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Magazine X115 X115 Abbronzatura Artificiale: I Benefici non superano i Rischi

Abbronzatura Artificiale: I Benefici non superano i Rischi

  • 10 minuti

Generalità

Mentre in alcune popolazioni, come quella asiatica, si registra una tendenza a evitare il sole e a usare prodotti sbiancanti per schiarire la pelle, molti caucasici cercano attivamente di abbronzarsi per “avere un bell’aspetto” 1, 2, 3.

Questo include il ricorso alla cosiddetta abbronzatura artificiale (lettini solari, solarium ecc.). Tale pratica prevede l’utilizzo di dispositivi in grado di emettere radiazioni ultraviolette (UV) artificiali per stimolare l’abbronzatura cosmetica della pelle 4.

Le principali radiazioni ultraviolette sono quelle UVA e UVB, le cui caratteristiche salienti sono elencate in tabella.

Analizzandole brevemente possiamo facilmente intuire come i danni e i benefici delle lampade abbronzanti dipendano innanzitutto dal tipo di radiazione UV emessa dal dispositivo.

UVA UVB
Stimolo sula sintesi di vitamina D Scarso/nullo 5 Elevato
Cellule della pelle colpite Cellule interne nello strato superiore della pelle, compreso il derma Cellule nello strato superiore della pelle
Effetti a breve termine Abbronzatura immediata (appare entro poche ore dall’esposizione e persiste fino a diversi giorni o settimane; dipende dall’ossidazione della melanina preesistente o dei suoi precursori), scottature Abbronzatura ritardata (si sviluppa nel giro di 3-7 giorni dopo l’esposizione ai raggi UVB e poi rimane per settimane, e dipende dall’aumentata sintesi di melanina), scottature, formazione di vesciche
Effetti a lungo termine Invecchiamento precoce, rughe, alcuni tumori della pelle Cancro della pelle, può contribuire all’invecchiamento cutaneo precoce
Note: Il fattore di protezione solare (SPF) delle creme solari viene calcolato in base alla capacità di proteggere dai raggi UVB. In presenza di una capacità protettiva anti UVA, l’etichetta del cosmetico dovrebbe indicare l’entità dell’indice di protezione (IPD o PPD) o quantomeno la dicitura "Broad Spectrum".

Danni delle Lampade Abbronzanti

Qualsiasi tipo di esposizione ai raggi UV comporta un certo rischio di danni per la salute, sia che provenga dal sole che da un lettino abbronzante.

Tuttavia, i dispositivi per l’abbronzatura artificiale tendono a emettere radiazioni ultraviolette con intensità diverse volte superiori a quelle riscontrabili nella radiazione solare alle nostre latitudini 6, 7.

In particolare, l’emissione di un moderno apparecchio abbronzante corrisponde a un indice UV (UV-index) di 12, equivalente al sole tropicale di mezzogiorno 8.

Per questo motivo, le lampade abbronzanti garantiscono un’abbronzatura pressoché immediata e intensa.

Purtroppo, dosi elevate di radiazioni UV portano non solo all’abbronzatura, ma anche a eritema (scottatura), immunosoppressione locale e sistemica, danni al DNA, fotoinvecchiamento e fotocarcinogenesi 9, 10, 11.

Non a caso, l’abbronzatura indoor aumenta il rischio di cancro della pelle 12, 13, 14 e scottature, e accelera il fotoinvecchiamento 15.

Cancro

La radiazione UV del sole e dei lettini abbronzanti è il principale fattore di rischio per il cancro della pelle 16, 17.

Ad esempio, l’abbronzatura artificiale è stata associata a oltre 400.000 casi di cancro della pelle negli Stati Uniti ogni anno, di cui circa 6.000 melanomi 18.

Nel 2009, i dispositivi abbronzanti indoor sono stati classificati come cancerogeni di Classe 1 (il che significa che sono carcinogeni umani certi) dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) 19.

Questo rischio è ancora più elevato con l’uso frequente di lettini abbronzanti e in caso di esposizione in età giovanile 20.

