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Magazine X115 X115 Lattulosio | Usi, Proprietà | Benefici ed Effetti Collaterali

Lattulosio | Usi, Proprietà | Benefici ed Effetti Collaterali

  • 11 minuti

Che Cos’è

Il lattulosio è uno zucchero sintetico non digeribile e non assorbibile dall’intestino umano.

Chimicamente, si tratta di un disaccaride costituito dall’unione di fruttosio (lo zucchero tipico della frutta) e galattosio (lo zucchero tipico del latte).

Tuttavia, il legame che tiene uniti questi due zuccheri non può essere spezzato dagli enzimi digestivi umani. Pertanto, il lattulosio non viene assorbito dall’intestino tenue e subisce una fermentazione a opera della flora microbica residente.

Lattulosio - Struttura Chimica

La fermentazione è il processo attraverso il quale la normale microflora intestinale si nutre dei carboidrati per ottenere energia per la crescita e il mantenimento delle funzioni cellulari.

La fermentazione batterica del lattulosio produce acidi grassi a catena corta (SCFA), acido lattico, idrogeno e anidride carbonica, con conseguente abbassamento del pH fecale.

All’interno dell’intestino crasso, gli SCFA sono assorbiti dalle cellule della mucosa e utilizzati come fonte di energia, sia a livello locale che sistemico.

A dosi elevate, parte del lattulosio ingerito sfugge alla fermentazione batterica, agendo come un lassativo osmotico.

Il lattulosio è utilizzato da molti anni come lassativo per bambini e adulti, con dosi che vanno dai 10 ai 40 g/giorno 1, 2.

L’assunzione di lattulosio, specialmente a dosi elevate, provoca una marcata distensione addominale e molti pazienti con stitichezza diventano presto intolleranti ai conseguenti effetti collaterali (come gonfiore addominale, flatulenza e crampi intestinali).

In individui sensibili, come gli anziani e le persone con funzionalità renale ridotta, un dosaggio eccessivo di lattulosio può provocare disidratazione e disturbi elettrolitici come bassi livelli di magnesio.

A Cosa Serve

Il lattulosio è inserito nell’elenco dei farmaci essenziali dell’Organizzazione mondiale della sanità.

In ambito sanitario viene utilizzato:

  • nella prevenzione e nel trattamento dell’encefalopatia portale-sistemica clinica (diminuisce la produzione intestinale di ammoniaca e il suo assorbimento);
  • come potenziale agente terapeutico per la gestione dell’encefalopatia clinica subacuta 3;
  • come lassativo per il trattamento della stitichezza cronica, ma solo dopo che le modifiche dello stile di vita e l’aumento dell’assunzione di fibre hanno fallito nella risoluzione della stipsi 4.

Il lattulosio può inoltre aiutare a:

  • promuovere la salute della mucosa intestinale;
  • stimolare la crescita di batteri "buoni", che promuovono la salute umana (p. es. Bifidobacterium e Lactobacillus spp.), e inibire la crescita di batteri potenzialmente patogeni (come alcuni clostridi);
  • migliorare l’assorbimento di minerali come calcio e magnesio dall’intestino, con importanti implicazioni per la salute delle ossa;
  • ridurre l’iper-saturazione dell’acido desossicolico, inibendo così la formazione di calcoli di colesterolo 5;
  • migliorare il controllo della glicemia e prevenire il diabete 6;
  • aiutare a ridurre i prodotti azotati e i livelli di urea, creatinina, acido urico e β2-microglobulina nel sangue di pazienti con insufficienza renale 7.

Recenti studi hanno anche esaminato il lattulosio per lo sviluppo di nuovi agenti terapeutici antitumorali, grazie alla sua capacità di legarsi alle galectine (proteine leganti i carboidrati che svolgono un ruolo nella progressione del tumore) 8.

Come Funziona

La mucosa dell’intestino tenue non possiede gli enzimi necessari per digerire il lattulosio scindendo il legame tra i suoi monosaccaridi costitutivi (fruttosio e galattosio).

