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Che cos’è
La restrizione calorica è un regime alimentare che riduce l’apporto di calorie al di sotto del fabbisogno energetico dell’organismo.
In genere, si prevede un taglio delle calorie del 20-40%; pertanto, un adulto con un fabbisogno calorico di 2.000 Kcal/die, dovrebbe assumere con la dieta tra 1.200 e 1.600 calorie (Kcal) al giorno.
La restrizione calorica viene calibrata per tagliare le calorie senza causare malnutrizione. Ciò significa che l’apporto vitaminico, proteico, minerale e di acqua dev’essere mantenuto a livelli tali da soddisfare i fabbisogni dell’organismo.
Attualmente, tecniche come il digiuno intermittente e la restrizione calorica stanno guadagnando popolarità. Non tanto (o non solo) per gli effetti sul peso corporeo, ma soprattutto per l’impatto positivo che sembrano avere sulla salute e il benessere generale.
Benefici
Se eseguita correttamente, la restrizione calorica potrebbe apportare i seguenti benefici 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7:
- riduzione del rischio tumorale, come ad es. il carcinoma mammario;
- riduzione dello stress ossidativo;
- diminuzione dell’infiammazione;
- ridotta incidenza di malattie cardiache (in particolare aterosclerosi) e ictus (dovuta in gran parte alla riduzione della pressione sanguigna);
- riduzione di colesterolo (iperlipidemia) e obesità;
- miglior controllo della glicemia;
- aumento della sensibilità all’insulina (utile per i diabetici) e riduzione della grelina (l’ormone della fame);
- protezione della vista (protegge la retina e può aiutare a ridurre i sintomi di cataratta e glaucoma);
- miglioramento della funzione cerebrale e della memoria;
- prevenzione e rallentamento delle malattie neurodegenerative (ad es. malattia di Alzheimer);
- invecchiamento rallentato e maggiore longevità.
Secondo una meta-analisi del 2020 di 8 studi RCT (totale 334 soggetti), la restrizione calorica ha dimostrato benefici sulla riduzione di peso corporeo, BMI, massa grassa e colesterolo totale, mentre un impatto minore è stato dimostrato per LDL, glicemia a digiuno e insulina 30.
Tuttavia, si richiedono più studi di alta qualità per identificare il preciso impatto della restrizione calorica sullo stato di salute e sulla longevità
Aumenta la Longevità?
I primi studi su restrizione calorica e longevità furono condotti nel 1935, quando un giovane ricercatore estese sensibilmente la vita media di piccoli roditori attraverso una dieta ipocalorica.
Studi su specie come lieviti, vermi, mosche e piccoli mammiferi hanno dimostrato che una restrizione calorica a lungo termine può – presupponendo che siano presenti nutrienti adeguati – aumentare significativamente la durata della vita e ridurre il rischio di sviluppare una lunga serie di malattie 8, 9.
I ricercatori hanno scoperto che le scimmie che hanno seguito una dieta ipocalorica (restrizione del 30% rispetto al fabbisogno) vivevano molto più a lungo di quelle che seguivano una dieta regolare 10.
Tuttavia, gli studi sui primati sono misti. Mentre almeno un altro studio ha scoperto che la restrizione calorica ha aumentato la durata della vita, un’altra ricerca non ha ottenuto benefici 11, 12.
Uno studio sulle scimmie ha anche mostrato un calo del 50% dei tassi di cancro dopo restrizione calorica 23.
Studi Clinici
Uno studio su 220 uomini e donne (età media 38 anni, normopeso o leggermente sovrappeso) ha confrontato gli effetti di una dieta ipocalorica con quelli della dieta regolare. L’obiettivo era di ridurre l’apporto calorico del 25%, ma alla fine dello studio di 2 anni i soggetti avevano ottenuto soltanto una riduzione media del 12% 13.
Ad ogni modo, è stato dimostrato che l’età biologica del gruppo che aveva seguito la dieta ipocalorica è aumentata di 0,11 anni ogni 12 mesi, mentre nel gruppo a dieta normale è aumentata di 0,71 anni ogni 12 mesi.
Successivi studi sul campione, hanno osservato che i 2 anni di restrizione calorica hanno rallentato del 2-3% il ritmo dell’invecchiamento biologico 38. Gli Autori suggeriscono che tale calo corrisponde a una riduzione del rischio di mortalità fino al 10-15%. L’analisi dei sottogruppi ha mostrato che il ritmo dell’invecchiamento biologico si è ridotto maggiormente negli individui che avevano ridotto le calorie in misura superiore al 10% rispetto a quelli che le avevano ridotte meno del 10%.
I benefici sono stati osservati utilizzando il biomarcatore di metilazione del DNA DunedinPACE, specifico per valutare il ritmo dell’invecchiamento. Altri due "orologi dell’invecchiamento" (PhenoAge e GrimAge), basati sempre sul DNAm ma orientati alla stima dell’età biologica e al rischio di malattie correlate, non hanno rilevato benefici.
Ulteriori studi hanno dimostrato che l’estensione della restrizione calorica per 2 anni può migliorare i marcatori di infiammazione cronica, la pressione sanguigna, la glicemia e il colesterolo cattivo nei giovani e negli adulti sani di mezza età 34. Inoltre, ha migliorato la funzione cognitiva in adulti sani non obesi 35 .
Un altro studio ha indicato che 12 settimane di restrizione calorica hanno migliorato la salute cardiometabolica negli adulti sedentari obesi di età ≥65 anni 36.
Uno studio precedente ha dimostrato che una riduzione calorica del 15-25% può prevenire l’atrofia muscolare legata all’età, migliorando potenzialmente la fragilità (sindrome clinica legata all’età che può aumentare il rischio di cadute, disabilità, ospedalizzazione e morte negli anziani) 37.