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Magazine X115 X115 Chitosano | Proprietà | Peso, Colesterolo | Dosi, Rischi, Benefici

Chitosano | Proprietà | Peso, Colesterolo | Dosi, Rischi, Benefici

  • 9 minuti

Che Cos’è

Il chitosano è una sostanza naturale fibrosa, estratta principalmente dai gusci dei crostacei e da altri scarti dell’industria ittica.

Indigeribile per l’uomo, può aiutare il corpo ad assorbire meno grassi e colesterolo dai cibi che mangiamo.

Chimicamente, il chitosano è un copolimero di glucosamina e N-acetilglucosamina, derivato dalla chitina.

La chitina è un biopolimero simile alla cellulosa presente in molti organismi, tra cui esoscheletri di crostacei (ad esempio aragoste, gamberi, krill ecc.), molluschi (ad esempio polpi, seppie, vongole, ostriche, calamari), alghe (ad esempio diatomee, alghe brune, alghe verdi), insetti (mosche domestiche, bachi da seta, formiche, scarafaggi, ragni, coleotteri, scorpioni) e parete cellulare dei funghi.

Alcuni definiscono la chitina "l’armatura della natura" per la sua estrema resilienza e robustezza 1.

Il chitosano viene ricavato dalla chitina per deacetilazione, in genere trattandola con una sostanza alcalina come l’idrossido di sodio.

A differenza del suo precursore, il chitosano è solubile in acqua.

A Cosa Serve

Il chitosano è una materia prima versatile, utilizzata per la sintesi e la produzione di un’ampia gamma di prodotti, con applicazioni che vanno dall’alimentazione alla medicina, alla farmaceutica, alla sanità, all’agricoltura, all’industria e alla protezione dall’inquinamento ambientale.

Ad esempio, è stato utilizzato negli impianti di depurazione dell’acqua per assorbire grassi, oli, metalli e sostanze tossiche.

Il chitosano viene utilizzato anche nell’industria cosmetica e dei tessuti.

Le persone usano gli integratori di chitosano con finalità salutistiche per migliorare la perdita di peso e abbassare il colesterolo. In effetti, una volta assunto, il chitosano lega e trattiene tossine, grassi e colesterolo, che vengono successivamente espulsi con le feci.

La sua assunzione può essere utile anche per il controllo della glicemia nei pazienti prediabetici e della pressione nei pazienti ipertesi.

In ambito sanitario viene utilizzato anche per la somministrazione mirata di farmaci, inclusi meccanismi di somministrazione intranasale, transdermica e sito-specifica, nonché in idrogel, microsfere, liposomi, forme di matrice e forme coniugate.

Il chitosano è biodegradabile ed è stato utilizzato nello sviluppo di pellicole antimicrobiche per imballaggi alimentari. È anche approvato per l’uso nelle medicazioni per ferite, grazie alla capacità di favorire la rigenerazione della pelle e controllare il sanguinamento in condizioni di emergenza 2, 3.

Benefici e Proprietà

Dimagrire

Si ritiene che il chitosano sia in grado di legare la bile e gli acidi grassi nell’intestino.

Una volta intrappolati nel chitosano, colesterolo e acidi grassi vengono espulsi attraverso il sistema digestivo, aumentando potenzialmente la quantità di grasso rimosso nelle feci 4, 5.

La reale entità di questo meccanismo è comunqe stata messa in discussione 6.

Una revisione Cochrane ha analizzato 15 studi clinici su 1.219 partecipanti totali. Secondo gli Autori, l’integrazione con chitosano ha leggermente migliorato la perdita di peso (-1,7 kg in media).

Gli Autori hanno concluso che “l’effetto del chitosano sul peso corporeo è minimo ed è improbabile che abbia un significato clinico ” 6.

L’importanza clinica dell’effetto dimagrante è stata messa in dubbio anche da altri revisori, confermando che l’impatto del chitosano sul peso corporeo è minimo 7, 8, 9, 6.

