La beta-alanina (β-alanina) è un amminoacido naturalmente presente nei muscoli e nel cervello.
Da tempo disponibile come integratore alimentare, la beta-alanina viene ampiamente studiata e sfruttata in ambito sportivo per migliorare le prestazioni atletiche.
La sua integrazione sembra infatti utile durante l’esercizio ad alta intensità, di durata compresa tra 1 e 10 minuti.
La beta-alanina può infatti contrastare l’accumulo di scorie acide nel tessuto muscolare, consentendo ai muscoli di lavorare più duramente e a lungo 1, 2.
Questa sua azione ergogenica dipende dalla capacità di aumentare i livelli di carnosina.
A sua volta, la carnosina tampona l’acidità cellulare e sembra agire come antiossidante e avere effetti anti-invecchiamento.
La beta-alanina viene sintetizzata nel fegato ma può essere assunta anche attraverso alimenti di origine animale come carne di manzo e pollo.
La carne è la principale fonte alimentare di carnosina e beta-alanina. I livelli di entrambe sono correlati all’attività metabolica che l’animale ha svolto durante la sua vita e sono quindi maggiori negli animali selvatici rispetto a quelli di allevamento.
Le donne, gli anziani e i vegetariani hanno quantità inferiori di carnosina muscolare rispetto agli uomini, ai giovani e ai mangiatori di carne. Questi gruppi possono quindi trarre particolare beneficio dall’integrazione di beta-alanina 3, 4.
Sul fronte degli effetti collaterali, grandi dosi di beta-alanina possono causare una sensazione di formicolio chiamata parestesia 5. Si tratta di un effetto collaterale innocuo, sebbene alcune persone trovino la sensazione spiacevole.
A Cosa Serve
Funzioni e Meccanismo d’azione
La beta-alanina è un aminoacido non essenziale; ciò significa che l’organismo umano è in grado di sintetizzarla in quantità adeguate senza bisogno di assumerla attraverso la dieta.
La beta-alanina è anche un amminoacido non proteico, nel senso che non viene incorporata nelle proteine. Nonostante questo ricopre ruoli importanti nel corpo umano.
In particolare, la beta-alanina aumenta le concentrazioni intramuscolari di carnosina, che a sua volta aumenta la soglia di affaticamento e migliora le prestazioni di esercizio ad alta intensità 6.
A tal proposito, è stato dimostrato che l’integrazione con beta-alanina aumenta dell’80% i livelli di carnosina nei muscoli 7, 8, 9, 10, 11.
Benefici della carnosina
La carnosina (o beta-alanil-L-istidina, in quanto formata dall’unione di beta-alanina e istidina) è una molecola fisiologicamente importante nel corpo umano.
Si trova comunemente nel muscolo scheletrico e nel tessuto cerebrale, e viene rilasciata dal citoplasma in risposta a un calo del pH.
In questo modo, la carnosina funge da tampone contro l’acido lattico e gli ioni idrogeno (H+), riducendo l’acidità nei muscoli durante l’esercizio fisco ad alta intensità 11, 12.
Diminuendo l’accumulo di acido lattico nei muscoli, l’integrazione di carnosina porta a un miglioramento delle prestazioni atletiche 7, 1.
È stato in effetti dimostrato che un contenuto di carnosina muscolare più elevato attenua l’affaticamento durante un esercizio dinamico estenuante 13 e induce una maggiore sensibilità al calcio dell’apparato contrattile 7.
La carnosina, inoltre:
è significativamente coinvolta nella regolazione del metabolismo intracellulare, inibendo la glicolisi e aumentando l’attività mitocondriale 14;
protegge le biomolecole da modificazioni e danni, contrastando lo stress ossidativo15, 16 e proteggendo dalla glicazione 17;
influenza l’attività della telomerasi e rallenta la senescenza cellulare18; rappresenta quindi un potenziale trattamento anti-invecchiamento 19;
influenza la resistenza delle proteine al calore e allo stress chimico 20;
L’integrazione di beta alanina può risultare particolarmente utile negli sportivi, grazie alla capacità di:
aumentare la resistenza muscolare: in base ai risultati di una meta-analisi, garantirebbe un aumento medio della performance del 2,85% in termini di aumentata resistenza muscolare a sforzi di durata compresa tra 60 e 240 secondi 22.
I benefici diminuirebbero per sforzi di durata superiore ai 240 secondi e non sarebbero significativi per sforzi inferiori al minuto (per i quali la creatina si rivela più adatta), dato che in entrambi i casi la letteratura mostra dati discordanti.
La beta alanina potrebbe avere effetti favorevoli anche nel ridurre la percezione della fatica 23.
Favorire il dimagrimento: diversi studi hanno dimostrato i potenziali effetti positivi dell’integrazione di beta-alanina, associata a un allenamento adeguato, in termini d riduzione della massa grassa 24, 25 e soprattutto di aumento della massa magra 24, 26.
Migliorare la funzione cognitiva negli anziani e possibilmente ridurre i punteggi di depressione27.
Un’integrazione di beta alanina sarebbe quindi utile per:
bodybuilder e chi si allena in palestra: la supplementazione di β-alanina permette di eseguire più lavoro e ripetizioni prima di raggiungere l’incapacità muscolare (esaurimento muscolare); questo può tradursi in un aumento del carico allenante che, se adeguatamente compensato da dieta e riposo, si traduce in un aumento della prestazione e/o della crescita muscolare.
La beta alanina non sembrerebbe invece efficace nell’espressione di forza o potenza massima, sebbene possa dare un contributo positivo in caso di prove massimali ravvicinate ripetute nel tempo.
Atleti impegnati in sport di resistenza anaerobica o di tipo misto aerobico / anaerobico: ad esempio calciatori, giocatori di basket, giocatori di football americano, atleti di cross-fit, duecentometristi, quattrocentometristi e ottocentometristi, ciclismo su pista.
Soggetti anziani: le concentrazioni di carnosina a livello muscolare diminuiscono con l’età, a causa del depauperamento delle fibre veloci ad azione glicolitica o di tipo II (fibre bianche); considerato il potenziale antiaging della carnosina, una sua integrazione potrebbe quindi essere importante nelle strategie alimentari e comportamentali finalizzate a promuovere un healthy aging.
Vegetariani e vegani: i livelli di carnosina sono più bassi nei vegetariani (rispetto agli onnivori), data la presenza della stessa e del suo precursore beta-alanina nei cibi animali.
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