INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
L’ippocastano è un albero maestoso, identificato dalla specie Aesculus hippocastanum L (famiglia Sapindaceae, la stessa del litchi).
Grazie all’alto contenuto di escina, l’estratto di semi di ippocastano è un popolare ed efficace integratore alimentare.
Viene infatti usato per migliorare la salute delle vene e ridurre l’infiammazione, aiutando con problemi come insufficienza venosa, gambe gonfie ed emorroidi.
Cenni Botanici
Originario della Grecia e della penisola balcanica, l’ippocastano può superare i 30 metri di altezza, con una chioma espansa che raggiunge anche gli 8-10 metri di diametro, rimanendo molto compatta.
Per questo motivo, rappresenta una classica pianta ornamentale da ombra, comune nei viali alberati, nei parchi e nei giardini pubblici.
Molti lettori avranno familiarità con i frutti dell’ippocastano, che sono capsule rotonde e verdastre, munite di aculei e contenenti fino a 3 grossi semi di colore bruno lucido.
Questi semi risultano molto simili alle castagne, ma sono leggermente tossici, quindi non commestibili (sono volgarmente conosciuti come castagne matte).
Rischio di avvelenamento
I semi dell’ippocastano hanno un sapore amaro e sviluppano un odore molto sgradevole durante la cottura; sono leggermente tossici, quindi non commestibili.
I segni di avvelenamento includono depressione, contrazioni muscolari, paralisi, coma e morte 1.
I semi crudi, le cortecce, le foglie e i fiori di ippocastano non devono essere ingeriti. Contengono infatti un veleno chiamato esculetina che può aumentare il rischio di sanguinamento e danni al DNA 2, 3.
Curiosità
Durante la prima e la seconda guerra mondiale, nel Regno Unito venne fatto un appello alla popolazione affinché raccogliesse i semi dell’ippocastano e li donasse al governo.
Le castagne matte venivano quindi utilizzate come fonte di amido, che veniva poi fatto fermentare dal Clostridium acetobutylicum (processo di Weizmann) per produrre acetone, da utilizzare infine come solvente per la produzione di cordite (sfruttata come esplosivo negli armamenti militari).
Sebbene a tale scopo si potesse usare qualsiasi fonte di amido, il governo ricorse all’ippocastano per evitare di privare il popolo già affamato di fonti di amido commestibili 10.
A Cosa Serve
Usi in Erboristeria
Tra i tessuti vegetali utilizzati nella medicina ufficiale e tradizionale figurano il seme, la corteccia e il fiore dell’ippocastano.
Tutti questi materiali vegetali vengono prescritti principalmente nei disturbi venosi cronici, nelle vene varicose della parte inferiore delle gambe e nelle emorroidi 10.
Senza dubbio, il più riconosciuto e studiato è il seme.
Storicamente, i semi dell’ippocastano sono stati usati come trattamento per molti disturbi, tra cui reumatismi, disturbi rettali, disturbi della vescica e disturbi gastrointestinali, febbre, emorroidi e crampi alle gambe 4.
In base alla scienza moderna, gli estratti ottenuti dai semi di ippocastano agiscono sui vasi sanguigni, rafforzando le pareti vascolari con un’azione antinfiammatoria e di contenimento della permeabilità.
Per tale motivo, gli estratti di ippocastano sono un ingrediente comune in farmaci da banco e integratori destinati al trattamento di 4:
- insufficienza venosa cronica;
- vene varicose;
- cellulite;
- gambe gonfie e pesanti;
- emorroidi;
- edemi (gonfiori) da stasi venosa (insufficienza venosa o linfatica) o da eventi traumatici.
Altri possibili benefici dell’ippocastano includono l’aumento della fertilità maschile, il contrasto all’eczema, la riduzione del dolore mestruale e la cura delle piaghe della pelle 2.
Principi Attivi
Il principio attivo caratteristico dell’ippocastano è una miscela di saponine chiamata esculina o escina.
L’escina protegge i vasi sanguigni, favorisce la circolazione del sangue ed è antinfiammatoria 4, 5.
Tra i flavonoidi contenuti in questo fitocomplesso, la rutina (fattore vitaminico P) e la quercetina hanno note proprietà sul trofismo dell’endotelio capillare.
