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Magazine X115 X115 Melatonina e Invecchiamento | Benefici | Pelle e Salute

Melatonina e Invecchiamento | Benefici | Pelle e Salute

  • 12 minuti

Introduzione

La melatonina è un ormone che svolge ruoli importanti in vari processi biologici, tra cui il sonno, l’invecchiamento, i ritmi circadiani, la risposta allo stress e l’immunità 2.

La ricerca suggerisce che la melatonina agisce anche come antiossidante, neutralizzando i radicali liberi altamente reattivi che danneggiano le cellule 3.

L’aggiunta di melatonina al cibo ha prodotto aumenti della longevità di moscerini della frutta, topi e ratti 3.

Nell’uomo, i livelli di melatonina diminuiscono con l’invecchiamento 1. Inoltre, i suoi livelli sono costantemente ridotti nella sindrome metabolica, nelle malattie cardiovascolari ischemiche e non ischemiche, e nei disturbi neurodegenerativi come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson 4.

Le indagini cliniche suggeriscono una possibile utilità dell’integrazione di melatonina nel trattamento del morbo di Alzheimer (in particolare nelle prime fasi della malattia), delle scottature solari (applicazione topica) e dell’ipertensione.

La somministrazione di melatonina agli animali anziani contrasta un numero significativo di cambiamenti legati alla senescenza. Negli umani, la melatonina è efficace sia come cronobiotico che come agente citoprotettivo per mantenere un sano invecchiamento 4.

Cos’è la Melatonina

La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale secondo una specifica circadianità (ritmo di produzione giornaliera), strettamente dipendente dall’alternarsi luce-buio.

In particolare, i livelli ematici di questo ormone aumentano durante la notte, con un conseguente calo durante il giorno.

Ribattezzata l’ormone del sonno, la melatonina è essenziale per regolare il ritmo circadiano e il ciclo sonno-veglia.

Oltre a favorire l’addormentamento, la melatonina può avere una varietà di funzioni nella salute mentale, nella digestione, nella pressione sanguigna e altro ancora.

In effetti, le concentrazioni di melatonina risultano significativamente rilevabili nel fluido biliare, nel midollo osseo, nel liquor, nell’ovaio, negli occhi, nelle cellule del sistema immunitario e nella pelle.

L’ampia diffusione della melatonina nel corpo umano suggerisce quindi un ruolo biologico particolarmente complesso per l’organismo.

Tale complessità è stata ulteriormente avvalorata da differenti studi, che hanno descritto la presenza di sistemi recettoriali tessuto-specifici.

Nel dettaglio, esistono 3 tipi di recettori della melatonina, MT1, MT2 e MT3.

  • L’attivazione dei recettori MT1 e MT2 aiuta a favorire il sonno, modula l’attività locomotoria e regola il ritmo circadiano 5.
  • Il recettore MT3 è meglio conosciuto per il suo ruolo di disintossicazione e si trova nel cuore, nel fegato, nell’intestino, nei muscoli, nei reni e nei tessuti adiposi 5, 6.

La quantità di melatonina nel sangue dipende dall’ora del giorno. Di notte si rilevano concentrazioni 10-15 volte superiori rispetto al giorno, il che aiuta le persone a dormire 7.

A Cosa Serve

Alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, la melatonina sembra presentare un ruolo complesso e pleiotropico.

Attualmente, la melatonina si ritiene implicata:

  • nella regolazione del ritmo sonno-veglia;
  • nella regolazione dei bio-ritmi stagionali;
  • nel controllo del peso corporeo;
  • nella modulazione dell’attività del sistema immunitario;
  • nella regolazione della sensazione di appetito;
  • nel controllo di alcune funzioni psichiche superiori;
  • nel controllo del Jat-lag;
  • nella protezione dei danni indotti dalle specie reattive dell’ossigeno;
  • nel controllo della proliferazione tumorale;
  • nel controllo dell’aging.

Sintesi nella Pelle

Completamente rivoluzionaria è stata l’osservazione e la considerazione relativa alla sintesi cutanea di melatonina.

La presenza di questo ormone a livello cutaneo, infatti, ha spinto i vari studiosi a ricercare eventuali vie metaboliche alternative al classico e consolidato metabolismo centrale.

