INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
Il digiuno è una pratica che prevede l’astensione, totale o parziale, dal consumo di alimenti.
A seconda dei casi, il digiuno può essere una scelta volontaria o imposta, ad esempio per il rispetto di un precetto ecclesiastico o per finalità mediche.
Il termine digiuno deriva dal latino ieiunus, che significa “a stomaco vuoto, digiuno”.
Il digiuno volontario, assoluto o parziale, è una pratica che risale a molti secoli fa e ha svolto un ruolo centrale in molte culture e religioni.
Mentre in passato la rinuncia al cibo aveva finalità prevalentemente spirituali, negli ultimi anni sempre più persone abbracciano il digiuno per fini salutistici.
Si è quindi passati dall’esigenza di purificare lo spirito a quella di purificare l’organismo, spesso "intossicato" da un contesto alimentare caratterizzato da eccessi di cibo di scarsa qualità (junk food).
Questa esigenza di purificarsi attraverso il digiuno ha dato vita a una vasta pletora di integratori drenanti, depurativi e detox, ma anche a precisi schemi alimentari basati sul digiuno temporaneo, parziale o intermittente.
Potenziali benefici
Il digiuno è una tecnica utilizzata principalmente per perdere peso, ma che può avere molti altri benefici per la salute.
Gli studi scientifici, che si sono concentrati soprattutto sul digiuno intermittente, ci dicono che tra questi benefici rientrano:
- miglior controllo della glicemia;
- riduzione dell’infiammazione;
- immunomodulazione e salute immunitaria;
- riduzione del rischio di malattie cardiache;
- miglioramento dell’umore;
- prevenzione di alcuni tipi di cancro;
- miglior salute intestinale.
Tipi di Digiuno
Esistono moltissime tipologie di digiuno.
Tra le più diffuse ricordiamo:
- Il digiuno totale: comporta il consumo di sola acqua per un determinato periodo di tempo.
- Il digiuno liquido: consente di alimentarsi soltanto con cibi liquidi, spesso esclusivamente a base vegetale (succhi, centrifugati) senza zuccheri aggiunti.
- Digiuno parziale: prevede l’esclusione soltanto di alcuni alimenti o bevande, come alimenti trasformati, cibi amidacei, prodotti di origine animale, alcolici o caffeina, per un determinato periodo.
- Il digiuno intermittente: l’assunzione di cibo viene parzialmente o completamente limitata in maniera ciclica per alcune ore/giorni, a cui seguono periodi di alimentazione normale.
- La limitazione delle calorie (restrizione calorica): l’apporto calorico viene limitato per alcuni giorni ogni settimana.
- L’allenamento a digiuno: prevede di allenarsi subito dopo il risveglio mattutino posticipando la colazione.
- La dieta del guerriero: prevede il consumo di piccole quantità di frutta e verdura crude durante il giorno, seguite da una grande abbuffata serale a base di alimenti paleo (non trasformati).