Meccanismo d’Azione
L’escina nei semi di ippocastano agisce 4, 6, 7, 8, 9:
- rafforzando i vasi sanguigni (aumento della prostaglandina F2);
- Riducendo il gonfiore, restringendo e rafforzando i vasi sanguigni (attraverso i canali del calcio);
- Riducendo la coagulazione del sangue e la pressione sanguigna (diminuendo l’aggregazione piastrinica);
- Abbassando l’infiammazione (bloccando l’ossido nitrico);
- Riducendo le allergie (sopprimendo i globuli bianchi);
- Contrastando il cancro, favorendo l’autofagia, la morte delle cellule tumorali (apoptosi) e riducendo la loro crescita e la diffusione.
Proprietà e Benefici
Insufficienza Venosa Cronica
Che cos’è
L’insufficienza venosa cronica consiste nell’incapacità delle gambe di riportare efficacemente il sangue verso il cuore.
I sintomi possono includere 11:
- edema o gonfiore delle gambe;
- dolore alle gambe o crampi;
- prurito alle gambe;
- vene varicose (vene contorte e allargate);
- ulcere alle gambe;
- debolezza alle gambe.
Le statistiche indicano che il 20-25% delle donne e il 10-15% degli uomini soffrono di insufficienza venosa in qualche momento della vita, con l’incidenza che aumenta con l’età 12.
Studi ed efficacia
Numerosi studi sull’uomo confermano i benefici dell’ippocastano per il trattamento dei problemi venosi cronici.
Un trattamento comune per questi disturbi è la terapia compressiva con apposite calze, che possono aumentare il flusso sanguigno alle gambe.
Uno studio ha osservato che l’estratto di ippocastano era efficace quanto la terapia compressiva nel ridurre il gonfiore e il volume delle gambe 13.
Una revisione Cochrane ha suggerito che l’estratto di semi di ippocastano può essere un trattamento efficace e sicuro a breve termine per l’insufficienza venosa cronica, ma non sono stati condotti studi controllati randomizzati definitivi per confermarne l’efficacia 14.
In un’altra revisione di 19 studi, 600 mg di estratto di ippocastano (50 mg di escina), assunti ogni giorno per un massimo di 8 settimane, hanno ridotto i sintomi dell’insufficienza venosa cronica (inclusi dolore alle gambe, gonfiore e prurito agli arti inferiori) 15.
Secondo un’ulteriore revisione di 21 studi clinici su circa 12.000 pazienti con insufficienza venosa cronica, l’ippocastano (assunto per 2-12 settimane per os, alla dose di 100-150 mg al giorno) riduce gonfiore, dolore, affaticamento e prurito alle gambe in misura superiore al placebo 2.
Vene varicose
Le vene varicose sono il risultato dell’insufficienza venosa cronica.
Scleroterapia, chirurgia laser e rimozione chirurgica delle vene costituiscono il trattamento d’elezione raccomandato.
L’estratto di semi di ippocastano può aumentare il tono venoso migliorando il flusso sanguigno nelle gambe 16, 17.
Inoltre, può aiutare a ridurre il gonfiore e il dolore delle gambe associati alle varici 14.
Uno studio ha esplorato l’effetto dell’estratto di ippocastano sulle vene varicose 18.
39 pazienti con vene varicose hanno assunto 1-2 compresse (20 mg di escina ciascuna) 3 volte al giorno e anche applicato 2 volte al giorno un gel di escina al 2% (in media 4,4 ml al giorno). il tutto per 8 settimane.
Al termine del trattamento, il 58% dei soggetti ha riportato una buona efficacia complessiva. Sintomi come colorazione bluastra della pelle, dolore, edema e pesantezza delle gambe sono stati significativamente migliorati rispetto al basale.
Emorroidi
Cosa Sono
Le emorroidi (malattia emorroidaria) sono una condizione caratterizzata dalla congestione delle vene intorno all’ano e al retto, che si gonfiano causando disturbi come prurito, irritazione, dolore e sanguinamento rettale 19.
Le emorroidi possono essere il risultato di uno sforzo durante la defecazione, costipazione cronica o diarrea, rapporti anali, gravidanza o invecchiamento.
I trattamenti convenzionali per le emorroidi includono agenti antinfiammatori topici, creme astringenti oppure interventi chirurgici quando il disturbo è grave e cronicizza.
Mentre l’estratto di semi di ippocastano è stato usato efficacemente per curare le emorroidi, la ricerca clinica di supporto è limitata.
Studi ed Efficacia
Le proprietà antinfiammatorie dell’estratto di semi di ippocastano possono aiutare ad alleviare i sintomi delle emorroidi, riducendo l’infiammazione e il gonfiore delle vene colpite 20.