Di conseguenza, il lattulosio raggiunge l’intestino crasso inalterato.

A questo livello, viene metabolizzato dai batteri residenti, con produzione di acidi grassi volatili, idrogeno e metano.

Il lattulosio può ridurre la produzione e l’assorbimento intestinale di ammoniaca in diversi modi 9:

  • attraverso un effetto lassativo;
  • incoraggiando il metabolismo di ammoniaca da parte dei batteri del colon che la utilizzano come fonte di azoto per la sintesi proteica;
  • determinano una diminuzione del pH fecale che provoca la conversione dell’ammoniaca in ione NH4+, non assorbibile;
  • ostacolando la crescita di batteri produttori di ureasi coinvolti nella produzione di ammoniaca;
  • inibendo l’attività della glutaminasi intestinale (che blocca l’assorbimento intestinale della glutammina favorendone il suo conseguente metabolismo in ammoniaca).

Per quanto riguarda l’azione lassativa, ad alte dosi il lattulosio inassorbito agisce per via osmotica, attirando acqua ed elettroliti nel lume intestinale.

Questo evento ammorbidisce le feci, rendendo più facile avere un movimento intestinale; inoltre, aumenta la pressione del contenuto enterico stimolando la peristalsi (favorisce la contrazione dei muscoli dell’intestino che fanno avanzare le feci verso l’esterno).

Infine il lattulosio agisce come prebiotico. Viene infatti metabolizzato dai batteri enterici in acidi organici (ad esempio acido lattico e acetico) che da un lato stimolano la motilità intestinale, e dall’altro favoriscono la salute della mucosa 10, 11.

Queste attività prebiotiche producono effetti antinfiammatori, migliorano la salute della mucosa intestinale e proteggono dall’infezione da microrganismi ostili 12.

Studi ed Efficacia

Azione lassativa

Uno studio ha valutato gli effetti del lattulosio (alla dose di 40 g/die per 1 settimana) sulla frequenza di evacuazione in pazienti stitici 13.

La frequenza di evacuazione è aumentata da 1,6/settimana a 4,5/settimana, mentre nel gruppo placebo (sciroppo di saccarosio al 5%)  è aumentata da 1,4/settimana a 2,8/settimana.

Gli eventi avversi riportati nel gruppo lattulosio includevano disturbi addominali, nausea, diarrea grave e flatulenza eccessiva.

In un altro studio giapponese su 250 pazienti, una preparazione a base di lattulosio è stata somministrata alla dose di 13 g/die, 26 g/die o 39 g/die per 2 settimane 14.

I dosaggi di 26 e 39 g/die hanno prodotto un aumento significativo e dose-dipendente nella frequenza dei movimenti intestinali spontanei rispetto al placebo.

L’affetto avverso più comune è stato quello dei disturbi gastrointestinali, mentre la diarrea si è sviluppata in 6 pazienti (9,7%) trattati con 39 g di lattulosio al giorno; tuttavia, i sintomi erano di lieve gravità e si sono risolti dopo il follow-up, la riduzione della dose o la sospensione del trattamento.

Azione prebiotica

Numerosi studi hanno dimostrato che la somministrazione di lattulosio a basso dosaggio aumenta le popolazioni di batteri intestinali benefici (p. es. Bifidobacterium e Lactobacillus spp.) e i loro metaboliti (p. es. SCFA). Al contempo, riduce i batteri intestinali dannosi (p. es. alcuni clostridi) e diminuisce il pH fecale 15, 16, 17, 18, 19.

In uno studio clinico RCT, 20 volontari sani hanno ricevuto lattulosio (10 g/giorno) o glucosio/lattosio (placebo) per un periodo compreso tra 26 e 33 giorni 20.

