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Cos’è
La vitamina D è una vitamina liposolubile, necessaria per la salute e il mantenimento di ossa forti.
Con la sua azione, aiuta a mantenere l’equilibrio di calcio e fosforo, promuove la salute delle ossa, regola la funzione immunitaria e influenza la crescita e lo sviluppo delle cellule.
La vitamina D viene prodotta nella pelle (in seguito all’esposizione alle radiazioni ultraviolette UVB) ma può essere anche ottenuta da fonti dietetiche e supplementari.
Sfortunatamente, la carenza di vitamina D è molto comune. Secondo alcune stime, quasi il 50% della popolazione mondiale presenterebbe quantità di vitamina D insufficienti 1.
Poiché la vitamina D è particolarmente importante per la salute del sistema immunitario, e poiché le carenze sono così diffuse, molte persone si chiedono se l’integrazione con vitamina D possa aiutare a ridurre il rischio di contrarre malattie infettive.
Complessivamente, studi randomizzati e controllati indicano che l’integrazione giornaliera con vitamina D può effettivamente ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio superiore, tra cui il raffreddore, l’influenza e la polmonite 2, 3, 4.
La fonte primaria di vitamina D è l’esposizione alla luce solare, che provoca una reazione chimica nella pelle che produce vitamina D. Per attivarla, è tuttavia necessario il successivo intervento di fegato e reni.
Altre fonti includono integratori e un numero limitato di alimenti, come alcuni pesci grassi (sgombro, salmone, sardine), oli di fegato di pesce, uova di galline alimentate con vitamina D, latticini fortificati e funghi esposti alla luce solare o ai raggi UV.
Carenza: Quanto è Diffusa?
La ricerca indica che la vitamina D può aiutare a prevenire le infezioni, specialmente nelle persone che sono carenti. Dall’altro lato, la carenza di Vitamina D aumenta il rischio di infezioni batteriche e respiratorie.
Ad esempio, l’estrema carenza di vitamina D è associata a un aumento del rischio di 5 volte di progressione alla tubercolosi tra soggetti sani che entrano in contatto con il batterio che la provoca 5.
Bassi livelli di vitamina D sono associati a un aumentato rischio di malattie respiratorie, tra cui tubercolosi, asma, malattie polmonari ostruttive croniche (BPCO) e infezioni respiratorie virali e batteriche 6, 7, 8, 9.
La carenza di vitamina D è abbastanza comune anche nelle persone sane e interessa la quasi totalità della popolazione anziana.
Come ricorda wikipedia, la percentuale di popolazione stimata per avere una carenza di vitamina D varia in base alla soglia utilizzata per definire tale carenza 10.
Percentuale di Popolazione statunitense | Definizione di insufficienza |
---|---|
69,5% | 25(OH)D inferiore a 30 ng / ml |
77% | 25(OH)D inferiore a 30 ng / ml |
36% | 25(OH)D inferiore a 20 ng / ml |
6% | 25(OH)D inferiore a 10 ng / ml |
Secondo uno studio, il 41,6% degli adulti negli Stati Uniti presenta una carenza di vitamina D; la percentuale sale ulteriormente al 69,2% negli ispanici e all’82,1% negli afro-americani 11.
La situazione in Italia
La carenza di vitamina D è particolarmente frequente anche in Italia, specie negli anziani e nei mesi invernali; la carenza è tanto comune e di tale entità che l’86% delle donne italiane sopra i 70 anni presenta livelli ematici di 25(OH)D inferiori ai 10 ng/ml alla fine dell’inverno 12.
Secondo la Società italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) 13:
- in Italia l’80% della popolazione sarebbe carente di Vitamina D;
- l’insufficienza di vitamina D interessa circa il 50% dei giovani nei mesi invernali;
- i dati epidemiologici consentono di presumere carenti TUTTI gli anziani italiani che non stiano assumendo supplementi.
Vitamina D e Sistema Immunitario
Esistono notevoli prove scientifiche che la vitamina D ha una varietà di effetti sulla funzione del sistema immunitario.