La melatonina prodotta nella pelle potrebbe in parte essere immessa in circolo, anche sottoforma di precursori, e in parte espletare le proprie attività “dermatologiche” in sede.

La melatonina deriva dall’aminoacido triptofano e dal neurotrasmettitore serotonina. La sua sintesi diminuisce con l’invecchiamento 8.

Funzioni nella Pelle

Partendo da modelli sperimentali e arrivando gradualmente all’uomo, si è riusciti a ricostruire il potenziale ruolo della melatonina a livello cutaneo.

Tra le funzioni biologiche più accreditate vi sarebbero quelle di:

Queste funzioni hanno consentito alla melatonina di guadagnarsi a tutti gli effetti l’appellativo di molecola Antiaging Cutanea.

Melatonina contro l’Invecchiamento

Importanza del Sonno

La conservazione di una robusta ritmicità circadiana (in particolare del ciclo sonno/veglia), una corretta alimentazione e un adeguato esercizio fisico sono elementi chiave per un invecchiamento sano 4.

L’invecchiamento si associa tipicamente a un’alterazione circadiana, ad esempio un sonno disturbato e un’infiammazione, che porta a disturbi metabolici.

A loro volta, i disturbi del ciclo del sonno-veglia provocano numerosi cambiamenti fisiopatologici che accelerano il processo di invecchiamento.

Gli effetti cumulativi della perdita di sonno e dei disturbi del sonno sono stati associati a un’ampia gamma di conseguenze dannose per la salute, tra cui un aumento del rischio di ipertensione, diabete, obesità, depressione, infarto e ictus 4a.

Ad esempio, nel sistema nervoso centrale, l’interruzione del sonno compromette diverse funzioni, tra cui la rimozione delle molecole di scarto. Questo favorisce il declino cognitivo e le malattie neurodegenerative 4.

La melatonina e gli agonisti della melatonina sono considerati più sicuri delle benzodiazepine e delle nonbenzodiazepine nel trattamento dell’insonnia 9, 10, 11, 12.

Protezione Antiossidante

Numerosi benefici per la salute della melatonina derivano dalle sue potenti proprietà antiossidanti, sia dirette che indirette.

Melatonina come antiossidante cutaneo indiretto

La somministrazione di melatonina aumenta la produzione cellulare di enzimi antiossidanti (superossido dismutasi, glutatione perossidasi e γ-glutamilcisteina sintetasi) 1, 8, 13.

Questi enzimi aiutano a ripulire le cellule, i mitocondri e il flusso sanguigno dall’eccesso di radicali liberi.

Melatonina come antiossidante cutaneo diretto

La melatonina può legarsi alle specie reattive dell’ossigeno (ROS) e alle specie reattive dell’azoto (RNS), rendendole meno dannose 8.

Ciò consente alla melatonina di proteggere numerosi tessuti e sistemi di organi dai danni ossidativi.

Tra i tessuti che producono melatonina e si basano sulla melatonina per difendersi dallo stress ossidativo ricordiamo intestino, ovaie, testicoli, cristallino, midollo osseo e cervello 13.

Inoltre, anche la le molecole (metaboliti) in cui si trasforma la melatonina mantengono per la maggior parte la capacità di legare specie nocive di ossigeno e azoto; questo contribuisce a rendere la melatonina e i suoi prodotti una protezione altamente efficace 8.

Gli effetti antiossidanti della melatonina sono stati più efficaci di quelli della vitamina C nel trattamento di un modello animale di malattia di Alzheimer. La melatonina presenta anche un’azione antiossidante superiore alla vitamina E 1.

Azione Antinfiammatoria

La melatonina inverte l’infiammazione attraverso la prevenzione dell’insulino-resistenza, la soppressione dell’infiammazione e la riduzione delle citochine proinfiammatorie (tra cui IL-6, IL-8 e TNF-alfa) 4.

Secondo una meta-analisi, la melatonina ha un effetto promettente nella riduzione dell’infiammazione nei pazienti con sindrome metabolica, come testimoniato dalla riduzione dei livelli di IL-6 e proteina C reattiva 8a.