Tabella Riepilogativa sui Diversi tipi di digiuno 1
Alimentazione a tempo limitato (TRF) | Digiuno intermittente (IF) | Digiuno Prolungato (PF) | |
---|---|---|---|
Digiuno a giorni alterni (ADF) | Digiuno modificato a giorni alterni (MADF) | ||
DEFINIZIONE | |||
L’assunzione quotidiana di cibo è limitata a una finestra temporale di 8-12 ore o meno ogni giorno. | Digiuno a giorni alterni o in determinati giorni della settimana. Nei giorni non a digiuno, l’assunzione calorica ad libitum (a piacere) è seguita |
Simile all’ADF. Non prevede il digiuno ma una restrizione calorica severa e specifica nei giorni di digiuno (con apporto pari al 15-25% del fabbisogno alimentare). La dieta ad libitum viene seguita nei giorni non a digiuno. |
Consiste nel digiuno per un periodo prolungato, da 4 a 7 giorni. È stato studiato meno comunemente per periodi più lunghi negli esseri umani. |
CARATTERISTICHE | |||
Limitare la finestra di alimentazione può essere una strategia efficace per ridurre l’apporto calorico complessivo. Non deve necessariamente comportare una restrizione calorica. | Soffrire la fame un giorno, banchettare il successivo. Solo durante i giorni di digiuno è prevista una restrizione calorica. | I giorni di restrizione non sono consecutivi e includono solo una piccola introduzione di cibo. Durante i giorni di non digiuno l’assunzione di cibo è libera. | Durante i giorni di digiuno consecutivi di solito è consentita solo l’acqua. |
METODI COMUNI | |||
16/8: finestra di alimentazione di 8 h/giorno (in cui è consentito consumare cibo) seguita da 16 h di digiuno. 12/12: le finestre di alimentazione e digiuno durano 12 ore. |
5/2: Questo è l’esempio più comune di ADF. Le calorie sono severamente limitate per 2 giorni (preferibilmente non consecutivi), mentre si segue un’alimentazione normale per gli altri 5 giorni della settimana. | 5/2: durante 2 giorni di digiuno non consecutivi a settimana si assume il 15%-25% delle calorie del dispendio energetico giornaliero totale. Assunzione di cibo ad libitum per i 5 giorni di riposo. | Non sono definiti metodi comunemente praticati. Vengono praticati periodi di digiuno deliberato con restrizioni all’assunzione di cibi solidi. |
Pratiche Commerciali e Mode Alimentari
Molte popolari strategie di digiuno nascondono finalità commerciali, poiché prevedono l’assunzione di specifici integratori, in genere:
- pasti pronti o supplementi proteici: hanno lo scopo di spegnere la fame e sostenere il metabolismo, apportando perlopiù proteine (o amminoacidi essenziali) e fibre, utili anche per la salute intestinale;
- integratori depurativi: che a seconda dei casi possono essere diuretici, drenanti, coleretici/colagoghi (per stimolare la funzionalità epatica) o lassativi.
Un esempio di "digiuno commerciale" è dato dalla dieta mima digiuno, che rientra nella più ampia categoria dei digiuni intermittenti.
Dieta Mima Digiuno
Questa dieta stabilisce 5 giorni (da ripetere alcune volte all’anno) in cui si devono imitare gli effetti del digiuno, seguendo una dieta molto povera:
- a basso contenuto calorico;
- a basso contenuto di proteine;
- povera di carboidrati;
- ad alto contenuto di grassi.
Per favorire l’aderenza al piano alimentare prestabilito durante questi cinque giorni, è disponibile uno specifico kit di pasti preconfezionati Prolon ®. Ciò lascia intravedere un sottostante interesse commerciale che fa "storcere il naso" a molti medici e nutrizionisti.
Digiuno Intermittente
La dieta Mima-Digiuno non è l’unico metodo dietetico basato sul digiuno parziale e/o sulla restrizione calorica; ne esistono molti altri, come il metodo 16/8 e il protocollo 5:2.
- Il metodo 16/8 è un tipo di digiuno intermittente che limita il consumo di alimenti a otto ore al giorno, rimanendo senza cibo per le restanti 16 ore.
Questo ciclo può essere ripetuto una o due volte alla settimana oppure ogni giorno, a seconda delle preferenze personali. - Un altro protocollo molto noto è la dieta 5:2, conosciuta come la dieta veloce, così chiamata perché i 5 giorni della settimana sono normali giorni di consumo alimentare, mentre gli altri due limitano le calorie a 500-700 kcal al giorno.
- Altri comuni metodi di digiuno intermittente (Eat-Stop-Eat) prevedono digiuni giornalieri di 16 o 24 ore, una o due volte a settimana.
Queste strategie di digiuno vengono generalmente preferite, perché meno drastiche, più sopportabili e a minor rischio di carenze nutrizionali rispetto al digiuno totale prolungato oltre le 24 ore 2.