Il lattulosio ha aumentato significativamente le popolazioni di Bifidobacterium spp rispetto al basale e al gruppo placebo. Inoltre, è stata osservata una significativa riduzione dei livelli di Clostridium spp. durante l’assunzione di lattulosio.

In un altro studio RCT, 36 volontari sani sono stati randomizzati a ricevere lattulosio 20 g/giorno, lattitolo 20 g/giorno o saccarosio/lattosio (placebo) per 4 settimane 15.

Il lattulosio e il lattitolo hanno aumentato significativamente le popolazioni di Bifidobacterium, Lactobacillus e Streptococcus spp.; inoltre, hanno ridotto significativamente le popolazioni di Bacteroides spp., Clostridium spp., coliformi ed Eubacterium spp..

I benefici sono stati maggiori con il lattulosio rispetto al lattitolo e l’insorgenza dell’effetto è stata più rapida con il lattulosio (1 vs. 2 settimane).

Infine, il lattulosio e il lattitolo hanno entrambi portato a cambiamenti significativi nella biochimica fecale (pH, umidità fecale e SCFA) rispetto al placebo.

Benefici per la glicemia

Gli effetti prebiotici del lattulosio hanno dimostrato di poter ridurre la glicemia a digiuno e postprandiale e i marcatori di infiammazione, e di migliorare la sensibilità all’insulina e il profilo lipidico nei soggetti con prediabete 16.

In uno studio, 10 pazienti obesi sono stati monitorati per due giorni consecutivi, somministrandogli il primo giorno 8,2 g di lattulosio (equivalenti a 12,2 ml di lattulosio) o placebo.

Il livello medio di glicemia nel gruppo di trattamento è diminuito di 0,53 ± 0,28 mmol/l, mentre l’insulina è diminuita di 74,6 ± 45,2 pmol/l 17.

Un effetto simile a breve termine è stato osservato in un altro studio crossover che ha coinvolto 10 pazienti obesi che hanno risposto positivamente a 8,25 g di lattulosio 18.

In un altro studio, a 10 volontari sani sono stati somministrati pasti ad alto/basso indice glicemico, rispettivamente con o senza lattulosio in sequenza casuale; si è osservato che l’aggiunta di lattulosio, indipendentemente dal suo effetto sull’indice glicemico dell’alimento, ha prodotto risposte glicemiche postprandiali ridotte e ritardato svuotamento gastrico 19.

L’assunzione di una bassa dose di lattulosio con il cibo sembra quindi ritardare lo svuotamento gastrico e aumentare i tempi di transito intestinale, attenuando la risposta glicemica post-prandiale senza eventi gastrointestinali avversi 12.

Dosi e Modo d’uso

La dose raccomandata di lattulosio dipende dalle destinazioni d’uso 9:

  • Stitichezza: 15-45 ml (o 10-30 g) 2-4 volte al giorno, fino alla formazione di feci molli.
  • Encefalopatia epatica: il lattulosio viene generalmente somministrato sottoforma di sciroppo a una dose da 15 a 30 ml da 2 a 4 volte al giorno, mirando a 2 movimenti intestinali con feci molli al giorno:
  • Encefalopatia epatica acuta: un’opzione comune è somministrare un bolo di 45 ml (30 g) e ripeterlo ogni ora fino al primo movimento intestinale. Una volta che l’episodio di encefalopatia si è attenuato, la dose può essere calibrata per ottenere 2-3 movimenti intestinali con feci molli su base giornaliera.
  • Benefici probiotici e metabolici: 8-10 grammi al giorno.

Per quanto riguarda l’azione lassativa, il tempo di inizio dell’effetto è più lungo rispetto a quello di altri lassativi osmotici e possono essere necessari fino a 2-3 giorni affinché il lattulosio produca un beneficio.

Sebbene la via orale (come sciroppo) sia stata la modalità di somministrazione standard negli ultimi decenni, il lattulosio è efficace anche come clistere rettale 20, 21. Questa via può essere sfruttata quando la somministrazione orale è controindicata, ad esempio per il rischio di aspirazione da parte del paziente.