Inoltre, riducendo i radicali liberi nella microglia (cellule immunitarie specifiche del cervello), la melatonina può ridurre l’infiammazione cerebrale 8b.

Nell’uomo e nei roditori, la melatonina sembra agire come immunomodulatore 8c:

  • stimolando il sistema immunitario in condizioni di immunodepressione, legate ad esempio all’invecchiamento, ai farmaci steroidei, al piombo e alle esposizioni chimiche;
  • riducendo l’eccessiva funzione immunitaria in condizioni infiammatorie.

Fotoprotezione

Uno dei principali protagonisti del photoaging, ossia dell’invecchiamento cutaneo, è rappresentato dal danno indotto dalle radiazioni ultraviolette.

Queste ultime, infatti, costituiscono il fattore estrinseco più rilevante nella genesi dell’invecchiamento cutaneo.

Differenti studi, anche di tipo clinico, hanno dimostrato l’efficacia della melatonina, somministrata prima dell’esposizione alle radiazioni ultraviolette, nel prevenire i danni in acuto indotti dai raggi UB.

Più precisamente questa molecola si è rivelata utile nel ridurre l’eritema associato all’esposizione, nel controllare la sintesi di metalloproteinasi (enzimi coinvolti nella degradazione del collagene e nella formazione dei solchi e dei segni cutanei) e nel limitare i danni a carico delle strutture cellulari.

Gel o creme topici contenenti melatonina possono prevenire scottature nei soggetti con pelle altamente sensibile. In più studi (per un totale di 83 volontari), i gel o le creme a base di melatonina hanno ridotto significativamente l’arrossamento della pelle dopo l’esposizione ai raggi UV 14, 15, 16, 17.

Cancro della Pelle

La conseguenza più temibile dell’invecchiamento cutaneo, oltre all’inevitabile e antiestetica comparsa di rughe, è l’insorgenza di tumori della pelle.

E’ noto infatti come l’esposizione cronica alle radiazioni ultraviolette, e più in generale al danno indotto dalle specie reattive dell’ossigeno, possa indurre seri cambiamenti nel profilo di espressione cellulare, nonché veri e propri danni strutturali a carico del DNA.

Una cellula severamente danneggiata, quindi, risulterebbe una mina vagante in grado di inizializzare un processo di trasformazione neoplastica.

Differenti studi hanno dimostrato come un cheratinocita sottoposto a radiazioni ultraviolette possa esprimere più intensamente melatonina, e come i suoi metaboliti possano contestualmente proteggere il DNA dai danni indotti dalle radiazioni ultraviolette e controllare lo sviluppo di eventuali processi flogistici 18, 14, 19, 20, 21

Entrambe le attività, quindi, potrebbero ritardare o prevenire l’evento trasformante.

Caduta dei Capelli

L’alopecia androgenetica è la causa più comune di perdita dei capelli.

L’applicazione topica della melatonina ha aiutato a prevenire la caduta dei capelli negli uomini e nelle donne con alopecia 22.

In numerosi studi, l’applicazione topica di melatonina ha contribuito a ridurre parzialmente la caduta dei capelli. Ha anche portato a una nuova crescita dei capelli in alcuni casi. Sebbene i suoi meccanismi siano sconosciuti, la melatonina potrebbe quindi potenzialmente ritardare la caduta dei capelli 22.

Ormone della Crescita

L’ormone della crescita umano (HGH) è un tipo di ormone vitale per la crescita e la rigenerazione cellulare 23.

Livelli più elevati di questo importante ormone sono stati anche collegati ad aumenti sia della forza che della massa muscolare 24, 25.

Un piccolo studio su otto uomini ha scoperto che dosi basse (0,5 mg) e alte (5 mg) di melatonina erano efficaci nell’aumentare i livelli di HGH 26.

Un altro studio su 32 uomini ha mostrato risultati simili 27.

Alcuni studi hanno scoperto che l’integrazione con melatonina può aumentare i livelli di HGH negli uomini. Tuttavia, sono necessari studi su larga scala per capire come la melatonina possa influenzare i livelli di HGH nella popolazione generale.

Ipertensione

Secondo uno studio del 2011, l’aumento della pressione sanguigna è responsabile di 7,6 milioni di decessi all’anno in tutto il mondo (13,5% del totale), più di qualsiasi altro fattore di rischio 28.