Esempi di approcci al digiuno intermittente 3
Protocollo | Frequenza | Durata | Considerazioni aggiuntive |
---|---|---|---|
Digiuno a giorni Alterni | Ogni altro giorno | 24 ore | |
5:2 | Due giorni a settimana | 24 ore al giorno | I 2 giorni prevedono una dieta fortemente ipocalorica |
Alimentazione a tempo limitato | Ogni giorno | 14-18 ore | Il cibo viene consumato in un periodo di 6 ore |
Regime B2 | Ogni giorno | 14 ore | 2 pasti abbondanti al giorno: colazione dalle 06:00 alle 10:00 e pranzo dalle 12:00 alle 16:00, senza cena |
1 Giorno di Digiuno Settimanale | Una volta a settimana | 24 ore | Dieta a base di acqua 1 giorno a settimana e alimentazione regolare negli altri 6 giorni della settimana |
Benefici
Longevità
Diversi studi, fin dagli anni ’30 del secolo scorso, hanno evidenziato che il digiuno periodico e la restrizione calorica potrebbero essere efficaci nel prolungare la longevità e migliorare lo stato di salute generale 4.
Questo effetto è stato dimostrato sui piccoli animali così come nei primati.
I ricercatori hanno ad esempio scoperto che le scimmie sottoposte a una dieta ipocalorica (restrizione del 30% rispetto al fabbisogno) vivevano molto più a lungo di quelle che seguivano una dieta regolare 5.
Uno studio sugli umani ha confrontato gli effetti di una dieta ipocalorica con quelli della dieta regolare. L’obiettivo era di ridurre l’apporto calorico del 25%, ma alla fine dello studio di due anni i soggetti avevano ottenuto soltanto una riduzione del 12%.
Ad ogni modo, è stato dimostrato che l’età biologica del gruppo che aveva seguito la dieta ipocalorica è aumentata di 0,11 anni ogni 12 mesi, mentre nel gruppo a dieta normale è aumentata di 0,71 anni ogni 12 mesi 6.
In un altro studio su 24 persone sane, il digiuno intermittente ha aumentato la produzione di una proteina che protegge dallo stress ossidativo (SIRT3) 7.
La riduzione del danno ossidativo può aumentare la durata della vita proteggendo dalle malattie e ritardando l’invecchiamento.
Fa Dimagrire
Il digiuno è una strategia efficace per dimagrire e perdere peso.
Come digiunare per Dimagrire
Affinché sia salutare e sostenibile nel lungo periodo, il digiuno non dovrebbe protrarsi troppo a lungo, né essere troppo drastico.
Pertanto, per chi vuole cimentarsi nella pratica del digiuno per dimagrire, possono essere consigliabili le varie tecniche di digiuno intermittente. Ad esempio:
- osservare due volte alla settimana un periodo di digiuno che va dal pranzo del giorno 1 alla colazione del giorno 2;
- oppure, osservare una volta a settimana un periodo di digiuno che va dal pranzo del giorno 1 al pranzo del giorno 2;
- oppure, limitare fortemente le calorie (500 kcal/die per la donna, 600 per l’uomo) per due giorni, mangiando normalmente negli altri giorni.
In queste pratiche di digiuno intermittente manca lo stress psicologico delle classiche diete ipocaloriche, che costringono a pesare costantemente le porzioni di alimenti fallendo spesso l’obiettivo 8.
Funziona?
In uno studio su 54 donne obese, una dieta ipocalorica associata a un giorno settimanale di semi-digiuno (solo 120 kcal) ha ridotto il peso corporeo e i livelli di colesterolo nel sangue 2.
Durante un altro studio, una dieta ipocalorica (300-500 kcal in meno al giorno) associata a 2 giorni di Ramadan a settimana ha ridotto il peso corporeo, il grasso corporeo, la pressione sanguigna e il colesterolo in 56 uomini leggermente sovrappeso 9.
Uno studio su 112 persone ha confrontato il digiuno intermittente e la restrizione calorica costante. Entrambe le strategie sono risultate ugualmente efficaci per perdere peso, ma il digiuno intermittente aumentava la sensazione di fame 10.