Ha proprietà antinfiammatorie e immunoregolatorie ed è cruciale per l’attivazione delle difese del sistema immunitario 14. Può quindi migliorare l’immunità innata e inibire lo sviluppo di autoimmunità 15.
La vitamina D è nota per migliorare la funzione delle cellule immunitarie, comprese le cellule T e i macrofagi, che proteggono il corpo dagli agenti patogeni 16.
Al contrario, la carenza di vitamina D può compromettere l’integrità del sistema immunitario e portare a risposte immunitarie inadeguate. Bassi livelli di vitamina D sono stati associati a una maggiore suscettibilità alle infezioni, alle malattie e ai disturbi immuno-correlati 15.
Inoltre, la carenza di vitamina D è stata collegata a una ridotta funzionalità polmonare, che può influire sulla capacità del corpo di combattere le infezioni respiratorie 17, 18.
L’olio di fegato di merluzzo (ricchissimo di vitamina D) veniva usato a metà del 1.800 per curare la tubercolosi, una grave malattia infettiva polmonare. All’inizio del 1.900 la malattia veniva trattata anche ricorrendo all’elioterapia (esposizione solare).
Vitamina D e Influenza
Bassi livelli di vitamina D sono associati a un aumentato rischio di malattie del tratto respiratorio superiore, tra cui influenza e asma allergica 4.
Numerosi studi hanno scoperto che l’assunzione di integratori di vitamina D alla dose massima di 4.000 UI al giorno può ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio 2, 19, 20.
Ad esempio, bambini giapponesi integrati con 1200 UI di vitamina D3 al giorno per 4 mesi durante l’inverno hanno ridotto il rischio di sviluppare l’influenza del 42% 19.
In una revisione del 2019 di studi di controllo randomizzati su 11.321 persone, l’integrazione con vitamina D ha ridotto significativamente il rischio di infezioni respiratorie nelle persone carenti di questa vitamina, e ha ridotto il rischio di infezione in quelle con livelli adeguati di vitamina D 21.
Diverse grandi revisioni scientifiche dimostrano che l’integrazione di vitamina D può aiutare a prevenire le infezioni del tratto respiratorio, tra cui il raffreddore, l’influenza e la polmonite 2, 3, 4. Tuttavia, è importante assumere la vitamina D regolarmente per almeno 3 mesi prima che si possano osservare effetti protettivi
Gli studi hanno mostrato una diminuzione delle infezioni del tratto respiratorio nei bambini che assumono da 600 a 700 UI/die di vitamina D supplementare 22.
Tuttavia, una dose mensile di 100.000 UI di vitamina D negli adulti sani non ha ridotto significativamente l’incidenza o la gravità delle infezioni del tratto respiratorio superiore 14.
In uno studio condotto su persone affette da BPCO con patologie polmonari croniche, solo coloro che erano gravemente carenti di vitamina D hanno manifestato un beneficio significativo dopo aver assunto un integratore ad alte dosi per un anno 15.
L’integrazione di vitamina D può prevenire la tubercolosi, ridurre l’infettività e ridurre la durata della malattia e del trattamento 16, 17.
Una recente meta-analisi di 10 studi randomizzati e controllati ha concluso che l’integrazione con vitamina D riduce il rischio di influenza del 22% 23.
Dosi
In generale, la maggior parte degli esperti raccomanda agli adulti di assumere almeno 600 UI di vitamina D ogni giorno 18.
A seconda dei livelli ematici, fino a 4.000 UI di vitamina D supplementare al giorno sono sufficienti per la maggior parte delle persone, anche se quelle con carenze più gravi spesso richiedono dosi più elevate 4.
Effetti Collaterali
La tossicità da vitamina D è una condizione estremamente rara ma potenzialmente grave.
La tossicità non si verifica a seguito dell’assunzione con la dieta o dell’esposizione prolungata al sole 19.
Si può invece manifestare in caso di elevate assunzioni di integratori (> 50.000 UI/giorno) per un lungo periodo di tempo.
I segni di tossicità includono nausea, vomito, scarso appetito, costipazione, debolezza e perdita di peso. Alti livelli di vitamina D portano alla calcificazione dei tessuti e a danni renali e cardiovascolari 20, 21, 22.
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