L’HDL viene spesso definito “colesterolo buono”, perché "aiuta a rimuovere il colesterolo cattivo dalle arterie".
In effetti, secondo la visione classica:
un HDL basso aumenta il rischio di malattie cardiovascolari; questo è particolarmente vero se si associa ad alti valori di colesterolo LDL e trigliceridi;
al contrario, alti livelli di colesterolo HDL hanno dimostrato di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari (come ictus e infarto).
Va detto però che questa visione è stata messa in discussione dai risultati di numerosi studi clinici 1.
Alla luce delle nuove evidenze scientifiche, rimane vero che un HDL basso si associa a un rischio maggiore di morte per cause cardiovascolari. Tuttavia, non è il basso colesterolo HDL in sé ad aumentare tale rischio, bensì le cause che lo determinano (fumo, sedentarietà, invecchiamento, obesità, diabete ecc.) 2.
Per la stessa ragione, aumentare il colesterolo HDL con i soli farmaci non porta benefici significativi per la salute; al contrario, ottenere tale aumento attraverso una correzione dello stile di vita comporta enormi benefici 2.
Inoltre, oltre alla quantità delle HDL bisognerebbe concentrarsi anche sulla loro qualità, che ancora una volta può essere peggiorata dalla malattia e migliorata da uno stile di vita sano.
Cos’è il Colesterolo HDL?
Essendo insolubile in acqua, il colesterolo viene trasportato nel sangue da particelle chiamate lipoproteine.
Queste lipoproteine possono essere paragonate a delle "navicelle di trasporto", mentre il colesterolo (insieme ad altri lipidi) è il loro passeggero.
Esistono 3 tipi principali di lipoproteine, che differiscono tra loro per il contenuto di colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi e proteine specifiche (chiamate apoproteine):
HDL (colesterolo lipoproteico ad alta densità), noto come colesterolo “buono”;
LDL (colesterolo lipoproteico a bassa densità), noto come colesterolo “cattivo”;
VLDL (colesterolo lipoproteico a bassissima densità), anch’esso considerabile colesterolo “cattivo”.
Il colesterolo totale deriva dalla somma di questi tre tipi di colesterolo.
La tabella sottostante indica la composizione dei tre tipi principali di lipoproteine.
La funzione predominante delle lipoproteine HDL sembra essere il cosiddetto trasporto inverso di colesterolo.
In pratica, assorbono colesterolo dai diversi tessuti periferici, trasportandolo al fegato dove alla fine viene "rimosso".
Perché si chiama "Colesterolo Buono"?
L’HDL è noto come “colesterolo buono” proprio perché trasporta il colesterolo nel fegato per essere espulso dal corpo (attraverso la bile nell’intestino). Inoltre, mostra proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antitrombotiche e vasodilatatrici 3a.
L’HDL aiuta a liberare il corpo dal colesterolo in eccesso e in questo modo è meno probabile che si depositi nelle arterie 4, 5, 6.
L’LDL, al contrario, è chiamato “colesterolo cattivo” perché trasporta il colesterolo nelle arterie, dove può infiltrarsi nelle pareti e dare origine ad accumuli di globuli bianchi, lipidi e fibrocellule. Questi accumuli sono notti come placche aterosclerotiche.
Le placche aterosclerotiche aumentano la suscettibilità a lesioni arteriose e facilitano la formazione di quei coaguli che possono provocare l’occlusione delle arterie (trombi ed emboli).
Il colesterolo HDL sembra avere un ruolo positivo anche nel ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione, migliorare la funzione cellulare e immunitaria, migliorare la sensibilità all’insulina e proteggere il cervello dai disturbi neurodegenerativi 7, 8, 9.
È importante sottolineare come l’HDL possa perdere parte dei suoi effetti protettivi e quindi diventare “disfunzionale” e "proinfiammatorio" nel contesto di stati infiammatori sistemici, come infezioni, diabete, uremia e aterosclerosi coronarica 9a.
Quando si parla di colesterolo HDL Basso?
L’HDL è considerato basso se inferiore a 40 mg/dl.
I valori di colesterolo HDL possono essere classificati come segue 10, 11:
Alto rischio: < 40 mg/dl (1,0 mmol/l) per gli uomini o < 50 mg/dl (1,3 mmol/l) per le donne
Rischio medio: 40-50 mg/dl (1,0-1,3 mmol/l) per gli uomini e tra 50-59 mg/dl (1,3-1,5 mmol/l) per le donne
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