In uno studio su 34 uomini normopeso e sportivi, limitare l’assunzione di cibo in un arco di tempo di 8 ore al giorno ha ridotto la massa grassa rispetto al consumo degli stessi pasti a orari normali 11.
Uno studio di revisione del 2014 ha scoperto che il digiuno intermittente può causare una perdita di peso del 3-8% in 3-4 settimane, che è una quantità significativa rispetto alla maggior parte degli studi sulla perdita di peso 12.
Nel 2021, una revisione a ombrella di 11 meta-analisi ha concluso che esistono prove di qualità da moderata ad alta che supportano il ruolo del digiuno a giorni alterni, in particolare il digiuno a giorni alterni modificato, per favorire una moderata riduzione del peso corporeo, del BMI e dei fattori di rischio cardiometabolico negli adulti sovrappeso od obesi 13, 14.
Rallenta il Metabolismo?
Secondo alcuni studi, il digiuno a breve termine può aumentare il tasso metabolico del 3,6-14% 15, 16.
Il digiuno prolungato oltre i 2-3 giorni o la restrizione calorica prolungata tendono invece ad avere un impatto piuttosto sfavorevole sul metabolismo, soprattutto (ma non solo) a causa della perdita muscolare 17, 18, 19.
La perdita di massa muscolare è ancora più probabile se la dieta è nel complesso povera di proteine e non combinata ad esercizio fisico contro resistenza (con i pesi) 20, 21.
Uno studio ha dimostrato che il digiuno intermittente causa una perdita muscolare inferiore rispetto al metodo di restrizione calorica continua 22.
In uno studio di 4 giorni su 32 persone, il tasso metabolico a riposo di coloro che hanno assunto 1.114 kcal al giorno ha rallentato più del doppio rispetto al tasso metabolico di coloro che hanno assunto 1.462 kcal. Inoltre, nonostante le differenze dell’apporto calorico, la perdita di peso era simile per entrambi i gruppi 23.
In un altro studio, alle persone in sovrappeso è stato chiesto di assumere solamente 890 calorie al giorno. Dopo 3 mesi, il loro consumo calorico totale quotidiano è sceso di 633 calorie in media 24.
Glicemia
Il digiuno tende a migliorare la sensibilità all’insulina, aspetto particolarmente interessante per i soggetti con insulino-resistenza o diabete agli esordi 12.
In un piccolo studio su 8 uomini sani, il digiuno intermittente (per 20 ore ogni due giorni per 15 giorni) ha aumentato la sensibilità all’insulina 25.
In uno studio clinico su 41 persone con diabete di tipo 2, il digiuno intermittente (5:2) ha migliorato il controllo della glicemia. Gli effetti erano gli stessi indipendentemente dal fatto che i giorni di digiuno fossero consecutivi o meno 26.
Uno studio di 52 settimane è stato condotto su 137 individui con obesità e diabete, con un’età media di 61 anni e una HbA1c media al basale del 7,3% 27.
I soggetti sono stati randomizzati al gruppo "digiuno intermittente 5:2" (500-600 kcal/giorno per 2 giorni a settimana) o al gruppo "restrizione calorica continua" (1200-1500 kcal/giorno).
Dopo 12 mesi di intervento, entrambi i gruppi hanno mostrato simili riduzioni dei livelli di emoglobina glicata (dello 0,3%), con maggiori riduzioni di peso nel gruppo di digiuno intermittente (di 6,8 kg).
Altri studi su diabetici non hanno osservato benefici 28, 29.
Secondo una revisione sistematica, oltre a portare a una perdita di peso dallo 0,8% al 13,0%, il digiuno intermittente favorisce un migliore controllo glicemico nei diabetici 30.
Salute del Cuore
Il digiuno sembra ridurre diversi fattori di rischio cardiovascolare 31.
In particolare, il digiuno modificato a giorni alterni può ridurre l’obesità, la circonferenza della vita, la massa grassa, la pressione sanguigna sistolica e diastolica. Sembra anche in grado di modificare il profilo lipidico sierico 3.
