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Nella parte introduttiva, abbiamo sottolineato l’importanza della dieta e dello stile di vita nella prevenzione e nel trattamento della psoriasi.
In questo articolo, ci concentriamo invece sugli integratori utili per attenuare i sintomi della psoriasi e favorirne la remissione.
Vitamina D
Come spiegato, la carenza di vitamina D è associata a un aumentato rischio di psoriasi.
Inoltre, i sintomi della psoriasi spesso si intensificano in inverno, quando la sintesi cutanea di vitamina D è ridotta.
È stato scoperto che la vitamina D è un regolatore del sistema immunitario che può giovare a malattie infiammatorie come la psoriasi, soprattutto attraverso i suoi effetti immunomodulatori 29, 30.
Non a caso, i derivati della vitamina D sono ampiamente utilizzati in forma topica come trattamento per la psoriasi.
In uno studio su 85 pazienti, l’integrazione con calcitriolo (forma attiva della vitamina D), per un periodo da 6 mesi a 36 mesi, ha prodotto un miglioramento della malattia nell’88% dei pazienti. In particolare, il 26,5% ha ottenuto un miglioramento completo, il 36,2% ha avuto un miglioramento moderato, il 25,3% ha avuto un leggero miglioramento e il 12% non ha avuto alcun miglioramento 31.
In altri 3 studi in aperto, è stato osservato un miglioramento della psoriasi in almeno il 50% dei soggetti integrati con vitamina D 32, 33, 34. Durante un quarto studio in aperto, solo il 25% dei pazienti ha ottenuto un miglioramento di livello moderato o superiore 35.
In uno studio RCT, il 45% dei pazienti che hanno ricevuto 1 μg al giorno di 1-idrossivitamina D3 ha mostrato un leggero miglioramento, rispetto al 38% osservato nel gruppo placebo. Pertanto, il beneficio non è stato statisticamente significativo 36.
Infine, due piccoli studi hanno dimostrato il beneficio della vitamina D orale contro l’artrite psoriasica 37 38.
Omega-3 e Olio di Pesce
Tra gli integratori alimentari studiati nel trattamento della psoriasi, l’olio di pesce sembra essere il più promettente.
Infatti, il consumo di acidi grassi omega-3 dall’olio di pesce forma metaboliti (leucotrieni e prostaglandine) utili in chiave antinfiammatoria 39, che diminuiscono l’infiammazione complessiva 40, 41.
Diversi studi suggeriscono che gli acidi grassi omega-3 possono essere utili in monoterapia o in combinazione con altri regimi terapeutici, come la fototerapia UVB, analoghi topici della vitamina D e retinoidi orali.
I dosaggi proposti vanno da 0,45 a 13,5 g di EPA e da 0 a 9 g di DHA al giorno per periodi da 6 settimane a 6 mesi 3.
Tuttavia, l’efficacia in studi più brevi (2 settimane o meno) ha richiesto la somministrazione endovenosa, mentre l’integrazione orale è stata più efficace negli studi di almeno 3 mesi 3.
Ad esempio, in uno studio RCT su 24 pazienti con psoriasi a placche cronica stabile, il gruppo che ha ricevuto 1,8 g di EPA + 1,2 g di DHA al giorno per 12 settimane ha mostrato un miglioramento maggiore della psoriasi rispetto al gruppo di controllo che riceveva 10 capsule di olio d’oliva al giorno. Tuttavia, solo il miglioramento dell’eritema era statisticamente significativo a 12 settimane 42.
Diversi studi in aperto e non controllati hanno dimostrato che l’integrazione di olio di pesce (in dosi da 0,54 a 13,5 grammi di EPA e da 0 a 9,0 grammi di DHA al giorno per periodi da 6 settimane a 6 mesi) ha portato a un miglioramento clinico della psoriasi 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49.
Tuttavia, diversi altri studi non hanno mostrato alcun miglioramento significativo 48, 50, 51.
Associazioni con altri trattamenti
Uno studio RCT su 18 pazienti con psoriasi a placche stabile grave ha ottenuto un miglioramento statisticamente significativo della psoriasi somministrando olio di pesce in associazione a terapia UVB (rispetto al placebo olio d’oliva + UVB) 52.
