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Magazine X115 X115 Perché gli Integratori Vitamina D NON possono sostituirsi al Sole

Perché gli Integratori Vitamina D NON possono sostituirsi al Sole

  • 9 minuti

Generalità

Poiché un’eccessiva esposizione al sole aumenta il rischio di cancro della pelle e accelera l’invecchiamento cutaneo, molte persone scelgono di limitare l’esposizione solare e compensare assumendo integratori di vitamina D.

Nonostante questo approccio trovi sostenitori anche tra la classe medica, la puerile convinzione che gli integratori di vitamina D possano replicare i benefici del sole può rivelarsi particolarmente dannosa per la salute.

Cerchiamo di capirne il motivo.

Danni e Benefici del Sole

L’enfasi mediatica sui danni del sole rappresenta un chiaro esempio di come la distorsione delle informazioni operata dai media possa causare più danni che benefici alla salute pubblica.

A causa di questa campagna di terrorismo, la maggior parte delle persone conosce i danni del sole ma ne ignora i benefici.

Sono ad esempio a conoscenza dell’aumentato rischio di melanoma, ma ignorano che coloro che vivono in luoghi con meno sole (ad esempio a latitudini elevate) sembrano avere un rischio maggiore di sviluppare 15 tipi di cancro – tra cui quelli a vescica, mammella, cervice, colon, endometrio, esofago, stomaco, polmoni, ovaie, pancreas, retto, reni e vulva, nonché linfoma di Hodgkin e non Hodgkin – rispetto a chi vive a latitudini inferiori 1, 2.

Inoltre, secondo vari studi:

  • l’evitamento dell’esposizione al sole è un fattore di rischio paragonabile al fumo 3;
  • coloro che hanno trascorso più di una settimana di vacanza al sole per 20-30 anni hanno mostrato una mortalità per tutte le cause inferiore del 30% rispetto alla popolazione di riferimento 4;
  • è stato documentato un rischio maggiore del 40% di morte correlata al cancro (di tutti i tipi) nel gruppo con una bassa esposizione al sole rispetto al gruppo con la maggiore esposizione 3;
  • è stato segnalato che il personale della Marina degli Stati Uniti è ad alto rischio di cancro della pelle, ma presenta un rischio ridotto di mortalità per tutte le cause (-26%) e altre forme di cancro 5, 6;
  • le donne con età superiore a 55 anni e bassa esposizione al sole hanno un’aspettativa di vita più breve di 1 mese all’anno rispetto a quelle con la maggiore esposizione al sole 7;
  • l’aumentata esposizione solare potrebbe causare alcune migliaia di morti in eccesso all’anno a causa del melanoma e del cancro della pelle; tuttavia, potrebbe evitare quasi 400.000 morti premature l’anno 8.

Inoltre esistono dati a sostegno del fatto che la prognosi del cancro alla pelle migliora con l’aumento dei livelli di vitamina D/esposizione al sole 9, 10.

Specificamente per il melanoma, secondo uno studio, il tasso di mortalità è stato del 36% in caso di bassa esposizione solare, del 16% in caso di esposizione moderata al sole e dell’11% in caso di massima esposizione al sole 3.

Uno studio italiano ha riportato che le vacanze al sole dopo una diagnosi di melanoma erano correlate a una riduzione del 70% dei tassi di recidive 11.

Nella seguente tabella, riportiamo una visione generale dei danni e dei benefici del sole.