In tal caso, il lattulosio viene somministrato in soluzione acquosa da 300-700 ml, trattenuto nel colon per un’ora, e ripetuto ogni 2 ore fino alla risoluzione dell’episodio. Il paziente dovrebbe trovarsi nella posizione sdraiata laterale per ottimizzare la distribuzione intestinale della soluzione.

Controindicazioni

L’assunzione di lattulosio è inoltre controindicata se il paziente:

  • è allergico al lattulosio o ad uno qualsiasi degli altri componenti del medicinale o dell’integratore che lo contiene;
  • soffre di dolori addominali di origine sconosciuta;
  • soffre di nausea e vomito;
  • ha un’ ostruzione o un restringimento (stenosi) dell’intestino;
  • nota la presenza di sangue di origine sconosciuta nelle feci (sanguinamento rettale);
  • soffre di un’eccessiva perdita di liquidi dall’organismo (disidratazione);
  • se soffre di galattosemia, una malattia genetica che impedisce la digestione di alcuni zuccheri (galattosio) 22.

Si consiglia inoltre cautela in caso di:

  • Diabete: si richiede un attento monitoraggio glicemico, in quanto il lattulosio potrebbe ridurre o aumentare la glicemia (ad es. per la presenza di altri zuccheri quali lattosio, galattosio e tagatosio) 23, 12.
  • Popolazione anziana: gli studi che hanno confrontato l’efficacia clinica e la sicurezza di altri lassativi osmotici come il sorbitolo rispetto al lattulosio hanno concluso che negli anziani il lattulosio provoca un aumento della nausea come effetto collaterale. Il sorbitolo è quindi un farmaco più sicuro e poco costoso da utilizzare in questa popolazione 24.
  • Gravidanza: la gravidanza è un fattore di stress per la fisiologia emodinamica. Teoricamente, attraverso la sua azione osmotica, l’uso prolungato del lattulosio può portare a squilibri elettrolitici 25. Pertanto, durante la gravidanza e l’allattamento, il lattulosio dev’essere usato solo in caso di necessità e sotto il diretto controllo del medico.
  • Bambini: a titolo precauzionale, nei bambini sotto i 12 anni i lassativi possono essere usati solo dopo aver consultato il medico. L’uso di lassativi nei bambini deve essere limitato solo a casi eccezionali e sotto stretto controllo medico.
  • Litio: nei pazienti psichiatrici in terapia con litio, potrebbe esserci un rischio di tossicità a causa della ridotta escrezione renale del farmaco legata alla deplezione di volume plasmatico, richiedendo un attento monitoraggio del farmaco 28.

Effetti Collaterali

Il lattulosio ha un assorbimento insignificante da parte dell’intestino. Inoltre, la piccola quota eventualmente assorbita subisce una rapida escrezione da parte dei reni.

Pertanto, eventuali effetti collaterali del lattulosio rimangono perlopiù confinati al microambiente intestinale.

Gli effetti avversi locali includono disagio addominale, rumori intestinali (borborigmi), aumento della flatulenza e sensazione di gonfiore, presumibilmente come conseguenza della produzione di gas nel colon. Sono stati segnalati rari casi di megacolon indotto da lattulosio.

Il suo effetto collaterale più significativo rimane la diarrea. Questo effetto è dose-dipendente e diminuisce di gravità riducendo la dose di assunzione 26.

A causa dell’azione lassativo-osmotica, l’uso di lattulosio può causare disidratazione e provocare alterazioni nello stato dei liquidi e degli elettroliti (sali minerali) 27. Ad esempio, può causare una diminuzione eccessiva della quantità di calcio nel sangue (ipocalcemia) o a un aumento eccessivo della quantità di sodio nel sangue (ipernatriemia).

Anche se rare, esistono reazioni allergiche documentate al lattulosio, tipicamente in pazienti con allergia al latte 29.

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