Indicativamente, si parla di:

  • un rischio di melanoma aumentato del 20-30% 21, 22, 23, 24, 25, 26, 12; ricordiamo che questo tumore risulta fatale in circa il 20% dei pazienti e che il rischio di svilupparlo con l’abbronzatura artificiale è di tipo dose risposta; in particolare, tende ad aumentare in caso di 10 o più sedute all’anno 22, 25, 24 e in caso di esposizione più elevata 21 o più lunga 23. Ad esempio, una meta-analisi ha riportato un aumento del rischio di melanoma pari all’1,8% per ogni sessione aggiuntiva di abbronzatura indoor all’anno 21. Altri dati riferiscono che l’uso ripetuto/prolungato tra i 10 e i 39 anni aumenta il rischio di melanoma di 2,37 volte 21, 12, 12.
  • Un rischio aumentato di tumori cutanei non melanoma; ad esempio, alcune meta-analisi hanno stimato un rischio di carcinoma a cellule squamose più elevato del 58-67% e un rischio di carcinoma basocellulare superiore del 40-86% rispetto a coloro che non si sono mai esposti all’abbronzatura indoor 26 22. Anche in questi casi sono stati osservati aumenti del rischio proporzionali alla dose e in caso di prima esposizione in giovane età 22.

Invecchiamento cutaneo

Secondo alcuni Autori, l’esposizione ai raggi UV sembra responsabile dell’80% dei segni visibili dell’invecchiamento del viso, mentre altre pubblicazioni riferiscono addirittura un rapporto vicino al 90% 27, 28.

Gran parte di questo processo è stato attribuito alla conseguente generazione di radicali liberi 29, con la radiazione infrarossa (IR) che svolge un ruolo importante inducendo la rottura del collagene e aumentando la presenza di specie reattive dell’ossigeno 30, 31.

Altri danni

Oltre alle scottature solari e all’invecchiamento cutaneo, i dispositivi abbronzanti indoor sono stati associati anche a infiammazione oculare e immunosoppressione temporanea 32.

Divieti e legislazione

Poiché l’abbronzatura artificiale può creare dipendenza 33, 34 e poiché promuove l’invecchiamento cutaneo precoce e il cancro della pelle 12, molti Stati hanno emanato leggi per limitarne l’accesso 35.

Ad esempio, molti Paesi (inclusa l’Italia) ne hanno vietato l’uso cosmetico nei minorenni e in gravidanza, mentre in altri casi (ad esempio in Australia e Brasile) il divieto è stato esteso all’intera popolazione.

Benefici delle Lampade Abbronzanti

Nel nostro articolo dedicato ai benefici del sole, abbiamo sottolineato come un’esposizione solare sana (moderata e non scottante) produca molti più benefici che danni alla salute.

Tutto ciò è supportato da vari studi, secondo i quali ad esempio:

  • l’aumentata esposizione solare potrebbe causare alcune migliaia di morti in eccesso all’anno a causa del melanoma e del cancro della pelle; tuttavia, potrebbe evitare quasi 400.000 morti premature l’anno 36;
  • le donne con età superiore a 55 anni e bassa esposizione al sole hanno un’aspettativa di vita più breve di 1 mese all’anno rispetto a quelle con la maggiore esposizione al sole 37;
  • l’evitamento dell’esposizione al sole è un fattore di rischio paragonabile al fumo 38;
  • coloro che hanno trascorso più di 1 settimana di vacanza al sole per 20-30 anni avevano una mortalità per tutte le cause inferiore del 30% rispetto alla popolazione di riferimento 39;
  • è stato documentato un rischio maggiore del 40% di morte correlata al cancro (di tutti i tipi) nel gruppo con una bassa esposizione al sole rispetto al gruppo con la maggiore esposizione 38;
  • è stato segnalato che il personale della Marina degli Stati Uniti è ad alto rischio di cancro della pelle, ma presenta un rischio ridotto di mortalità per tutte le cause (-26%) e altre forme di cancro 40, 41.

Purtroppo, sulla base di dati limitati, nel caso specifico dell’abbronzatura artificiale sembra che i danni superino i benefici.

Abbronzatura artificiale e mortalità

Uno studio che ha seguito 29.518 donne svedesi per una media di 20 anni ha scoperto che 42:

  • il tasso di mortalità tra coloro che evitavano l’esposizione al sole era circa doppio rispetto al gruppo con la più alta esposizione solare;
  • le donne che ricorrevano all’abbronzatura artificiale presentavano un rischio di melanoma aumentato del 20%, ma un rischio di mortalità generale (per tutte le cause) inferiore del 13-23% rispetto a quelle che non utilizzavano i lettini abbronzanti.

Un altro studio su 38.472 donne svedesi ha riportato 39:

  • una mortalità per tutte le cause inferiore del 30% nelle donne che avevano trascorso vacanze al sole almeno una volta all’anno nel corso di tre decenni;
  • nessuna differenza di mortalità generale (per tutte le cause) nelle donne che si erano sottoposte raramente all’abbronzatura artificiale (meno di 12 volte all’anno) rispetto alle non utilizzatrici;
  • un aumento di mortalità generale (per tutte le cause) del 20% nelle donne che si erano sottoposte una o più volte al mese all’abbronzatura artificiale per un decennio (rispetto alle non utilizzatrici);
  • un aumento di mortalità generale (per tutte le cause) del 90% nelle donne che si erano sottoposte una o più volte al mese all’abbronzatura artificiale per 2 o 3 decenni (rispetto alle non utilizzatrici).