Un altro studio su 40 pazienti con psoriasi a placche cronica stabile ha riportato un miglioramento clinico migliore della psoriasi con olio di pesce in combinazione con etretinato orale rispetto alla monoterapia con etretinato 53.
Un’indagine aperta su 30 pazienti con psoriasi a placche da lieve a moderata, a cui è stato somministrato tacalcitolo (un analogo sintetico della vitamina D3) o una combinazione di tacalcitolo e Oravex (2,8 g di EPA + 0,4 mg di DHA), ha mostrato un miglioramento maggiore della psoriasi nel gruppo di intervento dopo 8 settimane 54.
Vitamina B12
Alcuni studi hanno segnalato che la carenza di vitamina B12 è più frequentemente associata alla psoriasi 55, 56.
Ad esempio, uno studio su 98 pazienti con psoriasi a placche e 98 controlli sani ha dimostrato livelli di vitamina B12 più bassi nei pazienti affetti da psoriasi rispetto ai controlli sani 55.
In uno studio, la somministrazione di 1.100 µg per centimetro cubo di vitamina B12 per via intramuscolare per 10 giorni consecutivi, seguita da una dose di mantenimento, ha prodotto benefici significativi 57. In particolare, il 32% (11/34) dei pazienti ha eliminato le lesioni psoriasiche e il 29% (10/34) ha raggiunto un miglioramento elevato.
Un altro studio su pazienti con psoriasi non ha tuttavia osservato benefici rispetto al placebo con analoghe iniezioni intramuscolari di vitamina B12 58.
Selenio
Il selenio è un oligoelemento essenziale, con proprietà antiossidanti, antiproliferative e immunoregolatrici 59.
Uno studio prospettico ha scoperto che valori inferiori di selenio nel sangue erano correlati all’aumento della gravità della malattia psoriasica nei pazienti con psoriasi per più di tre anni (p<0,05) 60.
Uno studio clinico su 58 soggetti ha scoperto che l’integrazione con una combinazione di antiossidanti (selenio, coenzima Q10 e vitamina E) ha prodotto un miglioramento clinico statisticamente significativo della psoriasi grave, riducendo anche lo stress ossidativo 61.
Al contrario, un altro studio RCT su 37 pazienti ha dimostrato che la supplementazione di selenio in associazione al trattamento UVB a banda stretta non era superiore al solo trattamento UVB più placebo 62.
In un altro studio RCT su 22 pazienti, l’associazione di selenio orale con un trattamento farmacologico topico per 4 settimane ha prodotto benefici superiori rispetto al solo trattamento farmacologico topico 63.
Un altro piccolo studio prospettico che ha coinvolto 7 pazienti ha mostrato che 6 settimane di integrazione con 400 μg di selenio al giorno hanno aumentato il numero di cellule CD4+ cutanee, senza tuttavia portare a un miglioramento clinico nei pazienti 59.
Prebiotici e probiotici
L’integrazione alimentare di fibre può produrre effetti antinfiammatori sistemici e intestinali, utili nel trattamento della psoriasi 64, 65.
Le fibre possono anche favorire la crescita di batteri commensali e aumentare la resistenza alla colonizzazione intestinale di patogeni, correggendo la disbiosi del microbiota 64.
I prebiotici sono particolari integratori a base di fibre che hanno dimostrato di promuovere la crescita di batteri sani (probiotici) nell’intestino.
In alternativa o in associazione ai prebiotici, è anche possibile assumere direttamente integratori contenenti ceppi probiotici.
In uno studio RCT su pazienti con psoriasi, una miscela probiotica (Bifidobacterium longum CECT 7347, B. lactis CECT 8145 e Lactobacillus rhamnosus CECT 8361) ha aumentato gli effetti della terapia topica con corticosteroidi e calcipotriolo 66.
Al follow-up di 12 settimane, il 66,7% dei pazienti nel gruppo probiotico e il 41,9% nel gruppo placebo (solo trattamento) hanno ottenuto miglioramenti significativi.