, alle labbra, alle dita delle mani o dei piedi;
  • Tinnito;
  • Mal di testa;
  • Amnesia transitoria;
  • Tremori;
  • Ipomenorrea (sanguinamento mestruale insufficiente) o dismenorrea (mestruazioni dolorose);
  • Aumento della caduta dei capelli;
  • Ipertricosi facciale;
  • Gonfiore delle labbra o periorbitale;
  • Palpitazioni.

L’acido tranexamico topico è considerato meglio tollerato rispetto a quello orale. In caso di somministrazione transepidermica (con l’ausilio di microaghi), sono stati riportati localmente arrossamenti, irritazione cutanea, xerosi e desquamazione 18.

In caso di somministrazione topica tramite crema al 5% di acido tranexamico, non sono attesi effetti collaterali significativi 19.

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