In uno studio di 2 mesi su 80 pazienti con emorroidi, l’escina (40 mg al giorno) ha migliorato il sanguinamento e il gonfiore in oltre l’80% dei pazienti 4.
Un altro studio in doppio cieco, controllato con placebo, ha dimostrato che l’estratto di ippocastano (una compressa da 40 mg di escina 3 volte al giorno per 2 mesi), somministrato a pazienti con emorroidi sintomatiche acute, ha significativamente migliorato sintomi, valutazione endoscopica e sanguinamento dopo meno di una settimana di trattamento 21.
Dei 38 pazienti che hanno ricevuto l’escina, 31 (82%) hanno riportato un miglioramento significativo dei sintomi (dolore, prurito, bruciore e gonfiore), rispetto a solo 11 su 34 (32%) nel gruppo placebo.
La valutazione endoscopica ha rivelato un sanguinamento significativamente ridotto in 26 pazienti che assumevano escina rispetto a 13 nel gruppo placebo, così come una diminuzione del gonfiore in 29 pazienti che assumevano escina rispetto a 12 nel gruppo placebo.
Il tempo medio di miglioramento dei sintomi è stato di 6 giorni per il gruppo escina 21.
Gambe Gonfie ed Edemi
L’infiammazione può causare un eccessivo accumulo di liquidi nei tessuti, che a sua volta può portare a ritenzione di liquidi e gonfiore (edema) 22.
L’edema può interessare la parte inferiore delle gambe e dei piedi, producendo sintomi come articolazioni rigide, arti doloranti, alterazioni del colore della pelle e aumento di peso 2.
L’escina ha dimostrato di ridurre l’infiammazione correlata a lesioni, insufficienza venosa e gonfiore 23, 24, 25, 26.
In 2 studi clinici, 125 pazienti che hanno ricevuto iniezioni di escina (5-10 mg due volte al giorno) dopo l’intervento chirurgico hanno beneficiato di una riduzione della temperatura e del gonfiore 2.
Traumi
Gli studi hanno dimostrato che l’applicazione di un unguento topico contenente escina potrebbe ridurre l’infiammazione e il gonfiore conseguenti a traumi, interventi chirurgici e lesioni sportive 4, 27.
Ad esempio, in uno studio su 100 pazienti con lesioni sportive contundenti, l’applicazione di una crema a base di escina al 2% quattro volte al giorno ha permesso di aumentare la mobilità dell’arto ferito dal 50% all’89% (rispetto all’arto non ferito), entro 9 giorni. In confronto, il gruppo placebo ha aumentato la mobilità dell’arto ferito dal 50% al 67% 24.
Un altro studio ha arruolato 158 partecipanti a gare di calcio, pallamano o karate entro 2 ore dopo aver subito uno stiramento, una distorsione o una contusione. I soggetti sono stati quindi randomizzati ad applicare tre volte nell’arco di 8 ore un gel a base di escina all’1% o al 2% oppure un gel placebo.
Entrambe le preparazioni a base di escina si sono rivelate significativamente più efficaci del placebo nel ridurre la dolorabilità acuta e nell’accelerare la risoluzione completa del dolore 25.
Altri studi hanno evidenziato l’efficacia dell’escina nell’inibire la formazione di edema in pazienti ortopedici anche quando assunta per via orale 5, 6
Infertilità Maschile
Le proprietà anti-infiammatorie e anti-edematose dell’ippocastano possono renderlo un trattamento efficace per l’infertilità correlata al varicocele 28, 29.
Uno studio di 2 mesi su oltre 100 uomini con infertilità associata al varicocele ha rilevato che l’assunzione di 30 mg di escina ogni 12 ore ha migliorato la densità, la motilità e la qualità dello sperma. Inoltre, le dimensioni del varicocele sono diminuite con l’assunzione di escina 30.
Tuttavia, poiché tutti gli uomini dello studio hanno ricevuto anche altri integratori e farmaci, non è chiaro se il miglioramento sia dovuto solo a questo composto o all’approccio combinato 31.
Impieghi Cosmetici
In ambito cosmetico, l’estratto di semi di ippocastano viene sfruttato per le sue proprietà vasoprotettrici, antinfiammatorie e drenanti.
Trova quindi spazio in prodotti dermocosmetici finalizzati al trattamento degli inestetismi degli arti inferiori, come edema, cellulite e difetti del microcircolo.
Test clinici sull’impiego di un gel di ippocastano al 3% su 40 volontarie (3 volte al giorno, per 9 settimane) hanno dimostrato una riduzione delle rughe intorno agli occhi rispetto ai controlli 32.
