INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
La verbena odorosa (Aloysia citriodora Paláu) è una pianta medicinale originaria del Sud America, del Nord Africa e del Sud Europa.
Nota anche come verbena cedrina, è stata impiegata dai nativi americani per diverse indicazioni, come diarrea, flatulenza, insonnia e reumatismi 1.
Nella moderna fitoterapia, la verbena odorosa trova spazio soprattutto come ansiolitico. Alcune ricerche suggeriscono che potrebbe ridurre lo stress ossidativo, proteggere gli atleti dai danni muscolari, migliorare la qualità del sonno e produrre effetti anti-obesità.
A Cosa Serve
Le foglie della verbena odorosa, strette e profumate, sprigionano un gradevole aroma agrumato, simile a quello del limone.
Non a caso è anche nota come lemon verbena (letteralmente "verbena limone").
Per questo motivo, le foglie e le sommità fiorite della verbena odorosa vengono utilizzate:
- come aromatizzanti nei tè e nelle bevande;
- per aggiungere un sapore di limone a vari piatti di pesce e pollame, marinate di verdure, condimenti per insalate, salse ecc.;
- nei pot-pourri;
- in profumeria (si usa l’olio essenziale estratto dalle foglie).
Usi medici tradizionali
La verbena odorosa è stata utilizzata per secoli come pianta medicinale per fermare gli spasmi muscolari, come antipiretico e sedativo, per l’indigestione e per aumentare l’appetito 1, 2.
Inoltre, le popolazioni indigene del Sud America e del Nord Africa hanno usato la verbena odorosa per trattare condizioni come diarrea, flatulenza, insonnia e reumatismi 1, 3.
Tuttavia, la ricerca scientifica riguardante questi usi medicinali è limitata.
Usi Fitoterapici
La verbena odorosa contiene diversi composti vegetali, tra cui terpenoidi e composti fenolici, che hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Ad esempio, le foglie sono ricche di un composto polifenolico chiamato verbascoside, che esibisce una forte attività antiossidante 2, 4. Inoltre, contengono numerosi altri composti con proprietà antiossidanti e antibatteriche, tra cui geraniale, nerale, luteolina, citrale e limonene 5, 6.
L’estratto di verbena odorosa ha dimostrato attività antiossidanti e antinfiammatorie, mentre l’olio essenziale esibisce proprietà antimicrobiche.
In uno studio su persone con scarsa qualità del sonno e alti livelli di stress e ansia, un estratto di verbena odorosa ha migliorato la qualità soggettiva del sonno, lo stress percepito e il tempo trascorso nelle fasi più profonde del sonno 7.
Ricerche cliniche preliminari suggeriscono che la verbena odorosa potrebbe aiutare a combattere l’obesità e i danni muscolari che si verificano dopo un intenso esercizio fisico.
Tuttavia, la ricerca clinica rimane limitata. Pertanto, ulteriori studi dovranno chiarire se la verbena odorosa possa effettivamente migliorare questi aspetti della salute umana.
Proprietà e Benefici
Proprietà Antiossidanti e Antinfiammatorie
Ricerche limitate suggeriscono che la verbena odorosa può ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione cronica.
Questi effetti sono stati osservati sia su animali che in provetta, dimostrando che gli estratti di verbena odorosa e il verbascoside possono proteggere dai danni cellulari e migliorare le difese antiossidanti del corpo 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 4.
Ad esempio, l’infuso di verbena odorosa ha protetto i ratti affetti da colite dallo stress ossidativo, stimolando l’attività dell’enzima superossido dismutasi e diminuendo la perossidazione lipidica 15.
Studi sperimentali suggeriscono addirittura che l’attività antiossidante della verbena odorosa sarebbe simile a quella del tè verde 16, 17, 18.
In alcuni studi su atleti, l’estratto di verbena odorosa ha ridotto lo stress ossidativo indotto dall’intenso allenamento fisico 19, 20, 21.
Un altro studio su 60 adulti sani ha dimostrato che l’assunzione di 400 mg di estratto di verbena odorosa per 10 giorni, prima e durante test sportivi esaustivi, ha ridotto i livelli di un marcatore di stress ossidativo nell’urina, e di un marcatore dell’infiammazione del sangue (IL-6) 22. Inoltre, ha aumentato i livelli ematici dell’enzima antiossidante glutatione perossidasi (GPx).