Uno studio su 4.629 persone ha associato il digiuno a un minor rischio di malattia coronarica, nonché a un rischio significativamente più basso di diabete (che è un importante fattore di rischio per le malattie cardiache) 4.
Un altro piccolo studio ha rivelato che 8 settimane di digiuno a giorni alterni hanno ridotto i livelli di colesterolo LDL “cattivo” e trigliceridi nel sangue, rispettivamente del 25% e del 32% 31.
Secondo una meta-analisi di 36 studi clinici randomizzati su 2.657 adulti con e senza problemi di salute noti, il digiuno a giorni alterni è risultato il tipo di dieta ipocalorica più efficace per ridurre la pressione sanguigna 31a.
Tuttavia, la restrizione energetica continua (dieta ipocalorica "standard") è risultata la migliore per ridurre il BMI e la circonferenza della vita.
Secondo una revisione del 2021, i regimi di digiuno intermittente possono giovare alla salute cardiometabolica diminuendo la pressione sanguigna, la resistenza all’insulina e lo stress ossidativo. Inoltre, possono ridurre i livelli di colesterolo "cattivo" LDL e trigliceridi, ma i risultati sono variabili 32.
Infiammazione
L’infiammazione cronica è il denominatore comune nell’insorgenza di malattie cardiovascolari, cancro, sindrome metabolica, obesità, morbo di Alzheimer e varie altre condizioni degenerative 33, 34, 35, 36.
Il digiuno e la restrizione calorica aiutano a ridurre l’infiammazione, aiutando quindi a prevenire le malattie associate all’età 37.
Ad esempio, nei topi obesi, la restrizione calorica ha ridotto significativamente i livelli di espressione dell’mRNA di citochine e chemochine infiammatorie nel tessuto adiposo bianco, tra cui IL-6, IL-1Ra, IL-2, MCP-1 e CXCL16 38.
Secondo una revisione sistematica, i protocolli di digiuno intermittente sono risultati più efficaci nel ridurre i livelli di Proteina C reattiva (un marker infiammatorio) rispetto alle diete ipocaloriche 39.
I benefici maggiori si sono osservati negli individui in sovrappeso e obesi e con una durata considerevole dell’intervento (≥2 mesi). Tuttavia, nessuno dei due modelli dietetici ha influenzato le concentrazioni di altri marker infiammatori, come TNF-α e IL-6.
Umore e Salute del Cervello
Diversi studi su animali hanno scoperto che il digiuno può avere un effetto importante sulla salute del cervello.
Ad esempio, in uno studio sui topi il digiuno intermittente per 11 mesi ha migliorato sia la funzione cerebrale che la struttura del cervello 41.
Il digiuno aumenta l’ormone cerebrale BDNF (fattore neurotrofico cerebrale) che può favorire la crescita di nuove cellule nervose.
Inoltre, poiché aiuta ad alleviare l’infiammazione, il digiuno potrebbe prevenire i disturbi neurodegenerativi come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson 42, 43, 44, 45.
In uno studio clinico su 31 uomini anziani, il digiuno intermittente con restrizione calorica ha migliorato il vigore e ridotto tensione, rabbia, confusione e disturbi dell’umore. Tuttavia, non ha avuto alcun effetto sull’umore depressivo 46.
In un altro studio su 36 volontari sani, il digiuno intermittente per 8 mesi ha migliorato il benessere generale durante il periodo di follow-up di 6 mesi 47.
Infine, in uno studio clinico su 50 soggetti anziani, la restrizione calorica ha aumentato la memoria verbale 48.
Cancro
Diversi studi sugli animali suggeriscono che il digiuno può aiutare a prevenire il cancro 49, 50, 51, 52.
Uno studio osservazionale su oltre 2.600 donne ha associato una ridotta assunzione di energia, e il digiuno per intervalli più lunghi durante la notte, a una incidenza ridotta di cancro al seno 53.
Saggezza popolare
In molti casi, l’esperienza empirica tramandata di generazione in generazione ha dimostrato di aver intuito da secoli quello che la scienza ha potuto dimostrare solo di recente.