Una crema anticellulite a base di escina, caffeina e beta-sitosterolo, applicata per 28 giorni, ha dimostrato in uno studio RCT di ridurre la circonferenza della coscia e lo spessore del tessuto adiposo 10.
Modo d’uso
L’ippocastano tende a essere assunto in dosi da 400 a 600 mg al giorno.
Tuttavia, la dose complessiva è meno importante della standardizzazione in escina, che dovrebbe in definitiva raggiungere apporti di 100-150 mg al giorno 4.
In ogni caso, la supplementazione tende a essere divisa in due dosi giornaliere separate da 12 ore.
La dose studiata per le iniezioni di escina è di 5-10 mg due volte al giorno per un massimo di 2 settimane 2.
I gel e le creme a base di estratti di ippocastano di solito contengono il 2% di escina e possono essere applicati 3-4 volte al giorno fino a 2 mesi 32. 14, 2.
Avvertenze
- Non superare la dose giornaliera consigliata.
- Tenere fuori dalla vista e dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni.
- L’ippocastano e gli altri integratori non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di uno stile di vita sano.
- Se i sintomi peggiorano durante il trattamento, contattare un medico.
Attenzione
Per combattere le gambe gonfie e pesanti, il corretto stile di vita gioca un ruolo molto importante. In particolare, si consiglia di ridurre la sedentarietà ed evitare il mantenimento di una posizione statica (in piedi), incrementando parallelamente il livello di attività fisica.
Anche la semplice camminata è molto importante, poiché attiva la "pompa muscolare" piede-polpaccio, facilitando il ritorno venoso e linfatico, e riducendo il rischio di stasi e gonfiore.
Controindicazioni
Non esistono controindicazioni all’uso di estratti di ippocastano in soggetti adulti in buono stato di salute, salvo la presenza di reazioni di ipersensibilità individuale ai suoi componenti.
Le persone con malattie renali o epatiche dovrebbero assumere con cautela ippocastano o suoi estratti, in quanto potrebbero esacerbare i sintomi della malattia 1.
Interazioni
L’estratto di ippocastano può interagire con i seguenti farmaci 1:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Può ridurre l’assorbimento dei FANS (ibuprofene, acido acetilsalicilico, naprossene ecc.), che sono farmaci comunemente usati per trattare l’infiammazione 6.
- Insulina e Ipoglicemizzanti Orali. L’ippocastano può abbassare la glicemia e causare ipoglicemia se assunto insieme a farmaci per il diabete 33.
- Fluidificanti del sangue. L’ippocastano può rallentare la coagulazione del sangue e aumentare gli effetti dei fluidificanti del sangue come il coumadin 6.
- Litio. L’ippocastano può avere un effetto diuretico, che potrebbe ritardare la velocità con cui il corpo metabolizza il litio, un farmaco usato per trattare i disturbi psichiatrici 2.
Più in generale, l’assunzione di ippocastano in presenza di condizioni patologiche particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli.
Gravidanza e allattamento
A causa della mancanza di prove, non è possibile dire in modo definitivo se l’integrazione di ippocastano sia o meno sicura durante la gravidanza e l’allattamento.
Vale quindi il principio precauzionale secondo il quale è meglio astenersi dall’assunzione di integratori alimentari, a meno che il medico non ritenga che i benefici siano superiori agli ipotetici rischi.
Effetti Collaterali
Gli effetti collaterali dell’estratto di semi di ippocastano sono rari e comunque lievi; di solito includono problemi di digestione, disturbi di stomaco, vertigini, mal di testa e prurito 4.
Ad esempio, secondo una meta-analisi, l’incidenza complessiva di qualsiasi evento avverso è stata simile con l’escina (14,4%) e il placebo (12,4%) e questi eventi sono stati lievi e transitori. Gli eventi avversi più comuni sono stati lievi disturbi gastrointestinali (stitichezza, diarrea, vomito e nausea), mal di testa, vertigini, vampate di calore, prurito e affaticamento 34.
Per quanto riguarda l’applicazione topica, negli studi clinici, il gel a base di escina è stato valutato come dotato di ottima o buona tollerabilità da più dell’85% dei pazienti che lo hanno utilizzato 25, 35.
Inoltre, sono state segnalate reazioni allergiche quando l’estratto di ippocastano è stato applicato sulla cute 14, 2.
Nelle pelli particolarmente sensibili e in casi rari, l’uso di preparati a base di ippocastano potrebbe determinare effetti avversi quali rossore e prurito.