L’acido tricloroacetico (sin. acido tricloroetanico) è un acido organico analogo dell’acido acetico, in cui i tre atomi di idrogeno del gruppo metilico sono sostituiti da atomi di cloro.
L’acido tricloroacetico viene usato come acido cheratolitico, poiché produce la denaturazione delle proteine cutanee (cheratina). Rappresenta anche un agente battericida senza effetti tossici sistemici noti.
Appartiene all’ampia categoria degli esfolianti chimici e come tale viene usato per ridurre i segni dell’invecchiamento e altri inestetismi cutanei.
L’acido tricloroacetico è considerato l’acido esfoliante più forte; come tale viene usato per peeling medi e profondi, in concentrazioni tipicamente comprese tra il 35% e il 50%.
Per questa sua aggressività, l’acido tricloroacetico rientra nella lista delle sostanze vietate per l’impiego nei cosmetici (secondo l’allegato III del Nuovo Regolamento Sui Prodotti Cosmetici).
A Cosa Serve
L’acido tricloroacetico può essere usato in ambito dermatologico nel trattamento di:
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Fa Male?
Il peeling con acido tricloroacetico è particolarmente aggressivo per la pelle.
Naturalmente, tutto dipende dalla concentrazione a cui viene usato e al tempo di permanenza sulla pelle.
Applicato sulla cute a concentrazioni adeguate, tende a provocare il caratteristico "frost", un fenomeno per cui la pelle si ricopre di una colorazione bianca più o meno uniforme a causa della coagulazione della cheratina. Questo fenomeno si manifesta in genere a concentrazioni di acido libero superiori al 10% (ma in alcuni soggetti la soglia è anche inferiore all’8%).
A basse concentrazioni con tempi di esposizione brevi, l’acido tricloroacetico può essere utilizzato anche solo per peeling superficiali, con un rischio di reazioni avverse analogo a quello di acidi molto meno forti.
Se correttamente applicati, i peeling con acido tricloroacetico sono efficaci e sicuri per la pelle chiara e scura 1.
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