Rischi del Sole Benefici del Sole
Un’esposizione solare eccessiva e scottante aumenta il rischio di:
  • Eritemi, scottature solari e danni alla pelle 12, 13;
  • Invecchiamento cutaneo 14;
  • Colpo di sole (colpo di calore) 15;
  • Lesioni oculari (ad es. cataratta, fotocheratiti, fotocongiuntiviti) 16;
  • Cancro della pelle (melanoma e non melanoma) 17.
Un’esposizione solare adeguata e non scottante:
  • riduce il rischio di melanoma (il tumore della pelle più aggressivo) 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24;
  • riduce il rischio di almeno 14 tipi di cancro 8, 2, 25;
  • riduce la mortalità per tutte le cause 26, 27, 28, 10;
  • aumenta i livelli di vitamina D;
  • riduce il rischio di diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2 30, 31, 32, 33, 34;
  • protegge dalle malattie cardiovascolari 35, 36, 37;
  • previene le malattie neurodegenerative (come Alzheimer e Parkinson) e aiuta nel loro trattamento 38, 39, 40, 41;
  • riduce il rischio di malattie autoimmuni 42, 43;
  • migliora l’umore 44, 45, 46, 47;
  • migliora la salute delle ossa e previene l’osteoporosi 48;
  • previene la carie dentale 49, 50, 51, 52;
  • migliora l’efficienza del sistema immunitario 53, 54, 55, 56;
  • migliora la qualità del sonno 57a, 58.

Rischi di Bassi livelli di Vitamina D nel sangue

Secondo vari studi osservazionali, bassi livelli ematici di vitamina D sono associati a un aumento della mortalità generale e del rischio di sviluppare svariate malattie e disturbi, tra cui:

  • infezioni del tratto respiratorio, come raffreddore, bronchite, COVID-19 e polmonite 59, 60;
  • cancro (in particolare cancro al colon, prostata e seno) 61;
  • malattie cardiovascolari (ipertensione, attacchi di cuore, malattia arteriosa periferica e ictus) 62;
  • affaticamento cronico 63, 64;
  • dolore alle ossa e dolore lombare cronico (dolore alla bassa schiena) 65, 66, 67;
  • umore basso e depressione 68, 69;
  • bassa densità minerale ossea 70;
  • dolore muscolare nei bambini e negli adulti 71, 72, 73;
  • alopecia areata 74, 75, 76;
  • diabete di tipo 1 e tipo 2 77;
  • parodontite (malattia dei tessuti di sostegno del dente) 78;
  • preeclampsia 79;
  • asma 80;
  • malattie autoimmuni (come artrite reumatoide, malattie infiammatorie intestinali, lupus, sclerosi multipla, problemi alla tiroide e diabete di tipo 1) 81;
  • infertilità 82;
  • rallentata guarigione delle ferite 83;
  • malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer 84;
  • parto pretermine e mortalità materna 85.

L’Abbaglio degli Integratori di Vitamina D

Negli ultimi anni si è accumulata una quantità sbalorditiva di ricerche sui presunti benefici dell’integrazione di vitamina D.

Purtroppo, però, i risultati degli studi interventistici sono stati deludenti, con benefici spesso nulli o comunque inferiori alle attese o limitati alle persone che ne erano carenti.

In generale, a parte la prevenzione e la cura di alcune infezioni respiratorie e di alcune malattie autoimmuni, l’integrazione di vitamina D non sembra ridurre il rischio della maggior parte delle malattie associate a suoi bassi livelli del sangue.

Il cosiddetto vitamin D and Omega-3 Trial (VITAL) è stato un ampio studio clinico randomizzato di 5 anni condotto su 25.871 uomini e donne statunitensi che ha indagato gli effetti sulla salute dell’assunzione di integratori di vitamina D 86, 87.

Lo studio ha scoperto che l’integrazione di vitamina D non ha ridotto il rischio di cancro o malattie cardiovascolari né ha migliorato la funzione cognitiva nella popolazione generale e nemmeno in quella con bassi livelli di 25-idrossivitamina D nel sangue.

Visti in quest’ottica, i bassi livelli di vitamina D nel sangue non sarebbero la causa delle malattie a cui vengono associati, ma rappresenterebbero semplicemente un marcatore di una ridotta esposizione solare, che a sua volta sarebbe il vero responsabile dell’aumentato rischio di tali patologie.