In definitiva, mentre l’esposizione ai raggi UV solari è stata associata a una riduzione della mortalità complessiva e delle malattie cardiovascolari, l’esposizione artificiale frequente ai raggi UV è stata associata a un aumento della mortalità complessiva e delle malattie tumorali tra le donne svedesi 39.

Una possibile spiegazione per l’associazione protettiva del sole è che l’esposizione ai raggi UV determina alti livelli di vitamina D nel siero, che possono migliorare la sopravvivenza.

Tuttavia, tale spiegazione può non valere per l’esposizione ai raggi ultravioletti dei lettini abbronzanti, poiché molti dispositivi emettono radiazioni UVA che a differenza delle UVB non stimolano adeguatamente la sintesi di questa vitamina.

Protezione dalle scottature

L’abbronzatura è un meccanismo di difesa della pelle che cerca di prevenire ulteriori danni dopo essere stata aggredita e danneggiata dall’esposizione ai raggi UV.

Quindi, la pratica di esporsi all’abbronzatura artificiale per "preparare la pelle al sole" risulta perlomeno discutibile.

Si tenga anche presente che, indicativamente, l’abbronzatura indotta dai raggi UV offre un fattore di protezione solare (SPF) di 3-4 43, 44, il che significa che può aumentare fino a 3-4 volte il tempo che si può trascorrere al sole senza scottarsi.

Anche se l’ispessimento dell’epidermide può offrire un’ulteriore protezione si rimane comunque al di sotto dei livelli di SPF raccomandati per individui di pelle chiara (SPF 30-50) od olivastra (SPF 15).

Pertanto, un abbigliamento appropriato, l’uso corretto di filtri solari e un’esposizione prudente al sole rimangono essenziali per la prevenzione delle scottature.

In generale, è probabile che il ricorso all’abbronzatura artificiale per limitare i danni di una successiva esposizione al sole superino i benefici. Tale pratica, viene quindi generalmente sconsigliata 20.

Fibromialgia

Prendere il sole o usare i lettini abbronzanti sembra avere il potenziale per ridurre il dolore nei pazienti con fibromialgia.

In uno studio, i pazienti con fibromialgia hanno segnalato una maggiore diminuzione a breve termine del dolore dopo l’esposizione ai raggi UV rispetto all’esposizione a radiazioni non UV 45.

Effetto sull’umore

Oltre all’effetto cosmetico dell’abbronzatura, le persone si sentono più attive, energiche e sane dopo l’esposizione alla luce solare o alle radiazioni UV artificiali 46, 47, 48.

In uno studio aperto, l’83% degli utilizzatori di lettini abbronzanti hanno riferito di essere rilassati durante l’utilizzo di un lettino abbronzante 49.

Secondo una revisione della letteratura, dei 7 studi analizzati, 6 hanno dimostrato i benefici dell’esposizione alle radiazioni ultraviolette nel miglioramento dell’umore. A causa del numero esiguo di studi e della loro eterogeneità, sono comunque necessarie ulteriori ricerche per confermare e documentare questa correlazione 50.

Nella maggior parte degli studi, la frazione di luce UV utilizzata era la luce UVA. In uno studio, tuttavia, è stato dimostrato che la luce UVB era superiore alla luce UVA nel migliorare i sintomi depressivi 51.

Altri benefici

L’aumento dell’esposizione al sole è correlato a una minore prevalenza di mortalità per malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e altre malattie non cancerose non-cardiovascolari.

Anche la radiazione UVA di un lettino abbronzante produce ossido nitrico nella pelle, che porta al rilassamento dei vasi sanguigni, alla riduzione della pressione sanguigna e al miglioramento della salute cardiovascolare 52.

Tuttavia, nel complesso, i pochi dati epidemiologici che abbiamo a disposizione suggeriscono un effetto sfavorevole dell’abbronzatura artificiale, con riduzione dell’aspettativa di vita rispetto a chi non la utilizza.

La fototerapia rappresenta un’opzione preziosa nel trattamento di molte condizioni psoriasiche e non psoriasiche, tra cui dermatite atopica, condizioni cutanee sclerosanti come morfea, sclerodermia, vitiligine e micosi fungoide 53.

La fototerapia dev’essere comunque considerata una pratica medica e non cosmetica; pertanto, spetta esclusivamente a medici specializzati prescrivere le bande di lunghezza d’onda, i tempi e le modalità più appropriati.

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