Circa il 54% degli ictus e il 47% delle malattie coronariche sono attribuibili a un’elevata pressione arteriosa.

La melatonina svolge un ruolo importante nella regolazione della pressione sanguigna. In particolare, l’attivazione dei suoi recettori, MT1 e MT2, dilata i vasi sanguigni, riducendo la pressione arteriosa 29.

Nei pazienti con diabete di tipo II, 5 mg di melatonina hanno ridotto i livelli di pressione sanguigna 30.

Una revisione di 5 studi ha collegato l’assunzione di integratori di melatonina a riduzioni lievi ma significative dei livelli di pressione sanguigna o 31.

Un’altra revisione sottolinea l’importanza di ricorrere a integratori di melatonina a rilascio controllato quando l’intento è di favorire la riduzione della pressione arteriosa 32.

Controllo Glicemico

La federazione internazionale del diabete ha stimato che 592 milioni di persone soffriranno di diabete mellito entro il 2035.

Oltre agli innumerevoli effetti deleteri sulla salute, l’iperglicemia si associa a un invecchiamento prematuro, visibile anche ad occhio nudo.

Uno studio su soggetti non diabetici ha infatti osservato che l’età media percepita aumentava di 0,40 anni per ogni aumento della glicemia di 18 mg/dl 33.

Il glucosio in eccesso si lega agli amminoacidi del collagene e dell’elastina, portando alla produzione di prodotti finali di glicazione avanzata (AGEs). L’accumulo di questi AGEs nella pelle è fortemente associato a ridotta elasticità e comparsa di rughe 22.

Secondo una revisione, l’integrazione di melatonina esogena in linee cellulari, modelli di roditori e pazienti diabetici ha mostrato un potente effetto nell’alleviare il diabete e le sue complicanze 34.

Tuttavia, non mancano risultati contrastanti. Secondo un’altra revisione, soltanto il 56% degli studi analizzati ha mostrato benefici dall’integrazione con melatonina nei parametri del diabete rispetto al placebo, come glicemia a digiuno, emoglobina glicata e insulinoresistenza 35.

Dosi

Il potenziale valore terapeutico della melatonina è stato suggerito da un numero limitato di studi clinici che generalmente hanno sfruttato dosaggi nell’intervallo 2-10 mg/die, sebbene alcuni studi abbiano suggerito che le dosi efficaci siano comprese tra 1 e 6 mg 36.

Concentrazioni superiori a quelle fisiologiche possono desensibilizzare i recettori della melatonina (in pratica, l’organismo diventa meno sensibile alla sua azione). Pertanto, altri Autori hanno raccomandato dosi basse, che vanno da 0,3 a 2,0 mg al giorno 36, 37.

Tuttavia, da studi sugli animali, gli effetti citoprotettivi della melatonina necessitano di dosi più elevate per essere evidenti (addirittura nell’intervallo di 100 mg/die) 4. Dosaggi così alti sono tuttavia sconsigliati in virtù di possibili effetti collaterali importanti e dovranno essere adeguatamente testati nell’uomo 38.

Alimenti Ricchi di Melatonina

La melatonina si trova in una varietà di alimenti, sebbene in quantità estremamente piccole.

Alcune fonti alimentari di melatonina includono: 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47.

  • Birra (dal luppolo): 52-170 picogrammi per millilitro (pg/ml)
  • Cereali (orzo, segale): 0,3-1 nanogrammi per grammo (ng/g)
  • Ciliegie: 2,06-13,46 ng/g
  • Fragole: 1-11 ng/g
  • Noci: 3-4 ng/g
  • Pomodori: 3-114 nanogrammi per grammo (ng/g)
  • Latte notturno (prodotto alimentare funzionale): 10-40 nanogrammi per millilitro (ng/ml)
  • Vino (da uva): 50-230 pg/ml

Si consideri che un nanogrammo equivale a un milionesimo di milligrammo, mentre un picogrammo equivale a un miliardesimo di milligrammo.

Bisognerebbe quindi consumare ogni giorno alcuni quintali di cibi ricchi di melatonina per raggiungere le dosi usate in terapia.

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