Questo vale soprattutto per il rapporto tra stili alimentari e salute dell’uomo.
Hara hachi bun me è un insegnamento confuciano che istruisce le persone a mangiare fino a quando non sono piene all’80%. Questa massima orientale può essere tradotta in "Mangia fino a quando non sei pieno otto parti su dieci" oppure come "pancia piena all’80%".
Hara hachi bun me è stato eletto a modello alimentare di riferimento dagli abitanti dell’isola giapponese di Okinawa, dove l’apporto calorico medio è di 1800-1900 calorie (kcal) al giorno 54.
L’isola di Okinawa presenta la percentuale più alta al mondo di centenari, approssimativamente pari a 50 per 100.000 persone. Inoltre, il BMI degli abitanti anziani varia mediamente da 18 a 22, quando il BMI medio degli statunitensi over-60 oscilla da 26 a 27.
Conseguenze del Digiuno
Perdite di Liquidi
Durante il digiuno l’organismo consuma i materiali nutritivi precedentemente accumulati come riserva.
Come conseguenza del digiuno e dell’uso di tali riserve, si manifesta una perdita di peso corporeo, inizialmente molto rapida poi via via più rallentata.
La perdita di peso che si verifica nelle prime ore di digiuno non è una reale perdita di grasso ma dipende soprattutto dall’esaurimento delle riserve epatiche e muscolari di glicogeno.
Queste riserve ammontano a circa 500 grammi nell’adulto; tuttavia, considerando che ogni grammo di glicogeno trattiene circa 2-3 grammi di acqua, la perdita di peso legata alla loro deplezione varia da 1000 a 1500 grammi.
La disidratazione conseguente al digiuno è molto comune e rappresenta un’ulteriore causa di perdita di peso nel breve termine. Questo perché circa il 20-30% dell’assunzione giornaliera di acqua proviene dagli alimenti introdotti con la dieta 55.
Corpi Chetonici
Le riserve di glicogeno si esauriscono rapidamente (entro 24 ore) e con esse la disponibilità di glucosio. L’organismo è quindi costretto ad accedere a fonti energetiche alternative:
- acidi grassi: il digiuno promuove la degradazione dei trigliceridi stipati nel tessuto adiposo, da cui si liberano gli acidi grassi che vengono utilizzati da altri tessuti a fini energetici;
- substrati glucogenici: quando il glucosio scarseggia, l’organismo ne ricava quote importanti da substrati non glucidici, soprattutto da alcuni amminoacidi derivanti dalla dieta o dal catabolismo muscolare;
- corpi chetonici: quando le cellule sono costrette a utilizzare prevalentemente grassi al posto degli zuccheri, vengono sintetizzate quantità importanti di corpi chetonici; questi vengono quindi utilizzati da vari tessuti, in particolare dal cervello, come substrato energetico.
L’importante consumo proteico che si verifica nel digiuno prolungato, porta a danni d’organo talora irreversibili e infine alla morte per inanizione.
Adattamenti Ormonali
Sul piano ormonale, il digiuno determina diversi meccanismi endocrini di adattamento:
- Insulina: i livelli di insulina diminuiscono drasticamente, mentre la sensibilità delle cellule all’insulina migliora notevolmente.
Bassi livelli di insulina, compensati dall’aumento del glucagone e delle catecolamine (come l’adrenalina), facilitano l’utilizzo del grasso corporeo immagazzinato 56. - Oltre alla sensibilità all’insulina, sembrerebbe migliorare anche la sensibilità alla leptina, il cosiddetto "ormone della sazietà" 57, 58, 59, 4.
- Ormone della crescita umano (HGH): nel breve termine, i livelli dell’ormone della crescita aumentano notevolmente, salendo fino a 5 volte. Questo può avere effetti benefici per la perdita di grasso e l’aumento della massa muscolare 60, 61, 62, 63.