Sole: non solo vitamina D

Oltre alla sintesi di vitamina D, l’esposizione al sole produce ossido nitrico nella pelle, che porta al rilassamento dei vasi sanguigni, alla riduzione della pressione sanguigna e al miglioramento della salute cardiovascolare 88.

Non a caso si ritiene che sia proprio l’ossido nitrico e non la vitamina D a spiegare l’associazione tra un’adeguata esposizione solare e il ridotto rischio di ipertensione, malattie cardiovascolari e ictus 89, 90, 91, 92, 93.

Il sole stimola anche il rilascio di dopamina e sostiene l’umore.

Secondo una revisione di 15 studi che hanno coinvolto oltre 200.00 persone, alti livelli di ottimismo riducevano del 35% il rischio di subire eventi cardiovascolari. Inoltre, l’ottimismo è stato associato a una riduzione del 14% della mortalità per tutte le cause 94.

Oltre all’ossido nitrico e alla dopamina, l’esposizione al sole genera altre molecole bioattive che esercitano effetti sistemici che non possono essere replicati dagli integratori di vitamina D.

Tra questi mediatori indotti dal sole si segnalano varie citochine, ormone di rilascio della corticotropina, urocortine, peptidi proopiomelanocortina ed encefaline che vengono rilasciati nella circolazione per produrre effetti sistemici indipendenti dalla sintesi della vitamina D 95.

L’esposizione al sole può anche convertire l’acido trans-urocanico in acido cis-urocanico che è un immunosoppressore e colpisce il trascrittoma cutaneo e il trascrittoma sanguigno, compresi i geni per l’immunità 95.

Cosa Fare

In definitiva, l’esposizione al sole – moderata e senza scottature – andrebbe incoraggiata anche nelle persone che assumono integratori di vitamina D 95.

A tal proposito possono bastare circa 15-20 minuti di esposizione solare due o tre volte la settimana nei mesi estivi con viso, braccia e gambe scoperti, o la metà se in costume da bagno.

  • È stato stimato che durante la primavera, l’estate e l’autunno, a 42 gradi di latitudine nord (Roma), 15 minuti di esposizione solare giornaliera su mani, braccia e viso intorno a mezzogiorno forniscano 1.000 UI di vitamina D 96.
  • I soggetti bianchi con pelle chiara (fototipo II) che vivono a 40° di latitudine (più o meno all’altezza della Basilicata) possono ottenere il fabbisogno annuale di vitamina D trascorrendo 97:
    • circa 15 minuti al sole tra le 11:00 e le 15:00;
    • con viso, braccia e gambe esposti (metà del tempo se in costume da bagno);
    • 2 o 3 volte a settimana;
    • nei mesi da maggio a ottobre.
  • NOTA: in generale, alle nostre latitudini, quando l’ombra proiettata a terra dal corpo è più lunga della statura, significa che i raggi solari sono troppo inclinati per garantire un’adeguata sintesi di vitamina D.

Per ottimizzare il rapporto rischio/beneficio, l’esposizione al sole dovrebbe essere "non scottante" e rispettare le regole che un po’ tutti conoscono:

  • d’estate, evitare di esporsi al sole per lunghi periodi (oltre 10-15 minuti) tra le 11 e le 16;
  • in caso di esposizione solare intensa:
    • proteggere la cute con un filtro solare con fattore di protezione adeguato al proprio fototipo e alla regione geografica in cui ci si trova;
    • applicare la protezione solare in quantità adeguata in tutte le aree del corpo esposte (indicativamente, circa 6-9 cucchiaini per il totale delle aree non coperte dal costume di un adulto di medie dimensioni);
    • riapplicare la protezione solare almeno ogni due ore e sempre dopo una doccia o un bagno in mare (anche se è resistente all’acqua);
    • mantenersi idratati durante l’esposizione;
    • proteggere le labbra e le mucose;
    • proteggere gli occhi con occhiali da sole.

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