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Cos’è
L’idebenone è un derivato sintetico del coenzima Q10, che sembra conservare gli effetti antiossidanti e bioenergetici del suo composto originario.
La storia dell’idebenone nasce negli anni ’70-’80, quando i primi ricercatori iniziarono a caratterizzare il ruolo molecolare e clinico del coenzima Q10.
Osservata l’efficacia di questa molecola nella prevenzione e nel trattamento di numerose condizioni patologiche (come l’insufficienza cardiaca, le patologie neurologiche e le patologie infiammatorie), si iniziarono a identificare analoghi in grado di rispondere meglio sia alle esigenze terapeutiche che farmacocinetiche.
Numerosi analoghi terapeutici del coenzima Q10 furono proposti con scarso successo, a volte troppo tossici e a volte inefficaci, eccezion fatta per l’idebenone.
Un altro interessante derivato sintetico del coenzima Q10 è chiamato mitochinone.
A Cosa Serve
L’idebenone è un analogo sintetico del Coenzima Q10, un antiossidante prodotto dall’organismo con un ruolo essenziale nella produzione di energia mitocondriale 1, 2.
Similmente al coenzima Q10, anche l’idebenone è dotato di funzione antiossidante e pro-energetica.
Il vantaggio rispetto al coenzima Q10 consisterebbe nella maggiore facilità di trasporto nel sangue e di superamento della barriera emato-encefalica 1, 3.
Si ritiene pertanto che l’idebenone possa essere utile in una serie di disturbi neurodegenerativi e malattie derivanti dalla disfunzione mitocondriale. Inoltre, potrebbe contribuire a migliorare la salute della pelle e svolgere un ruolo benefico nella salute delle cellule cerebrali 1, 2.
Impiego come farmaco
Fu una multinazionale farmaceutica giapponese a introdurlo nel mercato come coadiuvante nella prevenzione del deterioramento della memoria nella patologia di Alzheimer e di altri difetti cognitivi.
La manipolazione della struttura chimica del Coenzima Q10 garantì un miglioramento delle proprietà farmacocinetiche, ottimizzandone sensibilmente la biodistribuzione nell’organismo e variando quello che era il suo classico pattern antiossidante.
L’imponente riduzione dei markers ossidativi, il controllo sulla formazione di proteine aberranti, nonché il miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti sottoposti a terapia con Idebenone, giustificò l’impiego di questa molecola nel trattamento di:
- Patologia di Alzheimer;
- Atassia di Friedreich;
- Distrofie muscolari;
- Neuropatie ottiche;
- Disordini Mitocondriali.
Ad esempio, in diversi studi clinici su oltre 1.000 persone affette da malattia di Alzheimer, l’integrazione di idebenone (90-360 mg/giorno) ha prodotto miglioramenti nell’attenzione, nella memoria, nel comportamento e nel rallentamento della progressione della malattia 4, 5, 6, 7, 8.
Tuttavia, i benefici clinici limitati e l’insuccesso emerso da altri studi ne decretarono un successo limitato, seguito dal ritiro dell’approvazione nel trattamento del morbo di Alzheimer a causa della mancanza di effetti dimostrati 9.
Attualmente, il suo impiego in ambito farmacologico è stato rivalutato come potenziale trattamento per malattie neuromuscolari, come la distrofia muscolare di Duchenne. Ad esempio, in 3 studi clinici su 151 persone affette da questa malattia, l’idebenone (450-900 mg/giorno) ha migliorato la funzione respiratoria e ridotto l’incidenza di complicanze polmonari 10, 11, 12, 13.
Benefici per la Pelle
Gli importanti successi osservati in ambito clinico da un lato, e il sempre più nitido ruolo dello stress ossidativo nella genesi dell’invecchiamento dall’altro, focalizzarono l’attenzione della medicina antiaging sull’idebenone.
Per quanto riguarda la sua applicazione topica, è stato dimostrato che l’idebenone rappresenta un antiossidante più efficace rispetto a molti altri comunemente utilizzati nei prodotti per la cura della pelle, tra cui la vitamina C, la vitamina E, l’acido alfa-lipoico e il coenzima Q10 14, 15.
Tuttavia, la scarsa capacità di assorbimento cutaneo limita i benefici clinici di questa sostanza.
I risultati ottenuti dalla scarsa sperimentazione clinica disponibile sembrano incoraggianti nella prevenzione dei danni indotti dai raggi UV e nello stimolo sulla funzionalità dei fibroblasti 15.
Ad esempio, una crema contenente lo 0,5%-1,0% di idebenone, applicata 2 volte al giorno per 6 settimane, ha migliorato la ruvidità, l’idratazione e le rughe della pelle in uno studio clinico su 41 donne con pelle moderatamente danneggiata dal sole 16.
Attualmente, si stanno studiando sistemi di trasporto utili per migliorare l’assorbimento cutaneo della sostanza, come l’incorporazione in liposomi e nanoparticelle lipidiche solide 17.
Precauzioni ed Effetti Collaterali
Sarebbe opportuno prestare particolare cautela nell’utilizzo di prodotti a base di idebenone in caso di pelli atopiche e sensibili, patologie cutanee di interesse clinico o in caso di ipersensibilità al principio attivo.
La somministrazione orale di idebenone può provocare vari effetti collaterali 18. Le reazioni avverse all’idebenone più comunemente riportate sono diarrea da lieve a moderata (solitamente non richiede l’interruzione del trattamento), nasofaringite, tosse e mal di schiena.