In definitiva, nel loro complesso gli studi hanno dimostrato che l’integrazione di chitosano riduce solo leggermente il peso corporeo e l’indice di massa corporea (BMI), se abbinata a una dieta ipocalorica e all’attività fisica.

In uno studio del 2022 su 64 adolescenti con problemi di sovrappeso od obesità, 12 settimane di integrazione di chitosano hanno prodotto un miglioramento maggiore del peso corporeo, dell’indice di massa corporea, della circonferenza della vita, nonché dei livelli di insulina, adiponectina e leptina, rispetto al placebo 10.

Colesterolo

Secondo una revisione del 2002, l’aggiunta di chitosano a una dieta regolare può abbassare i livelli di colesterolo totale nel sangue di circa il 6-40% e i livelli di colesterolo LDL del 15-35% 4.

Una meta-analisi Cochrane del 2005 ha rilevato un piccolo effetto del chitosano sul colesterolo totale (-7,7 mg/dl) 11. I risultati degli studi pubblicati dopo la meta-analisi sono contrastanti.

D’altra parte, anche una più recente revisione del 2018 ha confermato che l’integrazione con chitosano ha abbassato sia il colesterolo totale che il colesterolo LDL (cattivo) di circa 8 mg/dl 12.

Alcuni studi non hanno rilevato alcun effetto ipocolesterolemizzante del chitosano rispetto al placebo 13, 14 mentre un altro ha riportato un effetto per il chitosano a 4 settimane ma nessun ulteriore effetto a 12 settimane 15.

Altri studi hanno indagato l’effetto del chitosano sull’assorbimento dei grassi, ancora una volta con risultati contrastanti 16, 17, 18 con alcuni ricercatori che suggeriscono una risposta specifica per genere 17.

Nel 2017 la posizione congiunta della Società Italiana di Diabetologia e della Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi sugli integratori per il trattamento dell’ipercolesterolemia ha raccomandato fortemente l’uso di fibre (come chitosano, beta-glucano di avena, glucomannano, gomma di guar, HPMC, pectina, psillio) per abbassare il colesterolo LDL nella popolazione generale che non riesce ad aumentare la fibra alimentare, nei pazienti con lieve ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare da basso a moderato e in pazienti con lieve ipercolesterolemia e sindrome metabolica 19.

Glicemia e Diabete

In uno studio di intervento randomizzato in doppio cieco su 51 coreani con prediabete, l’integrazione di 12 settimane con chitosano (1.500 mg/giorno) ha determinato un miglioramento statisticamente significativo della glicemia a 30 e 60 minuti, e dell’emoglobina glicata (HbA1c).

Inoltre, ha prodotto una riduzione della percentuale di grasso corporeo e circonferenza della vita rispetto al gruppo placebo 20.

Una recente meta-analisi suggerisce che l’integrazione con chitosano a dosi di 1,6 – 3 g al giorno per almeno 13 settimane può migliorare la glicemia di soggetti diabetici e obesi, raccomandando l’uso del chitosano come integratore di fibre a lungo termine per migliorare la glicemia e la sensibilità all’insulina 21.

Ipertensione

In due studi su 81 pazienti con pre-ipertensione o ipertensione moderata, l’assunzione di un sale da cucina arricchito in chitosano (3%) per 8 settimane ha ridotto la pressione arteriosa sistolica, rispetto al solo sale da cucina 22, 23.

Una revisione del 2018 di 8 studi RCT (tot. 617 pazienti) ha concluso che la somministrazione di chitosano NON ha ridotto significativamente la pressione sistolica (-1,41 mmHg) e diastolica (-0,61 mmHg).

Il calo pressorio è divenuto significativo, soltanto per la diastolica, considerando gli studi a breve termine (<12 settimane) e con dosi più elevate (>2,4 g/giorno) 24.

Salute della pelle e Ferite

A differenza della chitina, il chitosano è completamente privo di proprietà irritanti o allergiche ed è altamente compatibile con la pelle umana 25.

