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Cosa sono
Gli agenti cheratolitici sono sostanze in grado di ammorbidire o sciogliere la cheratina presente nello strato corneo.
In questo modo, favoriscono l’esfoliazione delle cellule superficiali dell’epidermide.
I trattamenti cheratolitici si usano ad esempio per rimuovere calli, verruche e altre lesioni caratterizzate da una crescita eccessiva dello strato corneo dell’epidermide (le cosiddette cheratosi).
I cheratolitici aiutano anche la pelle a trattenere l’umidità e sono utili nel trattamento della secchezza cutanea.
Quali sono
Esempi di agenti cheratolitici includono:
- Urea;
- Acido salicilico;
- Acido lattico;
- Acidi della frutta (alfa idrossiacidi, come acido citrico e glicolico);
- Altri esfolianti chimici, anche variamente combinati tra loro (es. soluzione di Jessner e unguento di Whitfield);
- Glicole propilenico;
- Benzoyl peroxide;
- Podofillina.
Alcune di queste sostanze sono di libera vendita nei cosmetici, altre sono vietate o limitate nella concentrazione massima utilizzabile. Ad esempio, nell’UE, l’acido salicilico è ammesso nei cosmetici a una concentrazione massima del 2%.
A Cosa Servono
Le sostanze cheratolitiche possono essere usate per trattare:
- escrescenze epidermiche, come calli e verruche;
- altre cause di ispessimento cutaneo (ipercheratosi);
- cicatrici superficiali lasciate dall’acne;
- rughe sottili;
- tono della pelle irregolare e iperpigmentazioni locali (macchie scure della pelle), come:
- macchie di vecchiaia (macchie senili), ovvero legate al foto-invecchiamento;
- melasma (macchie da gravidanza);
- macchie della pelle causate dall’assunzione della pillola anticoncezionale;
- lentiggini;
- arrossamento della pelle (es. rosacea);
- forfora e dermatite seborroica;
- pori dilatati e punti neri;
- pelli a tendenza acneica;
- psoriasi;
- smagliature;
- disidratazione cutanea (ammorbidendo la cheratina, i cheratolitici migliorano la capacità della pelle di trattenere l’umidità).
Inoltre, gli agenti cheratolitici aiutano eventuali altri princìpi attivi topici a penetrare meglio nella pelle.
Come Agiscono
In termini fin troppo generalisti ma di facile comprensione, i cheratolitici sono composti che distruggono gli strati esterni della pelle.
Lo strato più superficiale dell’epidermide, chiamato strato corneo, è composto da cellule altamente cheratinizzate chiamate corneociti.
Queste cellule sono fortemente compattate e assemblate tra loro grazie alla presenza di lipidi (lamelle lipidiche, che cementano le aderenze) e ponti intracellulari di cheratina (desmosomi). Queste strutture rappresentano il target principale delle sostanze cheratolitiche.
A tal proposito, si possono individuare quattro meccanismi farmacodinamici nettamente diversi 1:
- cheratolitici propriamente detti (dissolvono la cheratina): hanno un effetto denaturante (scissione proteolitica) sulla cheratina presente nei corneociti e nei ponti corneodesmosomiali;
- cheratoplastici (staccano i cheratonicoti): agiscono dissolvendo le strutture idrofobiche e i componenti della membrana nella matrice lipidica che tiene unite le cellule dello strato corneo; inoltre, grazie alle proprietà igroscopiche, provocano una marcata iperidratazione dello spazio intercorneocitico, causando la rottura dei contatti corneodesmosomiali e la dislocazione dei corneociti intatti dal tessuto;
- cheratoemulsionanti ("lavano via" i cheratonicoti): grazie all’alta percentuale di emulsionanti, dissolvono i composti lipofili intercorneocitiari, riducendo l’adesione dei corneociti; durante il lavaggio del preparato, l’acqua aggiunta emulsiona prevalentemente i componenti lipofili dell’ipercheratosi, che verranno poi sciacquati via insieme ai corneociti esfoliatisi;
- cheratodiluenti (ammorbidiscono le giunzioni tra i cheratinociti): sono sostanze altamente viscose che possono diffondersi facilmente e scorrere tra i cheratinociti, ammorbidendo lo strato corneo.
Quali Scegliere
Sebbene la formula cosmetica nel suo complesso sia di gran lunga più importante del singolo principio attivo nel determinare l’effetto ricercato, la seguente tabella riporta alcune indicazioni sui cheratolitici normalmente usati nel trattamento di varie condizioni.
Condizioni | Agenti Cheratolitici Indicati |
Punti neri, pori dilatati, pelli a tendenza acneica | Acido salicilico (prima scelta) e altri idrossiacidi come l’acido glicolico |
Cheratosi pilare | Urea, acido salicilico, acido lattico o alfa-idrossiacidi |
Disidratazione / xerosi cutanea | Urea, allantoina, acido lattico, acido glicolico |
Forfora e dermatite seborroica | Acido salicilico, acido lattico, urea, glicole propilenico |
Calli, verruche, ipercheratosi | Urea, acido salicilico o acido lattico, generalmente a concentrazioni elevate |
Psoriasi | Urea e acido salicilico come coadiuvanti al trattamento medico |
Anche la modalità di applicazione delle sostanze cheratolitiche è importante.
Ad esempio, in alcuni casi caratterizzati da una marcata cheratosi, il medico potrebbe consigliare di applicare l’agente cheratolitico sotto occlusione (ad es. avvolgendo successivamente l’area trattata con una pellicola o un tessuto).
Controindicazioni
I cheratolitici sono controindicati in pazienti che manifestano ipersensività a queste sostanze.
Inoltre, sono generalmente controindicati per l’uso su pelle infetta, nei, voglie o verruche da cui crescono peli, o su lesioni che si sviluppano nell’area genitale o sulle mucose.
Ulteriori controindicazioni per l’uso a lungo termine o su vaste aree possono riguardare i bambini e le persone con diabete o circolazione compromessa. Si consiglia altresì la massima cautela per l’uso durante la gravidanza e l’allattamento.