Adattamenti Metabolici
Sul piano metabolico, si sono inoltre osservati cambiamenti nel:
- tasso di riparazione cellulare: il digiuno stimola i processi di rinnovamento cellulare. Ciò include un aumento dell’autofagia, un processo in cui le cellule digeriscono e rimuovono le proteine vecchie e disfunzionali che si accumulano al loro interno 64, 65.
- Espressione genica: vi sono cambiamenti nella funzione dei geni correlati alla longevità e alla protezione contro le malattie 66, 67.
A ad esempio il digiuno sembra sopprimere i geni che aiutano le cellule tumorali a crescere e potrebbe migliorare gli effetti della chemioterapia 68.
Avvertenze
Effetti collaterali e controindicazioni variano chiaramente in base alla tipologia di digiuno adottato.
Ad ogni modo è possibile fornire alcune indicazioni di massima:
- il digiuno non è generalmente raccomandato senza controllo medico per gli anziani, gli adolescenti, le persone sottopeso o gravemente obese, e i soggetti con disturbi alimentari;
- è fondamentale mantenersi ben idratati durante il digiuno; i sintomi della disidratazione comprendono vertigini, nausea, mal di testa, costipazione, bassa pressione sanguigna e bassa produttività. Per evitare la disidratazione, potrebbe essere necessario bere più del solito 69;
- se il digiuno è protratto e particolarmente restrittivo, bisognerebbe:
- evitare qualsiasi esercizio o attività faticosa che possa consumare un alto livello di calorie;
- ambienti con temperature estreme come vasche idromassaggio e saune;
- percorrere lunghe distanze sotto forte esposizione al sole o al caldo.
Raccomandazioni Importanti
Nel caso si sperimenti una grave spossatezza, è consigliabile interrompere il digiuno ed eventualmente consultare il medico.
Sentirsi stanchi e affaticati è normale nei primi giorni di digiuno, ma se i sintomi sono particolarmente gravi e debilitanti è meglio evitare di mettersi alla guida e interrompere il digiuno.
Più in generale, la pratica del digiuno in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente l’anamnesi del proprio paziente, saprà dare i migliori consigli.
La rialimentazione dopo un digiuno prolungato dovrebbe essere graduale; questo per evitare sintomi spiacevoli a livello gastro-intestinale.
In caso di digiuni estremamente lunghi, il rischio di interromperli all’improvviso consiste nella cosiddetta sindrome da rialimentazione, una condizione potenzialmente fatale in cui il corpo subisce rapidi cambiamenti nei livelli di liquidi ed elettroliti 70.
Controindicazioni
Va ricordato che il digiuno non può essere seguito da tutti. In particolare risulta controindicato:
- a bambini e ragazzi in fase di crescita;
- in gravidanza e allattamento;
- ai diabetici insulinodipendenti;
- per i soggetti malati privi di consenso del medico;
- ai soggetti affetti da disturbi del comporto alimentare come l’anoressia;
- ai soggetti sottopeso o malnutriti;
- in presenza di restrizioni dietetiche o febbre, tosse, diarrea o segni di un’infezione attiva;
- a donne con problemi di infertilità che stanno cercando di concepire.
Effetti Collaterali
A breve termine, gli effetti collaterali più comuni del digiuno comprendono fame, stanchezza, irritabilità, difficoltà a concentrarsi, debolezza e ipotensione ortostatica (un calo della pressione sanguigna che si verifica quando ci si alza improvvisamente, accompagnato a una sensazione di svenimento).
Questi sintomi tendono a ridursi man mano che l’organismo si adatta alle condizioni di digiuno.
Per alcuni soggetti, il digiuno potrebbe influenzare negativamente attitudini e atteggiamenti verso il cibo, alimentando fobie e il rischio di sviluppare disturbi del comportamento alimentare.
Per questo motivo, il digiuno è sconsigliabile ai soggetti affetti da disturbi come l’anoressia, la bulimia o il binge eating disorder.
Periodi di digiuno prolungati sono stati associati a un maggior rischio di calcoli biliari 71.
Le donne in età fertile che praticano il digiuno sono maggiormente esposte al rischio di amenorrea e infertilità 72, 73.