Le bende di chitosano sono progettate per arrestare rapidamente il sanguinamento e fornire una protezione antisettica, con un potenziale beneficio nella guarigione delle ferite e delle ustioni 26, 27, 28.

Il chitosano è utile per il trattamento delle ferite in quanto:

  • Arresta o rallenta il sanguinamento eccessivo;
  • Riduce il rischio di infezione;
  • Riduce l’infiammazione;
  • È atossico e compatibile con la pelle;
  • Rilascia glucosamina per aiutare la riparazione della pelle.

In uno studio, il chitosano topico ha stimolato la produzione di collagene, aumentato la risposta immunitaria locale, incoraggiato la rigenerazione dei tessuti e prevenuto le cicatrici 29.

Le bende impregnate di chitosano e granuli di chitosano sono state approvate dalla FDA per l’uso in contesti di emergenza per controllare la perdita di sangue 30.

Esperimenti condotti nei suini e nei pronto soccorso hanno dimostrato che l’applicazione topica di granuli di chitosano controlla il sanguinamento in meno di 3 minuti, nei casi dove la sola compressione falliva 30, 31.

I meccanismi d’azione suggeriti includono la mucoadesione, l’attivazione piastrinica, la vasocostrizione e l’azione ionica sui globuli rossi.

Le bende possono anche essere realizzate con una combinazione di chitosano, miele e gelatina. Questi dispositivi vengono applicati sulle ustioni per favorire la guarigione e incoraggiare la rigenerazione della pelle 32.

Salute orale

Il chitosano trova applicazioni anche nell’odontoiatria e nella salute orale.

In particolare, aderisce alle pellicole salivari (film proteico a carica negativa), riduce la placca, aumenta la secrezione salivare ed esercita un’azione antibatterica efficace nella gestione della parodontite cronica 11, 33, 34, 35, 36.

Durante uno studio clinico, un collutorio al chitosano ha ridotto l’accumulo di placca e la crescita batterica che porta a malattie gengivali 37, 38.

In 25 pazienti, un gel con chitosano, clorexidina allo 0,2%, allantoina e dexpantenolo ha migliorato la guarigione della ferita dopo l’estrazione dei denti del giudizio 39.

Modo d’uso

Negli studi clinici, il chitosano è stato somministrato con un ampio range di dosaggi, che spaziano da 0,24 a 15 g al giorno (mediana, 3,7 g/giorno) per 4-24 settimane 11, 13, 14, 15.

Per il controllo metabolico in caso di ipercolesterolemia, sovrappeso / obesità, resistenza all’insulina e sindrome metabolica possono essere indicati dosi da 1,5 a 3 grammi al giorno 11, 13, 14, 15, 20.

Il gruppo di esperti scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha fissato l’assunzione massima raccomandata di chitosano a 3 grammi al giorno 9.

Controindicazioni

Mancando informazioni sulla sicurezza e l’efficacia in gravidanza e allattamento, si sconsiglia l’assunzione di chitosano salvo diverso parere medico.

Il chitosano può anche ridurre l’efficacia di alcuni farmaci. Sono possibili le seguenti interazioni:

  • Ridotto assorbimento di farmaci liposolubili, comprese le pillole anticoncezionali.
  • Riduzione dei livelli di vitamina K e aumento degli effetti fluidificanti del sangue del warfarin (coumadin), che possono causare ecchimosi e sanguinamenti eccessivi 40.
  • Ridotto assorbimento del farmaco antivirale acyclovir 41.

Effetti Collaterali

Gli effetti collaterali degli integratori di chitosano possono includere costipazione, nausea e mal di stomaco 8, 42.

Il chitosano può anche interferire con l’assorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E e K), così come il calcio e il magnesio, e causare lieve nausea e costipazione 4, 43.

I soggetti con un’allergia ai crostacei dovrebbero evitare gli integratori di chitosano.

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