In un piccolo studio RCT su 9 pazienti con sclerosi multipla sottoposti a una dieta povera di grassi, l’integrazione con estratto di verbena odorosa (600 mg con il 10% di verbascoside per 28 giorni) ha ridotto i livelli di proteina C-reattiva e altri marcatori di stress ossidativo e infiammazione 23.
Tuttavia, un estratto commerciale di verbena odorosa non ha avuto effetti sui livelli di IL-6 e proteina C-reattiva in uno studio clinico su 44 persone che si stavano riprendendo da un esercizio fisico estenuante 21.
Benefici per gli Atleti
Studi sugli atleti hanno dimostrato che gli integratori di verbena odorosa possono ridurre il danno muscolare e il dolore ai muscoli indotti dall’esercizio fisico, riducendo l’affaticamento e migliorando il recupero 19.
Tale azione è verosimilmente mediata dagli effetti antiossidanti e antinfiammatori illustrati nel capitolo precedente, e attribuibili soprattutto al composto polifenolico verbascoside 24.
In uno studio su 44 uomini e donne attivi, l’assunzione di 400 mg di estratto di verbena odorosa prima, durante e dopo un giorno di esercizio estenuante ha ridotto il danno muscolare e migliorato il recupero.
Dopo 15 giorni, gli utilizzatori di verbena odorosa hanno mostrato meno danni muscolari e un recupero più rapido e completo. Sono migliorati anche parametri prestativi come il decadimento della forza muscolare durante l’esercizio fisico; inoltre, si è registrato un aumento dell’attività della glutatione perossidasi e meno dolore indotto dal movimento rispetto al gruppo placebo 21.
La stessa dose di estratto di verbena odorosa (400 mg per 10 giorni) ha ridotto il dolore muscolare e i livelli di creatinina chinasi (un marker di danno muscolare) prima e durante test di esercizio esaustivi 22.
Ansia e Insonnia
La verbena odorosa potrebbe essere utile per alleviare le tensioni emotive e favorire un sonno ristoratore.
In effetti, uno degli usi medici tradizionali di questa pianta è proprio quello di combattere l’insonnia e indurre sedazione 25.
In uno studio RCT di 8 settimane, 40 partecipanti (38,7 anni di età media) hanno assunto 400 mg di un estratto purificato di verbena odorosa, oppure un placebo, 1-2 ore prima di dormire 7.
L’assunzione dell’estratto ha permesso di ridurre significativamente la percezione dello stress dopo 8 settimane, il che è stato confermato da una significativa riduzione dei livelli di cortisolo. Inoltre, si è osservato come gli effetti rilassanti della verbena persistessero e addirittura aumentassero dopo 4 settimane di sospensione d’uso, indicando una lunga durata d’azione.
Il monitoraggio del sonno utilizzando un dispositivo indossabile ha rivelato che gli utilizzatori dell’integratore hanno migliorato la durata delle fasi più profonde del sonno, in particolare la percentuale di tempo nel sonno profondo e nella fase REM.
Uno studio su 100 persone con insonnia ha dimostrato che assumere 10 ml di sciroppo di verbena odorosa un’ora prima di dormire migliorava significativamente la capacità di addormentarsi, la durata totale del sonno, la qualità del sonno e la sonnolenza diurna, rispetto a quanto osservato nel placebo 26.
In uno studio RCT su 84 gestanti in procinto di subire un taglio cesareo, il gruppo di intervento è stato sottoposto ad aromaterapia utilizzando tre gocce di olio essenziale di verbena odorosa a una distanza di 10 cm per 30 minuti. Rispetto al gruppo placebo (sottoposto ad aromaterapia con acqua distillata), è stata osservata una riduzione dell’ansia preoperatoria 27.
In un altro studio randomizzato controllato su 71 adulti con disturbi del sonno, l’integrazione con verbena odorosa ha migliorato diversi parametri della qualità del sonno 27a.
Obesità
La verbena odorosa potrebbe rallentare la produzione e l’accumulo di grassi aumentando l’adiponectina (una proteina che controlla la sazietà e il tasso di ossidazione dei grassi) 28.
Uno studio cross-over RCT su 33 soggetti in sovrappeso e obesi ha valutato l’effetto di un nutraceutico composto da estratto di Lippia citriodora e Hibiscus sabdarrifa sul controllo della sazietà e della fame.
Dopo 60 giorni di utilizzo, ai partecipanti è stato proposto di consumare un pasto ad libitum (a piacere), osservando che rispetto al placebo l’integratore ha portato a una diminuzione della sensazione di appetito, a un quoziente di sazietà più elevato e a una riduzione dell’introito calorico di circa il 10% 29.
La stessa combinazione nutraceutica (ibisco + verbena odorosa), somministrata per 84 giorni in uno studio RCT su 84 soggetti sovrappeso senza dieta controllata, ha ridotto il peso corporeo, l’indice di massa corporea e la massa grassa misurata sia con bioimpedenza che con densitometria 30.
Allo stesso modo, in uno studio condotto su 54 persone in sovrappeso, il gruppo che ha assunto verbena odorosa ed estratto di ibisco per 8 settimane ha ottenuto una riduzione dell’ormone grelina (che promuove la fame) e ha aumentato il peptide-1 simile al glucagone (che promuove la sazietà). Inoltre, l’integratore ha promosso la perdita di peso e la riduzione della pressione sanguigna 31.
Secondo uno studio su topi sottoposti a una dieta ricca di grassi, l’estratto di verbena odorosa (oltre a ridurre l’accumulo lipidico) può migliorare il microbiota intestinale. In particolare, ha aumentato il rapporto tra Firmicutes e Bacteroidetes, che tende a ridursi nelle persone obese 32, 33.
Dolore articolare
Le proprietà antinfiammatorie della verbena odorosa potrebbero essere utili nel ridurre i dolori articolari associati a processi infiammatori.
Una parziale conferma deriva da uno studio clinico su 45 persone, in cui l’associazione di olio di pesce e verbena odorosa ha ridotto il dolore articolare nel corso di 9 settimane di trattamento 34.
In un altro studio pilota su 150 pazienti (117 donne e 33 uomini) affetti da artrosi del ginocchio, un integratore a base di estratti standardizzati di Lippia citriodora (verbena odorosa) e Plantago lanceolata (piantaggine) ha ridotti i punteggi del dolore e migliorato l’ampiezza del movimento in maniera paragonabile al celecoxib (un comune farmaco per l’artrosi) 34a.
Ovviamente, serviranno ulteriori studi clinici per confermare questo risultato preliminare e valutare il contributo specifico della verbena odorosa agli effetti osservati.
Dosi e Modo d’uso
Considerata l’assenza di indicazioni mediche approvate, non è possibile stabilire un dosaggio di verbena odorosa sicuro ed efficace.
In commercio si può trovare sottoforma di preparati per infusi, olio essenziale e specifici integratori. Questi ultimi tendono a contenere estratti standardizzati, generalmente titolati in verbascoside.
Un estratto specifico delle foglie di verbena odorosa (nome commerciale PLX®), ad esempio, risulta standardizzato per contenere almeno il 28% di fenilpropanoidi totali, di cui il 24% minimo corrisponde a verbascoside. Le dosi consigliate sono di 400 mg al giorno.
In ogni caso, si consiglia di rispettare le indicazioni d’uso fornite dal medico (o dal farmacista) e, in assenza di queste, seguire le indicazioni riportate in etichetta.
Controindicazioni
Alcune ricerche suggeriscono che gli oli essenziali di verbena odorosa possono aumentare il rischio di difetti alla nascita. Per questo motivo, le donne in gravidanza non dovrebbero sottoporsi ad aromaterapia con verbena, specialmente nei primi mesi di gestazione 35.
Si raccomanda inoltre che le donne incinte e che allattano evitino gli estratti di verbena odorosa (come tinture, sciroppi, tè o specifici integratori) anche per via orale 36.
Inoltre, la verbena odorosa andrebbe assunta con particolare cautela dai pazienti con insufficienza renale 37, 38.
Effetti Collaterali
La verbena odorosa è generalmente riconosciuta come sicura (GRAS) per il consumo umano e per l’uso come agente aromatizzante nelle bevande alcoliche.
Tuttavia, aldilà della lunga tradizione d’uso, il profilo di sicurezza della verbena odorosa nell’uomo è relativamente sconosciuto (considerata la mancanza di studi clinici ben progettati).
Dai pochi dati presenti in letteratura, gli integratori di verbena odorosa hanno causato dermatiti occasionali e aumenti dell’irritazione renale nelle persone con malattie renali.
Reazioni allergiche da contatto sono state associate a membri di specie affini e potrebbero quindi interessare soggetti predisposti.
